Piccolo campionario dell’insolito
1584 - La Madonna dei Lumi a San Severino Marche
La
località denominata “la Pescara”, secondo le cronache locali era convegno di
malavitosi ed era poco lontana dalle mura dell’antica città di San Severino
Marche.
Qui
un muretto delimitava un orto e il pittore Gentile di Mastro Lorenzo, vi
dipinse nel 1560, una Madonna col Bambino.
Fu
verso le quattro di notte tra il 16 e 17 gennaio 1584 che una donna intenta ai
primi lavori mattutini con suo marito, videro intensi fenomeni luminosi e
svegliarono i vicini. Quei fenomeni durarono almeno per una ora e si videro
una quantità di lumi dirigersi verso la immagine della Vergine Maria e da
questa salire verso il cielo. Le luci ritornarono ancora nei mesi di marzo,
giugno e settembre dello stesso anno. Il prodigio dei Lumi fu visto anche dalle
monache cistercensi del vicino monastero di S. Caterina.
I
sanseverinati chiesero da subito la costruzione di un Santuario, per
immortalare i segni della predilezione e protezione della Vergine sulla città.
La
costruzione ebbe inizio nel giugno 1586.
La
facciata attuale
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1626 – O.V.N.I nella
Marca
Macerata anno 1626, secondo un certo Torsellino – storico della famigerata
compagnia di Gesù – si vide «…una colonna di fuoco d’inusitato splendore
starsene sul Tempio di Loreto; poi verso Macerata ( nobil città della Marca, da
Loreto 14 miglia discosta ) pian piano procedere oltre; finalmente sopra il
Tempio intitolato di Santa Maria delle Vergini, nel borgo di Macerata,
fermarsi…». Non basta, a descrivere questo evento straordinario ci si mette
pure un certo Riera, primo Rettore del collegio gesuitico del paesotto
marchigiano: «…folti lumi a guisa di fulgidissime stelle venire dal
Cielo, e scorso Loreto, posarsi sopra l’immagine Santa con il più brillante
spettacolo…». Secondo Pallocchini da cui ho ripreso queste note l’immagine era
quella della Madonna custodita nella chiesa suddetta, quella stessa che ha
appeso al suo interno un coccodrillo – o caimano va a sapere – impagliato.
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Anita Garibaldi morì in una zona paludosa del ravennate alle 7, 45 del 4 agosto
del 1849, e ancora negli anni ’30 si narrava che la sera del 4 agosto un grande
bolide luminoso solcò le vie del cielo in direzione delle Mandriole, dove essa
morì fra le braccia del marito.
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L’accordo
scellerato di Stalin con gli alieni
La
Pravda e il quotidiano indipendente inserbia.info, nel corso del 2014 hanno
riportato la notizia riferita da alcuni ricercatori di un presunto “primo
contatto” tra “alieni grigi” e il governo russo, (quindi con Stalin), che
sembra abbia avuto luogo nel 1942. Questi incontri
avrebbero avuto luogo in segreto. Un numero limitato di agenti speciali del KGB
avrebbero accompagnato i visitatori e si sarebbero incontrati solo con gli
ufficiali di alto rango. Molto strano che non ci si riferisca a Stalin, a cui
nulla poteva sfuggire all’epoca. In quegli anni l’URSS era in lotta spietata
contro la Germania.
Una notizia-truffa? Eppure dall’altra parte della barricata…
Hitler e gli alieni
Frammenti da il Mattino dei maghi. Pag. 292 – 293
"«L'uomo nuovo vive in mezzo a noi! È qui!» esclamò Hitler
con tono trionfante. «Vi basta? Vi dirò in segreto. Ho visto l'uomo nuovo. È
intrepido e crudele. Ho avuto paura davanti a lui.»
"Pronunciando queste parole" aggiunge Rauschning
"Hitler tremava di ardore estatico."
E Rauschning riferisce anche la seguente strana scena, su cui
invano si pone domande il dottor Achille Delmas, specialista di psicologia
applicata. La psicologia, infatti, non si applica in questo caso:
"Una persona del suo seguito mi ha detto che Hitler si
sveglia la notte mandando grida convulse. Invoca aiuto, seduto sulla sponda del
letto, ed è come paralizzato. È preso da un panico che lo fa tremare al punto
da scuotere il letto. Grida cose confuse e incomprensibili. Ansima come se
fosse sul punto di soffocare. Lo stesso personaggio mi ha descritto una di
queste crisi con particolari che mi rifiuterei di credere se la mia fonte non
fosse cosi sicura. Hitler era in piedi nella sua camera, barcollante, guardandosi
attorno con aria smarrita.
'È lui! È lui! È venuto qui!' gemeva. Le sue labbra erano livide.
Il sudore gli grondava a grosse gocce. Improvvisamente, pronunciò cifre senza
alcun senso, parole, frammenti di frasi. Era terribile. Adoperava termini
bizzarramente raggruppati, del tutto strani. Poi era divenuto di nuovo
silenzioso, ma continuava a muovere le labbra. Gli fu fatta allora una frizione
e data una bevanda. Poi, improvvisamente, aveva ruggito: 'Li! li! nell'angolo!
È li!'... Batteva il piede sul pavimento e urlava. Lo si era tranquillizzato
dicendogli che non accadeva nulla di straordinario, e a poco a poco si era calmato.
In seguito aveva dormito molte ore ed era ridiventato quasi normale e
sopportabile...[3]".
Fidel
Castro e gli alieni
Fidel Castro è stato una delle figure più
importanti dell’ormai passato XX secolo. Fu un personaggio che represse i
diritti umani nella sua Cuba, ma dall’altro fu il simbolo per tutti i paesi
poveri della libertà dall’egemonia americana nel mondo.
Durante la rivoluzione di Cuba prima del ‘59,
che consacrò anche il mito di Guevara, ebbe un’incontro ravvicinato del primo
tipo sui monti della Sierra Maestra. «Eravamo lì, nel bel mezzo
della notte, con i fucili sui ginocchi. Poi, all'improvviso, abbiamo visto una
luce che correva tra le stelle. La luce si avvicinò al gruppo di comandanti e
si fermò su di noi come un cubo. Era
rotondo e enorme. La campagna e le montagne intorno erano illuminate come se
fosse giorno», Castro pensò che fossero quei malditos gringos, tutti
si alzarono in piedi ma prima di sparare contro di esso, l’ovni scomparve
improvvisamente come dalui narrato al giornalista spagnolo José Luis Gil testimonia
all’ufologo J. J. Benítez.
Castro e Guevara vedono lo strano oggetto brillare nella
notte
Ma la storia non finisce qui.
Benitez, continuò le investigazioni per suo conto e gli arrivò una notizia che
i fratelli Castro, Fidel e Raul, erano riusciti a catturare una creatura aliena,
che è stato poi fu tenuta in un bunker situato a Santiago de Cuba.
E
ancora: durante una delle sue visite in Russia, Castro domandò a Nikita Krusciov se
avevano catturato creature aliene e Krusciov lo avrebbe accompagnato in un
hangar segreto dove gli mostrò un alieno alto un metro e 30 centimetri, ancora
vivo e un altro purtroppo morto. In più Castro entrò anche in uno scafo alieno
dove perse conoscenza. Di questa esperienza avuta nel ’63, Castro ne fece
testimonianza sempre al giornalista spagnolo José Luis Gil nel 2005, durante la
sua visita a Cuba fatta insieme al presidente del Panama Torrijos.
ωωω
Dal quotidiano “La Nazione” del 28 ottobre 1954
LE RIVELAZIONI DI DUE RAGAZZI
Presso Macerata i "marziani,,
sono apparsi piccini e di color grigio
Un insegnante elementare ha riferito la singolare apparizione a
cui avrebbero assistito due pastori dodicenni - La descrizione di uno strano
apparecchio
Macerata,
27
Nella tarda sera di ieri l'altro un insegnante
elementare di San Severino Marche, ha riferito su una singolare apparizione
alla quale hanno assistito due pastori dodicenni, Gian Piero Marziani e
Pacifico Santucci, che avevano portato a pascolare il loro gregge in località
Sgabbia, a sinistra della strada di Santa Filomena presso la frazione Colcero,
sul confine fra i comuni di San Severino e Cingoli.
Disegno di Nevio Zeccara
Mentre i due ragazzi nel pomeriggio risalivano la
collina per fare ritorno alle rispettive case, scorgevano a un tratto, a circa
10 metri di distanza da loro, tre esseri dalle sembianze umane. Interamente di
color grigio piombo, con una grande testa, alti circa 30-35 centimetri. Non
appena scorti i pastori, i tre sono scappati salendo su un piccolo apparecchio
di forma sferica, con due specie di eliche aguzze sul davanti e una palla
luminosa dietro, che stava seminascosto dietro un cespuglio a
breve distanza. Sempre secondo la descrizione dei due ragazzi, le due eliche si
misero in moto e l'apparecchio s'innalzò di colpo con un sibilo dirigendosi a
grande velocità verso il monte Verde, Al momento della partenza
dell'apparecchio si è staccato come un globo in fiamma luminosissima. I due
giovani sono scappati riferendo quindi l'accaduto all'insegnante. Naturalmente
nella zona si ritiene trattarsi di marziani.
ωωω
Il
ponte sulla luna.
Il 29 luglio 1959, l’Astronomo John J. O’Neill, che in quel periodo
lavorava come giornalista scientifico al New
York Herald Tribute, affermò di aver visto con il suo telescopio,
una specie di ponte di terra che univa due crateri nella faccia ad ovest del Mare Crisium. Secondo
l’astronomo, il ponte poteva avere almeno una lunghezza almeno di quasi 20
chilometri.
Una
simile scoperta fu poi confermata circa un mese dopo da un astronomo
professionale Hugh Percy Wilkins.
Per
tutti, i due furono giocati da un’illusione ottica.
Con
il passare dei mesi, Hugh fu obbligato a dimettersi da membro della British Astronomical Association.
ωωω
l'astronauta
dell'estuario del Solway
Il 24 maggio del 1964 Jim Templeton, un vigile del fuoco di Carlisle,
nell’Inghilterra del Nord, fece una passeggiata sulle colline di Solway Firth
per fare delle foto. Quel giorno sia lui che sua moglie notarono una
strana atmosfera, infatti l’aria era elettrica, ma nessun acquazzone era in
vista. Già però le mucche al pascolo erano nervose. Finito il rullino, il
signor Templeton portò le foto a sviluppare. Quando pochi giorni dopo, le andò
a riprendere, il commesso del negozio di fotografia gli disse che purtroppo
nello scatto più bello della piccola Elisabeth compariva un uomo sullo sfondo.
E ciò sorprese Jim in quanto quel giorno non avevano incontrato nessuno. Eppure
in quella foto c’era dietro la bambina la figura di un uomo di spalle che
indossava una tuta spaziale, o così sembrava. Il caso arrivò alla polizia che
consultò la Kodak, la quale offrì una fornitura a vita di pellicole a chi
avesse risolto il mistero di quella foto, difatti non si trattava di un
semplice caso di doppia esposizione. Il caso venne poi archiviato dicendo
semplicemente che si trattava di “una foto bizzarra!” Qualche settimana più
tardi Jim Templeton ebbe una misteriosa visita di due uomini in nero con
occhiali da sole. Lui non aveva mai sentito parlare dei MIB, molto presenti in
America in casi ufologici e in Gran Bretagna il fenomeno era praticamente
sconosciuto. Questi due uomini, come nei vecchi fumetti di Martin Mystére
arrivarono a casa sua su un’auto [e poteva essere altrimenti?] nera, una
Jaguar. I due individui avevano strano comportamento. Dopo essersi qualificati
come uomini del governo, invitarono Jim a fare un giro in auto
tempestandolo di domande assurde. Addirittura volevano conoscere la situazione
meteorologica del giorno in cui aveva scattato quella foto e come si
comportavano gli uccelli e gli altri animali nelle vicinanze. Cercarono infine
di fargli ammettere che doveva aver fotografato un secondo personaggio, ma Jim,
molto educatamente, gli confermò con certezza che non aveva visto nessun uomo
quel giorno, figuratevene due. Quei due strani esseri si innervosirono e lo lasciarono
a piedi a cinque miglia da casa!
La brutta storia non finisce qui. A Woomera in
Australia era in atto il conto alla rovescia per far partire il missile senza
pilota chiamato "Blue Streak". Il lancio si svolgeva nello stesso
giorno in cui fu scattata la foto da Templeton. Bè, il lancio fu interrotto
quando due dei controllori notarono due 'astronauti' che gironzolano sotto la
rampa di lancio. Ovvio, il posto fu perquisito, ma niente e nessuno fu trovato.
Fortunatamente i due "astronauti" erano stati catturati in un filmato
che fu poi mostrato a Templeton e lui giurò che coloro che si vedevano erano
vestiti esattamente come lo strano personaggio nella foto con la sua
bambina.
Ora arriva l’aspetto più bizzarro; i razzi
"Blue Streak", anche se lanciati dall'Australia erano costruiti in
Gran Bretagna e a soli tre chilometri da dove Templeton scattò la foto a sua
figlia.
Naturalmente per tutti gli scettici la foto
non fu altro che un fotomontaggio, eppure...
ωωω
Un
O.V.N.I. (un ufo) forzò all’atterraggio un aereo passeggeri
a
Manises in Spagna
11
novembre 1979
Un
O.V.N.I. (un oggetto volante non identificato, in Italia UFO) obbligò a deviare
dalla sua rotta ad un aereo passeggeri [il volo JK-297] della oggi scomparsa
compagnia spagnola TAE (Transportes Aéreos Españoles) e a farlo atterrare
nell’aeroporto di Valencia. L’equipaggio dell’aereo passeggeri al comando del
comandante Francisco Javier Lerdó de Tejada, in volo dall’Austria alle Canarie.
Poco
prima dello scalo a Palma de Mallorca, verso le 11 della notte, il comandante
riceve uno strano segnale dal canale di 121.5MHz (frequenza usata dai segnali
di soccorso) ma non corrispondeva a nessun tipo di codice Morse. Segnale
ricevuto anche dal Servicio de Alerta y Rescate di Madrid e proveniente
da circa 40 miglia al nordest di Valencia, in pieno Mediterraneo e cosa più
allarmante sulla stessa rotta dell’aereo passeggeri.
Il comandante decide di spegnere le luci per una maggiore visibilità all'esterno e
uno dei membri dell’equipaggio Francisco Javier Rodriguez vede
strane luci rosse a sinistra della Caravelle (l’aereo
passeggeri). Il comandante avvia
una concita comunicazione con il
centro di controllo di Palma de
Mallorca, di cui esiste ancora la registrazione.
Il
comandante cerca di eludere la cosa misteriosa alzandosi di quota, ma con
sorpresa la cosa eguaglia la sua altitudine e si avvicina sempre più alla
Caravelle. Il comandante è costretto ad avvisare la torre di controllo che deve
effettuare un atterraggio di emergenza, toccando poi terra nella pista di
Manises in Valenza [la València].
La
didascalia sotto la foto indica che i passeggeri ponevano in dubbio la versione
ufficiale dell’episodio, ma ad autenticare la drammaticità dell’avvenimento vi
sono le registrazioni che si possono ascoltare al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=MXSBcJP89eg
A
Torrejón de Ardoz (Madrid), il radar militare non registrava nessun segnale o
volo sconosciuto, eppure, la squadra di
sorveglianza aerea di Benidorm notificava che aveva registrato
fino a 5 oggetti non identificati.
A
mezzanotte e quarantadue minuti, un Mirage F-1 pilotato dal capitano Fernando
Cámara si alzava dalla base de Los Llanos ad Albacete. Senza avere avuto alcuna
informazione dei suddetti episodi, mentre sorvolava la Valencia comunicò che iniziava a sentire un
segnale dal canale di emergenza e
ha vedere delle luci rosse. Dopo
oltre un'ora e mezza di volo, arrivò alla sua destinazione completamente stordito.
Il
comandante Francisco Javier Lerdó de Tejada aveva comunque ben 14 anni di volo
sulle spalle. Pochi? Troppi? Giusti! Per capire se vi fosse realmente un
pericolo per i 109 passeggeri e i membri del suo equipaggio.
piccola
ricerca di Marco Pugacioff
[1] apoteòṡi s. f. [dal lat. tardo apotheosis, gr. ἀποϑέωσις, der. di ἀποϑεόω
«deificare»]. Deificazione, elevazione di un mortale allo stato divino. In
senso fig., celebrazione di una persona o di un fatto con lodi straordinarie,
esaltazione, glorificazione. Vedi: http://www.treccani.it/vocabolario/apoteosi/
[2] Nel 44 a. C., Giulio Cesare,
discendente di Enea, fu ucciso in una congiura. Durante i suoi funerali, in
pieno giorno, si vide, a Roma, una cometa. Si disse che si trattava della
stella di Venere venuta per onorare Cesare. In quella stessa occasione,
l'aruspice etrusco Vulcanio dichiarò che l'apparizione della stella indicava
che era cominciato l'ultimo secolo della nazione etrusca. Serio Danielino, Alle
Bucoliche, IX, 46.
Denario di Augusto emesso per Gaio Giulio Cesare,
divinizzato dopo la morte. 19-18 a.C. Al dritto, la testa di Augusto e legenda
CAESAR AVGVSTVS; al rovescio, la cometa a otto raggi, simbolo del nuovo stato
divino di Cesare, e legenda DIVVS IVLIV[S]. Vedi: http://www.archeo.it/mediagallery/fotogallery/1746
[3] Herman
Rauschning, Hitler m'a dit. Ed.
Coopérarion, Parigi 1939. Achille Delmas: Hitler, essai de bìographie
psychopatologique, Librarne Marcel Rivimère, Parigi 1946.
Il libro
di Rauschning uscì in Italia nel 1948.
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va agli
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