Porsenna contro Voltam
Sembra che l’imperatore Claudio, affascinato dagli Etruschi, scrisse i Tirrenika, un’opera in venti volumi, che
naturalmente son spariti nel nulla.
Un’ideuccia su dove possano essere c’è l’avrei
pure, ma il potere malefico che le conserva non gli darà mai la luce.
Così anche fatti storici diventano nei secoli
delle favolette destinate al popolino… Di questo bell’episodio ne narra Plinio
nel libro 53 Della Storia Naturale. Ho trovato una traduzione in rete un libro del 1844.
Divertitevi
pure, tanto è una novella degna di Gianbattista Basile.
Dal Libro. 53.
Evocazioni delle saette.
Trovasi scritto nelle istorie, che con certi sacrificii, o preghi, si
costringono a venire, o s'impetrano le saette. Ragionasi per cosa antica in
Toscana, che la città di Bolsena la impetrò,
essendo guasti i lor campi da un mostro, che v'era entrato sotto, il quale essi
chiamarono Volta; e fu scacciato dal loro re Porsena. [Vetus fama Etruriae est, impetratum, Volsinios urbem agris depopulatis
subeunte monstro, quod vocavere Voltam. Evocatum et a Porsenna suo rege.]
E L. Pisone, scrittor di grande autorità, scrive
nel primo libro delle sue istorie, che innanzi a
lui ciò più volte fu fatto da Numa: il che avendo voluto imitare Tullo Ostilio,
e non osservando quello che bisognava, fu percosso dalla saetta. Abbiamo ancora
e boschi, e altari, e sacrificii, e fra gli Statori, i Tonanti e i Feretrii,
v'è anche Giove Elicio. […]
Marco Pugacioff
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