Giuseppe
Galantara [Ratalanga]
Un 'Uno' con
le gambe e le braccia, personificazione del Primo Maggio sta per schiacciare con
i piedi e sta per bastonare i ricchi,
i capitalisti, i preti e coloro che investono negli armamenti.
Vignetta senza data.
i capitalisti, i preti e coloro che investono negli armamenti.
Vignetta senza data.
Giuseppe Galantara nacque a Montelupone, in provincia di Macerata, il 18 ottobre
del 1867. Socialista militante, fu illustratore politico di fama internazionale
e lavorò per l'"Avanti!", per riviste tedesche e francesi, tra le quali i
famosissimi "Assiette au beurre" e "Le Rire".
Immagine
tratta da:
http://www.caricadoc.com/article-galantara-rata-langa-54059623.html
Galantara conobbe il periodo di
maggior successo con la rivista anticlericale "L'Asino", che aveva come
sottotitolo <<utile, paziente e bastonato>> dove si firmava come Ratalanga, che
diresse, insieme al coetaneo Guido Podrecca, dal 1892 al 1922. Già dopo i
moti del maggio 1898, Galantara rivede le patrie galere, che già aveva
conosciuto a causa della sua opera satirica. In questi anni il disegnatore fece
molti viaggi all'estero, dove si era diffusa la sua fama di caricaturista.
Per le
posizioni assunte nei confronti dell'intervento nella prima guerra mondiale e in
seguito agli eventi rivoluzionari russi del 1917, dove purtroppo Lenin e i
bolscevichi venivano rappresentati come agenti tedeschi, «L'Asino» si alienò le
simpatie delle masse socialiste e perse consenso tra i suoi lettori.
Ma perché ci hanno ucciso
i papà? (Giacomo Matteotti e Armando Casalini) è uno splendido disegno
di Gabriele Galantara (firma Rata Langa) su Il Becco Giallo del 21
settembre 1924. Da:
http://giacomo-matteotti.tuarovigo.org/2015/01/ma-perche-ci-hanno-ucciso-i-papa.html
Con l'avvento del Fascismo passò al "Becco Giallo", finendo più
volte arrestato per le sue vignette. Nel dicembre 1926 venne arrestato e
condannato a cinque anni di confino, pena commutata poi nella libertà vigilata;
gli fu comunque vietato di svolgere l'attività giornalistica. Collaborò
saltuariamente in forma anonima con il giornale umoristico Marc'Aurelio e con
editori vari nell'illustrazione di libri.
Fu come
Garibaldi, membro del Grande Oriente D'Italia.
La vigilanza speciale
gli fu tolta solo poco prima della morte, avvenuta a Roma, per l'aggravarsi
dell'enfisema polmonare di cui soffriva, il 10 gennaio del '37.
Scheda succinta tratta da:
e da
A Galantara è stato dedicato un
centro studi a montelupone
Marco Pugacioff
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