Santo,
El Enmascarado de Plata
Il monumento a Santo a Città del Messico
http://www.panoramio.com/photo/51559689
Poche ore
prima che il comandante Ernesto
Che Guevara
entrasse a
La Habana,
dopo la fuga del dittatore Fulgencio Batista nelle vie della capitale di Cuba,
Santo, El Enmascarado de Plata
cadeva nelle grinfie di
un gruppo di teppisti, e
uno scienziato pazzo
lo costringeva a rubare
una formula per la disgregazione
molecolare, innescando
una battaglia campale per evitare che
il letale ritrovato potesse finire
nelle mani di una potenza straniera.
Sembrerebbe un soggetto assurdo uscito dalla fantasia malata di un soggettista
cinematografico, in realtà fu lo scherzo del caso che fece coincidere la nascita
di due miti: Il Che come eroe della rivoluzione e de
El Enmascarado de Plata,
l’eroe della
lotta libera che debuttò sul grande schermo con
Santo contra el cerebro del mal
e Santo contra los
hombres infernales, filmati simultaneamente a Cuba in quello storico
dicembre del ’58, dove si respirava la tensione per l’imminente arrivo delle
truppe ribelli. Joselito Rodríguez, con gran nervosismo e facendo enormi sforzi,
girava le ultime scene con l’intento di uscir il prima possibile da Cuba[1].
Il Santo è pronto ad entrare in azione
E dire che
l’uomo misterioso che nascondeva il suo volto dietro una maschera all’inizio
aveva dato un secco NO! All’idea di fare l’attore[2].
Ma l’enorme successo di una pubblicazione e l'esortazione dei suoi sinceri amici
gli fecero cambiare idea.
Dopo i fumetti anche i fotoromanzi
La
pubblicazione era il fumetto [historieta] di José G. Cruz:
Santo. El Enmascarado de Plata.
¡Un semanario atómico!
del 1952, che ebbe una tiratura di ben 300 mila esemplari in cui un supereroe
cattolico e conservatore senza superpoteri, lottava contro Satana, col solo
aiuto di un’immagine della Virgen de Guadalupe nascosta tra le sue vesti.
Se il Santo aveva l'aiuto di una
icona della Vergin, Ernesto
Che Quevara scherzava mostrando il suo portafortuna: un sigaro.
Disegno di Enrique Breccia.
1964 El hacha diabólica in cui si
profila l'esistenza di altri Santi prima di quello attuale sul modello dell'Uomo
Mascherato di Lee Falk.
(1961) Santo contra los zombis
(1962) Santo vs. las mujeres vampiro
Dopo le prime
esperienze cinematografiche, El
Santo si incaricò di difendere gli oppressi di fronte alle più
bizzarre espressioni del male come vampiri, zombi, extraterrestri, mummie,
perfino nazisti del quarto reich e malavitosi, e molte di queste manifestazioni
avevano seducenti volti (con relative ed eccitanti curve) femminili,
consacrandolo alla devozione del pubblico messicano e Latinoamericano.
Furono girati
ben 53 pellicole [di cui alcune ebbero un doppiaggio italiano, ormai perduto, a tale proposito ricordo ancora come vidi in una piccola tivù privata del Piceno forse Telecolor Tvp il film western Los Jinetes del terror, (i cavaliri del terrore) in italiano]...
... e
El Santo diceva
“Que me critiquen, no estoy haciendo cine de arte ni estoy concursando en ningún
festival, esto que hago es para mi público y porque a la gente le gusta”, «Cosa
criticano, non sto facendo cinema d’arte né devo partecipare a qualche festival.
Quello che faccio, lo faccio per il mio pubblico e perché alla gente piace».
Scena tratta da
El Vampiro y el Sexo, [qui probabilmente sotto la maschera del Santo vi è
una controfigura]. Si tratta della versione parallela di: Santo
en el tesoro de Drácula, del 1968, di
René Cardona. All'epoca si usava girare una versione per il grande
pubblico e un'altra per gli adulti che veniva distribuita principalmente in
Europa, anche se questa versione fu fatta sparire e riapparve solo pochi
anni fa, restaurata e colorata.
La prima
maschera
era veramente spaventosa, un volto
grottesco fatto di
pelle di cinghiale che
con il sudore era
insopportabile portare. La credenza popolare diceva che
El Santo non si
toglieva la maschera né per fare il bagno, né per andare a letto.
L’uomo dietro
la maschera
era Rodolfo Guzmán Huerta, nato a
Tulancingo,
Hidalgo, in México il 23 settembre del 1917. Il 5
di febbraio dell’84 alla conclusione di uno spettacolo si sentì esausto e si
ritirò nel suo camerino per riposare. Ma aveva vicino l’unico nemico che non
poteva sconfiggere: la Signora con la falce. Trasportato d’urgenza all’ospedale,
lì fu vittima di un infarto al miocardio all’età di 67 anni[3].
Il Santo ci saluta
da bordo della sua automobile dopo aver compiuto il suo dovere!
[2]
«El Santo no da muestras de entusiasmo y su respuesta es un rotundo ¡No!»
HIJO DEL SANTO in
http://bajolascapuchasmx.blogspot.it/2011/10/el-enmascarado-de-plata.html
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va agli
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