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giovedì 10 dicembre 2020

Hereford & Aquisgrana 2

 

 

Hereford & Aquisgrana 2

 Riflessioni e ipotesi

Campate per aria

 


Il crollo della torre orientale di Hereford in un disegno di

I. Wathen del 1788

 

  Nel 959 la Lorena o lotaringia fu divisa in bassa e alta lotaringia. Fu l’arcivescovo di Colonia Bruno, fratello di Ottone I, a dividere la Lorena (o Lotaringia) in Alta e bassa. Nomina poi vicario per Bassa Lorena, il conte Federico.

Di Roberto il lotaringio, è scritto: «Robert the Lotaringian [Robert de Losinga] (morto nel 1095), vescovo di Hereford, era un prelato post-conquista attivo e erudito. Robert era di origine lotariano, probabilmente di Liegi o dell'area circostante. Sebbene il suo nome sia spesso dato come Robert de Losinga, presumendo che fosse associato a...» e qui si ferma l’estratto del Oxford Dictionary of National Biography. Comunque l’ipotesi è che era un canonico della  Cathédrale Notre-Dame-et-Saint-Lambert oggi detta di San Paolo a Liegi.

Ma se altri hanno fatto le loro ipotesi – di sicuro parrucconi – non vedo perché non le posso farle anch’io, che non sono certo un parruccone ma sin caso un ignorante pelato, ma dotato rispetto a loro di una particolarità: la fantasia.

   Che Roberto (mi piace chiamarlo così, per un’innata simpatia) era lotaringio me lo ha detto Guglielmo di Malmesbury, che già avevo conosciuto cercando notizie de Gerberto… solo che, con Roberto è stato un po’ avaro de notizie. E non credo ci possano essere notizie più precise, anche se poi ci fossero, sono serrate e fornite solo ai parrucconi.

   A questo punto, provo a far ipotesi pur io – tanto son solo Assurdità! Nessuno mi toglie dalla mente che Roberto si esprimeva come me, un nativo della Francia picena e che poi, nel 959, fece parte della Lotaringia del sud. Perché no? Qua in quei tempi vi era a Camerino l’Universitate Parisius i cui primi professori furono i monaci parisii, e i professori loro eredi furono poi trucidati da saraceni e imperiali la notte del 12 agosto 1259; ed anche l’università di Fermo, chiusa circa trecento anni fa.

Vabbé, le mie fantasie! Tanto qua non me possono smentire neppure i professoroni di Parigi, di Macerata e di – ne dico un’altra per tutti – Norimberga. Son fantasie, no?

 

Gerberto ormai papa gatto Silvestro II 

 

   E ciò non esclude che Roberto sia in seguito diventato canonico in Alta Lotarigia, tanto stai a vedere se era in territorio italico o belga. Come faccio a dire che si esprimeva in francese come quel tal Francesco, che poi fecero santo? Ma perché appunto per rimettere in piedi la sua diocesi [avuta grazie alle sue sapienti competenze (che lo faceva un secondo Gerberto) e alla sua conoscenza di un italico come Lamberto] prese a modello Aquisgrana. E Aken, Aachen col cavolo che c’era, invece la chiesa di san Claudio c’era, almeno dicono, dal 6° secolo.

 

E se così, che Carlo Magno si sia costruito una sua Cappella e gli altri – Teodolfo e Roberto – ad imitarlo è un altro paio di maniche. Mi vien in mente quella tal “novam cappellam inter vineta”… una doppia cappella nello stesso posto? E chissà com’è che è totalmente scomparsa… Tranquillo Giovanni, son solo fantasie.

Lo stesso edificio dove era custodita la cappa di Martino, racchiusa forse in una cassa di legno istoriata. Dopo la distruzione di Roma da parte dei normanni nel 1084, nel giro di una generazione, la Francia del Piceno si trasferì nella cosiddetta Terra santa, portando con sé, la cassa istoriata e forse anche le ossa di re Carlo, che quindi son finite chissà dove.

E quello ad Aachen? Come mi fece notare Enzo, il teschio in Germania ha un bel buco… segno probabile di un’operazione chirurgica, allora dovrebbe esser Carlo, Carlo il Grosso.

E nel Piceno vi erano rimaste solo le rovine di un  “Palazzo antico“  che la tradizione riteneva  "il Palazzo di  Re Carlo.

 

Quando è bella la fantasia

 Che si fugge tuttavia

Nei sogni non vi è certezza…

 

   Per partire però Roberto deve aver iniziato la cattedrale dalle basi già esistenti dell’edificio precedente, e da esso tirar su una nuova struttura. In base a questo pensiero ho provato a inserire il modello di Germigny-des-Prés [modificandolo in base alle strutture della cattedrale] alla parte più antica di Hereford.

E il risultato mi ha spiazzato!

 

Mia pianta ingenua, in cui ho sovrapposto, come fosse  un fantasma, una versione dilatata di San Germigny de Pres in grigio, alla parte più antica di Hereford in rosso.

 

   Ma come è bella la fantasia, mi permette di creare mondi scomparsi e di creder veri e che l’archeologia ufficiale non accetterebbe mai manco per sogno.

E fatemi parlare, prima che la povertà, un virus, o un anti-virus oxfordiano [quello de Putin, non se può usare, no, eh?], oppure un asteroide ci dia un bel

Ciao !

 

Pif il cagnolino

È il mio piccolo amico

Buffo e gioioso, sempre sul mio cammino

 

 Marco Pugacioff

Macerata Granne

(da Apollo Granno)

S.P.Q.M.

(Sempre Preti Qua Magneranno)

10/12/'20

 

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