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giovedì 11 giugno 2020

José Cabrero Arnal



 

José Cabrero Arnal

JOURNAL L'HUMANITE , José Cabrero Arnal à sa tabledessin en traindessiner son personnage Pif. Saint-Maur (94), novembre 1974.




'El Hambre Aguza El Ingenio' [La fame aguzza l’ingegnio] (Pocholo n.164).

José Cabrero Arnal est né le 7 septembre 1909 à Castilsabás, un paesino non lontano da Huesca in una famiglia di poveri contadini aragonesi.
Secondo la wikipedia francese «Cabrero Arnal è un nome spagnolo. Il primo cognome, paterno, è Cabrero; il secondo, materno, spesso omesso, è Arnal.» Ma José – la mamma è sempre la mamma – siglava sempre con un C. e per esteso solo con il cognome marterno.
La famiglia Arnal si trasferì a Barcellona negli anni '20, dove il padre di Arnal divenne un ufficiale di polizia. Da ragazzo Arnal era affascinato dai fumetti, ma inizialmente seguì un apprendistato per diventare ebanista.
Ma amando il fumetto invia le sue prime opere alle case editrici spagnole, dove debutta già all'età di 18 anni. 



Viajes Extraordinarios del Perro Top è considerato il prototipo d Pif (Pocholo 207, 16 Ottobre 1935).
e infatti...

Viene pubblicato in tebeo [rivista di fumetti, revista de historietas o appunto Tebeo] come "Algo", y "Pocholo", creando serie come Guerra en el País de los Insectos [Guerra nel paese degli insetti] o Viajes extraordinarios del perro Top [I viaggi straordinari del cagnolino Top]. Pubblica anche caricature politiche nella rivista satirica "L'Esquella de la Torratxa", e disegni satirici erotici nella rivista catalana "Papitu" firmandosi "Cea".


È uno dei primi a introdurre il fumetto per far parlare i suoi personaggini nel fumetto spagnolo e rompe i codici della tradizionale vignetta quadrata optando per una vignetta aperta, persino strappata, per suggerire il movimento. 

Sono anni felici, ma arriva la Guerra civile spagnola.
Arnal che è repubblicano diventa un combattente nell'esercito repubblicano durante la guerra civile; è un mitragliere e, durante la Battaglia del Sègre (tra Aragona e Catalogna), viene gravemente ferito a una gamba... Arriva in Francia come rifugiato politico dopo che Franco salì al potere nel 1939. Fu internato come molti suoi compatrioti nei campi sulle spiagge della costa mediterranea. 



Antifascista, Arnal diviene membro della Compagnies de Travailleurs Etrangers  e combatte contro l’esercito nazista presso la linea Maginot. Il 27 gennaio 1941 Arnal è inviato nel campo di concentramento di Mauthausen e lì vi trascorse praticamente l'intera guerra. Arnal è uno dei personaggi principali del romanzo autobiografico K. L. Reich dell'amico Joaquim Amat-Piniella, che racconta gli anni di prigionia dell'autore a Mauthausen.


Clopinet (1946).

Nel maggio del 1945, José Cabrero Arnal torna finalmente libero. Ha 36 anni e pesa solo 42 chili e torna in Francia, un paese che non lascerà più.
Ma riprende subito le sua attività di artista, iniziando la sua collaborazione con le Éditions Vaillant e la loro rivista omonima nel 1946. la testata viene lanciata nel 1945 come continuazione della rivista comunista e patriottica in tempo di guerra Le Jeune Patriote.  




Un anno dopo, Placido & Musetto debuttano in Italia

Con la creazione di Placid et Muzo, un orsacchiotto paffuto e una volpetta saputa, ottiene la copertina della rivista. Cosa poi ripetuta in Italia su Noi Ragazzi forse già dal numero 1 del 1949, comunque sicuramente dal numero 3.


I testi sono dell'editore di Vaillant Pierre Olivier. Placid et Muzo fu continuato da Jacques Nicolaou  dal 1959 al 1985, dopo di che Michel Motti ne diviene l'autore principale.



Arnal diviene inoltre un collaboratore di L'Humanité, il giornale del Partito Comunista Francese. Per il supplemento settimanale della domenica L'Humanité Dimanche, a partire dal 1946 crea fumetti come Clopinet, Le Canard Oscar, Becdor le Canard e Bouledegomme et Zéphirin (su sceneggiature di Pierre Camus). 
  Per Vaillante (le journal des fillettes) crea Les aventure de Nouche et Nigo, da noi Spepa e Strullo dal '47 su Noi Ragazzi [Un grazie per le informazioni a François Hue e Louis Chance!]. Personalmente considero Nouche o Mouche/Spepa, la nonnina della gattina Pluche apparsa in giochi a fumetti sull'ultima edizione di Super Pif.





 
 

Pluche et Truffe di Waltch da Super Pif n 2 del 2015

 Pifffffff!!!!
 
primissima pubblicità a pag. 3 dell'Unità francese 

Pif il cagnolino è appena nato...
ed è già nei guai per... un osso di dinosauro!


Pif le Chien da  L'Humanité.

La sua creazione più famosa per questa testata resta comunque Pif le Chien, che fa il suo debutto il 3 marzo 1948 su L'Humanité e su diversi giornali comunisti regionali. Il cane della classe operaia Pif e il suo nemico, il terribile gatto Ercole, fecero la loro comparsa nei racconti di Vaillant. L’arrivo in questa rivista, fu quando saltò fuori da un pacco inviato da Babbo Natale sulla copertina del numero del 21 dicembre 1952. Pif divenne rapidamente la mascotte di Vailant.




In Italia abbiamo dovuto aspettare il 24 aprile del ’55 per vedere comparire il cagnolino Pif [anche se furono pubblicate circa 5 striscie in anteprima su Noi ragazzi del '50 prima della chiusura della rivista], che è conosciuto in molti paesi tra cui l’Urss e la Romania.


Illustration du film de diapositives Diafilm Priklyucheniya Pifa (1960) © Studio Diafilm, Moscou
da: http://mobilismobile.free.fr/oeuvres/fiche.php?id=356
 

Pif, Arnal e il Chiodino rumeno Minitechnicus, in un disegno della rivista rumena Cutezatorii giovedì 23 ottobre 1975

Altri fumetti
Oltre al suo lavoro per L'Humanité e Vaillant, Arnal ha realizzato Gavroche in Avant-Garde (1946-1950), Nouche et Nigo su Vaillantes (1947) e Fifine et Fofon su Pipolin (1957), e collaborò con Pierre Olivier al lancio della pubblicazione per bambini Roudoudou les Belles Images delle Éditions Vaillant nel 1950. Un titolo simile chiamato Riquiqui Les Belles Images con disegni di René Moreu debuttò l'anno successivo. Arnal e Olivier publicarono anche Placid et Muzo su Dimanche Fillettes nel 1949, mentre una striscia con il solo Muzo le Renard fu creata da Eugène Gire nel 1950.


Una striscia di Muso dal n. 16 del ’55 pubblicata a fianco di Cactus Bill di Cagnacci









Rududù fu modello per Sergio Rosi
del suo Tiffi Tuffi. Dal n. 51 del Pioniere del 28 dicembre del ‘52

La popolarità di Placid et Muzo è stata rapidamente superata da Pif le Chien. La rivista fu persino ribattezzata Le Journal de Pif nel 1966, e poi in Pif Gadget nel 1969. Ma a quel punto la produzione di Arnal aveva rallentato a causa dei suoi problemi di salute. Alla fine degli anni '50 e '60, l'autore principale di "Pif le Chien" era Roger Mas, che era già succeduto ad Arnal nel fumetto quotidiano de L'Humanité nel 1950. Mas ha ampliato l'universo Pif aggiungendovi diversi personaggi, in particolare il figlio di Pif, Pifou. I fumetti aveva ancora la dicitura "d'après Arnal" per un paio d'anni per garantire ad Arnal un reddito dalle percentuali. Mas è stato sostituito da Louis Cance nel 1967.
Dagli anni '70 in poi, il fumetto "Pif" divenne sempre più una produzione in studio, coinvolgendo numerosi artisti e scrittori. Sceneggiatori produttivi sono Christian Godard, François Corteggiani, Michel Motti and Jacques Kamb, mentre gli artisti che hanno contribuito sono Yannick Hodbert, François Dimberton, Patrice Croci, Mircea Arapu, Carmen Levi e Rachid Nawa. Gli artisti dall'Italia sono stati anche attratti dal disegnare storie con il famoso cane, tra cui Luciano Gatto, e il papà di Tiramolla Giorgio Rebuffi. Anche lo studio spagnolo Récreo ha partecipato all'opera. Il numero finale di Pif Gadget è apparso nel 1993, ma la rivista è stata rilanciata tra il 2004 e il 2008. Questa nuova versione conteneva ristampe di vecchi racconti di Mas, ma anche nuovi di Bernard Ciccolini, René Mazyn, Olivier Fiquet e François Corteggiani. Una serie TV animata chiamata Pif et Hercule è stata trasmessa tra il 1989 e il 1990 e un film è stato realizzato con il titolo Les Nouvelles aventures de Pif et Hercule nel 1993.


Morte
José Cabrero Arnal è scomparso il 6 di settembre dell’82 à Antibes in Francia.


Fonti


Marco Pugacioff

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