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domenica 22 luglio 2018

Rupert l’orsetto





Rupert l’orsetto [Rupert the bear]


Una suggestiva immagine di Rupert con delle fatine e Babbo Natale

Rupert è nato nel 1920, ed è prossimo (quando scriviamo siamo nel 2018) ai cent’anni.
 Nella Gran Bretagna, in particolare in Inghilterra, la patria di Robin Hood, vi erano e vi sono molti quotidiani. Il Daily Mail creò il 9 aprile del 1915, grazie all’arte di Charles Folkard (1878 – 1963) un topolino con la coda annodata, che si chiamò Teddy Tail.


Le avventure di questo topolino continuarono – con alcune interruzioni – fino al 1974. Il personaggino passò poi ad altri autori come Herbert Sydney Foxwell, Arthur Potts e infine Bill Glen.
   In un quotidiano concorrente, il Daily Express si pensò di creare un altro personaggino e l’incarico fu assegnato a Herbert Bird Tourtel, che lo passò alla sua compagna Mary Caldwell. 

 
   Mary nacque al numero 52 di Palace Street a Canterbury, il 28 di luglio 1874. il suo babbo era Samuel Caldwell, scalpellino e decoratore di vetrate e la sua mamma si chiamava Sarah. Aveva due fratelli, uno restauratore di vetri colorati e l’atro, Edmund, era un bravo illustratore di animali; una famiglia di artisti, dunque. Mary studiò alla scuola d’arte Sidney Cooper di Cantebury (Canterbury Art School) e illustrò svariati libri per bambini. I due si sposarono negli ultimi anni del secolo e nella loro vita viaggiarono insieme preferendo paesi come l’Italia, l’Egitto e perfino l’India, ma purtroppo non ebbero mai figli.


La statua di Mary Tourdel al lavoro (secondo il cartellino) sulla sua ultima storia di Rupert, Rupert at school del marzo 1924. Immagine tratta

    Fu l’8 di novembre del 1920, che nacque il loro “figliolo di carta” Rupert, il cui primo episodio sembra esser stato scritto da Herbet; qui Rupert deve andar a far compere per la mamma. 


Lei voleva del miele, della frutta e delle uova, ma soprattutto gli intimò di non allontanarsi dalla strada perché «brutte cose possono accadere agli orsetti che smarriscono la strada». E Rupert come Pinocchio quando va a scuola… perde la strada. Vede infatti un uccello che crede venire dal Paese delle fate e lo segue.


   Incontra dei nuovi amici, due coniglietti Golly e Jacko, finisce incastrato nell’entrata della loro casa…



  
… finisce in un castello governato da un orco, insomma di tutto di più. Come in tutte le sue successive avventure comunque Rupert torna a casa nel villaggio di Nutwood (letteralmente legno di noce), e I suoi genitori ascoltano i racconti delle sue avventore con molta benevolenza.
   Rupert (All’inizio l’orsetto perduto) ebbe subito un gran successo. Dall’essere tutto dipinto di marroncino fin da quasi subito fu stampato tutto di bianco e rimase con il pelo marroncino solo nelle copertine. Ma per l’indebolimento della vista, Mary dovette abbandonare il suo “bambino” nel ‘35. La povera artista perse suo marito il 6 giugno del ’31 e lei visse nella sua casa al numero 63 di Ivy Lane fino al 15 marzo del 1948. è sepolta insieme al marito nel cimitero della chiesa di St. Martin, una chiese più rappresentative della vecchia Inghilterra.


   Nel 1935, Rupert fu proseguito da Alfred Bestall, che aveva già lavorato su riviste come Punch ( Punch è la versione maligna del nostro Pulcinella). Nato a Mandalay nel 1892, proseguì Rupert fino al ’65, quando lo passò ad altri artisti. Scomparve nel 1986 nel Galles.

 
   Rupert vive le sue avventure con altri amici sopratutto Billy (un tasso), Dinkie, un gattino nero, e tanti altri; ma vi sono nelle sue avventure anche personaggi umani. 

Grazie alla serie animata (1991 - 1997) trasmessa in Italia negli anni ’90 – di cui ho i primi due episodi – ho potuto conoscere la graziosa Giulietta (Tiger Lily), figlia del “Congiuratore” che sembra tutto Fu-Manchu.

 
Inoltre vi è anche un eccentrico professore che vive in un bel castello.


    Ogni anno dal 1936, sono stati editati dei libri, i Rupert Bear Annuals, che escono a cadenza annuale. Pensate, vennero editati anche durante la seconda guerra mondiale, nonostante la grave carenza di carta.

 Come Felix il gatto nel paese dei sogni di Pat Sullivan nipote, anche Rupert deve scappare dai soldatini di piombo. Da un libro annuale.

Rupert e Billy e il dio Pan


  Rupert ci saluta chiedendosi quando mai uscirà nel nostro paese… bè, come il gatto Tomassino di Toonder, direi proprio mai.


Fonti:



Marco Pugacioff

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