Arnal – approfondimenti
1° parte
Recentemente è apparsa una mia chiacchierata registrata in radio, su Arnal. Visto che purtroppo ci sono molte imprecisioni – errare è umano e tutti son diabolici e parlo per me – ho fatto un approfondimento su questo umorista straordinario e la sua tremenda esperienza.
Devo sottolineare che sento Arnal molto vicino; nato povero in campagna e rinchiuso in un campo di concentramento nazista, mi ha ricordato le vicende funeste subite sulla loro pelle durante la seconda guerra mondiale da mio padre e da suo fratello, che ebbero – in misura ben minore – esperienze simili.
Eleganza e raffinatezza secondo i criteri della moda barcellonese di quegli anni, traspaiono in questo ritratto di José.
A Barcellona José riesce ad inserisci nel magico mondo dei Tebeo o historieta come viene chiamato il fumetto in lingua spagnola.
Il libro di Pinocchio del 1912 e il primo numero del 1917
I tebeo, le riviste a fumetti, hanno un pre-inizio con Pinocho, il caro burattino di legno.
La rivista nacque dalla collana di racconti creata dalla casa editrice dell’ormai mitico editore Saturnino Calleja Fernádez (Burgos 1853 - Madrid 1915) che nel 1912 fece il primo adattamento delle avventure di Pinocchio in spagnolo da parte di Rafael Calleja (figlio dell’editore) e con illustrazioni di Salvator Bartolozzi Rubio, di padre italiano (Madrid, 6 aprile 1882 - Ciudad de México, 9 luglio 1950) [https://es.wikipedia.org/wiki/Salvador_Bartolozzi].
Alla scomparsa dell’editore iniziò la collezione
di racconti illustrati Pinocho contra
Chapete; scritta e illustrata dallo stesso Bartolozzi, in 14 numeri usciti
dal 1917 al ‘23 da cui poi venne fuori la rivista di Historietas omonima, che
dal 1925 al ’31, deliziavano i bambini spagnoli di quel periodo.
Pinocchio divideva la sua rivista con Mio Mao, come si vede dalla copertina dell’Almanacco; comunque la wiki spagnola assegna come prima rivista, la TBO (da Tebeo) [https://es.wikipedia.org/wiki/TBO] che nacque nel 1917 e fu stampata – con alterne vicende – fino al ’98.
Storicamente – sempre secondo la wiki spagnola – i centri di produzione furono Barcellona, Valencia e Madrid. Ed è appunto a Barcellona che José inizia a far fumetti, sulla rivista TBO.
Strano però, che la wiki spagnola indichi TBO per prima, non parlando di Pinocho,
e non menziona il settimanale
Dominguin, la cui uscita è avvenuta nel dicembre 1915, e che chiuse l’anno dopo.
Ne è sicuramente lettore dai primi numeri e alcune sue tavole debuttano in questo settimanale. Come questo Pavone stregato El pavo embrujado, tavola originale che fu pubblicata en la retrocopertina del TBO numero 760 del 26 dicembre del ‘31.
Inutile dire che come struttura facciale il personaggio principale ricorda Tonton César, in Italia Tonio, il padre di famiglia presso cui abita Pif.
“El nuevo rico juega al golf” per il folletín [feuilleton] infantile “Ki-ki-ri-ki “ di “El Hogar y la Moda” del 25 de novembre del 1929.
La rivista KKO venne stampata dall’editorial Enrique Guerri dal ’32 al ’37, ebbe poi altri 12 numeri nel ’48.
Ecco due che se la intendono come cane e gatto! Gettate un’occhiata particolare sul gattino che ricorda molto Mio Mao, ovvero Felix. Infatti, come sottolinea Cristian Potus, quando Arnal illustra questa tavola, Mio Mao era sugli schermi cinematografici da almeno un decennio.
Arnal stesso ricordava a Louis Cance su Hop! n. 2 del ’74, che «ancora bambino fui incantato dai fumetti di Felix di Sullivan e quella suggestione marcò fortemente i miei primi disegni».
Mio Mao Felix sul Corriere dei Piccoli
Schizzo preparatorio di Top e della fidanzata del 1930
Prima di iniziare i suoi viaggi straordinari, Top (che considero il babbo di Pif) ha dei problemi sentimentali a causa della bella cagnolina Topilita.
Intanto la popolarità di Arnal passa anche in Portogallo. Il settimanale O Mosquito – che ebbe un successo immediato – fin dai primi mesi della sua nascita nel gennaio del ’36, pubblica i suoi personaggini come – tra gli altri – nel n. 12 il Cao Top ovvero la versione portoghese de «Topilita tiene un capricho»
Sarà proprio per la delusione con Topolita che Top inizierà a volare per i cieli.
La finale di queste avventure siderali, che spaziano da Cirano de Bergerac a Giulio Verne (anche se il tappetino volante ricorda anche Felix… ma chi ha usato per primo il tappetino?) è però…
…la seguente; Top cade dal letto e si risveglia, come faceva il piccolo Nemo. Almeno secondo l’edizione francese apparsa su Les aventures de Pif le chien dal n. 26 al n. 31 nel ’60.
A questo punto – ma sottolineo, è solo una mia immaginazione – Topilita potrebbe essere la mamma di Pif.
Una passione che Arnal condivide con il professor Sergio Minuti è quella di crear avventure con i piccoli insetti.
Cleto e la sua città, il piccolo insetto creato dal professor Minuti
Come nel personaggio di Rob la coccinella, protagonista de La guerra degli insetti, infatti le sue avventure a Insettopopoli per salvare la bella Mariposa scoppia in lotta contro gli insetti neri.
Un colore allora tanto funesto, quando oggi tanto amato, e che portò sventura a Toonder con il suo gattino e segnerà in maniera tragica la vita di José.
Dalla prima avventura del gatto Tomassino fu tratto Tom Poes en de laarzenreuzen
un magico racconto illustrato dallo stesso Toonder, che ebbe nel ’41
brutti guai con le truppe d’occupazione naziste.
Vi è anche Cascarilla detective che con un pistolone e un buffo cilindretto in testa – in un lungo racconto a puntate – arriverà a smascherare il ladro di uova della disperata signora Gallina.
Ma Arnal continua a realizzare tavole umoristiche autoconclusive come quella di Robustiana, una povera servetta che ambisce a diventar modella in uno stile fresco e animato che mi ricorda da vicino le pose di Sangalli per Braccio di Ferro e Geppo.
Una splendida vignetta non firmata di Sangalli dal numero 1 del
Nuovo Geppo del giugno ‘96
Oppure omini come il il personaggino di Anacleto che, perso il suo portafoglio, ha pensieri suicidi, ma ritrovato lo scomparso portafoglio fa una macabra fine. Un umorismo raccapricciante che riesce a far passare un tema orribile come farà poi Calvo con l'opera L’armée française au combat.
Arnal arriverà anche sul Topolino spagnolo come si vede su questa copertina in cui appare la sua firma.
Crea pure il delizioso personaggino di Chin-Chin, il folletto della Cina (o meglio della China) dai tratti tipicamente orientali alla Charlie Chan, il bravo investigatore delle Hawaii.
Arnal, si dilettava a far anche illustrazioni simil-erotiche, vedi queste deliziose signorine che disegnava per riviste umoristiche non per bambini come Papitu.
PAPITU n.1260 del 10 maggio dell‘33
PAPITU. N. 1209 maggio del 1932
Ma tutto questo finisce; la bella vita in cui al giorno disegnava i suoi personaggini e le sue donnine, per passare talvolta la sera alla sala de fiestas Ba-ta-clan a Barcellona, termina.
soldado invicto del 1969
Una bestia[1] ultracattolica di nome Francisco Franco vuole il potere. Si crede la reincarnazione di Santiago Matamoros[2], anzi secondo l’ufologo Salvador Freixedo [Difendiamoci dagli Dei, pag. 77], Franco lo vide nel cielo durante la guerra civile; e questo rafforzò la sua idea di guerra santa, non contro i Mori, ma contro i Rossi, i comunisti.
Il 9 marzo del 1938 il generalissimo, come viene chiamato Franco, inizia l’offensiva dell’Aragona. Vennero perfino volontari marxisti da Italia, Francia e Urss a difendere el ejército rojo repubblicano.
Sebbene non sia politicamente impegnato, Arnal è repubblicano. E, di fronte al colpo di stato franchista, non esita a difendere la Repubblica. Combatte come mitragliere e, durante la battaglia del Segre (tra Aragona e Catalogna), rimane gravemente ferito ad una gamba.
Il 9 gennaio del ’39 unità dell’esercito antirepubblicano arrivano fino alla frontiera francese; il quartier generale del generalissimo, annuncia in un comunicato «La guerra en cataluña ha terminado».
Dopo tre anni di guerra civile con 900.000 morti, il 26 gennaio del 1939 le truppe ribelli alla repubblica entrano a Barcellona.
La bestia sanguinaria di Franco vuole la resa incondizionata.
Perciò, per evitare le fucilazioni, il giovane Arnal è costretto a lasciare la sua terra, ed è uno dei 500.000 profughi che varcarono il confine per potersi salvare la vita.
Ma in France inizia la prigionia, dove i senegalesi li battono e li frustano.
Inizia il periodo più oscuro della sua esistenza, che lo segnerà in maniera atroce per sempre.
Fonti:
- Periode Rouge n. 5 – settembre 2008 scovato in rete
- https://philippepif.blogspot.com/2018/03/caricaturas-del-genial-dibujante.html
- https://lesanneesvaillant.fr/vllt/personn/liste.html
- https://www.jotdown.es/2018/08/sobrevivir-al-holocausto-nazi-pintando-mujeres-desnudas/
- http://www.grafopata.com/dibujantes_fitxa.asp?IDbook=76
[1] Nel linguaggio locale o dialetto della Francia picena (all’incirca la provincia di Macerata nelle Marche) d’origine contadina, con Bestia si vuol indicare una persona essenzialmente malvagia. Ci si può accostare anche lo stesso Stalin (con la scusante della malattia degenerativa di Lenin, lo “rinchiuse” in attesa della sua morte), che fece il portiere notturno ad Ancona e immediatamente dopo il campanaro a Venezia.
[2] Nelle rappresentazioni iconografiche delle cronache medievali, l’apostolo Santiago il Maggiore viene chiamato Santiago Matamoros.
Per apprendimenti su questo aspetto occulto del Caudilo, e se bene intenso, si comprende un po’ lo spagnolo, ascoltate l’interessante conferenza di Manuel Berrocal:
https://www.ivoox.com/manuel-berrocal-misticismo-magia-fenomenos-audios-mp3_rf_2677987_1.html
Marco Pugacioff
Macerata Granne
(da Apollo Granno)
S.P.Q.M.
(Sempre Preti Qua Magneranno)
31/12/'20
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