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domenica 9 agosto 2020

O.V.N.I. nella battaglia di Salnitz - 27 marzo 1111



O.V.N.I. nella battaglia di Salnitz
27 marzo 1111


Il Salnitz è un fiume, la cui esatta collocazione è ancora controversa, delle steppe del Don, nella cui regione il 26 marzo 1111, ebbe luogo una battaglia tra l'esercito combinato di principi russi al comando del principe Vladimir Monomakh, figlio di una principessa bizantina, che contava fino a 30 mila persone e le orde Cumane o anche Poloviciani (adattamento del russo Polovcy), una popolazione nomade di origine turca. Il risultato di questa sanguinosa e disperata battaglia, secondo gli annali della battaglia, fu deciso dall'attacco tempestivo dei reggimenti sotto il comando dei principi Vladimir Monomakh e Davyd Svyatoslavich.
La cavalleria polovtsiana cercò di tagliare la ritirata all'esercito russo, ma durante la battaglia ha subì una sconfitta schiacciante. Secondo la leggenda, gli angeli celesti (angeli o demoni, oppure entità aliene) aiutarono i soldati russi a distruggere i nemici. Dopo  questa sanguinosa battaglia le incursioni Cumane contro la Russia cessarono.
Qua di seguito una antica cronaca russa che ho trovato in rete e che ho adattato nel miglior modo a me possibile.


Battaglia di Salnitsa. Miniatura dalla Cronaca di Radziwill.

"E DIO AIUTA I PRINCIPI RUSSI"
Anno 6619 [corrispondente al 1111 dell’era Volgare] dalla creazione del mondo... Era di domenica, quando, dopo aver baciato la croce, arrivammo a Psel e da lì raggiungemmo il fiume Golta. Qui dopo aver fatto riposare i soldati, ci siamo trasferiti a Vorskla e lì il giorno dopo, mercoledì, abbiamo baciato la croce e versando lacrime abbondanti vi abbiamo riposto tutte le nostre speranze. E in seguito da lì attraversammo molti altri fiumi, e arrivammo al Don, il martedì della sesta settimana di digiuno. Indossammo le armature, inquadrammo i reggimenti e ci trasferimmo nella città di Sharukan. E il principe Vladimir  cavalcando di fronte all'esercito, ordinò ai sacerdoti di cantare gli inni ortodossi di troparia e kondaky in onore della santa croce e della beata Vergine. E la sera arrivammo alla città, e la Domenica, la gente uscì dalla città per salutare i principi russi e portandoci pesce e vino. E lì passammo la notte. E il giorno seguente, mercoledì, andammo a Sugrov e la prendemmo d'assalto e la incendiammo, e giovedì ci allontanammo dal Don; Venerdì, il giorno successivo, il 24 marzo, le orde Cumane si ammassarono, radunarono i loro reggimenti e andarono in battaglia. I nostri principi, ponendo la loro speranza su Dio, dissero: "Ecco arrivare la morte per noi, perciò cerchiamo di essere forti". E si salutarono l'un l'altro e, alzando gli occhi al cielo, invocarono Dio Onnipotente. E quando le due parti si trovarono davanti ne seguì una feroce battaglia, e l’immenso Dio rivolse il suo sguardo, pieno di rabbia, sugli invasori, ed essi caddero davanti ai cristiani. E così gli invasori furono sconfitti e molti dei nostri malvagi nemici, caddero davanti ai principi e ai soldati russi sul torrente Degei. E fu così che l'Eterno aiutò i principi russi. Ed essi lodarono il Signore quel giorno. E la mattina dopo, quando arrivò il sabato, celebrammo la domenica di Lazarev, il giorno dell'Annunciazione, e, onorando Dio, trascorremmo il sabato e aspettammo la domenica. Il lunedì della Settimana Santa, gli invasori raccolsero molti più reggimenti, muovendosi come un’enorme foresta, erano infatti migliaia e migliaia. E i russi furono circondati. E il Signore Dio mandò allora un angelo ad aiutare i principi russi. E i reggimenti cumani e i reggimenti russi si mossero, e i due reggimenti affrontarono nella prima battaglia, e il ruggito divenne come un tuono. E seguì una feroce battaglia dove la gente cadde da entrambe le parti. E Vladimir iniziò ad avanzare con i suoi reggimenti e con lui anche Davyd [Vseslavich] e, vedendo ciò, i Polovtsiani fuggirono. E le orde Cumane caddero di fronte al reggimento di Vladimir, invisibilmente sterminate da un angelo che fu visto da molti uomini, i quali videro come le teste degli invasori, tagliate invisibilmente, rotolassero a terra. E li sconfissero il lunedì della Settimana Santa, il 27 mese di marzo. Molti invasori furono sterminati sul fiume Salnitsa. E l'Eterno salvò il suo popolo. Svyatopolk, Vladimir e Davyd glorificarono Dio, che aveva concesso loro una tale vittoria sui pagani, e la cattura di molto bestiame, cavalli, pecore e anche molti prigionieri. E ai prigionieri fu chiesto: "Come è potuto succedere: eravate così tanti e forti, ma non avete potuto resistere e presto siete fuggiti?" ed essi risposero, dicendo: "Come potevamo combattere contro di voi quando altri sono venuti sopra di voi con armi lucenti e terribili e vi hanno aiutato?”. Potevano essere solo degli angeli inviati da Dio ad aiutare i cristiani. Secondo il pensiero di Vladimir Monomakh solo un angelo poteva avere aiutato lui e i suoi fratelli, i principi russi, contro gli invasori...
Così qui e ora, con l'aiuto di Dio, attraverso le preghiere della Santa Vergine e dei santi angeli, i principi russi tornarono al loro popolo con  una grande fama, che raggiunse tutte le terre lontane, dai Greci, agli Ungheresi, ai Polacchi e ai Cechi, giungendo anche a Roma.
Per la gloria di Dio ora e per sempre, amen.


Marco Pugacioff
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