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domenica 21 giugno 2020

René Bastard


René Bastard




Foto da: https://www.bd-tek.com/Auteur-6903-rene-bastard.html

René Bastard è nato a Arpajon  l’otto di ottobre del 1900 dopo studi di anatomia e scultura era  diventato un semplice tagliatore di pietre, un compagnon du Tour de France e un mediatore assicurativo fino all’inizio della 2° guerra mondiale; in fin dei conti si può dire una persona semplice eppure un suo omonimo in qualità di generale delle truppe protestanti era entrato nella Storia di Francia, visto che nel 1569 si impadronì della città e del castello di Forèt-Sur-Sèvres (Nuova Aquitania), feudo dei cattolici.



Ma il nostro René entra nella Storia delle bandes dessinées, nei fumetti nel 1940 approdando all’Opera Mundi e alla rivista Hardi les Gars, dove crea diverse storie western. Ma dai Polveroni a fumetti passa nel ’46 a Vaillant!


Dal n. 83 de Vaillant

   Qui realizza il suo primo personaggio degno di nota : Tchapaïev, Ispirato sicuramente dalla pellicola bellica del 1934 con Boris Babochkin. La storia dovrebbe durare solo due tavole e dovrebbe essere inedita in Italia.


Da Vaillant n. 72 del 26 settembre del ’46.
Il primo dei cavalieri sembra essere Lenin

Di seguito arriva Il capitano Mandrin, Mandrin le Capitaine justicier (n.73 Vaillant ottobre ’46, in Italia dal n. 1 Noi ragazzi del’50. su testi di Pierre Olivier, già autore delle storielline di Placido & Musetto di Arnal. Ispirata sicuramente al famoso contrabbandiere francese del 18° secolo e forse con un colpo d’occhio allo scozzese Dick Turpin.

 

   Poi passa a uno Zorro arabo: L’inafferrabile Nadir Hodgia L’Insaisissable Nasdine Hodja (n.84 Vaillant dicembre ‘46) su testi di Roger Lécureux; poi proseguito da altri autori. In Italia appare dal n. 21 di Noi ragazzi del ’48, con tavole rimontate. In un Oriente di mille e una notte, Nadir Hodgia, soprannominato appunto l’inafferrabile è un vendicatore che va in aiuto degli oppressi e naturalmente delle principesse in pericolo. Avendo solo come arma l’astuzia e i suoi cocenti scherzi; ha come spalla il fedele Kadu-Ka, un formidabile colosso. Insieme, sottopongono i visir, i califfi e a tutti gli oppressori della gente comune ai peggiori tormenti. L'eroe della serie è liberamente ispirato a Nasr Eddin Hodja, un personaggio popolare del folklore turco, celebre per le sue buffonate.




   Infine arriva Yvorio il Lupo Yves le Loup (n.113 luglio 1947) su testi del, a dir poco talentuoso, Jean Ollivier (1925-2005). In Italia dal n. 23 di Noi ragazzi del ’50.
Ispirata al Principe Valentino di Hal Foster – ma ha dalla parte sua dei testi più belli e dinamici – è la storia del figlio di un taglialegna e nipote, per parte di madre, di Re Artù. Yvorio [Ma non era più semplice chiamarlo Ivo?] vive nel cuore della mitica foresta di Broceliandia, dove ha imparato il linguaggio dei lupi, per cui è viene sopranominato appunto Yvorio il lupo. Divenuto cavaliere della Tavola rotonda con Perceval, Lancillotto e altri leggendari compagni di Arthur. Viaggia per il mondo, combattendo i tiranni e aiutando gli infelici.


  Sempre con Jean Olivier realizza poi per i fumetti popolari [le Petit Format] per la casa editrice Aventures et Voyages: Perceval Le Gallois, una chiara derivazione di Yvorio; Parsival o Perceval che dir si voglia fu apripista per lo splendido Ivanoe di Otello Scarpelli.

 

Perceval ha solo quindici anni e il  padre e i suoi undici (mica male, eh!) Fratelli sono morti tutti nei tornei. Ingenuo quanto valoroso, lotta strenuamente per avere il diritto di sedere alla Tavola rotonda della mitica Camelot, alla corte di re Artù dove le sue imprese gli permisero di diventare un cavaliere. Perceval è inspirato, per le prime tavole, al roman de Chrétien di Troyes.
Il personaggio fu scelto perché (ricorda Olivier) un giorno René decise un giorno di «tagliare a mazza e scalpello [tailler à la masse et au burin]»    un’espressione che gli piaceva, avendo lavorato per molti anni come scalpellino  – questo "blocco di granito" che il ciclo dei romanzi arturiani rappresentava per lui.
- Ti do un mese, ragazzo, dice (era più  anziano di me di dieci anni) per scrivermi una prima avventura che si svolgerà dove vuoi. Tu alza il sipario e io mi occupo del resto. Per questo Perceval voglio scolpire una statua «con mazza e scalpello». Dal momento che non se ne sa nulla, abbiamo tutta la libertà di farne qualcuno. 
Da una testimonianza resa a Gérard Thomassian nell’ottobre del 2003.
La corte serie (appena 14 numeri durati dall'agosto 1959 al 1960) ebbe altri disegnatori come Joseph Garcia e Santo D’Amico.

Malato, si ferma di disegnare nel 1966 e scompare a Nantes il 17 agosto del ’75.


Fonti:

- pag. 472 Généalogie de la Maison de Bastard, originaire du comté nantais… Di Henri Bruno de Bastard d'Estang, Paris 1847
- Gérard Thomassian: Enciclopedie des Bandes Dessines de petit format tome IV

Marco Pugacioff

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