José Cabrero Arnal
JOURNAL L'HUMANITE , José Cabrero Arnal
à sa tabledessin en traindessiner son personnage Pif. Saint-Maur (94), novembre
1974.
'El Hambre Aguza El Ingenio' [La fame aguzza l’ingegnio] (Pocholo n.164).
José Cabrero Arnal est né le 7 septembre 1909
à Castilsabás,
un paesino non lontano da Huesca
in una famiglia di poveri contadini aragonesi.
Secondo la wikipedia francese «Cabrero Arnal è un nome spagnolo. Il primo
cognome, paterno, è Cabrero; il secondo, materno, spesso omesso, è Arnal.»
Ma José – la mamma è sempre la mamma – siglava sempre con un C. e per esteso
solo con il cognome marterno.
La famiglia Arnal si trasferì a Barcellona negli anni '20,
dove il padre di Arnal divenne un ufficiale di polizia. Da ragazzo Arnal era
affascinato dai fumetti, ma inizialmente seguì un apprendistato per diventare ebanista.
Ma amando il fumetto invia le sue prime opere alle
case editrici spagnole, dove debutta già all'età di 18 anni.
Viajes
Extraordinarios del Perro Top è considerato il prototipo d Pif (Pocholo
207, 16 Ottobre 1935).
e infatti...
e infatti...
È uno dei primi a introdurre il fumetto per far parlare i
suoi personaggini nel fumetto spagnolo e rompe i codici della tradizionale
vignetta quadrata optando per una vignetta aperta, persino strappata, per
suggerire il movimento.
Sono anni felici, ma arriva la Guerra civile spagnola.
Arnal che è repubblicano diventa un combattente
nell'esercito repubblicano durante la guerra civile; è un mitragliere e,
durante la Battaglia del Sègre
(tra Aragona e Catalogna), viene gravemente ferito a una gamba... Arriva in
Francia come rifugiato politico dopo che Franco salì al potere nel 1939. Fu
internato come molti suoi compatrioti nei campi sulle spiagge della costa
mediterranea.
Antifascista, Arnal diviene membro della Compagnies de Travailleurs Etrangers e combatte contro l’esercito nazista presso la linea Maginot. Il 27 gennaio 1941 Arnal è inviato nel campo di concentramento di Mauthausen e lì vi trascorse praticamente l'intera guerra. Arnal è uno dei personaggi principali del romanzo autobiografico K. L. Reich dell'amico Joaquim Amat-Piniella, che racconta gli anni di prigionia dell'autore a Mauthausen.
Clopinet (1946).
Nel maggio del 1945, José Cabrero Arnal torna finalmente
libero. Ha 36 anni e pesa solo 42 chili e torna in Francia, un paese che non lascerà
più.
Ma riprende subito le sua attività di artista, iniziando
la sua collaborazione con le Éditions
Vaillant e la loro rivista omonima nel 1946. la testata viene lanciata nel
1945 come continuazione della rivista comunista e patriottica in tempo di
guerra Le Jeune Patriote.
Un
anno dopo, Placido & Musetto debuttano in Italia
Con la creazione di Placid
et Muzo, un orsacchiotto paffuto e una volpetta saputa, ottiene la
copertina della rivista. Cosa poi ripetuta in Italia su Noi Ragazzi forse già dal
numero 1 del 1949, comunque sicuramente dal numero 3.
I testi sono dell'editore di Vaillant Pierre Olivier. Placid et Muzo fu continuato da Jacques Nicolaou dal
1959 al 1985, dopo di che Michel Motti ne diviene l'autore principale.
Arnal diviene inoltre un collaboratore di L'Humanité, il giornale del Partito
Comunista Francese. Per il supplemento settimanale della domenica L'Humanité Dimanche, a partire dal 1946 crea fumetti come Clopinet, Le Canard Oscar, Becdor le Canard
e Bouledegomme et Zéphirin (su sceneggiature di Pierre Camus).
Per Vaillante (le journal des fillettes) crea Les aventure de Nouche et Nigo, da noi Spepa e Strullo dal '47 su Noi Ragazzi [Un grazie per le informazioni a François Hue e Louis Chance!]. Personalmente considero Nouche o Mouche/Spepa, la nonnina della gattina Pluche apparsa in giochi a fumetti sull'ultima edizione di Super Pif.
Per Vaillante (le journal des fillettes) crea Les aventure de Nouche et Nigo, da noi Spepa e Strullo dal '47 su Noi Ragazzi [Un grazie per le informazioni a François Hue e Louis Chance!]. Personalmente considero Nouche o Mouche/Spepa, la nonnina della gattina Pluche apparsa in giochi a fumetti sull'ultima edizione di Super Pif.
Pluche et Truffe di Waltch da Super Pif n 2 del 2015
Pifffffff!!!!
ed è già nei guai per... un osso di dinosauro!
Pif le Chien da L'Humanité.
La sua creazione più famosa per questa testata resta
comunque Pif le Chien, che fa il suo
debutto il 3 marzo 1948 su L'Humanité
e su diversi giornali comunisti regionali. Il cane della classe operaia Pif e
il suo nemico, il terribile gatto Ercole, fecero la loro comparsa nei racconti
di Vaillant. L’arrivo in questa rivista, fu quando saltò fuori da un pacco
inviato da Babbo Natale sulla copertina del numero del 21 dicembre 1952. Pif
divenne rapidamente la mascotte di Vailant.
In Italia abbiamo dovuto aspettare il 24 aprile del ’55
per vedere comparire il cagnolino Pif [anche se furono pubblicate circa 5 striscie in anteprima su Noi ragazzi del '50 prima della chiusura della rivista], che è conosciuto in molti paesi tra cui
l’Urss e la Romania.
Illustration du film de diapositives Diafilm Priklyucheniya Pifa (1960) © Studio Diafilm, Moscou
da: http://mobilismobile.free.fr/oeuvres/fiche.php?id=356
Pif, Arnal e il Chiodino rumeno
Minitechnicus, in un disegno della rivista rumena Cutezatorii giovedì 23 ottobre 1975
Altri fumetti
Oltre al suo lavoro per L'Humanité e Vaillant,
Arnal ha realizzato Gavroche in
Avant-Garde (1946-1950), Nouche et Nigo su Vaillantes (1947) e Fifine et
Fofon su Pipolin (1957), e
collaborò con Pierre Olivier al lancio della pubblicazione per bambini Roudoudou les Belles Images delle Éditions Vaillant nel 1950. Un titolo
simile chiamato Riquiqui Les Belles
Images con disegni di René
Moreu debuttò l'anno successivo. Arnal e Olivier publicarono anche Placid et Muzo su Dimanche Fillettes nel
1949, mentre una striscia con il solo Muzo
le Renard fu creata da Eugène Gire nel 1950.
Una
striscia di Muso dal n. 16 del ’55 pubblicata a fianco di Cactus Bill di
Cagnacci
Rududù
fu modello per Sergio Rosi
del
suo Tiffi Tuffi. Dal n. 51 del Pioniere del 28 dicembre del ‘52
La popolarità di Placid
et Muzo è stata rapidamente superata da Pif
le Chien. La rivista fu persino ribattezzata Le Journal de Pif nel 1966, e poi in Pif Gadget nel 1969. Ma a quel punto la produzione di Arnal aveva
rallentato a causa dei suoi problemi di salute. Alla fine degli anni '50 e '60,
l'autore principale di "Pif le Chien" era Roger Mas, che era già succeduto ad Arnal nel fumetto
quotidiano de L'Humanité nel 1950.
Mas ha ampliato l'universo Pif aggiungendovi diversi personaggi, in particolare
il figlio di Pif, Pifou. I fumetti aveva ancora la dicitura "d'après
Arnal" per un paio d'anni per garantire ad Arnal un reddito dalle
percentuali. Mas è stato sostituito da Louis Cance nel 1967.
Dagli anni '70 in poi, il fumetto "Pif" divenne
sempre più una produzione in studio, coinvolgendo numerosi artisti e scrittori.
Sceneggiatori produttivi sono Christian Godard, François
Corteggiani, Michel
Motti and Jacques
Kamb, mentre gli artisti che hanno
contribuito sono Yannick
Hodbert, François
Dimberton, Patrice
Croci, Mircea
Arapu, Carmen
Levi e Rachid
Nawa. Gli artisti dall'Italia sono
stati anche attratti dal disegnare storie con il famoso cane, tra cui Luciano Gatto, e il papà di Tiramolla Giorgio Rebuffi.
Anche lo studio spagnolo Récreo ha partecipato all'opera. Il numero finale di Pif Gadget è apparso nel 1993, ma la rivista
è stata rilanciata tra il 2004 e il 2008. Questa nuova versione conteneva
ristampe di vecchi racconti di Mas, ma anche nuovi di Bernard
Ciccolini, René
Mazyn, Olivier
Fiquet e François Corteggiani. Una
serie TV animata chiamata Pif et Hercule è
stata trasmessa tra il 1989 e il 1990 e un film è stato realizzato con il
titolo Les Nouvelles aventures de Pif et
Hercule nel 1993.
Morte
Fonti
Marco Pugacioff
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