Tex, il film
Nel 1984 un referendum
chiedeva al pubblico italiano chi tra Paul
Newman, Patrik Wayne (uno dei figli di J. Wayne) e Giuliano Gemma era
più adatto a portare sul grande schermo quel
personaggio a fumetti che dal
30/9/1948 imperversava nelle edicole
di tutto il mondo: Tex Willer! La scelta popolare cadde proprio su Gemma, una scelta tra l'altro più che giusta,
l'età dell'attore era esatta, quasi sulla
soglia dei 50 anni, eppure nel film
(e senza controfigure!) saltava
come un grillo, in più in molte precedenti pellicole (prima fra tutte
la splendida "Sella d'argento" di
Lucio Fulci del 1978) aveva
recitato parti che lo accostavano col personaggio a fumetti. Nel "Il prezzo del
potere" di Tonino Valeri del 1970
addirittura interpreta
profeticamente un uomo di nome
Wiler, proprio come Tex, ma con una L di meno.
Lo
sguardo intenso di Aquila della Notte [Gemma è sempre stato un bravo
attore] dopo aver compiuto la sua opera di giustiere in difesa del suo
popolo
Una grinta atletica che
John Wayne e Clint Eastwood possono solamente sognarsi,
e che accosta Gemma all' immagine grafica di quell' artista
scomparso che più ha reso Tex un uomo reale, Erio Nicolò.
Tal'altro bisogna notare che molte persone, ancora oggi, dicono che Gemma non è
adatto a questo ruolo perché Tex Willer è un tipico americano dagli occhi azzurri.
Niente di più sbagliato! Questi sono i tipici
personaggi IGNORANTI più adatti a leggere Dylan Dog o dei supereroi oppure dei manga. Costoro
ignorano la saga bonelliana, dove Willer ha interpretato per ben due volte
l'uomo della morte. Ovvero un indiano travestito quasi come un Kriminal (dieci
anni prima che fosse creato) dalla lunga capigliatura, di cui l'unica cosa che
si vedevano erano gli occhi. Se Tex li avesse avuti azzurri, sarebbe stato
subito scoperto che era un bianco e non avrebbe potuto scambiarsi il costume
con Tiger.
Nel 1985, il film, dopo
la biennale di Venezia, uscì nelle sale italiane ma non
ebbe il successo meritato. Perché? Se l’attore calzava perfettamente nel ruolo (con
buona pace dell’editore del personaggio che ne ha sempre parlato male), i motivi erano da cercare altrove, in primis la trama! Se il soggetto di G. L. Bonelli è splendido, squallida è la sceneggiatura
travisata dal figlio Giorgio Bonelli (tra
l'altro anche aiuto regista) che non
rispettò la potenza narrativa del genitore, e poi gli altri attori che
non entravano nella parte: William Berger
era un Carson ormai buono solo per
una casa da riposo, che in questa maniera aveva anticipato lo squallido Carson
fumettistico di Nizzi; il simpatico Carlo
Muccari che atleticamente era perfetto,
vestito da indiano non rendeva bene la parte; l'unico grande era Aldo Sambrell, che seppur non avesse niente a che vedere coll’Eldorado della storia a fumetti, dimostrò di essere sempre uno dei più bravi cattivi dello spaghetti-Western.
Il principe Tulac trasformato in...
principessa grazie alla bellezza della Russinova.
Per quanto
riguarda gli effetti speciali, sono veramente da baraccone, ma vedendo
certi Horror-Western Americani, sono più che apprezzabili, inoltre
l'antro del signore degli abissi sembrava davvero uscito
dalle tavole del, purtroppo recentemente scomparso, Guglielmo Letteri (peccato per i pipistrelli
di stoffa).
Eppure, ancora pochi anni
fa, non smettevo di immaginarmi che Gemma a 70 anni suonati, mi
recitasse un Tex N. 2 (o magari un "Sella d' Argento 2"), anche perché
difficilmente si troverebbe chi
recitativamente ed atleticamente
possa rendere così bene Aquila della Notte. Ma purtroppo dopo la sua brutta
morte questo resterà una misera visione onirica.
Vorrei comunque concludere rendendo omaggio a quella cosa veramente bella, e, perché no, romantica che è
l'interpretazione dello stregone Nube Rossa
da parte di Giovanni Luigi Bonelli,
che con le sue parole da fumetto
faceva da voce narrativa al film.
Gemma e Gianluigi
In pratica è stato un gran bel sogno, vedere
in carne e ossa Aquila della Notte, che grazie alla potenza narrativa di
Gianluigi Bonelli è l'unico bianco che Geronimo ha chiamato
"Fratello".
La grande squadra al completo, Tiger,
Kit, Gianluigi e Tex.
Marco Pugacioff
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