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venerdì 28 ottobre 2016

Un'udienza per Maigret


Un'udienza per Maigret
di Giovanni Marresi



Nervoso sei rincasato
e bagnato, Commissario
che quasi mordi quella
pipa fedele anche stasera;
infastidito dal quel tanto
futile indizio.
Certo non hai avuto,
l'umore e la pazienza
limpidi per l'accompagno
di tua moglie
che ha varcato
all'una l'uscita con amici dall'Opera.
Ti soccorre l'accendino
che rischiara il sottomento
e il vaso dei lillà chiari.
Non credo serva
molto adesso: esci.
Nella bruma
della via notturna
l'assassino
deve darti udienza.



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Maigret e Il caso del satiro sorridente.


Maigret e
Il caso del satiro sorridente.
Di Marco Pugacioff

Lo scappellotto arrivò pesante e sonoro, rimbombando nei due uffici comunicanti del QUAI DES ORFRES, strappando un sogghigno da sotto i baffi a Lucas, mentre stendeva un rapporto alla macchina da scrivere.
 - Ma è mai possibile che non trovi la maniera di curarti questo tuo raffreddore cronico? - sbottò Maigret all'indirizzo del nipote della sua dolce metà.
La telefonata arrivò giusto in tempo per salvare il ragazzo dall'ennesima ramanzina del commissario. Maigret afferrò quasi furente la cornetta, sperando in cuor suo che fosse la moglie e così sfogarsi con lei della salute cagionevole del nipote invece rispose una voce di donna, ma molto fioca come venisse dall'oltretomba.
  - Il commissario Maigret?
  - Si! chi parla?
  - Il mio nome ora, non ha importanza, ciò che importa invece è che Leroc è morto! La fermi commissario, o la vendetta di Kalì colpirà ancora!
  - Ma di che parla, si spieghi, pronto, PRONTO!
La comunicazione era ormai interrotta, Maigret chiamò Leopolde mentre la sua pipa sbuffava veloce.
  - Pronto Leopolde? rintracciatemi immediatamente la chiamata che mi è stata appena passata!
Il centralinista restò un attimo silenzioso, poi...
  - Ma commissario lei non ha ricevuto nessuna telefonata da almeno due ore!
  
   Leroc era un vero esperto dell'India, dove aveva passato molti anni, e la sua villa era poco fuori Parigi, e per uno scrupolo strano il commissario ci andò accompagnato da Lucas. Per fortuna ad avvertire la signora Maigret che sarebbe tardato per cena ci pensò il nipote.
Ciò che Maigret non poteva pensare era che avrebbe fatto centro. Trovarono il cadavere ancora caldo nello studio della villa chiamata del Satiro Sorridente, per ciò che rimaneva di una fontana pubblica davanti l'ingresso. Mentre Lucas chiamava per telefono i colleghi della scientifica, Maigret parlava con il cameriere indiano di Leroc.
  - È incredibile, come facevate a sapere che era morto, io stesso l'ho trovato poco prima del vostro arrivo! - disse l'orientale.
   - Eravamo venuti per rivolgere delle domande al signor Leroc, dica da quanto tempo era al suo servizio?
  - Da circa dieci anni, commissario! -  Maigret che aveva svuotato la prima pipa nel giardino, accendeva ora la seconda che portava sempre di riserva..
  - Era un  buon padrone?
  - Parlandone da morto come da vivo, non era male. Ma aveva il vizio di parlar male di molte usanze del mio paese!
  - Per esempio? - Maigret aveva l'abitudine di toccare i vari oggetti che trovava nelle stanze in cui entrava, una piccola mania che ora combinava col fatto di voltare volutamente le spalle all'orientale.
  - Come per esempio, quella di denigrare la Gran Madre Nera, la Dea Kalì – Maigret vedeva tutto riflesso sui vetri della finestra, in un attimo aveva afferrato la rivoltella nella sua tasca destra e sparato all’orientale che stava per accoltellarlo alle spalle. Lo ferì alla spalla destra e quello, seppur ferito, tentò di aggredirlo ma l’ultima cosa che vide fu un pugno che correva a gran velocità verso il suo viso. 

   Quando Lucas entrò armato nello studio trovò il suo capo che si massaggiava la sua mano sinistra.

   Maigret passeggiava verso l'ingresso della villa aspettando Lucas. Il cadavere del vero maggiordomo intanto era stato trovato strangolato in una cassapanca.
Improvvisamente quasi sbucando dalla oscurità si avvicinò a lui una ragazza con un fazzoletto rosa avvolto intorno al collo.
Maigret provò paura perché in cuor suo aveva già intuito la tragica ve­rità, non udiva battere i tacchi e non ebbe il coraggio di abbassare gli occhi sulle sue gambe, i racconti delle strane apparizione che da giovane sentiva a Saint-Fiacre tornavano alla sua mente…
  - Lei...lei è la figlia di Leroc, vero?
  -  Sì!
 - Io sapevo che era scomparsa in India una settimana fa, o sbaglio?
 - Non si sbaglia, commissario! - detto questo si tolse il fazzoletto dal collo. Nascondeva una profonda striscia nera.
Maigret sudava freddo.
  - Grazie signor commissario, grazie per aver arrestato quell’assassino, e … ADDIO !
Dette queste parole la figura divenne evanescente e sparì in una nuvola di fumo, aveva lasciato solo il fazzoletto rosa a terra come unica traccia della sua comparsa.
Dietro di sé Maigret aveva visto il satiro sorridente, ma era sicuro in cuor suo che in realtà stesse ghignando.
Fine.

Dedicato all’opera di Georges Simenon
e all’arte recitativa di Gino Cervi




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Il Maigret di Gino Cervi


Le inchieste del commissario Maigret
di
Georges Simenon
§§§§§§

Jules Maigret
interpretato da
Gino Cervi
§§§§§§
riduzione e adattamento di
Diego Fabbri e Romildo Craveri
Regia di
Mario Landi

§§§§§§
   La squadra di Maigret: Manlio Busoni (torrence), Mario Maranzana (Lucas), Daniele Tedeschi (janvier), Gianni Musy (Lapointe), Franco Bucceri (Dufour), Gino Pernice (Jerôme, il primo nipote), Giuseppe Pambieri (Philippe Lauer, il secondo nipote), Rino Genovese (Leopolde, usciere del Quai des Ofreves).
                                               

 nella prima immagine uno stanco Janvier (Tino bianchi),
mentre nella seconda vediamo Ivo Garrani, Renato De Carmine ( seduto ), e Gianni Santuccio
   
0 – Sette piccole croci.
Con Ivo Garrani (Andrea Lecoeur), Janvier (Tino Bianchi), Gianni Santuccio (il commissario Saillard), Renato De Carmine (Oliviero Lecoeur), Antonio Cannas (Sommier), Carlo Bagno (Mambret), Carlo Alighiero (Godin), Mario Rovati (Levasseur), Sergio Santernecchi (un agente Ciclista), Gianni Tonolli (Duresne).
   La notte di natale un misterioso personaggio rompe gli avvisatori di allarme di Parigi. È un ragazzino che sta segnalando allo zio, l’ispettore Lecoeur che sta rischiando la sua giovane vita per seguire l’assassino di una vecchia strozzina e salvare così il padre da un’accusa di omicidio.
   Da notare che se questo episodio, tutto girato in studio, è stato il preludio alla prima puntata del maigret di Gino Cervi, è anche stato l’epilogo all’ultimo episodio di Bruno Cremer.

Anne Bellec & Bruno Cremer: Una tenera immagine dal primo episodio della serie francese che mi ha subito fatto vibrare il cuore perchè mi ha ricordato la signora e il signor Maigret interpretati da Andreina Pagnani & Gino Cervi. 

   Episodio ispirato dall’omonima novella di Georges Simenon, traduzione e riduzione di Alessandro De Stefani, adattamento televisivo di Sergio Failoni.  Regia di Vittorio Cottafavi, assistente alla regia Livia Eusebio, 65 minuti, B/N.
1 – Un’ombra su Maigret

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagani (la signora Maigret), Orazio Orlando (Gerard pardon), Giusi Raspani Dandolo (la signora Benoit), Ennio Balbo (Dandurand), Mila Vanducci (Cécile Pardon).
   Dopo settimane Cécile chiede di vedere Maigret, rimanendo in attesa per ore. Un paio di volte ci è pure riuscita, ma poi ha tirato fuori la storia di un fantomatico intruso che, nottetempo, penetrerebbe nella casa dove vive con la vecchia zia, senza rubare nulla, solo per frugare nel secrétarie e lasciare mozziconi di sigaretta.
   Un giorno, però, la zia muore strangolata e lei stessa è uccisa addirittura al commissariato. Il caso è ormai un vero rompicapo, degno di un indagine d’alta classe.
   Una di quelle che non passano mai di moda, con Maigret impeccabile stilista, anche se la definizione di eroe potrebbe farlo sorridere, oppure inorridire.
   Tratto dal romanzo Cécile est morte di Geogers Simenon (1942), trasmesso dalla RAI per la prima volta in tre puntate il 27 / 12 / 1964 e il 3/ 1 /1965 come primo episodio della prima serie Le inchieste del commissario Maigret (1965). 219 minuti, B/N. La sigla Le mal de Paris è cantata da Michel Moloudji. 
2- L’affare Picpus

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Antonio Casagrande (Nestore), Oreste Lionello (Moërs), Giuseppe Pertile (Mascouvin), Sergio Tofano (Le Cloaguen), Franco Volpi (il giudice Comeliau), Mariolina Bovo (Emma).
   A Parigi è una lunga estate calda. Al Quai des Orfèvres si suda, ci si annoia e non circola un caso neanche ad andarselo a cercare.
   Roba da andarsene in vacanza, se non fosse per l’improvviso presentarsi di Joseph Moscouvin e della sua alquanto strana storia. Proprio lui, che chiromante non è, annuncia che una chiromante, di nome Janne, sta per essere uccisa.
   Vale la pena di starlo a sentire o poco più, ma poi la cronaca finisce per registrare proprio quella morte annunciata e a Maigret non resta che risolvere il caso. A caldo certo, ma con la sua proverbiale freddezza.
   Tratto dal romanzo Signé Picpus di Georges Simenon (1944), trasmesso dalla RAI per la prima volta in tre puntate il 10, il 15, e il 17/01/1965 come 2° episodio della prima serie Le inchieste del commissario Maigret (1965). 261 minuti, B/N. La sigla Le mal de Paris è cantata da Micheal MoloudJi.
3 – Un Natale di Maigret

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Andrea Checchi, (Paul Martin), Siria Betti (La signora Dubois), Lia Angeleri (la signorina Doncoeur), Elena De Merik (la signora Martin), Letizia Frezza (Colette), Gian Paolo Rosmino (Godefroy).
   È Natale, fuori nevica. Il commissario Maigret e la signora Maigret si scambiano auguri e regali. Lei ha appena esclamato «Almeno a Natale ti lasceranno in pace!», che due vicine di casa vengono a raccontare una strana storia.
   La nipotina di una di loro sostiene di aver visto Babbo Natale in persona. È entrato nella sua camera in piena notte, le ha regalato una bambola e poi ha alzato una tavola del pavimento.
   Un Babbo Natale in carne e ossa? Un babbo buono o un uomo cattivo? Il bianco della neve comincia a sporcarsi e al commissario non resta che indagare…
    Tratto dal romanzo Un Noël de Maigret di Georges Simenon (1950), trasmesso dalla RAI per la prima volta il 24/1/1965 come 3° episodio della serie Le inchieste del commissario Maigret (1964). 103 minuti, B/N.
4 – Una vita in gioco

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Gian Maria Volontè (Radek), Pier Luigi Zollo (Heurtin), Franco Volpi (il giudice Comelieu), Oreste Lionello (Moërs), Ugo Paglai (Bob).
   Quanto vale la vita di un uomo? Per Maigret abbastanza da giocarsi la carriera.
   Il giovane heurtin sta per essere giustiziato per duplice omicidio, ma il Commissario non è affatto convinto della sua colpevolezza, tanto da favorirne l’evasione dalla Santé, per pedinarlo a caccia della verità.
   Maigret si dà dieci giorni per catturare i veri colpevoli, altrimenti si dimetterà. Si ritrova così alla Coupole, confuso tra ricchi sfaccendati, parassiti di alto bordo e artisti falliti.
   Tra tutti si distingue Radek, ex studente in medicina, spiantato geniale, capace di sfidare Maigret a un vero e proprio duello d’astuzia e intelligenza.
   Tratto dal romanzo La tête d’un homme di Georges Simenon (1931), trasmesso dalla RAI per la prima volta in tre puntate il 7, il 12 e il 14/02/1965 come 4° episodio della prima serie Le inchieste del commissario Maigret (1965). 211 minuti. B/N. La sigla Le mal de Paris è cantata da Michel Moloudji.
5 – Non si uccidono i poveri diavoli

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Irene Aloisi (la signora Tremblet), Loretta Goggi (Francine), Franco Volpi (Comeliau), Oreste Lionello (Moërs), Olga Ghepardi (Olga), Stefano Ribaldi (Jussiaume), Andrea Bosic (Teodoro Ballare).
   Il morto si chiama Maurice Tremblet. Un umile cassiere e un povero diavolo.
   Ma chi ucciderebbe proprio un povero diavolo? Meglio vederci più chiaro. E scoprire che da anni Tremblet si era licenziato senza dirlo a nessuno, continuando tuttavia con regolarità a uscire di casa la mattina, tornare la sera, guadagnarsi il solito stipendio.
   Una vicenda simile a quella di A tempo pieno, il film francese che nel 2001 ha vinto il Leone dell’anno alla Mostra di Venezia. Un segno dei tanti che Simenon e il suo Maigret raccontavano storie che non invecchieranno mai.
   Tratto dal romanzo On ne tue pas les pauvres types di Georges Simenon (1947), trasmesso dalla RAI per la prima volta in due puntate il 20 e il 27/02/1966 come 1° episodio della seconda serie Le nuove inchieste del commissario Maigret (1966). 138 minuti, B/N. La sigla Un giorno dopo l’altro è cantata da Luigi Tenco.
6 – L’ombra cinese
con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Marina Malfatti, (Nina Moinard), Anna Miserocchi (la signora Martin), Antonio Battistella (Edgard Martin), Franco Scandurra (l’ambasciatore Saint Marc), Marina Morgan (la proprietaria del bar).
   È notte e Parigi non dorme. Il direttore di un noto laboratorio farmaceutico viene trovato cadavere in ufficio, vicino a una cassaforte da cui sono scomparsi un sacco di soldi.
   Poco più su una signora sta partorendo, più in alto una vecchia urla. Ancora più in alto, dietro una finestra, una figura di donna sembra proprio un’ombra cinese.
    Ma le donne non sono finite. Maigret scopre che il morto aveva due mogli e una giovane amante. Tra le tre, almeno una l’amava davvero? O, invece, era più facile che una l’odiasse al punto di ucciderlo?
    Tratto dal romanzo L’ombre chinoise di Georges Simenon (1932), trasmesso dalla RAI per la prima volta in quattro puntate il 6, 13, 20 e 27/03/1966 come 2° episodio della seconda serie Le nuove inchieste del commissario Maigret (1966). 277 minuti, B/N. La sigla Un giorno dopo l’altro è cantata da Luigi Tenco.
7 – La vecchia signora di Bayeux

con Gino Cervi (Maigret), Mario Feliciani (il procuratore generale), Carmen Scarpetta (Jeanne Ledru), Franco Silva (Philippe Deligeard), Anna Mazzamauro (la signora Deligeard), Ugo Paglai (Il dottor Miesch), Anna Teresa Eugeni (la signora Ivette).
    Indagine in provincia per Maigret. Nella cittadina in cui il commissario viene mandato per “fare pulizia” nel locale ufficio di polizia giudiziaria muore in circostanze misteriose, un’anziana benefattrice mentre è ospitata nella villa del nipote, Philippe Deligeard, suo unico erede.
   La giovane dama di compagnia della vittima nutre fondati sospetti su di lui e decide di denunciarlo alla polizia. Ma anche i rapporti tra le due donne non sembrano essere stati sereni negli ultimi tempi…
   Tra notabili di provincia, maldicenze, ripicche e sospetti Maigret, sebbene in trasferta, farà luce sull’intricato caso.
   Tratto dal romanzo La vielle dame de Bayeux di Georges Simenon (1944), trasmesso dalla RAI per la prima volta il 03/04/1966 come 3° episodio della seconda serie Le nuove inchieste del commissario Maigret (1966). 93 minuti, B/N. La sigla Un giorno dopo l’altro è cantata da Luigi Tenco.
Fuori serie (un divertissement) – Il latitante dalla serie TuttoTotò

Con Totò, Mario Castellani, Pietro Germini, Ivy Holzer, Simone Mattioli, Antonio La Raina, Giuseppe Porelli, Gino Ragazzini, Rita Shell, Elena Tricoli, Enzo Turco, Massimo Ungaretti, Lia coppelli e la partecipazione di Gino Cervi.
   Gennaro La Pezza detto Gennarino uscito dal “collegio”, si fa ospitare dai vecchi compagni di scuola, scroccandogli di tutto. Finché ad un Luna Park incontra un «amico francese» che lo riporta al “collegio”.
   Questo amico francese è Gino Cervi nelle vesti del commissario Maigret. Un vero e proprio divertissement come si dice in Francia, un intermezzo che ha permesso un nuovo incontro tra i due grandi attori dopo la pellicola Il coraggio.
   Episodio della serie TuttoTotò, per la regia di Daniele D’Anza, fu trasmesso dalla RAI, poco dopo la morte di Totò avvenuta il 15/04/1967. Canzone della sigla finale “non c’è più niente da fare” cantata da Bobby Solo.
Speciale Cinema – Maigret a Pigalle

Con Gino Cervi (Maigret), Lila Kedrova (Rose), Riccardo Garrone (Lapointe), Alfred Adam (Lognon), Christian Barbier (Torrence), Claudio Biava (Janvier), Armando Bandini (il portiere del Piccate), Josè Greci (Arlette), Raymond Pellegrin (Fred).
    Arlette, una spogliarellista di un locale notturno di Parigi, e una contessa vengono assassinate. L’ispettore Lognon è incaricato delle indagini e Maigret per aiutare il suo amico, rinuncia alle sospirate vacanze. Bruno Cremer ha reinterpretato lo stesso soggetto in Maigret e i piaceri della notte.
   Tratto dal romanzo Maigret al Night-Club (19..), fu girato da Mario Landi per il grande schermo nel 1967, in una coproduzione tra l’Italia e la Francia di 108 minuti, a colori.
8 – Maigret e i diamanti

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Adriano Micantoni (Fernard Barillard), Mila Vannucci, (Joséphine Bauche), Mario Feliciani (Manuel Palmari), Leopoldo Trieste (il giudice Ancelin), Mariolina Bovo (la signora Barillard).  
   Manuel Palmari, vecchia volpe della vita notturna parigina, è crivellato di colpi di arma da fuoco sulla sua poltrona a rotelle.
   Lascia Aline, una ex prostituta che amava, e un pizzico di malinconia in Maigret, sorpreso e dispiaciuto per la tragica fine dell’avversario d’altri tempi.
   In assenza di indizi, il Commissario deve appellarsi al proprio fiuto e a molta pazienza, specie quando sbuca fuori un traffico carico di diamanti, intrecciato però ad alibi di ferro.
   Giusto quello che ci voleva, perché decida che stavolta sarà proprio il codice Maigret a rendere giustizia al povero Palmari.
    Tratto dal romanzo La patience de Maigret di Georges Simenon (1965), trasmesso dalla RAI per la prima volta in tre puntate il 19 – 26/05 e il 02 /06/1968 come 1° episodio della terza serie Le inchieste del commissario Maigret (1968). 186 minuti, BN. La sigla Frin Frin Frin è cantata da Tony Renis.
9 – L’innamorato della signora Maigret

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Oreste Lionello (Moërs), Didi Perego (la portinaia), Franca Parisi (la signora Krofta), Carlo Hintermann, (Boris Krofta), Antonio Guidi (Lucine), Edoardo Toniolo (il direttore della polizia).
   La signora Maigret ha un ammiratore. Tutti i giorni si fa trovare ai giardini, puntuale e silenzioso, al punto che lo stesso Maigret finisce per scherzarci su.
   Un giorno, però, lo sconosciuto se ne sta col capo così reclinato da sembrargli più morto che vivo. Una impressione da commissario è ben presto un dato di fatto: un colpo di fucile l’ha colpito al cuore.
   Chi era? Da dove è partita la pallottola? È stata sparata per sbaglio o per uccidere? A Maigret non resta che aprire un’inchiesta, cominciando con l’interrogare tutti quelli che avevano a tiro il povero ammiratore.
   Tratto dal racconto L’amoureux de M. Maigret di Georges Simenon (1944), trasmesso dalla RAI per la prima volta il 17/04/1966 come 4° episodio della seconda Le inchieste del commissario Maigret (1966). 105 minuti, B/N. Un giorno dopo l’altro è cantata da Luigi Tenco.
10 – Maigret e l’ispettore sfortunato
 

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Ileana Ghigne (Matilde), Gabriella B. Andreani (Eva), Antonio Battistella (L’ispettore Lognon).
   Si è davvero suicidato Michel Goldlinger? Malato e in difficoltà finanziare, si sarebbe ucciso dopo aver insultato la polizia da un telefono pubblico.
   Ma perché la sua polizza sulla vita, a favore della moglie, prevede anche il suicidio? E perché la moglie e la cognata reagiscono tanto diversamente alla luttuosa notizia? E quale filo invisibile lega la sua morte a quella di Stan il Polacco?
    Il caso è nelle mani dello sfortunato ispettore Lognon, ma sarà Maigret a risolverlo. Da notare il nome del produttore delegato Rai: Andrea Camilleri, oggi papà del commissario Montalbano.
  
    Tratto dal romanzo Maigret et l’inspecteur malchanceux di Georges Simenon (1947), trasmesso dalla RAI per la prima volta il 09/07/1968 come 3° episodio della tersa serie Le inchieste del commissario Maigret (1968). 100 minuti, B/N. La sigla Frin Frin Frin è cantata da Tony Renis.
11 – Maigret sotto inchiesta

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani ( la signora Maigret), Cesco Baseggio (Dedé Michaud), Carlo Alighiero (il direttore di polizia), il professor Vivier (Vittorio Manipoli), Jole Fierro (Arlette).
    Di falso al mondo non ci sono solo le banconote. su cui Maigret sta indagando. La giovane Nicole dice di aver bisogno di lui: in realtà gli tende una trappola, accusandolo di una avance deduttiva della quale chiunque lo conosca dubiterebbe.
   Ma Nicole è la nipote di un alto funzionario dello stato e la posizione del Commissario sembra improvvisamente scottare, tanto che finisce per trovarsi non solo sotto inchiesta, ma anche fuori di quella che stava conducendo sugli ignoti falsari.
   È superfluo dire che uno come Maigret può anche finire sotto inchiesta, ma non si fa certo mettere sotto da un mucchio di falsità.
   Tratto dal romanzo Maigret se défend di Georges Simenon (1967), trasmesso dalla RAI per la prima volta in tre puntate il 4, l’11 e il 18/08/1968 come 5° episodio della terza serie Le inchieste del commissario Maigret (1968). 151 minuti, B/N. la sigla Frin Frin Frin è cantata da Tony Renis. 
12 – La chiusa

 con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Arnolfo Foà (Èmile Ducrau), Andrea Checchi (Gassin), Marisa Merlini (Marthe), Maria Marchi (la signora Ducrau), Antonella Della Porta (Berthe), Marina Morgan (la segretaria di Ducrau).
   La squadra di Maigret: Manlio Busoni (torrence), Gianny Musy (Lapointe).
   Qualcuno tenta di uccidere il ricco armatore fluviale Èmile Ducrau che riesce, però, a salvare la pelle. Due giorni dopo, il figlio viene trovato impiccato con una lettera in cui si dichiara colpevole.
    Una prova che chiuderebbe qualsiasi caso e qualsiasi tomba ma che, messa sotto il naso del nostro Commissario, finisce per accrescere la fastidiosa puzza di bruciato che si sente in giro.
    Da uno dei romanzi più famosi di Maigret, una trasposizione con riprese in esterni che restituiscono tutto il fascino e l’atmosfera della fluvialità parigina.
    Una rarità, considerata la penuria di canali dai quali attingere immagini che c’era all’epoca.
    Tratto dal romanzo L’écluse n.1 di Georges Simenon (1933), trasmesso dalla RAI per la prima volta in tre puntate il 14, il 21 e il 28/07/1968 come 4° episodio della terza serie Le inchieste del commissario Maigret (1968). 153 minuti, B/N. La sigla Frin Frin Frin è cantata da Tony Renis.
13 – Il cadavere scomparso

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Sergio Tofano (il giudice), Lino Troisi (l’ispettore Besson), Giuseppe Pertile (Gérard Ouvry), isoletta Languisco (la suora), Loris Loddi (Justin), Valeria Sabel (la madre di Justin), Edda Soligo (la domestica del Giudice).
    Justin è un ragazzino di appena dieci anni, serve messa con scrupolo e non sembra aver particolari grilli per la testa, almeno fin quando non racconta di aver visto un cadavere per strada.
    Di quel cadavere infatti non viene trovata traccia, e lui finisce per essere considerato da tutti un piccolo bugiardo, deciso solo a giustificare il ritardo con cui si era presentato in chiesa.
    Pur costretto a letto da una fastidiosa influenza, proprio il commissario Maigret è l’unico a credergli, e quindi a indagare. Chi era il morto? E soprattutto, se di cadavere si trattava, di quali gambe (o di quale braccia) si è servito per scomparire?
   Tratto dal romanzo Le témoignage de l’enfant de choeur di Georges Simenon (1946), trasmesso dalla RAI per la prima volta il 07/07/1968 come 2° episodio della terza serie Le inchieste del commissario Maigret (1968). 80 minuti, B/N. La sigla Frin Frin Frin è cantata da Tony Renis.
14 – Il ladro solitario

con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Giulio Platone (Honoré Cuendet), Franco Mazzieri (Moërs), Elena De Merik (Olga), Angela Cavo (la signora Wilton), Gino Lavagetto (Jean Lussac), Alberto Farnese (Fernard).
   I tempi cambiano sempre. Anche a Parigi e anche al Quai des Orfèvres, che pure è un posto dove si ha a che fare con il crimine, mestiere vecchio come il mondo.
   Il risultato è che i burocrati hanno invaso il campo di uomini che badano ai fatti come Maigret, mentre i malviventi ne approfittano per allargare di qua e di là i raggi delle loro azioni criminali. Impegnato a non mollare le costole di un noto gangster, proprio il Commissario s’imbatte nell’omicidio di un ladro quasi gentiluomo.
   Come dargli torto, se decide di non lasciare impunita la morte, in nome di una giustizia uguale per tutti?
   Tratto dal romanzo Maigret et le voleur paresseux di Georges Simenon (1961), trasmesso dalla RAI per la prima volta in due puntate il 9 e il 10/09/1972 come 2° episodio della quarta serie Le inchiesta del commissario Maigret (1972). 183 minuti, B/N. Le sigle Il respiro di Parigi e Se non ci sei tu sono cantate da Amanda.
15 – Il pazzo di Bergerac


con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Giulio Girala (Leduc), Paolo Carlini (il dottor Rivaud), Franco Scandurra (il procuratore Duhourceau), Angela Luce (Emile), Marisa Merlini (la signora Beausoleil), Lucia Catullo (Germane Rivaud), Kara Donati (Françoise), Franco Angrisano (il controllore del treno ), Leopoldo Mastelloni (un ragazzo).
    La signora Maigret è fuori e Maigret se ne sta tutto solo, senza nulla da fare. L’invito di un amico in campagna giunge provvidenziale. Maigret parte col cuore contento, ma presto il viaggio si trasforma in un incubo: l’uomo della cuccetta sopra la sua tutto fa tranne che dormire.
   Poi, d’improvviso, si butta giù dal treno e spara pure a Maigret, che d’istinto lo aveva seguito. Ferito alla spalla ma sempre pure a Maigret, che d’istinto lo aveva seguito. Ferito alla spalla ma sempre più determinato, Maigret affronta il mistero che circonda l’identità del fuggitivo.
    Forse pazzo, certo legato a una città con un nome entrato tra i classici di ogni tempo grazie a Cyrano.
    Tratto dal romanzo Le fou de Bergerac di Georges Simenon (1932), trasmesso dalla RAI per la prima volta in due puntate il 2 e il 3/09/1972 come 1° episodio della quarta serie Le inchieste del commissario Maigret (1972). 145 minuti, B/N. Le sigle Il respiro di Parigi e Se non ci sei tu sono cantate da Amanda.
16 – Maigret in pensione
 
con Gino Cervi (Maigret), Andreina Pagnani (la signora Maigret), Giuseppe Pambieri (Philippe Lauer), Corrado Gaipo (germani Cageot), Vittorio Congia (Joseph Audiat), Mico Cundari (il commissario Amadieu), Gabriella B. Andreani (Fernande), Amanda (la cantante del Night), Marco Sonetti (Eugène).
    Può andare in pensione il commissario Maigret? Sembrerebbe proprio di sì, felice com’è di godersi il meritato riposo. Ma a uno come lui basta poco per rimettersi a fare domande.
    Suo nipote Philippe, poliziotto anche lui, si è cacciato nei guai. Per sorvegliare il proprietario, si era chiuso nella toilette di un locale notturno. Sentito il fatidico colpo di pistola, se lo è ritrovato davanti cadavere e ha pure toccato la pistola fumante. Solo uno zio come Maigret, pensionato o no, può provare a dimostrare l’eventuale innocenza di un nipote che non ha certo preso da lui.
    Tratto dal Maigret di Georges Simenon (1934) trasmesso dalla RAI per la prima volta in due puntate il 16 e il 17/09/1972 come 3° episodio della quarta serie Le inchieste del commissario Maigret (1972). 146 minuti, B/N. Le sigle Il respiro di Parigi e Se non ci sei tu sono cantate da Amanda.  
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per qualsiasi altra informazione su Maigret e il suo creatore consiglio l'ottimo sito:
mentre per l'interpretazione di Bruno Cremer su Maigret, il bel sito in francese:

Marco Pugacioff
va agli
 

Il commissario Rex


Il commissario
Rex
di Angelo Palumbo

Gli unici e originali

    Nel 1992, Peter Hajek e Peter Moser, due ex-giornalisti di cronaca nera passati alla fiction televisiva, iniziarono a lavorare al progetto di una serie poliziesca ambientata a Vienna. In quel periodo, la capitale austriaca registrava un notevole aumento di delitti e reati di ogni genere, perciò gli autori intendevano offrire al pubblico un prodotto che esorcizzasse la paura dei crimini con un eroe capace di scovare i colpevoli e assicurali alla giustizia. L'idea era quella di allontanarsi dai classici polizieschi prodotti in Germania, caratterizzati da protagonisti piuttosto in là con l'età. I due sceneggiatori decisero di puntare su un eroe giovane, dinamico e fascinoso. Per questo ruolo era già pronto l'attore austriaco Tobias Moretti (nome d'arte di Tobias Loeb), a cui fu affidato il personaggio di Richard Moser, commissario della polizia criminale di Vienna. C'erano però delle difficoltà nel definire il ruolo del suo assistente: occorreva un personaggio che non fosse scontato e banale. Dopo lunghe e inutili discussioni, i due decisero di affidarsi al caso. Erano seduti a un tavolo di cucina e stabilirono che la prima persona che fosse entrata dalla porta avrebbe ricoperto il ruolo. Ma non fu una persona a entrare, bensì il cane dei vicini. La cosa non li sconcertò per niente. Se il caso aveva deciso così, ebbene sarebbe stato un cane la "spalla". Una spalla che è poi diventata protagonista di uno dei telefilm più amati degli ultimi anni: "Il Commissario Rex".
Per trovare un attore a quattro zampe capace di interpretare il cane poliziotto, Peter Hajek, che è anche produttore della serie, si rivolse a Teresa Ann Miller, un'esperta addestratrice americana di animali. E' la donna che ha addestrato il celebre San Bernardo Beethoven dell'omonimo film e i maialini di Babe. Il nostro eroe doveva essere ovviamente un pastore tedesco, vero e proprio emblema del cane poliziotto. Dopo una serie di ricerche tra gli allevatori, Teresa Ann fu particolarmente colpita da Reginald, un bellissimo cucciolo dell'allevamento del Conte von Ravenhorst. Dopo esser stato sottoposto ai provini, il cane fu subito arruolato e addestrato per interpretare i primi copioni della serie e divenne Rex. Le riprese iniziarono fra Vienna e dintorni e Rex, seguendo sul set le direttive di Teresa Ann, se la cavò alla grande.
La prima serie, composta di 14 episodi di 45 minuti l'uno (ma la prima puntata ha una durata doppia), venne realizzata tra il 1993 e il 1994 e mandata in onda dall'emittente tedesca Sat 1. Fu un tale successo da far continuare la produzione fino ad oggi.
La serie è l'erede diretta di telefilm come Lassie, Rin Tin Tin e Furia, ma è tutt'altro che un prodotto infantile o ingenuo. Il nostro cane è protagonista di avventure dure e ispirate ai fatti di cronaca nera più efferati.
La prima puntata, "Capolinea Vienna" ( trasmessa in Italia nel settembre 1997 ), facciamo subito la conoscenza con il nostro eroe a quattro zampe. Rex è un cane poliziotto e il suo addestratore è un agente di nome Michael. Durante uno scontro a fuoco, il poliziotto viene ucciso e il cane ferito. A fermare il criminale che li ha colpiti è Moser, un giovane commissario di polizia che ha appena divorziato ( curiosamente, il cognome del personaggio è lo stesso di uno dei due sceneggiatori ). Dopo la morte del padrone, Rex piomba nell'apatia: rifiuta il cibo e sembra deciso a lasciarsi morire. La polizia si trova costretta ad abbatterlo, ma Moser, che è rimasto colpito da Rex, si oppone e riesce a conquistare l'amicizia del cane, che grazie a lui supera la crisi. Per sdebitarsi, Rex lo aiuta a venire a capo di un misterioso delitto. A questo punto, inizia il sodalizio fra i due. Rex entra a pieno titolo nella squadra di Moser e si rivela determinante nella soluzione di numerosi casi. Cosa rende super un cane come Rex? Quattro sono i principali ingredienti del suo successo: intelligenza, fiuto, agilità e simpatia. Rex è in grado di comprendere tutto quello che gli si dice ed è capace di fiutare qualsiasi traccia o indizio lasciati da chi commette un delitto. Elementi che sfuggono agli inquirenti, e persino al "collega" Moser ( che non è certo uno sprovveduto ), non passano inosservati sotto il naso di Rex. A ciò si aggiunge una prontezza di riflessi che gli permette di tirare fuori dai guai i colleghi o le potenziali vittime di maniaci e assassini. Ma l'elemento che cattura maggiormente il pubblico è la simpatia del cane. Rex ha uno sguardo dolcissimo e sfoggia comportamenti che potremmo tranquillamente definire "umanoidi". È significativo il fatto che non vada mai in giro legato al guinzaglio. Quando viaggia in auto siede sempre accanto al padrone. Quando deve entrare in una stanza, apre la porta con la maniglia. È capace persino di accendere la luce premendo l'interruttore. Quando squilla il cellulare del padrone, corre subito a prenderlo. Rex ama inoltre vedere la TV ed è in grado di cambiare canale con il telecomando. Segue soprattutto i programmi sugli animali, ma in una puntata ha addirittura visto un film porno su una pay-TV! Quando ha fame, Rex apre il frigorifero e porta via tutto quello che trova, oppure mette in azione il suo distributore automatico di croccantini. Se poi non trova nulla, è tranquillamente in grado di fare la spesa. Il suo cibo preferito è costituito dai panini col wurstel, che contende ai suoi colleghi umani, dando vita a divertenti gag. Alla simpatia Rex unisce un gran cuore. E' sempre pronto ad aiutare chi ne ha bisogno e non si limita a salvare chi è in pericolo: Rex è capace di "sentire" le persone, riesce a capire se qualcuno è triste ed è pronto a prestargli conforto. Per il suo padrone ha un'adorazione e una dedizione assolute; ma è anche un giocherellone e spesso si diverte a fargli dispetti. In realtà, il cane ha anche un grosso difetto: è gelosissimo. Quando Richard porta qualche donna in casa, Rex, sentendosi trascurato, fa di tutto per mandare a monte eventuali approcci amorosi con la bella di turno. Nel profondo del suo cuore, Rex ha un animo bambino e lo dimostrano i numerosi giocattoli sparsi sul pavimento della sua casa. Ma quando le circostanze lo richiedono, mette da parte la dolcezza e diventa un autentico duro. Quando digrigna i denti contro i criminali fa veramente paura.
Come si è detto, nonostante certi tratti irreali e gli aspetti umoristici, le trame del telefilm non hanno nulla di fanciullesco. I delitti su cui indagano Moser e Rex sono spesso difficili da digerire. Un esempio per tutti sono i numerosi episodi incentrati sulla morte di bambini. Spesso la fiction tende a evitare quest'argomento, che pure è tristemente attuale e troppo spesso sotto i riflettori della cronaca nera. Gli autori di Rex, invece, non hanno avuto alcuna remora a trattare casi di pedofilia, rapimenti di bambini finalizzati alla realizzazione di pellicole pornografiche e persino delitti a sfondo sessuale perpetrati da minorenni. Tutte tematiche non certo peregrine, ma al contrario estremamente realistiche. Peter Hajek e Peter Moser hanno saputo affrontare temi scottanti con tutto il tatto possibile, ma badando bene di non edulcorarli. Al termine di ogni puntata, i colpevoli ricevono sempre la giusta punizione.
Molte altre tematiche sono attinte dalla cronaca. Quella degli immigrati clandestini dai paesi dell'est trasformati in involontari donatori di organi. Lo spaccio di droga nascosta nello stomaco dei corrieri. Il pullulare di sette sataniche e ciarlatani guaritori. Le corse d'auto clandestine organizzate da giovani sbandati. Lo stupro perpetrato tra le mura domestiche. I sequestri di persona a scopo di estorsione. I delitti dei serial killer. Le trame sono sempre ben costruite e mai prevedibili. Sono ambientate in una Vienna violenta eppure splendida, ma potrebbero tranquillamente esserlo nelle metropoli o nei paesini della nostra Italia.
Lo spirito "adulto" della serie è evidenziato anche dal carattere ardito e disinvolto dei nudi (femminili e maschili) che compaiono in alcuni episodi. Purtroppo, nelle più recenti repliche su RAI 1, molte di queste scene sono state brutalmente tagliate a causa delle proteste del solito comitato di genitori perbenisti. In realtà, la presenza di nudi non è mai gratuita o volgare. Le produzioni in lingua tedesca riescono a trattare il nudo e il sesso con tocchi decisamente più raffinati rispetto a tanta cinematografia statunitense.
Che parte può avere un cane in storie così "forti"? Una parte determinante, grazie ai suoi "colleghi" umani, che sanno sfruttare al meglio le qualità del pastore tedesco. Con la sua agilità da olimpionico, Rex ha spesso impedito che i criminali tagliassero la corda sul più bello. In un'avventura ha addirittura beccato un omicida che fuggiva acrobaticamente sui tetti raggiungendolo con un prodigioso balzo da un palazzo all'altro. Non si contano poi le volte in cui ha salvato il padrone o altre persone indifese. In uno dei primi episodi ("Fuga verso la morte") ha liberato Richard prigioniero di una banda di malviventi strappando le sbarre della prigione con i denti. In un'altra memorabile puntata ("Ballo sul vulcano") è riuscito a penetrare nell'aula di una scuola di danza classica dove erano tenute in ostaggio alcune bambine, per poi neutralizzare il cattivo di turno: quest'impresa è stata emulata da un cane poliziotto italiano chiamato Tenaglia in un episodio di cronaca.
Certo, Rex è un personaggio di fantasia e le sue imprese sono il frutto degli sforzi combinati degli autori, degli altri sceneggiatori della serie, dei vari registi e dell'addestratrice Teresa Ann Miller. Ma quello che fa non è incredibile. Nella realtà sono esistiti cani poliziotto come lui. Uno di questi è vissuto proprio in Italia, tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Era un pastore tedesco di nome Dox e probabilmente è tra le fonti di ispirazione del nostro eroe. Ha contribuito alla risoluzione di 161 processi penali e ha fatto arrestare la bellezza di 563 malviventi. Tra le sue specialità, la cattura dei delinquenti, il ritrovamento delle persone scomparse e il fingersi morto: tutte cose che anche Rex sa fare a meraviglia. E pare che Dox amasse i gelati proprio come Rex adora i panini. Insomma, il nostro eroe è meno inverosimile di quanto potrebbe apparire.



Contrariamente ad altri polizieschi come "L'Ispettore Derrick", quella di Rex non è una serie statica. Anche se ogni puntata è autoconclusiva, tra gli episodi della serie intercorre una certa continuità, rappresentata da situazioni personali dei protagonisti che si evolvono e avvicendamenti di personaggi. Questa scelta è anche condizionata da esigenze pratiche, legate alla disponibilità degli attori che compongono il cast. Nella prima serie, la squadra del nostro eroe è capitanata da Richard Moser, interpretato da Tobias Moretti e doppiato in Italia dall'efficacissimo Andrea Ward. Moser è un giovanotto dai capelli lunghi e l'aria ribelle. Prima di entrare in polizia era un poco di buono, poi è stato arrestato dal poliziotto Max Koch, (interpretato dall'anziano Fritz Muliar), che lo ha aiutato a cambiare vita. Richard ha un carattere ironico ma anche brusco e autoritario, soprattutto con i delinquenti. Con Rex ha un singolare rapporto alla pari e, anche se a volte cerca invano di schiavizzarlo, lo considera un vero amico, non uno strumento di lavoro. Una volta, per salvare il cane, ha persino rischiato il posto. Con Moser e Rex lavorano due simpatici colleghi: il corpulento Peter Hollerer (interpretato da Wolf Bachofher), gran divoratore di panini, e lo smilzo Ernest Stockinger (interpretato da Karl Markowics). Un personaggio che compare costantemente è Leo Graf (l'attore Gerhard Zemann), il medico della scientifica che effettua le autopsie con sano umorismo nero.
Nella seconda serie, prodotta tra il 1995 e il 1996, il cast dei personaggi fissi rimane invariato, ma con qualche novità. Moser ha una breve relazione con la veterinaria Sonia, che prende parte a diversi episodi per poi lasciare Vienna. Al termine di questa serie, Karl Markowics, interprete dell'agente Stockinger, decide di uscire dal cast e gli sceneggiatori approntano una puntata in cui il personaggio abbandona la squadra per trasferirsi a Salisburgo. La terza serie vede sopraggiungere un degno sostituto, Christian Böck, impersonato dal biondo ed esile Heinz Weixelbraun. Fra Rex e Böck vige una sorta di continua sfida, volta a sancire chi dei due sia più furbo. Inutile dire che è sempre il povero Christian a perdere.
Purtroppo, al termine di questa serie, anche Tobias Moretti decide di mollare, perché stanco di identificarsi unicamente col suo personaggio di maggior successo. Far uscire di scena Moser non è facile e indolore come trasferire Stockinger. Il personaggio è strettamente legato a Rex, che invece deve continuare a restare in azione. L'unico modo per dividere in modo credibile i due inseparabili amici è inevitabilmente la morte di Moser. Così, nella puntata speciale dal tragico titolo "L'ultima avventura", Richard è colpito a morte da un maniaco omicida.


La quarta serie di Rex, prodotta tra il 1997 e il 1998, vede entrare in scena un nuovo commissario. Si chiama Alexander Brandtner ed è interpretato dal tedesco Gedeon Burkhard (doppiato in Italia da Roberto Certomà). Questo giovane attore aveva già affascinato il pubblico italiano impersonando, nella "Piovra 7", un giovane Dee-Jay che dai microfoni della sua radio denunciava le attività della mafia. Curiosamente, nel 1993 aveva anche avuto un ruolo in una puntata della prima serie di Rex: quello dell'assassino!
Il commissario Brandtner esordisce nella puntata doppia dal titolo "E tutto
ricomincia..." e riesce a conquistare il cuore di Rex e dei telespettatori grazie anche all'abilità dei creatori della serie, che gli hanno cucito addosso un ruolo credibile e accattivante. Alex Brandtner aveva un cane che è morto in seguito a un'esplosione nella quale lui stesso ha perso l'udito da un orecchio. Perciò, non appena eredita la squadra di Moser (composta ancora da Bock e Hollerer), il commissario si interessa subito a Rex, che sta rivivendo il dramma della prima puntata e rifiuta di nutrirsi. Va a trovarlo a casa, gli tiene compagnia giorno e notte finché non diventano amici... e tutto ricomincia. Con Brandtner, nella serie, è cambiato tutto e non è cambiato niente. Anche lui ha con Rex un rapporto alla pari e con i colleghi si comporta esattamente come Richard. Rispetto al suo predecessore è forse un po' più dolce e meno burbero, ma è anche più atletico e dinamico. Con la sua bellezza tenebrosa e glaciale si è accattivato le simpatie del pubblico femminile, che addirittura lo preferisce a Moretti, mentre i fan di sesso maschile continuano a rimpiangere la rude simpatia di Moser. Stranamente, il bel Brandtner ha però meno parentesi amorose rispetto al suo predecessore.
Ulteriori cambiamenti si attuano con la quinta serie. Il pastore tedesco Reginald von Ravenhorst comincia ad avvertire il peso dell'età: così, nel 1998, è sostituito nel ruolo di Rex da un altro cane addestrato dalla Miller, chiamato Rhett Butler (come il protagonista di "Via col vento"), che aveva già interpretato il ruolo di Rex Cucciolo in un film realizzato per i piccoli fan del cane poliziotto. Pochi mesi dopo il "pensionamento", il vecchio cane è purtroppo deceduto a causa dello stress accumulato. Il nuovo interprete di Rex è molto somigliante all'originale e alquanto in gamba, ma i più affezionati fan della serie non smettono di rimpiangere il povero Reginald, che di sicuro era ineguagliabile per la sua bravura interpretativa e l'espressività del suo sguardo. AI termine della quarta serie, lascia la squadra anche il veterano agente Hollerer, che viene sostituito dal simpatico e imbranato Fritz Kunz (interpretato dal grassoccio Martin Weinek).
Anche se non tutti i nuovi episodi sono all'altezza di quelli classici e nonostante la tristezza per l'allontanamento dei vecchi personaggi ( anche Gedeon Burkhard lascerà la serie ), questo telefilm continua a piacerci e ci auguriamo che prosegua a lungo. Finora in Italia sono stati trasmessi 79 episodi, di cui quattro di durata doppia. Le ultime puntate che abbiamo visto nel 2000 sono le prime della sesta serie. Partita nell'orario preserale su Rai 2, la fiction è stata in seguito promossa in prima serata ( raggiungendo ascolti elevatissimi ), per poi essere spostata su Rai 1. Replicato innumerevoli volte, il Commissario Rex è stato oggetto di un ricco merchandising ( pupazzetti, figurine, videocassette, libri, cappellini, felpe ) e ha visto fiorire anche numerosi siti internet, pieni di informazioni sul personaggio e le sue avventure. C'è stata anche un'imitazione tutta italiana del telefilm, con protagonista il cane "Turbo". A dimostrazione di come un prodotto di qualità e con personaggi di valore sia sempre in grado di catturare l'affetto del grosso pubblico.
°°°°°
Prima serie. 1994/1995
1- Capolinea Vienna
Un Russo viene ucciso con una bomba. A commissionare il delitto una falsa paralitica, che viene però smascherata dal commissario Moser e il suo nuovo amico Rex.
2- Rischi di cuore
Un cardiopatico viene ucciso con uno stratagemma ingegnoso. L'assassino è il fratello.
3- Fuga verso la morte
Immigrati dai paesi  dell'est  diventano  involontari donatori di organi.  Moser viene fatto prigioniero.
4- Facile preda
Vecchiette ammazzate da un fattorino di negozio.
5- Ballo sul vulcano
Un uomo con una valigia piena di plutonio si rifugia in una scuola di ballo.
6- La donna del parco
Il cadavere seminudo di una donna viene trovato nel parco. A ucciderla è stata la moglie dell'amante.
7- Diagnosi omicidio
Moser si fa ricoverare in una clinica per alcolisti per indagare su tre delitti. Il colpevole è un infermiere.
8- Una casa per bene
A capodanno, una donna viene trovata impiccata. Un barbone è la chiave del mistero. Nota: Moser ha i capelli leggermente più corti.
9- Follia omicida
Il socio di un club di depravati crede di avere l'AIDS e inizia a uccidere chi crede che lo abbia infettato. Alla fine scopre che la diagnosi era errata. Nota: In replica nell’Ottobre ’98 sono state censurate alcune scene un po’ spinte.
10- Sinfonia mortale
Piccole studentesse di pianoforte vengono assassinate. Il colpevole è un affermato pianista.
11- Orsacchiotti letali
Gli orsacchiotti prodotti da una fatalona esplodono nelle vetrine. Ma è un trucco della donna stessa. Nota: Recita l’attore italiano Alberto Gimignani.
12-  Il cranio di Beethoven
Viene commissionato il furto del cranio del musicista e si scatena una lotta tra collezionisti.
13- Sotto le strade di Vienna
Borse con i pezzi del cadavere di un rapinatore di banche vengono trovate nelle fogne. Il colpevole è l'amante di una cassiera.
14- Rapimento
Moser indaga su di un'agenzia di killer. Per fermarlo rapiscono Rex e lo ricattano. Nota: La trama è molto simile a quella di un episodio dell’Ispettore Derrick.
Seconda serie. 1995/1996
15- Il labirinto dei mostri
Una bambina viene rapita da una banda che realizza film porno. Rex l'aiuta a superare il trauma. Nota: Compare Sonia, la prima fidanzata di Moser.
16- L'incidente
Un giovane investe un pedone e tenta di far sparire le prove. Ma viene ricattato dai meccanici. Nota: Moser e Rex traslocano in una villetta.
17- Un'estate maledetta
Coppiette assassinate lungo il fiume. Moser e Rex indagano con l'agente Sissi.
18- Foto pericolose
Un omosessuale fotografa involontariamente degli spacciatori e viene ucciso da Charlie, una di loro.
19- Morte in maschera
Donna uccisa al centro di bellezza. Ma la vera vittima doveva essere la madre del killer.
20- Un'insolita testimone
Una centralinista cieca sente uccidere un uomo. C'è dietro una storia di scorie nucleari.
21- Scontro finale
Fuchs, un ex poliziotto arrestato da Moser, rapina due portavalori e sfida il suo vecchio nemico.
22- Una brutta storia
Bimba strangolata e annegata in una piscina. A ucciderla è stato un suo coetaneo.
23- Nel regno del mistero
Una setta satanica sacrifica ragazze. L'ultima vittima designata si rifugia da Moser e Rex.
24- Un profumo pericoloso
Un uomo seduce le donne con un afrodisiaco, le deruba e le abbandona. Una di loro viene uccisa.
25- La prigione
Un anziano riccone viene rapito. A organizzare il tutto è stata proprio sua moglie.
26- Dose mortale
Uno scienziato sintetizza una nuova droga usando come cavie i cani. Ci scappa il morto. Nota: Sonia esce di scena.
27- La tangente
Moser indaga sotto falsa identità sull'uccisione di due commercianti e scopre un traffico d'armi.
28- Sui tetti di Vienna
Una donna viene trovata carbonizzata nella sua auto. In realtà è una truffa assicurativa.
29- L'ultimo caso di Stockinger
Due donne vengono sgozzate. L'assassino è un violento divorziato. Nota: Stocki viene trasferito a Salisburgo.
Terza serie. 1996/1997
30- Una folle corsa
Alcuni giovani organizzano corse illegali d'auto. Uno di loro viene ucciso. L'assassino è il meccanico. Nota: Moser ha i capelli corti e nel cast arriva Böck. Cambiano le immagini della sigla.
31- Paura in città
Un uomo avvelena alcune lattine di una nota bibita per ricattare la casa di produzione. Nota: Puntata emulata dagli animalisti, che hanno avvelenato i panettoni Motta e Alemagna ( Nestlè ).
32- Mistero al museo
Un uomo viene ucciso al museo di storia naturale. C'è dietro la storia di un furto di diamanti.
33- Il professore
Un professore si innamora di una detenuta. La fa evadere e per lei scatena l'inferno.
34- Il segreto di Anna
Una ragazza morta per overdose, in realtà, è stata uccisa. E' stato il padre, per impedirle di rivelare che lui la violentava.
35- Il venditore di bambole
Un maniaco veste le donne da bambole e poi le uccide. E' il padrone di un negozio.
36- A me gli occhi
Un uomo viene ucciso ed è indiziata la sua amante. Ma il vero colpevole è un ipnotizzatore.
37- Trasporto di morte
Due insegnanti di una scuola per sub trasportano droga nello stomaco di alcune donne. Una di loro ci lascia la pelle.
38- Giulietta o Romeo?
Durante una recita della celebre tragedia di Shakespeare viene ucciso "Romeo". Ma la vittima designata era "Giulietta".
39- Un delitto quasi perfetto
Viene ucciso il manager di un ristorante. La colpevole è la madre del padrone.
40- II ricatto
Due ricercatori vengono uccisi e un medico che sta sperimentando una nuova cura contro il cancro viene rapito.
41- Isabella
Una bambina viene rapita a scopo di estorsione dal padre della sua migliore amica.
42- Morte di uno studente
Uno studente ricatta un compagno che ha una relazione con la professoressa, ma viene ucciso. Il colpevole è l'insegnante di educazione fisica. Nota: A partire dal Dicembre ’98, nelle repliche è stata tagliata la scena in cui i due ragazzi litigano sotto la doccia, perché si vedono chiaramente gli attributi.
43- Ipotesi per un suicidio
Un uomo cade dalla finestra e viene sospettato l'ex di sua moglie. Ma l'uomo non centra, la verità è legata al lavoro di portavalori della vittima.
44- Regalo di Natale
Viene rapito un bambino per estorsione, ma è quello sbagliato. La vittima designata va a cercarlo. Nota: Speciale puntata dalla lunghezza doppia e dai toni più leggeri del solito. Non c’è nessun morto e i protagonisti sono due bambini.
45- L'ultima avventura
Un serial killer uccide le donne e si rifugia in manicomio. Nello scontro, Moser viene ferito a morte. Nota: Puntata doppia, in cui esce di scena Tobias Moretti: Nella replica in due puntate ( 7/8 Dicembre ’98 ) è stata eliminata la scena del fulmine. In lingua originale l’episodio si intitola “Moser Tod”, “La morte di Moser”.
Quarta serie  1997/1998
46- E tutto ricomincia
Rex trova un nuovo amico, il commissario Alex Brandtner, e lo aiuta a salvare una giudice antimafia italiana. Nota: Puntata doppia. Entra in scena il nuovo commissario, interpretato da Gedeon Burkhard. Cambia la sigla iniziale e la canzone viene rimirata. In lingua originale l’episodio si intitola “Der Neue”, “Il nuovo”.
47- Il trasformista
Un abile trasformista rapina supermercati e cambia faccia. Lo ferma il fiuto di Rex.
48- L'ultima amante
Un uomo pieno di donne viene ucciso. E' stato il figlio, a cui aveva portato via la moglie.
49- Il complotto
Tre uomini uccidono un usuraio durante una partita di golf.
50- La figlia rubata
Una donna vuole a tutti i costi diventare mamma e rapisce una bambina.
51- Vendetta
Un vecchio nemico di Brandtner rapisce Rex per vendicarsi. In seguito tenta di rapinare una banca.
52- Una medaglia a Rex
Un uomo uccide la moglie e viene visto da un guardone, che lo ricatta. Tenta allora di farlo fuori.
53- Ultimo gioco
Un maestro di tennis viene accoltellato. Insieme a un amico aveva violentato una tennista.
54- Indagine pericolosa
Brandtner si finge un delinquente e si fa rinchiudere per pedinare un terrorista che ha nascosto delle bombe. Nota: Ultima puntata trasmessa in Italia nel’98. La serie riprende nel ’99.
55- Spariti nel nulla
Al confine ungherese vengono uccisi e derubati dei camionisti che trasportano medicinali. Un sacerdote è in pericolo.
56- Senza pietà
Un uomo rapina una gioielleria e fa fuoco sulle commesse. E' il marito di una delle due.
57- Ambizioni pericolose
Una impiegata simula molestie sessuali per scalzare il suo principale. La reazione di lui è omicida.
58- Complici
Durante un litigio, una donna fa cadere l'amante in un fosso.  Qualcuno ne approfitta per ucciderlo.
59- Per denaro, per amore
Un giovane rapina una banca per pagare un debito e mette nei guai la sua ragazza.
60- Omicidio nel parco
Uno strano individuo uccide la gente nel parco di Vienna usando una mandibola di lupo. Nota: Hollerer lascia la polizia per gestire il ristorante di sua madre.
Quinta serie. 1998/1999.
61- La chiave della morte
Una ragazza viziata uccide un giovane che la ha respinta e viene coperta dal facoltoso padre. Nota: Il cane Reginald Von Raenhorst viene sostituito nel ruolo da Rhett Butler. L’agente Fritz Kunz sostituisce Hollerer. Viene nuovamente cambiata la sigla e rimirata in versione dance la canzone.
62- Un terribile segreto
Una studentessa viene uccisa con una freccia. Stava indagando su una morte sospetta.
63- Il barbone
Due uomini si procurano un gas letale per rapinare un museo. La morte accidentale di un barbone avvia le indagini.
64- Il testamento
Un riccone scrive sul retro di un quadro un testamento a favore della sua infermiera. Il nipote non gradisce la cosa.
65- Omicidio d'autore
Un aspirante scrittore punisce i responsabili di una casa editrice che non hanno voluto pubblicare il suo romanzo.
66- Tutte brave persone
Una donna viene uccisa e rapinata. I suoi coinquilini credono di conoscere il colpevole.
67- Sissi
Una commerciante crede di essere l'imperatrice Sissi e, senza volerlo, uccide un uomo.
Nota: Ultima puntata trasmessa in Italia nel ’99. La serie viene ripresa nel 2000.
68- Un bimbo in pericolo
Un uomo e una donna rapiscono il figlio di una cantante a scopo di estorsione.
69- Ghiaccio rovente
Un giocatore di Hockey viene assassinato. C'è dietro una storia di gelosia.
70- Arcani maggiori
Alcune persone vengono uccise e l'assassino firma i delitti con i tarocchi.
71- Giocattoli antichi
Un maniaco perseguita telefonicamente le donne e le mette in pericolo.
72- Piccoli fuggiaschi
Un ubriaco uccide senza volerlo la moglie e ora intende uccidere anche i figli, che sono fuggiti.
73- Amore fraterno
Un ex-galeotto uccide il gemello ricco e ne prende il posto.
74- A tutto gas
Dietro la copertura di una pista di kart, due uomini trafficano denaro falso.
75- II killer della luna piena
Alcune giovani donne vengono uccise e abbandonate sulle tombe. I colpevoli sono due.
Sesta serie. 1999/2000
76- La talpa
Un rapinatore creduto morto viene riconosciuto da un ex-poliziotto e lo uccide.
77- Giochi pericolosi
Una strana coppia propone via internet incontri sessuali a tre. Ci scappa il morto.
78- L'elisir di lunga vita
In una biblioteca è nascosta una pergamena con la formula dell'eterna giovinezza.
79- Il purosangue
Un   cavallo   da   corsa   muore   accidentalmente   e   i   responsabili   dell'accaduto   fingono   un rapimento.
Nota: Ultima puntata trasmessa in Italia nel 2000.

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