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martedì 30 agosto 2022

La zona del silenzio – Messico

La zona del silenzio – Messico

Prologo

 

  Per ricollegarsi al mio articolo precedente sui treni fantasma, di cui parlo ne La nube da cui si attraversa il tempo e lospazio, vi narro di un allucinante disastro ferroviario in Messico.


   C’era una grande festa di san Francesco di Assisi, dedicata agli animali a Puente Moreno in Messico. Era passata l’allegria ed era l’ora del regreso [ritorno]. in molti erano alla stazione per prendere il treno.

D’Improvviso, sorse la figura archetipica di un frate, identificato poi con lo stesso san Francesco che affermò davanti alla gente sui vagoni, che ci sarebbe stato un incidente molto grave in quello stesso giorno. E apparve anche un cavaliere dall’altra parte del treno che parlò anche lui dell’incidente e che sarebbe avvenuto in quella stessa via.

I controllori furono avvertiti, ma a controlli effettuati, sembrava tutto a posto e pensarono a uno scherzo… il vecchio treno partì e... deragliò in mezzo al paese. Durante il deragliamento, le automobili si scontrarono tra loro e molte iniziarono ad esplodere, provocando – tra treno e automobili - una grande massa di ferro contorto dove gli occupanti iniziavano a bruciare e rendevano impossibile aiutare le persone intrappolate quella grande massa di ferro fuso.

   Delle 1.564 persone a bordo del convoglio, ben 234 perirono sul colpo. L’ospedale della città era strapieno e i feriti dovettero essere ricoverati anche in altre strutture, in città vicine.

Allucinante la storia di un'infermiera che ha prestato servizio per 12 ore di fila la quale ricorda che si arrivò al punto che le ferite dovevano essere chiuse senza anestesia, dovevano essere suturate e cotte, per poi poter continuare con il paziente successivo.

   Non ci sono dati su quanti siano rimasti feriti e le cifre ufficiali dei morti non sono mai state attendibili. L’incidente ferroviario di Saltillo o meglio noto come Trenazo de Puente Moreno avvenne il 4 ottobre 1972, alle 23, 35 e resta comunque tuttora imprecisato il numero delle vittime. Di sicuro passano il migliaio. Sembra che quando scende la notte, si odono ancora lamenti e si vedono fantasmi.

    Scandaloso il comportamento delle autorità, che imputò la colpa dell’incidente ai macchinisti e al personale ferroviario, e non invece al treno ormai vecchio (le 22 carrozze del treno erano veri "pezzi da museo" dichiarò un testimone) e alle condizioni disastrose dei binari che attraversarono il centro abitato. La solita storia che si ripete e che si ripeterà in ogni paese, che sia l’amerika, la russia sovietica o postsovietica o la stessa itaGlia.

   È stato e continua ad essere uno degli incidenti ferroviari più gravi nella storia del Messico e il secondo più grande al mondo.

  v. https://es.wikipedia.org/wiki/Accidente_ferroviario_de_Saltillo_de_1972

 

Tavola tratta da “Il giorno del giudizio”, nell’edizione italiana de “Ai limiti dell’incredibile”. Da un Mandrake (albi del vascello) dei primi anni ’70.

 

Immagine tratta da En busca del misterio

 

  Il Messico [in lingua originale Mexico, anzi gli Stati Uniti Messicani, Estados Unidos Mexicanos] è un posto straordinario, che nasconde un bel po’ di misteri, oltre naturalmente a quelli di cronaca nera.

   Uno di questi è l’inquietante zona del silencio. Ne sentii parlare per la prima volta dal grande divulgatore spagnolo, il Dottor Fernando Jiménez del Oso [1941-2005]. I suoi programmi televisivi si potevano scaricare grazie al Mulo, e lo spagnolo non è certo, così difficile da capire. Poi ne parlò pure nel 2011 – al solito sempre in ritardo – l’italiano Giacobbo, ma senza esserci stato.

un'immagine dalla wiki messicana

   La zona del silenzio è un deserto dove ogni anno cadono milioni di meteoriti che si disingrano a contatto con l’atmosfera e diventano delle micro meteoriti. Cosa li attrae, in questo luogo a circa mille e cinquecento chilometri da Città del Messico [Ciudad de México]?

E inoltre – per non farci mancar nulla – si dice che quel deserto attrae anche visitatori da altri mondi…

   Molti milioni di anni fa qui vi era un mare il Mare di Tetys (o Thetys). Ma millennio dopo millennio il mare si ritirò convertendo questa terra in un immenso cimitero dove si trovano Fossili e conchiglie. Questa zona desolata della repubblica si trova tra gli stati di Durango, Coahuila e Chihuahua, dove «Vecchi vulcani spenti da mille o milioni di anni delimitano la frontiera tra il normale e lo straordinario.» diceva nel ’89, il Dottor Del Oso. Qua le bussole impazziscono forse a causa della pioggia costante delle micro meteoriti di ferro che deve aver trasformato il terreno e le pietre in rocce magnetiche. Qui vivono pochi uomini, pochi puma, ma abbondano coyotes, serpenti Cascabel, tarantole, scorpioni e delle tartarughe. Non solo.

   L’ingegnere Harry de la Peña nel 1966 durante una esplorazione con alcuni colleghi, notò che i walkie talkie avevano smesso di funzionare nella zona e le radio portatili mostravano una capacità drasticamente ridotta, appena udibile anche a tutto volume. Si sarebbe poi scoperto che anche i segnali televisivi non riuscivano a penetrare nella zona, e tutt’oggi i televisori non funzionano (quasi, quasi, verrebbe voglia di andarci).

 Oltre naturalmente ai piccoli sassi venuti da molto lontano dallo spazio, (come del resto in tutta la Terra, eppure la densità della caduta qua è infinitamente superiore a quella della maggior parte del pianeta), una volta catturò anche un sassolino di grosse proporzioni.

 

Juan José Benitez insieme a colui che ha dato il nome a questa zona dei misteri; alle loro spalle si delinea il Cerro San Ignacio.

 

   Era il meteorite intelligente o ragionante [Meteorico razionante] detto anche di Allende.  Anno 1969, la sonda sovietica Venus 5 diretta verso Venere – come narrato da Harry De La Peña al ricercatore J. J. Benitez – veniva seguita anche dall’osservatorio britannico Jodrel Bank. L’osservatorio si accorse che un oggetto era in rotta di collisione con la sonda e informò subito gli scienziati sovietici per farne deviare la rotta.

L’arrivo di un meteorite in un disegno di Guglielmo Letteri da Tex gigante n. 160

 

E fu allora che avvenne un fatto insolito, al di fuori di ogni logica umana. Deviata la rotta della sonda, in modo bizzarro anche il meteorite deviò [oppure qualcuno lassù fece deviare] la sua traiettoria in senso contrario per evitare la sonda terrestre e arrivò in forma tangenziale alla Terra ma non entrò direttamente sopra al pianeta ma descrisse un orbita completa di questa nostra pallina blu e infine fu catturato dalla forza attraente della zona del silenzio.

   Una forza attraente che ha modificato perfino la vegetazione della zona. Qui il dottor Del Oso fece vedere un cumulo funerario degli antichi abitanti della zona. Come in Sardegna, gli antichi abitanti lì, nel loro riposo eterno, misuravano ben due metri e mezzo di statura, ma come nella più grande isola del Mediterraneo gli scheletri sono scomparsi.

 

Le immagini dal documentario. Il Dottor Del Oso sopra il cumulo

e una foto dello scheletro poi scomparso

 

    Qua, i cavalli e il bestiame in genere, al sentir la fine della propria esistenza arrivano in questa parte del deserto per finire le loro pene. Gli stessi campesinos, i contadini, rispettano questa scelta. Solo che alcune immagini presentate nel documentario (e che preferisco non riprodurre) mi ha rammentato le immagini raccapriccianti del bestiame mutilato di cui si parla relativamente ai chupacabra  

    Nel documentario vennero intervistati, in una notte molto fredda, due testimoni del luogo. Un maestro di scuola chiamato Santiago Garcia  narrò di quanto, pochi anni prima, – il video è dell’89 – una coppia di sposi Ernesto e Josefina Diaz vennero in vacanza nel deserto in estate. Pioveva forte [quando si dice la sfiga…] e consapevoli del pericolo di inondazioni improvvise nella zona si diressero all’uscita de Las Lilas, il luogo dove raccoglievano dei fossili per dirigersi verso Cevallos. Ma il terreno era già inondato dall’acqua, tanto da arrivare a un sessanta centimetri di altezza, impedendo alla camionetta l’uscita. La signora Diaz si mise a pianger istericamente, finché circa dodici minuti dopo apparvero due esseri alti più di due metri. Avevano una voce parca, molto seria con sembianze rigide; i loro abiti  sembravano una sorta di impermeabili, tanto lunghi che parevano delle sottane.

 

Se hanno difficoltà tre uomini – uno dei quali è il vigoroso Korak, figlio di Tarzan – e una ragazza, a spostare una camionetta, pensate che forza straordinaria avevano i misteriosi individui della zona del silencio. Vignetta di Warren Tufts. 

 

I due afferrarono la camionetta come fosse una scatola di cartone e la portarono ad almeno 150 metri fuori dall’acqua. Il signor Diaz allora uscì dalla camionetta per ringraziar i signori alti che avevano quelli impermeabili di color giallo chiaro [amarillo claro] e sulla fronte un triangolo con un cerchio in mezzo. Ad esser sincero, non credo che fossero facchini e non credo proprio che il simbolo sulla fronte fosse il marchio d’identificazione della ditta di trasporti della zona del silenzio per cui lavorarono…; comunque il signor Diaz non poté ringraziare nessuno perché gli strani esseri erano scomparsi. Ci furono altre circostanze in cui apparvero questi “samaritani del deserto”, come li ha definiti Del Oso, con la differenza che il maestro racconta essere dei bambini o comunque che sembravano bambini.

   La seconda testimone era Lidia Fussen, funzionaria delle Lineas Aereas che in un mese di ottobre di pochi anni prima, era con degli amici in una casa di campagna e vide degli esseri all’incirca poco meno di un metro di altezza, piccoli, grigi, con faccia larga gli occhi a metà sporgenti, la bocca era solo una linea sottile… erano a solo cinque oppure sei metri di distanza, infatti nonostante fosse notte, vide bene tutti questi particolari. Non molto tempo dopo visitò un museo dedicato alle visite extraterrestri e lì rivide – dei manichini di grigi, sicuramente – ciò che aveva visto nella realtà.

   Sempre il maestro Garcia, diede un’altra testimonianza, di cui fu egli stesso protagonista insieme ad altre tre persone. Si trovarono in quella zona e ad determinato momento udirono un suono come quello prodotto da un apparecchio termoelettrico, si voltarono e notarono subito un oggetto posato come fosse due piatti riuniti l’uno sull’atro nelle sue parti concave che emetteva uno luminosità incredibile. Il maestro prese rapidamente la sua polaroid, ma prima di poter schiacciar il pulsante, l’oggetto partì in volo rapidamente con un rumore tremendo. Comunque dietro di lui, uno dei suoi compagni in questa avventura al di fuori della realtà, era riuscito invece a scattar una foto, che Del Oso e Benitez fecero vedere nel documentario.

 

Il risplendere del disco in mezzo alle rocce

 

   I campesinos della zona narrano che un carro de banda circola nella zona di notte. Una luce misteriosa che si vede percorrere le colline  e le pianure del deserto; la leggenda dice che è un generale che hanno ucciso e che lui  vagabonda con la sua auto [chi lo ha fatto fuori Montales, l’amico rivoluzionario di Tex, governatore dello stato di Chiuaua?]. Ma si sono visti anche dei classici dischi volanti, come se i loro equipaggi volessero dar ragione al ex scienziato della Germania nazista e poi uomo di punta dell’organizzazione paramilitare Nasa, Wernher von Braun il quale disse che la zona del silenzio era il luogo appropriato per farli atterrare. «Se io fossi un extraterrestre non dubiterei a scegliere la zona del silenzio  per atterrare sulla Terra senza correre il rischio di essere scoperto e catturato. In questo luogo né i radar, né qualsiasi apparecchio elettromagnetico sarebbero in grado di individuare la discesa di un navicella spaziale». 

 

La cartina della zona studiata da Del Oso e Benitez

 

   Il mistero che circonda questa zona attraeva perfino gli americani, tanto che fecero quasi sicuramente la figura degli stupidotti per poter arrivare in quel deserto a spese dei messicani.

Nel luglio 1970, l’anno seguente alla caduta del meteorite intelligente, un missile di prova Athena venne lanciato da una base militare usa vicino a Green River, nello Utah, però [ma guarda qui l’imprevisto… molto comodo, eh?] perdette il controllo e cadde in quest’area, presso il cerro san Ignacio. Il razzo trasportava due piccoli contenitori del mortale Cobalto. Immediatamente, una squadra di specialisti arrivò per cercare il missile. La ricerca per terra e per aria durò tre settimane. Quando il razzo venne infine localizzato, fu costruita una ferrovia provvisoria con ben 80 vagoni – riferisce Benitez – per trasportare i detriti, ma anche fossili, flora e una piccola quantità di terreno contaminato.

  Naturalmente Von Braum era nella squadra di recupero del razzo yankee. Giacobbo, nel 2011, ha riferito un fatto narrato dallo scrittore Yohanan Diaz Vargas.

«È successo una notte. Un gruppo di messicani che erano lì per sorvegliare  e controllare la spedizione americana, si riscaldavano con il loro fallò. Anche gli americani sedevano davanti al loro fallò. Si trovavano a una distanza di circa 500 metri. All’improvviso è apparso un oggetto strano, bianco, nella notte che emanava come un fischio [come il disco visto dal maestro Garcia…] ed era – appunto – completamente bianco.  Pensate alla notte, tutto si è illuminato poi si è diretto dove erano gli americani. Si è fermato lì per alcuni istanti, e poi è scomparso. Quel gruppo di messicani che vigilava sugli americani immediatamente prende tutte le sue cose e si dirige verso la cittadina più vicina [Poveracci! Devono aver fatto concorrenza a Speedy Gonzales…]. Se ne sono andati via, terrorizzati, ma si racconta e questo è interessante che gli americani non abbaino battuto ciglio!»

 

I due protagonisti della bella pellicola Zona del silencio. Paralelo 27 del 2004, mai tradotta in italiano come il precedente Zona del silencio del 1990. In questa scena i due amici osservano la strana posizione del deserto, appunto sul parallelo 27, dove vi sono anche il triangolo delle Bermude, la piramide di Giza, il Tibet e il Mare del diavolo in Giappone. Vi consiglio di vederla.

 

   In rete ho scovato altre strane storie su questo misterioso deserto; come queste…«Nel corso degli anni ci sono state diverse strane testimonianze di strane persone di passaggio. Una storia ricorrente è quella di un trio di sconosciuti dai capelli biondi che di tanto in tanto vengono visti vagare per il deserto. Presumibilmente, il trio è composto da due uomini e una donna vestiti con abiti inappropriati per l’ambiente desertico. Chi li ha conosciuti dice che sono fisicamente molto attraenti, estremamente educati e parlano uno spagnolo perfetto con un tocco quasi musicale. Si dice che gli estranei a volte chiedano acqua agli allevatori, ma mai cibo o altro. Alla domanda da dove vengono, la loro risposta è “dall’alto”.» ancora «Un'altra strana storia è stata raccontata da un certo Rubén López, che stava andando a trovare un parente a Ceballos quando il suo motore ha iniziato ad avere difficoltà e si è fermato. Poi ha notato cinque piccole figure, che non raggiungevano il metro di altezza sul lato della strada, che all’inizio aveva scambiato per bambini. A un esame più ravvicinato, poté vedere che le figure indossavano abiti d’argento ed elmi che si aprivano sul davanti, rivelando chiaramente i volti da adulti piuttosto che i lineamenti infantili come si aspettava. Le figure iniziarono ad avvicinarsi al veicolo di López, che fece girare il motore sempre più nervosamente fino a quando non prese vita abbastanza da lasciarsi alle spalle gli strani esseri. Non appena furono fuori vista, il camion iniziò a funzionare normalmente.»

Marco Pugacioff

[Disegnatore di fumetti dilettante

e Ricercatore storico dilettante, ma non blogger

(Questo è un sito!)]

Macerata Granne

(da Apollo Granno)

S.P.Q.M.

(Sempre Preti Qua Magneranno)

30/08/'22

 articoli

 

venerdì 5 agosto 2022

Sin Limites (Senza limiti) – sceneggiato spagnolo su Magellano

Sin Limites (Senza limiti) – sceneggiato spagnolo

 

Tutti i protagonisti dello sceneggiato dalla pagina istagram dell’attrice Ines Leon

 

1x01 Mi rey no ha querido verme

 

«Il mondo che pretendiamo conquistare non ha fine. Non vi è alcun bordo su cui si precipita o dove si naviga nell’oscurità.

Un uomo non deve seguire altro che la luce della saggezza, valorosamente, incessantemente e senza errare.

Anche se per questo deve affrontare l’oscurità che è dentro di noi.»

 


    Ferdinando Magellano, un ragazzotto portoghese dal sangue caldo, ultimo rampollo di una nobiltà decaduta e di moglie spagnola, chiede udienza al Re del Portogallo, ma sua maestà non vuole più riceverlo. Era stato troppo fastidioso nelle udienze precedenti.

   Ha una scoperta dal valore incalcolabile. Ha parlato con astronomi, con piloti (coloro che dirigevano i velieri, che conoscevano i venti e i mari), con cartografi; sa che il passo è laggiù, oltre le terre esplorate da Vespucio (come veniva chiamato Vespuccio nella penisola iberica). Perciò prende una decisione: andrà in Spagna!

 


Beatriz (l’attrice Bárbara Goenaga) cerca di calmare il marito (l’attore brasiliano Rodrigo Santoro)

 

   Grazie al cognato arriva alla corte spagnola, proprio mentre il capitano Elcano (importantissimo per questa spedizione) finisce in galera per debiti verso, pensate un po’, dei genovesi [roba da ridere il capo dei banditi italiani è interpretato da… Colombo, Ettore Colombo!].

    Nemmeno il giovane Re spagnolo lo vuole ricevere e lui entra di prepotenza e riesce a farsi ascoltare dal sovrano. Parla del suo sogno; del canale che comunica con l’altro mare dove è l’isola delle spezie; grazie a questo canale, la Spagna potrà sarà proprietaria del commercio di spezie dalle Indie.

 


Il giovane Re e Magellano di spalle

 

    Il denaro, il potere fa gola, come e più che mai a chi comanda e il giovane Re lo fa giurare fedeltà.

   Mentre si prepara la spedizione si presenta un intellettuale, piuttosto deboluccio, che prima di salire a bordo viene portato in giro dai bambini del porto di Siviglia e che cerca di allontanarli… in italiano. Magellano non lo vuole, ma Pigafetta – già perché è lui – lo convince dicendo che gli servirà qualcuno che narrasse ai posteri le sue imprese.

 


Il volto simpatico dell’attore romano Niccolò Senni, che interpreta Pigafetta

 

   Intanto il cognato lo avverte, hanno di tutto, spagnoli, italiani, portoghesi, francesi, greci, perfino due tedeschi. Ben 237 anime compongono la spedizione, gente senza lavoro, gente che vuole fuggire alla legge, insomma o questi o dei matti come loro, ma manca il pilota.

 

 

Sebastiano Elcano (l’attore Álvaro Morte) in galera

 

   L’unica risorsa è il capitano Elcano, che è in prigione ed lì che Magellano e il cognato vanno a cercalo. Elcano ha una leggenda dietro di sé: si dice che abbia studiato navigazione con Vespucci in persona (più che certo fantasie dello sceneggiatore, ma colpiscono molto) e che è un pilota eccellente. Magellano gli offre una sfida: affrontare l’ignoto oppure restare in prigione. Ovvio non c’è altra scelta, del resto il suo equipaggio è già stato ingaggiato da Magellano.

 


Cartagena (l’attore Sergio Peris Mencheta), il primo a destra

 


Magellano saluta la sua sposa e il frutto del loro amore che deve ancora sbocciare

 


Anche l’ex secondo di Elcano, ora agli ordini di Magellano, Omar el maderiense (Pedro Bachura) saluta la sua donna (l’attrice Inés León)

 

  Ma al giorno della partenza Magellano, dopo aver salutato la sua sposa, viene a sapere che il comando della spedizione deve condividerlo con il sovrintendente reale Don Juan de Cartagena.

  Ma non sono i soli problemi di Magellano, la corona portoghese vuole fermarlo !

 



   

Sin Limites 1x02 Te buscan por traicion

 

    Pigafetta non sta bene, è molto debole, e l’equipaggio non lo vede da ben dieci giorni.

-         Questo porta sfortuna ! – dice il buon Omar, e Elcano gli risponde

-         Questa è superstizione !

    Ma Pigafetta resiste e scrive:

-         25 settembre dell’anno del Signore 1519. È il quinto giorno di navigazione in mare aperto verso le isole Canarie. Tutto l’equipaggio sa che sono abile con le parole, ma sono debole di costituzione. Fanno pure delle scommesse per quante settimane sopravverrò a questo viaggio ! È vero, non sono come loro, marinai temprati da mille viaggi in mare, ma dimostrerò ad essi che sono qui per trascrivere questa avventura unica e che non mi arrenderò senza aver scritto della sua conclusione.

 



  Magellano riesce infine a farlo uscire all’aperto, in mezzo all’equipaggio, a bere con Elcano e gli altri, ma Pigafetta deve vomitare. E grazie a questo, vede una luce nella notte. No. Non è di certo un disco volante o il Nautilus del Capitano Nemo, andato indietro nel tempo.

    È la flotta da guerra portoghese che cerca di fermare la spedizione spagnola.

 


   Si ingaggia battaglia, ma i portoghesi sono troppo potenti e Magellano ascolta Elcano che dice:

 - Le loro navi sono più forti, ma le nostre navi sono più veloci ! – e Magellano:

 - ¡ Muy Bien ! Trova il vento e portaci fuori da qui !

  Così, trovato il vento favorevole, la spedizione sfugge alla caccia della flotta portoghese. Ma l’inseguimento prosegue. Magellano convoca i capitani degli altri suoi velieri per indicare la nuova rotta, pericolosa, mai fatta prima, attraverso il 10° parallelo, per sfuggire ai loro segugi.

 


    Cartagena, che divide il comando con lui, vuole tornare indietro.  Perché?

-         La flotta portoghese non avrebbe mai attaccato la flotta spagnola in mare aperto. Mai, Magellano ! a meno che… non cerchino un traditore !

   Ma Magellano convince gli altri capitani a tener fede al loro giuramento.

 


Niente cibo, niente vento

 

E si prosegue verso la nuova rotta dove non c’è vento e si spingono i velieri a forza di braccia. E infine il vento arriva. Ora c’è solo da cercare il traditore a bordo !   

 



 

Sin Limites 1x03 La rebelion está castigada con la muerte

  

    L’episodio inizia con l’impiccagione di un marinaio per stupro di un mozzo. Il tutto poco prima di avvistar terra; la spedizione è arrivata nel nuovo mondo.

    E con loro arriva il temporale e i nativi li accolgono perché  credono siano loro ad aver portato la pioggia. I capi dei nativi gli offrono – è Pigafetta a fare da interprete – ai marinai di poter sposare le loro fanciulle, di pescare, di commerciare nelle loro terre. Ma presentano a Magellano quel che sembra una bandiera o comunque una carta su tessuto, che lasciarono altri uomini venuti per rapire gente e farne schiavi: erano portoghesi! Magellano prende quel tessuto e lo brucia con la morte nel cuore.

 

 

    Intanto, per puro caso due mozzi vedono i traditori che stanno avvelenando l’acqua nel veliero. Magellano avvertito, fa svegliare all’alba tutti gli uomini a terra. I due traditori, due fratelli spagnoli devono essere giustiziati; Cartagena si vuole opporre, ma è inutile.

 

 

    Giustiziati i due marinai, si parte verso il sud, verso la fine del mondo ed infatti arrivano al Cabo s. Anna e devono soffrire il freddo e l’attacco dei nativi, ma soprattutto – nel giorno di pasqua – il tradimento dei altri comandanti!

 

Sin Limites 1x04 Las ballenas no nadan en ríos

 


   Ma anche chi è in alto può incorrere nella giustizia, anche se essendo nobile, non ha la testa tagliata. Peggio, viene abbandonato nell’isolato puerto San Julián in Patagonia.

   Elcano, per difendere Omar era entrato nella lotta e Magellano lo ha imprigionato coi suoi uomini.

   Pigafetta scrive nel suo diario che sono 436 giorni che sono partiti dal porto di Siviglia e che Magellano mantiene rumbo sud, ovvero mantiene la sua rotta verso il sud, alla ricerca di quel mágico paso.

 


  E infine lo trova, un passo con acqua salata, sulle cui spiagge vi sono scheletri di Balene, e le balene non nuotano nei fiumi.

   Ma lo stretto è pericoloso. Perciò da ascolto al cognato e fa liberare Elcano e i suoi uomini.

   Ed Elcano riesce ad evitare perfino i ghiacciai che scivolano sull’acqua rasenti il veliero. Come dice Omar:

-         Così si pilota !

 

 

    Altre due navi hanno passato lo stretto, ma ne manca una. Che abbia tradito? Comunque Magellano ha vinto ! Pigafetta cita:

-         ¡ Dice que quiere ver el mundo y sus maravillas !

E Magellano risponde

- Vespucci ! - C’è da “battezzare” questo mare – continua Pigafetta e Magellano risponde – Oceano Pacifico !

Omar si sente in dovere di dire la verità al Comandante, e cioè che Elcano non avrebbe mai lottato contro di lui. Quello che ha fatto, lo ha fatto per salvargli la vita. È un uomo d’onore, come lo stesso Magellano !

 


Intanto scoppia una grande malattia a bordo delle navi. Pigafetta avverte Magellano che questo era già capitato a Vasco de Gama, il quale credeva che veniva dall’aria viziata e in solo due mesi, si portò via metà del suo equipaggio !

L’infermità colpisce perfino Elcano, tanto che lo stesso Magellano quasi impazzisce per questa situazione, l’unica che non può affrontare; e qui si chiude questo episodio.

 

Sin Limites 1x05 Os han elegido como Capitan

 

 

      Eppure arrivano alle isola dove si coltivano i chiodi di garofano e altre spezie. La popolazione è amichevole. Elcano si ristabilisce, insomma sembra andare tutto; Magellano fa pure un patto di sangue col capo tribù, i frati convertono qualche isolano, ma…

       Una tribù di guerrieri selvaggi non li vuole e vogliono che abbandonino l’isola. Magellano vuole combatterli, contro il consiglio del cognato e di Elcano. È pur sempre un ex guerriero del Re del Portogallo ed ora del Re di Spagna… Ma se suo cognato, Elcano e perfino Pigafetta sopravvivo allo scontro, Magellano, no. Non vedrà più la sua compagna né conoscerà il loro bambino.

      Del resto è un personaggio reale non uno fantastico come il capitano Kirk…  

 


     Il cognato vuole recuperare il suo corpo e chiede l’appoggio del capo tribù amico, ma gli va male e vien fatto fuori pure lui.

    Il veliero riparte e gli uomini, attraverso Pigafetta, chiamano Elcano. Ora è lui il nuovo capitano.

 

Sin Limites 1x06 Son vientos del este

 

                                                                


     La prima tappa è alle isola Molucche. Sono 27 mesi che sono partiti… è ora di tornare a casa.

      Ed Elcano vuole tornarci andando verso l’Africa, facendo il giro del mondo con il vento dell’Est.

     Ma una nave, la Trinidad, fa acqua, c’è da abbandonarla e trasbordare sulla Victoria. Chi vorrà potrà rimanere alle Molucche a riparare l’altro veliero.

 


   Dei oltre 200 uomini partiti dalla Spagna solo 108 erano rimasti. E una metà resta sul veliero in panne.

    Ma il viaggio di ritorno è difficile. Ormai l’equipaggio non c’è la fanno più, è esaurito e vogliono tornare indietro, ma c’è il rischio di finire prigionieri dei Portoghesi.


   Nel cercare di nascosto cibo in una colonia portoghese anche il simpatico Omar non tornerà a casa dalla sua bella.

  Pigafetta ormai teme che in in Spagna arriverà un veliero fantasma. Ma il 6 settembre 1522 arrivano a Sanlúcar de Barrameda, in Andalusia.  I 18 superstiti tra cui Pigafetta sembravano davvero degli spettri al loro sbarco.

     Gli altri loro compagni della Trinidad non tornarono mai in Spagna perché furono imprigionati dai Portoghesi.

 


    Ad Elcano viene chiesto se avevano scoperto il passaggio per le Indie, lui non può che dire no. È Pigafetta a completare la risposta.

-         Scoprimmo il mondo !  

 

 

   lo sceneggiato spagnolo Sin limites: Hacia los confines del mundo è del 2022, in 6 puntate di 50 minuti. È una produzione spagnola e britannica ed è stata girato tra la Guascona, la Navarra, Huelva, Madrid, Siviglia e la Repubblica Dominicana. La colonna sonora è molto bella, sullo stile di quelle di Morricone per capirci.

   Una bella pellicola di avventure, e senza i soliti volti yankee, ma stavolta spagnoli, portoghesi (insomma brasiliani), italiani…

   Ho tratto le immagini dalle puntate e le ho rielaborate; mi chiedo sarà mai doppiato in italiano?

 

Marco Pugacioff

[Disegnatore di fumetti dilettante

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