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sabato 29 aprile 2023

Nippur de Lagash - 1967

 

Nippur de Lagash (in Francia Kirn) - 1967

 

Una storiellina del caro Giorgio, vale sempre la pena, prima 

di entrare in argomento!

   Nei stessi tempi in cui Romolo tracciava il solco quadrato della città eterna Roma, laggiù nella Mesopotamia, la leggendaria terra dei due fiumi, un uomo perdeva la sua città. Quest’uomo aveva per nome Nippur (come la città da dove venivano i suoi genitori), da allora il suo nome e il nome della sua città divennero tutt’uno, fusi insieme in una leggendaria visione di un guerriero che fu generale, pastore, schiavo e re!

Urukagina, il suo re era stanco della guerra contro l’infido e spietato Luggal-Zaggizi e propose una pace ragionevole. Il giorno fissato per firmare le tavolette del trattato ci fu anche un torneo in cui Nippur partecipò, insieme ad un vero gigante che dovette catturare e che poi divenne suo amico. Solo questo lo salvò perché sul palco il suo re veniva ucciso a tradimento e Luggal-Zaggizi inseriva Lagash tra le sue conquiste. Con il suo amico gigante Ur-El si fece largo tra il sangue e fuggì. Da allora fu chiamato “l’errante” perché i suoi sandali erano sempre sporchi di polvere; fu chiamato “incorruttibile” perché dentro di sé aveva un cuore che si spezzava sempre di fronte alla violenza gratuita e alla malvagità e nessuna somma poteva corrompere la sua anima.

Il giornalista argentino Martin Caparros  ha con intelligenza confrontato la sua figura con altri tre eroi di questi tempi: Guevara,  Bond e Gesù. Uno salvava i poveri del mondo, un altro salva le democrazie occidentali e il terzo a chi credeva e crede in lui. Nippur, concludeva, salvava una certa idea della Morale e della Giustizia, nella tradizione del giustiziere errante che va combattendo tiranni.

   In Italia abbiamo avuto la fortuna di poterlo leggere a lungo sulla testata Lanciostory della Eura Editoriale di Roma, ma in Francia sono stati stampati solo una ventina di episodi della sua lunga saga che ne comprende ben più di quattrocento, per di più ufficialmente ancora non conclusa. Comparve sullo splendido  PF (piccolo formato, cioè il fumetto popolare francese) Ivanhoé nell’agosto dell’81, preceduto da altre avventure pubblicate su Akim. Malauguratamente le tavole di Ricardo Villagran, come pessima usanza della Mon Journal, erano state rimontate. Ciò che mi lascia stupito è che la Mon Jornal ebbe tra le sue mani (ricordiamo che le due edizioni ebbero inizio simultaneamente nello stesso anno) almeno quattro episodi inediti in Italia tra cui quello in cui Nippur incontra per la prima volta la sua seconda moglie, la regina delle amazzoni Karien. Da questa splendida regina guerriera Nippur ebbe un figlio di nome Hiras, (il primo dei tre che ha. Uno o una  - non si sa – avuto dalla regnante del castello di Araman, nel regno delle montagne, e l’altra Oona, figlia della Regina dal terzo occhio. Questi almeno quelli ufficiali) ma in Francia però non dovrebbero aver letto la storia, illustrata da Carlos Leopardi, dove perde il suo occhio sinistro per colpa di un sudicio individuo che, quasi nessuno sa, è l’autoritratto del disegnatore stesso. Una notizia questa avuta da chi scrive dal suo amico argentino Oscar Ruben Villareal, da anni in Italia e che nella sua gioventù lavorò a stretto gomito con gli autori della scuola argentina, nello studio Gemini.

   La saga fu creata nel ’67 da Robin Wood che viene definito oggi in Argentina “la leggenda vivente”, un talentuoso scrittore creatore di innumerevoli personaggi tra cui Dago, un nobile veneziano che diventa schiavo dei turchi poi potente aiutante di Barbarossa, il famigerato pirata che compare anche nella saga di Dragut della Lug/Semic.

   Il primo disegnatore invece è Lucho Oliviera che collaborerà ancora con Wood in “Gilgamesh, l’immortale”, da allora altri disegnatori e sceneggiatori (come Ricardo ferrari, che oggi scrive Amanda e Dago) hanno continuato la saga che in Argentina ha avuto una, speriamo momentanea, battuta d’arresto per la pesante crisi economica che investe quel paese, e che comunque ha già investito il nostro.

  Per altre informazioni su Nippur visitate il sito argentino dell’amico Ariel Avillez: http://blancasmurallas.com.ar/

 




 







 

   Questa era la sua prima storia. Qui sotto una mia tavola da un'avventura dilettantesca in cui Nippur entrato in una porta spazio-temporale, arriva nella Roma del '500, salva Dago da un agguato e senza comprendersi, diventano amici.

    E al di sotto la versione femminile di Nippur, ovvero Nippura... chissà che incontri avrà avuto con Karien. Meglio non pensarci !  



 

 

Marco Pugacioff

[Disegnatore di fumetti dilettante

e Ricercatore storico dilettante, ma non blogger

(Questo è un sito!)]

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29/04/’23

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venerdì 21 aprile 2023

Miciorosso e i senza testa del 1953

 

Miciorosso e i senza testa del 1953

 

 I Sibillini innevati bellissimi e freddi.

    Nel mio sito le visite sono improvvisamente crollate ad appena una ventina al giorno. Evvabbé! Come se dice pochi ma buoni; anzi, i giorni oscuri non terminano, però ogni tanto qualche notizia simpatica viene fuori…

   Sembrerebbe che «La NASA, stanca delle numerose richieste di mostrare le "immagini originali dell'allunaggio", ha dichiarato di averle perse. Tutte le 700 scatole. E non possono nemmeno tornare sulla Luna, perché hanno perso anche la tecnologia.

Hanno perso la tecnologia per realizzare le tute spaziali e tutte le ingegnose soluzioni individuali, dall'esclusiva protezione dalle radiazioni all'ingegnoso controllo della temperatura. Hanno perso i veicoli di lancio superpesanti, senza i quali un allunaggio non sarebbe stato possibile. Hanno perso la capacità e la tecnologia per produrli. Hanno perso anche tutto il "suolo lunare" (quasi 300 kg!) che avrebbero presumibilmente portato sulla Terra.»

   Però, è vero che negli anni ’50, si facevano tante cosine carine come questo Micio e rosso per di più.

   Me lo ha fatto scoprire Adriano, di origini camerti come me. Naturalmente il numero uno non c’è, e sennò vi avrei fatto scoprire quello; gli autori sono indicati direttamente sull’albo. Il disegnatore era ancora grezzo e pieno di tanta buona volontà. Non so se a poi continuato ad illustrare fumetti per bambini, perché sennò sarebbe diventato (e forse è stato così) un bravo disegnatore.

 






 

 




 

 


 

 

Marco Pugacioff

[Disegnatore di fumetti dilettante

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sabato 15 aprile 2023

Tim & Dusty - l’avventura perduta “La lunga pista” 1958

 

Tim & Dusty l’avventura perduta “La lunga pista” 1958

 

   C’è una serie di strisce del Ragazzo nel Far West, che personalmente definisco “Le avventure di Tim & Dusty” che uscirono come pubblicità al detersivo Del; il quale non deve certo aver avuto la recitazione di Archie Goodwin (Paolo Ferrari), sennò non avrebbero avuto delle storie a fumetti per spronare la vendita di un di un lavapanni. Bà!

   Che anni erano? C’è la scritta che dice supplemento alla collana Frontiera.

Evvabbé, diciamo dal ’58 in poi, visto che i disegni delle prime due (Il rinnegato, mai ristampata e Sul sentiero dei corvi, poi in appendice al numero 12 della Zenith gigante dedicato a Kociss) erano senza tema di smentite di Bignotti.

   Ma la terza? Se i testi di tutte e tre, semplici, schietti e veloci sono pura marca di granito, Gianluigi Bonelli, i disegni non si sa. È stato ventilato da qualcuno che fosse di Giovanni Ticci, ma non credo proprio. A dir la verità sembra una delle mie operine…

Comunque nel vedere come l’autore imposta il volto di Dusty, indicherei più un opera prima del papà di Zora, Birago Balzano, tral’altro con un bel ripasso a china, soprattutto nelle prime vignette.

    In attesa delle nuove fregature de chi comanda (gira la brutta voce che ad autunno, chi non si vuol vaccinare, sarà prelevato  da casa sua e “drogato” a forza, stile quarto reich. Una fucilazione tipo re Giocchino, no, eh?) vi saluto.

 










Marco Pugacioff

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martedì 11 aprile 2023

Sandokan: quando si spezza un’anima - storia a fumetti

 

Sandokan: quando si spezza un’anima

 


  Questa storia fumetti è del 2007-2008. Volevo farne una storia da inserire prima della “Caduta di un impero” di Emilio Salgari, ma alla Perla di Labuan del sito su Salgari, non era piaciuta per niente. Allora la finii stancamente...

   Perciò era rimasta, diciamo così «nel cassetto». Visto che quest'anno ho fatto stampare su carta i miei racconti su Sandokan, allora lo metto qui, nel mio sito.

Se vi piace, parlatene pure, ma se non vi gusta, restate in silenzio, è meglio.

 Dopo il Maestro Giorgio, una mia porcheriola, poi metterò altri fumetti.

     Alla prossima, se c’è la facciamo.

 




 



















 

Sandokan e il ritorno di Nemo

 

   Marco Pugacioff

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