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venerdì 28 agosto 2020

Porsenna contro Voltam


Porsenna contro Voltam

   Sembra che l’imperatore Claudio, affascinato dagli Etruschi, scrisse i Tirrenika, un’opera in venti volumi, che naturalmente son spariti nel nulla.
Un’ideuccia su dove possano essere c’è l’avrei pure, ma il potere malefico che le conserva non gli darà mai la luce.
Così anche fatti storici diventano nei secoli delle favolette destinate al popolino… Di questo bell’episodio ne narra Plinio nel libro 53 Della Storia Naturale. Ho trovato una traduzione in rete un libro del 1844.
  Divertitevi pure, tanto è una novella degna di Gianbattista Basile. 


Dal Libro. 53.
Evocazioni delle saette.
   Trovasi scritto nelle istorie, che con certi sacrificii, o preghi, si costringono a venire, o s'impetrano le saette. Ragionasi per cosa antica in Toscana, che la città di Bolsena la impetrò, essendo guasti i lor campi da un mostro, che v'era entrato sotto, il quale essi chiamarono Volta; e fu scacciato dal loro re Porsena. [Vetus fama Etruriae est, impetratum, Volsinios urbem agris depopulatis subeunte monstro, quod vocavere Voltam. Evocatum et a Porsenna suo rege.] E L. Pisone, scrittor di grande autorità, scrive nel primo libro delle sue istorie, che innanzi a lui ciò più volte fu fatto da Numa: il che avendo voluto imitare Tullo Ostilio, e non osservando quello che bisognava, fu percosso dalla saetta. Abbiamo ancora e boschi, e altari, e sacrificii, e fra gli Statori, i Tonanti e i Feretrii, v'è anche Giove Elicio. […]




Marco Pugacioff
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sabato 22 agosto 2020

Umorismo triste per Tiramolla e Cucciolo


Umorismo triste
per
Tiramolla e Cucciolo
  
   Una storia del ’93 realizzata per il Tiramolla della Vallardi di Milano e un recente siparietto per Cucciolo & Beppe sono l’argomento che vi propongo, dopo gli O.V.NI. russi.







   Per alleggerire l’umorismo triste appena letto, sappiate che una delle più "antiche" menzioni di Tiramolla è sul libro di Corso pratico di manovra navale per uso della mercantile marina. 1. ed. veneta scritto da Michaele Filetti del 1822. infatti a Pagina 43 vi è scritto:
«[…]il comando stesso si stentarebbe a far tira molla, perché prendendo la Gabbia il ridosso del Parrocchetto viene a collo, e ritarda così l’esecuzione. Preso che avrà in vela la Gabbia si dà il comando Tiramolla a prova; ciò serve a fare delle vele di prova;[…]». E negli anni successivi vi sono molte altre testimonianze in altri libri di manuali di carattere marittimo. 


   Saccaroa! Per dirla alla Sandokan. Mi sembra strano che Tiramolla non lo abbia creato Salgari… comunque il termine già entra nel gergo umoristico tanto che Tiramolla fa una prima apparizione sulla strenna del Fischietto del 1863, in una commedia scritta da… Pif!



Questa sì che è una vera predizione umoristica dell'uomo di gomma e del cagnolino di Arnal.

Ciao

Marco Pugacioff
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domenica 16 agosto 2020

O.V.N.I. in Urss



O.V.N.I. in Urss



    Nella tarda notte del 20  settembre 1977, un oggetto volante non identificato, venne osservato da centinaia di abitanti di Petrozavodsk e delle città vicine della Carelia e della regione di Leningrado, nelle repubbliche baltiche dell'Unione e perfino in parti della Finlandia. L'ordigno assomigliava a un polipo o medusa luminoso, da cui partivano dei raggi di luce sotto forma di "tentacoli"; rimase visibile per circa 20 minuti: dalle 4 alle 4:20 del mattino. Per un breve periodo, l'oggetto si librò su Petrozavodsk e in quel momento i raggi di luce si separarono da esso, assomigliando a gocce d'acqua. Alcuni dei testimoni che lo hanno visto, in seguito hanno riferito che stavano dormendo quella notte, eppure, al mattino presto si sono inaspettatamente svegliati a causa di un inspiegabile senso di ansia. E quando si avvicinarono alla finestra, notarono un oggetto.
Numerosi testimoni di diverse città hanno riferito di aver visto diversi oggetti volare uno dopo l'altro contemporaneamente.


Pochi giorni dopo aver osservato l’oggetto non identificato sopra Petrozavodsk, iniziò una vera epidemia di danni alle finestre. Per diversi mesi, molti residenti si sono lamentati di aver trovato piccoli fori sui vetri delle finestre.
Alcuni ricercatori ritengono che non dovrebbero in alcun caso essere associati a un oggetto non identificato, poiché sono opera di teppisti locali che hanno sparato alle finestre con fucili ad aria compressa [Ma non era l’Urss? Una cosa del genere sembra più pertinente all’Amerika. Certo che, tutto il mondo è paese].
Altri ricercatori ritennero che questi buchi erano il risultato diretto degli avvistamenti O.V.N.I., che potrebbero lasciare tali tracce a seguito di una "scansione" del terreno o qualcosa del genere.
All'inizio, era la versione più popolare [e molto classica] che spiegava il fenomeno Petrozavodsk fu che i residenti della regione avrebbero osservato un meteorite che bruciava nei densi strati dell'atmosfera.
Ma la traiettoria descritta da molti testimoni non era caratteristica di una meteora, inoltre, alcuni testimoni hanno riferito di aver visto diversi oggetti luminosi volare contemporaneamente nelle vicinanze.
Quella notte, verso le 4, fu lanciato un satellite dal cosmodromo di Plesetsk, nella regione di Arkhangelsk  per la ricognizione elettronica. In genere, il lancio di missili non provoca tali fenomeni, ma questa volta si è verificata una rara coincidenza di diversi fattori: condizioni meteorologiche, azimut del lancio, tipo di veicolo di lancio, ecc. In una parola, tali fenomeni quando si lanciano missili sono estremamente rari: un caso su diverse decine o addirittura su diverse centinaia di lanci. Ma ancora una volta questa spiegazione cozzava con la testimonianza dei testimoni, molti dei quali osservarono contemporaneamente diversi oggetti volanti.



    Se fino allora il fenomeno degli O.V.N.I. era un tema proibito, tutti i giornali sovietici ne diedero ampia notizia e non solo gli accademici, furono coinvolti nelle indagini su questo incidente, ma anche i politici si riunirono per indagare sopra questi inquietanti eventi e il caso venne apertamente discusso in tutti i principali media sovietici; fu un evento senza precedenti.
Sembra che ciò fu possibile grazie all'interesse personale di uno dei membri più anziani del Politburo, il capo del KGB dell'URSS, Yuri Andropov, che seguì gli eventi nella regione in cui iniziò la sua carriera di partito.

Riguardo al K.G.B.



   Oltre alle attività di spionaggio e di controspionaggio e di controllo interno dell’Unione, il Comitato fu obbligato a studiare il fenomeno degli oggetti volanti non identificati; un’attività poco nota in quei giorni ai Russi.
Insieme agli incidenti aerei e agli attacchi terroristici nell'Unione Sovietica, fu vietata qualsiasi informazione sugli riguardante tali fenomeni. La spiegazione classica di strani eventi nel cielo per il pubblico era che "bruciavano i resti della tecnologia spaziale in strati densi dell'atmosfera".
Ma le indagini su tali fenomeni venivano attentamente studiati dai servizi speciali. Gli ufficiali del KGB hanno raccolto i resoconti dei testimoni oculari e li hanno catalogati nei loro archivi. E così corse voce anche in Russia ci fosse una misteriosa "cartella blu".


Fu l’astronomo sovietico Felix Yuryevich Siegel (Mosca 20 marzo 1920 - 20 novembre 1988), che nella primavera del 1967, tenne una riunione pubblica per lo studio dei fenomeni extraterrestri, riunione che ebbe un seguito di 200 persone. In seguito, Siegel è riuscito a pubblicare un articolo sulla rivista “Smena", pubblicando numerose prove di avvistamenti, anche da parte di piloti.
Il coraggioso scienziato parlò della sua  ricerca anche alla televisione centrale, chiedendo agli spettatori della televisione di inviare le loro storie su incontri con l'ignoto.
Ci furono in risposta una valanga di lettere. Alla fine dello stesso 1967, il suo gruppo fu sciolto e tutti le indagini vennero classificati personalmente da Andropov. Sembra che il capo del KGB conobbe personalmente lo scienziato perché Andropov si interessò seriamente al tema degli "uomini verdi". Essendo investito del potere, ordinò di iniziare la raccolta di tutti i materiali disponibili sugli ignoti visitatori spaziali.
   Con il crollo dell'URSS, tutti i dati accumulati sugli incontri ravvicinati, inclusa la "cartella blu" con le testimonianze e i resoconti di testimoni oculari e altri documenti, furono trasferiti all'astronauta Pavel Popovich, a capo dell'Associazione Ufologica della Russia.

Alcuni casi

Alla fine di luglio 1989, dischi misteriosi apparvero sopra i depositi militari nella famosa base di Kapustin Yar. I militari sbalorditi osservarono sfere luminose di un diametro di sette metri, volando silenziosamente in basso sul terreno, come se lo stessero studiando. L'aereo alzando per intercettarli non riuscì a forzare l'atterraggio dei dischi volanti.
Questo è un episodio classico di un incontro con dischi volanti e nella "cartella blu" ve ne sarebbero una cinquantina. Non è mai stato possibile forzare gli alieni a sbarcare in Russia.
   Nel 1968, un disco volante sarebbe stato abbattuto su Berezniki (ora Territorio di Perm) e il corpo di un alieno, venne inviato in un istituto scientifico, dove è conservato fino ad oggi.
Le indiscrezioni verrebbero da un ex alto ufficiale del KGB fuggito in Occidente che riferì del misterioso disco luminoso caduto a Berezniki. Il  Ministro della Difesa, il Maresciallo Andrei Grechko, decise di controllare l'intera vicenda e venne fatta diffondere  tra i piloti civili una circolare sulla raccolta di informazioni sugli O.V.N.I.
Da non dimenticare una strana testimonianza che lo stesso Krusciov avrebbe fatto visitare un disco volante a Castro [Vedi Fidel Castro e gli alieni in Piccolocampionario dell’insolito].
   Con la Perestrojka di Gorbaciov si ebbero nuovi casi, uno dei quali riguardava la stessa patria di Mikhail Gorbachev, nel territorio di Stavropol nel dicembre 1987. Dei dischi volanti furono osservati contemporaneamente da piloti di diversi equipaggi dell’Aeroflot. Secondo i piloti, l’oggetto volante non identificato volò molto vicino all'aereo, lanciando un terribile pennacchio di fuoco nello spazio.
   Sempre nel 1987, un gruppo di soldati venne inviato in Carelia. Lo scopo del viaggio era trasportare un oggetto di origine sconosciuta caduto in un lago vicino a Vyborg. Le sue dimensioni erano incredibili, essendo lunghe 17 metri e larghe 8 metri. Tentativi di trovare l’entrata del disco volante fallirono. Secondo rapporti non confermati, dopo essere stato consegnato alla base aerea militare segreta, l’ordigno scomparve dal complesso di hangar sotterraneo delle truppe sovietiche.


   A quest’ultima testimonianza, vorrei aggiungere un documento trovato in rete e che si riferisce a uno scontro mortale con esseri extraterrestri.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica molto materiale proveniente dal KGB, venne venduto all’estero e finì nelle grinfie della CIA. Il rapporto avrebbe una estensione di ben 250 pagine e l’avvenimento sarebbe avvenuto in Siberia.
Me lo sono fatto tradurre in automatico e lo adattato, come gli scritti precedenti, nel miglior modo possibile.
   «Secondo i rapporti del KGB  un oggetto a forma di piattino apparve sopra un reparto dell’esercito che stava effettuando manovre di addestramento.
Per ragioni sconosciute, fu lanciato un missile terra-aria e l’ordigno venne colpito, e schiantò a terra non lontano. Dal disco emersero cinque piccoli umanoidi con “grandi teste e enormi occhi neri”.
Viene indicato dalla testimonianza dei due soldati superstiti che, gli alieni, una volta usciti dai rottami si radunarono intorno ad essi e in seguito lo fusero in un unico oggetto dalla forma sferica. Questa sfera  iniziò a mandare un sinistro rumore e divenne bianco brillante.
In pochi attimi la sfera crebbe di volume ed esplose subito dopo in una luce particolarmente luminosa. E proprio allora 23 soldati che assistevano allo strano fenomeno furono trasformati in… pietra. I  due soldati testimoni sopravvissero perché erano in ombra e poco esposti alla luminosa esplosione.
Il rapporto del Comitato prosegue asserendo che i resti dell’ordigno e i soldati pietrificati vennero trasferiti in un segreto istituto di ricerca scientifica vicino a Mosca. I ricercatori dissero che una forma di energia ancora sconosciuta ai terrestri aveva cambiato immediatamente la struttura organica dei soldati, trasformandoli in una sostanza, la cui composizione molecolare non è diversa da quella del calcare.
Un rappresentante del CIA avrebbe riferito che “Se il rapporto del KGB corrisponde al vero, questo è un evento estremamente minaccioso. Gli alieni possiedono armi tecnologiche che vanno oltre tutte le nostre ipotesi. Su cosa sono in grado di fare, se attaccati.»

Fonti:


Marco Pugacioff
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mercoledì 12 agosto 2020

O.V.N.I. nello scontro di Kulikovo del 1380


O.V.N.I. nello scontro di Kulikovo del 1380


    Una grande battaglia dei principi russi si svolge nel 1242 presso il lago di Peipus – in quei giorni ghiacciato, era il 5 di aprile – contro le forze crociate provenienti dall’est.
  I cavalieri teutonici e i loro alleati costringevano le sottomesse popolazioni ortodosse a ribattezzarsi nel nome della Chiesa di Roma.


Battaglia sul ghiaccio. V.M. Nazaruk. 1982. Museo storico, Mosca

Il principe Nevskj, nonostante le forze inferiori diede battaglia presso il lago nella località detta il Sasso dei Corvi. I teutonici si fecero avanti contro i russi sfondando la loro linea e facendosi strada come un maiale tra le formazioni, ma il principe attaccò la retroguardia crociata. Sembra che l’effetto sorpresa fu decisivo e i crociati batterono in ritirata verso i ghiacci ormai sottili del lago finendo annegati nelle acque. La Cronaca di Novgorod riferisce che «li inseguì per 7 miglia lungo i ghiacci».
    Secondo l’ignoto autore de Il racconto della vita di Alexander Nevsky, un’opera letteraria di genere agiografico del 13° secolo, i militi russi videro il “reggimento di Dio” venire in aiuto ai russi come già fece nel 1111.


Adolphe Yvon. "Battaglia di Kulikovo". 1859

   Un altro secolo trascorre e arriviamo al 1380; un altro scontro avvenne a Kulikovo, dove il fiume Nepryadva ha la sua bocca che nel russo antico indica l’estuario. La testimonianza più completa viene da La leggenda del massacro di Mamay, conosciuta da più di cento copie sopravvissute. L’originale risalirebbe alla fine dei secoli XV-XVI e narra le visioni celesti che prefiguravano la vittoria del popolo russo.
  Ho trovato in rete un lungo scritto di questa leggenda, tradotta automaticamente e ne ho ricavato gli spezzoni più interessanti, adattandoli alla meglio:
«La stessa notte, un certo uomo, un ladro di nome Foma Kabertsyev, venne messo di guardia dal Granduca sul fiume; era un uomo semplice, ma fu messo in un distaccamento di guardia sui tartari. E quest’uomo ebbe un miracolo dell’Arcangelo Michele, infatti Dio gli aprì una visione quella notte. Egli vide un’enorme nuvola in alto, che si muoveva da est, da cui uscirono due giovani brillanti, tenendo in mano delle spade affilate, e ai comandanti tartari dissero “Chi vi ha detto di distruggere la nostra patria, che il Signore ci ha dato?” E iniziarono a tagliarli, e nessuno di loro si salvò. Dal quel momento in poi quell’uomo iniziò a credere fermamente, diventando casto e amante di Cristo. La mattina dopo ne parlò solo al Granduca. E lui gli ordinò “Non parlarne a nessuno!”
[…]
Giunse il momento – l’ottavo giorno del mese di settembre – la grande festa della salvezza cristiana, la Natività della santissima Theotokos. All’alba di venerdì, quando il sole sorge e la mattina era nebbiosa.
[…]
E così entrambe le grandi forze si unirono per lo scontro. E ci fu una grande battaglia e un malvagio massacro, il sangue fu versato come acqua e innumerevoli soldati da entrambe le parti, dai tartari e dai russi  caddero morti, e il corpo tartaro cadde sul cristiano e il cristiano sul tartaro, e il sangue tartaro e cristiano si mescolò.
[…]
Abbiamo ascoltato il resoconto di un fedele testimone oculare che era nel reggimento del principe Vladimir Andreevich: egli narrò al Granduca la seguente visione: “Alle sei di questo giorno, ho visto che il cielo si è aperto sopra di me e un’alba cremisi è spuntata e si è tenuta bassa su  di me. E questa nuvola era piena di mani umane, e ciascuna mano conteneva corone o calici o rotoli di detti profetici e altri doni sconosciuti. Quando venne la sesta ora, molte corone di questa nuvola caddero sulle file russe.
[…]
E quando passò l’ottava ora e venne la nona, i tartari prevalsero ovunque.
[…]
I giusti videro come alla nona ora durante la battaglia gli angeli e i santi martiri, con la loro armata; il guerriero Giorgio e il glorioso Dmitry e i grandi duchi con lo stesso nome Boris e Gleb, videro come tra loro ci fosse il voiode del più grande reggimento di guerrieri celesti, l’Arcangelo Michele. Due governatori videro queste armate, il reggimento di tre soli e le loro frecce infuocate, che volavano contro i nemici. Gli empi tartari caddero per paura di Dio e dalle armi cristiane. E Dio ha concesso al nostro principe la vittoria sugli stranieri.»

Fonti:

Marco Pugacioff
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domenica 9 agosto 2020

O.V.N.I. nella battaglia di Salnitz - 27 marzo 1111



O.V.N.I. nella battaglia di Salnitz
27 marzo 1111


Il Salnitz è un fiume, la cui esatta collocazione è ancora controversa, delle steppe del Don, nella cui regione il 26 marzo 1111, ebbe luogo una battaglia tra l'esercito combinato di principi russi al comando del principe Vladimir Monomakh, figlio di una principessa bizantina, che contava fino a 30 mila persone e le orde Cumane o anche Poloviciani (adattamento del russo Polovcy), una popolazione nomade di origine turca. Il risultato di questa sanguinosa e disperata battaglia, secondo gli annali della battaglia, fu deciso dall'attacco tempestivo dei reggimenti sotto il comando dei principi Vladimir Monomakh e Davyd Svyatoslavich.
La cavalleria polovtsiana cercò di tagliare la ritirata all'esercito russo, ma durante la battaglia ha subì una sconfitta schiacciante. Secondo la leggenda, gli angeli celesti (angeli o demoni, oppure entità aliene) aiutarono i soldati russi a distruggere i nemici. Dopo  questa sanguinosa battaglia le incursioni Cumane contro la Russia cessarono.
Qua di seguito una antica cronaca russa che ho trovato in rete e che ho adattato nel miglior modo a me possibile.


Battaglia di Salnitsa. Miniatura dalla Cronaca di Radziwill.

"E DIO AIUTA I PRINCIPI RUSSI"
Anno 6619 [corrispondente al 1111 dell’era Volgare] dalla creazione del mondo... Era di domenica, quando, dopo aver baciato la croce, arrivammo a Psel e da lì raggiungemmo il fiume Golta. Qui dopo aver fatto riposare i soldati, ci siamo trasferiti a Vorskla e lì il giorno dopo, mercoledì, abbiamo baciato la croce e versando lacrime abbondanti vi abbiamo riposto tutte le nostre speranze. E in seguito da lì attraversammo molti altri fiumi, e arrivammo al Don, il martedì della sesta settimana di digiuno. Indossammo le armature, inquadrammo i reggimenti e ci trasferimmo nella città di Sharukan. E il principe Vladimir  cavalcando di fronte all'esercito, ordinò ai sacerdoti di cantare gli inni ortodossi di troparia e kondaky in onore della santa croce e della beata Vergine. E la sera arrivammo alla città, e la Domenica, la gente uscì dalla città per salutare i principi russi e portandoci pesce e vino. E lì passammo la notte. E il giorno seguente, mercoledì, andammo a Sugrov e la prendemmo d'assalto e la incendiammo, e giovedì ci allontanammo dal Don; Venerdì, il giorno successivo, il 24 marzo, le orde Cumane si ammassarono, radunarono i loro reggimenti e andarono in battaglia. I nostri principi, ponendo la loro speranza su Dio, dissero: "Ecco arrivare la morte per noi, perciò cerchiamo di essere forti". E si salutarono l'un l'altro e, alzando gli occhi al cielo, invocarono Dio Onnipotente. E quando le due parti si trovarono davanti ne seguì una feroce battaglia, e l’immenso Dio rivolse il suo sguardo, pieno di rabbia, sugli invasori, ed essi caddero davanti ai cristiani. E così gli invasori furono sconfitti e molti dei nostri malvagi nemici, caddero davanti ai principi e ai soldati russi sul torrente Degei. E fu così che l'Eterno aiutò i principi russi. Ed essi lodarono il Signore quel giorno. E la mattina dopo, quando arrivò il sabato, celebrammo la domenica di Lazarev, il giorno dell'Annunciazione, e, onorando Dio, trascorremmo il sabato e aspettammo la domenica. Il lunedì della Settimana Santa, gli invasori raccolsero molti più reggimenti, muovendosi come un’enorme foresta, erano infatti migliaia e migliaia. E i russi furono circondati. E il Signore Dio mandò allora un angelo ad aiutare i principi russi. E i reggimenti cumani e i reggimenti russi si mossero, e i due reggimenti affrontarono nella prima battaglia, e il ruggito divenne come un tuono. E seguì una feroce battaglia dove la gente cadde da entrambe le parti. E Vladimir iniziò ad avanzare con i suoi reggimenti e con lui anche Davyd [Vseslavich] e, vedendo ciò, i Polovtsiani fuggirono. E le orde Cumane caddero di fronte al reggimento di Vladimir, invisibilmente sterminate da un angelo che fu visto da molti uomini, i quali videro come le teste degli invasori, tagliate invisibilmente, rotolassero a terra. E li sconfissero il lunedì della Settimana Santa, il 27 mese di marzo. Molti invasori furono sterminati sul fiume Salnitsa. E l'Eterno salvò il suo popolo. Svyatopolk, Vladimir e Davyd glorificarono Dio, che aveva concesso loro una tale vittoria sui pagani, e la cattura di molto bestiame, cavalli, pecore e anche molti prigionieri. E ai prigionieri fu chiesto: "Come è potuto succedere: eravate così tanti e forti, ma non avete potuto resistere e presto siete fuggiti?" ed essi risposero, dicendo: "Come potevamo combattere contro di voi quando altri sono venuti sopra di voi con armi lucenti e terribili e vi hanno aiutato?”. Potevano essere solo degli angeli inviati da Dio ad aiutare i cristiani. Secondo il pensiero di Vladimir Monomakh solo un angelo poteva avere aiutato lui e i suoi fratelli, i principi russi, contro gli invasori...
Così qui e ora, con l'aiuto di Dio, attraverso le preghiere della Santa Vergine e dei santi angeli, i principi russi tornarono al loro popolo con  una grande fama, che raggiunse tutte le terre lontane, dai Greci, agli Ungheresi, ai Polacchi e ai Cechi, giungendo anche a Roma.
Per la gloria di Dio ora e per sempre, amen.


Marco Pugacioff
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