DISCORSO
Al vero dei terribili e spaventosi segni apparsi sul mare
di Genova all’inizio del mese di Agosto scorso.
Con i prodigi di sangue caduti dal
cielo, piovendo nella costa di Nizza e in parecchi posti della Provenza.
Insieme alla
apparizione di due uomini nell’aria, i quali si sono battuti parecchie volte.
E
si sono visti con grande ammirazione per tre giorni, sull’isola di
Martegue, che è una città sul mare a cinque leghe da Marsiglia.
Discorso spaventoso dei segni che sono apparsi sul mare di
Genova, all’inizio del mese di Agosto scorso dell’anno 1608.
I
prodigi che ci
appaiono sono senza dubbio corrieri e postiglioni celesti che ci annunciano le
disgrazie che avremo in avvenire e che sempre noi provochiamo e a cui cerchiamo
di porre rimedio con preghiere e digiuni, al fine di placare l’ira di quel gran
Dio, che noi offendiamo ogni giorno.
I Romani, quando
a loro apparivano questi prodigi, si affrettavano a far sacrifici agli Dei per
placare la loro collera, vittime della loro superstizione.
E noi che siamo
cristiani allevati in una scuola migliore, preferiamo ai sacrifici, far
mostrare i nostri cuori afflitti e pentiti, e umilmente preghiamo l’Onnipotente
di perdonare le nostre colpe, e di voler placare la sua giusta collera: a tal
fine il male che ci viene preparato dalla sua giustizia, sia scacciato da noi
dalla sua santa misericordia.
All’inizio del
mese di Agosto dell’anno milleseicentotto, sul mare di Genova furono visti i
più orribili segni che a memoria d’uomo siano stati narrati, né scritti: alcune
figure umane con braccia che sembrano coperte di scaglie e tenendo in ciascuna
delle loro mani due orribili serpenti volanti, che gli si attorcigliavano sulle
loro braccia, affiorano solo dall’ombelico fuori dal mare, e gettano grida sì
orribili che è cosa veramente spaventosa, poi si rituffarono in mare per
ricomparire in un altro luogo lontano da là, prorompendo in grida sì spaventose
che in molti si sono ammalati di paura, e si vide che sembrano essere figure di
donna: altri avevano i corpi come corpi umani, tutti coperti di scaglie, ma la
testa in forma di dragone.
Dopo il primo
giorno del detto mese essi sono stati ordinariamente visti con grande stupore
da tutti i genovesi, la signoria fece tuonare qualche cannone per cercar di
farli lasciare quel luogo, e furono tirati loro ottocento cannonate, ma invano,
perché non fecero effetto su essi. Le chiese si riempirono, e in lunghe
processioni alla ricerca del vero rimedio furono ordinati dei digiuni, i buoni
padri cappuccini ordinarono le quaranta ore per cercare di placare la collera
di Dio, con i loro salutari rimedi.
Il quindici
Agosto appare sul detto mare vicino al porto di Genova, tre carri trainati
ciascuno da sei figure, tutte di fuoco, in sembianza di dragone. E marciano
detti carri l’uno opposto all’altro, e stupisce che i detti carri erano
trainati dai loro serpenti, i quali continuano con le loro grida spaventose: e
si avvicinano abbastanza vicino a Genova, tanto che gli spettatori, per lo meno
la più gran parte, fuggono temendo gli effetti di un tale prodigio, ma come
essi hanno fatto la giravolta per tre volte lungo il porto, e dopo che essi gettano
delle grida sì potenti da far tremare le montagne dei dintorni, essi scompaiono
tutti dentro al detto mare, e da allora nessuno li ha più visti, né ne ha avuto
notizia.
Questo ha portato
grandi danni a numerosi cittadini di Genova, alcuni sono morti di paura, come
tra gli altri il figlio del signor Gasparino de Loro, ed anche il fratello del
signor Antonio Bagatelo, numerose donne ne sono state afflitte da tale paura,
tanto da morirne. Dopo aver cantato il Tedeum essi sono svaniti.
Dal lungomare di
Nizza e tutta la costa della Provenza, sia nel mare che in pianura, è visto
piovere del sangue naturale che corrode e tinge di rosso i fucili e i frutti
degli alberi. A Tolone la maggior parte delle case sulle coperture è macchiato
da detto sangue e alla chiesa parrocchiale del detto luogo all’uscita dalla
messa fu vista una sacca sgocciolare del vero sangue, puro e naturale.
Il diciotto del
detto mese di Agosto a Rilianne in presenza di tutto il popolo, viene vista una
pioggia di sangue tale che nessuno esce fuori delle case che sono sporcate da
detto sangue che scivola dalle coperture dei tetti da dove prima sgocciolava
della pioggia. A Lãbex, al venti di detto mese piove sangue in tale abbondanza
da scolare lungo le vie e sembra inghiottire nelle loro città un’infinità di
persone, in breve, lungo il mare da Nizza a Marsiglia, numerosi luoghi furono
pieni di sangue. Prodigi certi che fanno presagire dei grandi effetti.
Altre cose degne
di memoria arrivano nella città dell’isola di Martegue il 22 di detto mese in
cui appaiono due uomini nell’aria, aventi ciascuno in mano delle armi e dei
scudi, e si battono con tale furore che essi stupiscono gli spettatori, e dopo
essersi lungamente battuti si riposano per un certo tempo, poi ritornano ad
affrontarsi e il loro combattimento dura due ore.
Il ventisette del
detto mese essi ricompaiono a piedi e litigano con tale forza da sembrare
fabbri che battono su l’incudine, l’indomani essi si fanno vedere a cavallo, e
facendo volteggiare i loro destrieri come uomini d’arme, poi litigano con tale
forza che si è detto che l’uno o l’altro sarebbero caduti in basso: E il giorno
seguente è stato detto da certi che essi sembrano separati da un viale o una
fortezza, e dopo aver essersi fronteggiati fanno un tale rumore come scoppi di
cannone; i rumori sono così spaventosi che a chi sente sembra d’essere alla
fine del mondo, poi dopo aver continuato nel detto giorno, nello spazio di
sette ore, tutto in un attimo una gran nube comparve nell’aria e copre tutto oscuramente,
che per due ore non apparve altro che nebbia nera, tenebrosa come il salnitro e
dopo che l’aria si è purificata non furono più viste queste chimere.
Questi prodigi
meravigliosi hanno toccato l’anima di numerosi cristiani i quali hanno considerato
le meraviglie di questo grande Dio e conoscendone la sua potenza e la sua bontà
infinita, egli ci ha avvertito a fare penitenza, per placare la sua collera. Lo
Spirito Santo ci aiuti nella sua buona volontà. Così sia.
Rappresentazione
della pioggia di sangue su Lisbona del 1551
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