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martedì 10 gennaio 2017

Piccolo campionario dell’insolito




Piccolo campionario dell’insolito

1584 - La Madonna dei Lumi a San Severino Marche
La località denominata “la Pescara”, secondo le cronache locali era convegno di malavitosi ed era poco lontana dalle mura dell’antica città di San Severino Marche.
Qui un muretto delimitava un orto e il pittore Gentile di Mastro Lorenzo, vi dipinse nel 1560, una Madonna col Bambino.


Fu verso le quattro di notte tra il 16 e 17 gennaio 1584 che una donna intenta ai primi lavori mattutini con suo marito, videro intensi fenomeni luminosi e svegliarono i vicini. Quei fenomeni durarono almeno per una ora e si videro una  quantità di lumi dirigersi verso la immagine della Vergine Maria e da questa salire verso il cielo. Le luci ritornarono ancora nei mesi di marzo, giugno e settembre dello stesso anno. Il prodigio dei Lumi fu visto anche dalle monache cistercensi del vicino monastero di S. Caterina.
I sanseverinati chiesero da subito la costruzione di un Santuario, per immortalare i segni della predilezione e protezione della Vergine sulla città.
La costruzione ebbe inizio nel giugno 1586.


La facciata attuale

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 1626 – O.V.N.I nella Marca


    Macerata anno 1626, secondo un certo Torsellino – storico della famigerata compagnia di Gesù – si vide «…una colonna di fuoco d’inusitato splendore starsene sul Tempio di Loreto; poi verso Macerata ( nobil città della Marca, da Loreto 14 miglia discosta ) pian piano procedere oltre; finalmente sopra il Tempio intitolato di Santa Maria delle Vergini, nel borgo di Macerata, fermarsi…». Non basta, a descrivere questo evento straordinario ci si mette pure un certo Riera, primo Rettore del collegio gesuitico del paesotto marchigiano:  «…folti lumi a guisa di fulgidissime stelle venire dal Cielo, e scorso Loreto, posarsi sopra l’immagine Santa con il più brillante spettacolo…». Secondo Pallocchini da cui ho ripreso queste note l’immagine era quella della Madonna custodita nella chiesa suddetta, quella stessa che ha appeso al suo interno un coccodrillo – o caimano va a sapere – impagliato.


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Apoteosi[1] di Anita Garibaldi



   Anita Garibaldi morì in una zona paludosa del ravennate alle 7, 45 del 4 agosto del 1849, e ancora negli anni ’30 si narrava che la sera del 4 agosto un grande bolide luminoso solcò le vie del cielo in direzione delle Mandriole, dove essa morì fra le braccia del marito.
   E così anche Anita ebbe la sua apoteosi al Cielo come Giulio Cesare[2]!
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L’accordo scellerato di Stalin con gli alieni


 La Pravda e il quotidiano indipendente inserbia.info, nel corso del 2014 hanno riportato la notizia riferita da alcuni ricercatori di un presunto “primo contatto” tra “alieni grigi” e il governo russo, (quindi con Stalin), che sembra abbia avuto luogo nel 1942. Questi incontri avrebbero avuto luogo in segreto. Un numero limitato di agenti speciali del KGB avrebbero accompagnato i visitatori e si sarebbero incontrati solo con gli ufficiali di alto rango. Molto strano che non ci si riferisca a Stalin, a cui nulla poteva sfuggire all’epoca. In quegli anni l’URSS era in lotta spietata contro la Germania.
Una notizia-truffa? Eppure dall’altra parte della barricata…

Hitler e gli alieni
Frammenti da il Mattino dei maghi. Pag. 292 – 293



"«L'uomo nuovo vive in mezzo a noi! È qui!» esclamò Hitler con tono trionfante. «Vi basta? Vi dirò in segre­to. Ho visto l'uomo nuovo. È intrepido e crudele. Ho avuto paura davanti a lui.»
"Pronunciando queste parole" aggiunge Rauschning "Hitler tremava di ardore estatico."
E Rauschning riferisce anche la seguente strana scena, su cui invano si pone domande il dottor Achille Delmas, specialista di psicologia applicata. La psicologia, infatti, non si applica in questo caso:
"Una persona del suo seguito mi ha detto che Hitler si sveglia la notte mandando grida convulse. Invoca aiuto, seduto sulla sponda del letto, ed è come paralizzato. È preso da un panico che lo fa tremare al punto da scuotere il letto. Grida cose confuse e incomprensibili. Ansima come se fosse sul punto di soffocare. Lo stesso personaggio mi ha descritto una di queste crisi con particolari che mi rifiuterei di credere se la mia fonte non fosse cosi sicura. Hitler era in piedi nella sua camera, barcollante, guardandosi attorno con aria smarrita. 


'È lui! È lui! È venuto qui!' gemeva. Le sue labbra erano livide. Il sudore gli grondava a grosse gocce. Improvvisamente, pronunciò cifre senza alcun senso, parole, frammenti di frasi. Era terribile. Adoperava termini bizzarramente raggruppati, del tutto strani. Poi era divenuto di nuovo silenzioso, ma continuava a muovere le labbra. Gli fu fatta allora una frizione e data una bevanda. Poi, improvvisamente, aveva ruggito: 'Li! li! nell'angolo! È li!'... Batteva il piede sul pavimento e urlava. Lo si era tranquillizzato dicendogli che non accadeva nulla di straordinario, e a poco a poco si era calmato. In seguito aveva dormito molte ore ed era ridiventato quasi normale e sopportabile...[3]".

Fidel Castro e gli alieni
Fidel Castro è stato una delle figure più importanti dell’ormai passato XX secolo. Fu un personaggio che represse i diritti umani nella sua Cuba, ma dall’altro fu il simbolo per tutti i paesi poveri della libertà dall’egemonia americana nel mondo.
Durante la rivoluzione di Cuba prima del ‘59, che consacrò anche il mito di Guevara, ebbe un’incontro ravvicinato del primo tipo sui monti della Sierra Maestra. «Eravamo lì, nel bel mezzo della notte, con i fucili sui ginocchi. Poi, all'improvviso, abbiamo visto una luce che correva tra le stelle. La luce si avvicinò al gruppo di comandanti e si fermò su di noi come un cubo. Era rotondo e enorme. La campagna e le montagne intorno erano illuminate come se fosse giorno», Castro pensò che fossero quei malditos gringos, tutti si alzarono in piedi ma prima di sparare contro di esso, l’ovni scomparve improvvisamente come dalui narrato al giornalista spagnolo José Luis Gil testimonia all’ufologo J. J. Benítez.

Castro e Guevara vedono lo strano oggetto brillare nella notte

   Ma la storia non finisce qui. Benitez, continuò le investigazioni per suo conto e gli arrivò una notizia che i fratelli Castro, Fidel e Raul, erano riusciti a catturare una creatura aliena, che è stato poi fu tenuta in un bunker situato a Santiago de Cuba.
   E ancora: durante una delle sue visite in Russia, Castro domandò a Nikita Krusciov se avevano catturato creature aliene e Krusciov lo avrebbe accompagnato in un hangar segreto dove gli mostrò un alieno alto un metro e 30 centimetri, ancora vivo e un altro purtroppo morto. In più Castro entrò anche in uno scafo alieno dove perse conoscenza. Di questa esperienza avuta nel ’63, Castro ne fece testimonianza sempre al giornalista spagnolo José Luis Gil nel 2005, durante la sua visita a Cuba fatta insieme al presidente del Panama Torrijos.

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Dal quotidiano “La Nazione” del 28 ottobre 1954
LE RIVELAZIONI DI DUE RAGAZZI
Presso Macerata i "marziani,,
sono apparsi piccini e di color grigio
Un insegnante elementare ha riferito la singolare apparizione a cui avrebbero assistito due pastori dodicenni - La descrizione di uno strano apparecchio
 Macerata, 27
   Nella tarda sera di ieri l'altro un insegnante elementare di San Severino Marche, ha riferito su una singolare apparizione alla quale hanno assistito due pastori dodicenni, Gian Piero Marziani e Pacifico Santucci, che avevano portato a pascolare il loro gregge in località Sgabbia, a sinistra della strada di Santa Filomena presso la frazione Colcero, sul confine fra i comuni di San Severino e Cingoli.

Disegno di Nevio Zeccara
   Mentre i due ragazzi nel pomeriggio risalivano la collina per fare ritorno alle rispettive case, scorgevano a un tratto, a circa 10 metri di distanza da loro, tre esseri dalle sembianze umane. Interamente di color grigio piombo, con una grande testa, alti circa 30-35 centimetri. Non appena scorti i pastori, i tre sono scappati salendo su un piccolo apparecchio di forma sferica, con due specie di eliche aguzze sul davanti e una palla luminosa  dietro,  che stava  seminascosto dietro un cespuglio a breve distanza. Sempre secondo la descrizione dei due ragazzi, le due eliche si misero in moto e l'apparecchio s'innalzò di colpo con un sibilo dirigendosi a grande velocità verso il monte Verde, Al momento della partenza dell'apparecchio si è staccato come un globo in fiamma luminosissima. I due giovani sono scappati riferendo quindi l'accaduto all'insegnante. Naturalmente nella zona si ritiene trattarsi di marziani.

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Il ponte sulla luna.



   Il 29 luglio 1959, l’Astronomo John J. O’Neill, che in quel periodo lavorava come giornalista scientifico al New York Herald Tribute, affermò di aver visto con il suo telescopio, una specie di ponte di terra che univa due crateri nella faccia ad ovest del Mare Crisium. Secondo l’astronomo, il ponte poteva avere almeno una lunghezza almeno di quasi 20 chilometri.
Una simile scoperta fu poi confermata circa un mese dopo da un astronomo professionale Hugh Percy Wilkins.
Per tutti, i due furono giocati da un’illusione ottica.
Con il passare dei mesi, Hugh fu obbligato a dimettersi da membro della British Astronomical Association.
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l'astronauta dell'estuario del Solway



   Il 24 maggio del 1964 Jim Templeton, un vigile del fuoco di Carlisle, nell’Inghilterra del Nord, fece una passeggiata sulle colline di Solway Firth per fare delle foto. Quel giorno sia lui che sua moglie notarono una strana atmosfera, infatti l’aria era elettrica, ma nessun acquazzone era in vista. Già però le mucche al pascolo erano nervose. Finito il rullino, il signor Templeton portò le foto a sviluppare. Quando pochi giorni dopo, le andò a riprendere, il commesso del negozio di fotografia gli disse che purtroppo nello scatto più bello della piccola Elisabeth compariva un uomo sullo sfondo. E ciò sorprese Jim in quanto quel giorno non avevano incontrato nessuno. Eppure in quella foto c’era dietro la bambina la figura di un uomo di spalle che indossava una tuta spaziale, o così sembrava. Il caso arrivò alla polizia che consultò la Kodak, la quale offrì una fornitura a vita di pellicole a chi avesse risolto il mistero di quella foto, difatti non si trattava di un semplice caso di doppia esposizione. Il caso venne poi archiviato dicendo semplicemente che si trattava di “una foto bizzarra!” Qualche settimana più tardi Jim Templeton ebbe una misteriosa visita di due uomini in nero con occhiali da sole. Lui non aveva mai sentito parlare dei MIB, molto presenti in America in casi ufologici e in Gran Bretagna il fenomeno era praticamente sconosciuto. Questi due uomini, come nei vecchi fumetti di Martin Mystére arrivarono a casa sua su un’auto [e poteva essere altrimenti?] nera, una Jaguar. I due individui avevano strano comportamento. Dopo essersi qualificati come uomini del governo, invitarono Jim a fare un giro in auto tempestandolo di domande assurde. Addirittura volevano conoscere la situazione meteorologica del giorno in cui aveva scattato quella foto e come si comportavano gli uccelli e gli altri animali nelle vicinanze. Cercarono infine di fargli ammettere che doveva aver fotografato un secondo personaggio, ma Jim, molto educatamente, gli confermò con certezza che non aveva visto nessun uomo quel giorno, figuratevene due. Quei due strani esseri si innervosirono e lo lasciarono a piedi a cinque miglia da casa!
La brutta storia non finisce qui. A Woomera in Australia era in atto il conto alla rovescia per far partire il missile senza pilota chiamato "Blue Streak". Il lancio si svolgeva nello stesso giorno in cui fu scattata la foto da Templeton. Bè, il lancio fu interrotto quando due dei controllori notarono due 'astronauti' che gironzolano sotto la rampa di lancio. Ovvio, il posto fu perquisito, ma niente e nessuno fu trovato. Fortunatamente i due "astronauti" erano stati catturati in un filmato che fu poi mostrato a Templeton e lui giurò che coloro che si vedevano erano vestiti esattamente come lo strano personaggio nella foto con la sua bambina. 
Ora arriva l’aspetto più bizzarro; i razzi "Blue Streak", anche se lanciati dall'Australia erano costruiti in Gran Bretagna e a soli tre chilometri da dove Templeton scattò la foto a sua figlia.
Naturalmente per tutti gli scettici la foto non fu altro che un fotomontaggio, eppure...
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Un O.V.N.I. (un ufo) forzò all’atterraggio un aereo passeggeri
a Manises in Spagna
11 novembre 1979

Un O.V.N.I. (un oggetto volante non identificato, in Italia UFO) obbligò a deviare dalla sua rotta ad un aereo passeggeri [il volo JK-297] della oggi scomparsa compagnia spagnola TAE (Transportes Aéreos Españoles) e a farlo atterrare nell’aeroporto di Valencia. L’equipaggio dell’aereo passeggeri al comando del comandante Francisco Javier Lerdó de Tejada, in volo dall’Austria alle Canarie.
Poco prima dello scalo a Palma de Mallorca, verso le 11 della notte, il comandante riceve uno strano segnale dal canale di 121.5MHz (frequenza usata dai segnali di soccorso) ma non corrispondeva a nessun tipo di codice Morse. Segnale ricevuto anche  dal Servicio de Alerta y Rescate di Madrid e proveniente da circa 40 miglia al nordest di Valencia, in pieno Mediterraneo e cosa più allarmante sulla stessa rotta dell’aereo passeggeri.
Il comandante decide di spegnere le luci per una maggiore visibilità all'esterno e uno dei membri dell’equipaggio Francisco Javier Rodriguez vede strane luci rosse a sinistra della Caravelle (l’aereo passeggeri). Il comandante avvia una concita comunicazione con il centro di controllo di Palma de Mallorca, di cui esiste ancora la registrazione.
Il comandante cerca di eludere la cosa misteriosa alzandosi di quota, ma con sorpresa la cosa eguaglia la sua altitudine e si avvicina sempre più alla Caravelle. Il comandante è costretto ad avvisare la torre di controllo che deve effettuare un atterraggio di emergenza, toccando poi terra nella pista di Manises in Valenza [la València]


La didascalia sotto la foto indica che i passeggeri ponevano in dubbio la versione ufficiale dell’episodio, ma ad autenticare la drammaticità dell’avvenimento vi sono le registrazioni che si possono ascoltare al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=MXSBcJP89eg
A Torrejón de Ardoz (Madrid), il radar militare non registrava nessun segnale o volo sconosciuto, eppure, la squadra di sorveglianza aerea di Benidorm notificava che aveva registrato fino a 5 oggetti non identificati.
A mezzanotte e quarantadue minuti, un Mirage F-1 pilotato dal capitano Fernando Cámara si alzava dalla base de Los Llanos ad Albacete. Senza avere avuto alcuna informazione dei suddetti episodi, mentre sorvolava la Valencia comunicò che iniziava a sentire un segnale dal canale di emergenza e ha vedere delle luci rosse. Dopo oltre un'ora e mezza di volo, arrivò alla sua destinazione completamente stordito.
Il comandante Francisco Javier Lerdó de Tejada aveva comunque ben 14 anni di volo sulle spalle. Pochi? Troppi? Giusti! Per capire se vi fosse realmente un pericolo per i 109 passeggeri e i  membri del suo equipaggio.
piccola ricerca di Marco Pugacioff

[1] apoteòi s. f. [dal lat. tardo apotheosis, gr. ἀποϑέωσις, der. di ἀποϑεόω «deificare»]. Deificazione, elevazione di un mortale allo stato divino. In senso fig., celebrazione di una persona o di un fatto con lodi straordinarie, esaltazione, glorificazione. Vedi: http://www.treccani.it/vocabolario/apoteosi/
[2] Nel 44 a. C., Giulio Cesare, discendente di Enea, fu ucciso in una congiura. Durante i suoi funerali, in pieno giorno, si vide, a Roma, una cometa. Si disse che si trattava della stella di Venere venuta per onorare Cesare. In quella stessa occasione, l'aruspice etrusco Vulcanio dichiarò che l'apparizione della stella indicava che era cominciato l'ultimo secolo della nazione etrusca. Serio Danielino, Alle Bucoliche, IX, 46.


Denario di Augusto emesso per Gaio Giulio Cesare, divinizzato dopo la morte. 19-18 a.C. Al dritto, la testa di Augusto e legenda CAESAR AVGVSTVS; al rovescio, la cometa a otto raggi, simbolo del nuovo stato divino di Cesare, e legenda DIVVS IVLIV[S]. Vedi: http://www.archeo.it/mediagallery/fotogallery/1746
[3] Herman Rauschning, Hitler m'a dit. Ed. Coopérarion, Parigi 1939. Achille Delmas: Hitler, essai de bìographie psychopatologique, Librarne Marcel Rivimère, Parigi 1946.
Il libro di Rauschning uscì in Italia nel 1948.

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va agli


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