Cristoforo
Colombo e le scoperte oceaniche.
Dagli studi di Galileo Ferraresi & Claudio Piani.
Dagli studi di Galileo Ferraresi & Claudio Piani.
Tutti sanno chi sia stato Cristoforo Colombo,
un navigatore genovese nato nel 1451 e scomparso, quasi dimenticato, nel 1506,
che fondandosi sulla teoria della sfericità della Terra, suggestionato dai
racconti dei viaggi nel mitico Katai di Marco Polo, concepì il disegno di raggiungere
l’Asia per via di mare da Occidente.
Il volto incisivo di Francisco “Paco” Rabal (Murcia-Spagna 1926, bordeaux-
aquitania 2001). L’attore spagnolo prestò il suo volto e la sua interpretazione
per interpretare Colombo nel 1968, in uno sceneggiato televisivo in bianco
& nero italo-spagnolo diretto dal regista Vittorio Cottafavi.
Dopo molte peripezie, il suo progetto fu
accolto dai sovrani di Spagna, che lo mettono al comando di una spedizione
composta di tre caravelle (Santa Maria, Pinta e Nina). Questo viaggio portò
alla scoperta dell'America (arrivò all'isola Guanahani, da Colombo battezzata
S. Salvador, oggi Watling, il 12 ottobre 1492) e da lui creduta terra asiatica.
In Questo primo viaggio furono scoperte anche Cuba e Haiti (da Colombo detta
Hispaniola), ma qui nasce una domanda: è stato davvero lui a sbarcare per
primo in america?
Per adesso partiamo dagli egiziani.
Da analisi tossicologiche compiute in Germania
su alcune mummie è risultato che gli egizi facessero ampio uso di tabacco e
anche di cocaina. Questi sono due prodotti originari esclusivamente del centro
e sud America che cosa si può dedurre se non che esistessero forme di comunicazione,
diretta o indiretta, tra gli egizi e le popolazioni americane produttrici di
tabacco e cocaina.
Passiamo ora ai Fenici.
Una realtà oggettiva che ognuno di noi
dovrebbe sapere è che nel mezzo del nord Atlantico esiste un punto di passaggio
obbligatorio per ogni navigazione dalle Americhe: le Azzorre. Ancor oggi su
mille barche a vela in transito 990 provengono dalle Americhe. Nell'isola più a
nord ovest, chiamata “Corvo”, i portoghesi trovarono cinquecento anni fa una
statua equestre in bronzo del dio fenicio Baal. Trecento anni fa l'equipaggio
di una nave vi trovò un tesoro in monete d'oro, argento, rame e bronzo: le
monete erano fenicie, delle città di Tiro e Sidone e risalivano al 2.200 anni
fa. Nella stessa isola una spedizione del CNR ha trovato migliaia di terrecotte
fenicie.
Ed ora pensiamo ai nostri antichi padri, i Romani.
In quel museo a cielo aperto che è Pompei,
esistono affreschi di ananas, frutto originario del centro-sud America.
Naturalmente nessuno può inventare un frutto uguale alla realtà; mi sembra
chiaro che se è stato raffigurato un frutto come l’ananas è perché qualche
romano, direttamente o indirettamente, è giunto in contatto con i paesi del
centro-sud America.
Indi i Vichinghi.
Nello stesso anno in cui in Italia, andava e
veniva il sassone Ottone III, nel 998 Leif Eriksos, figlio di Erik detto “il
rosso” (+1007) lo scopritore della Groenlandia (che pure è geograficamente
Continente Americano), giunse nel Vinland, la terra del vino, così chiamata
perché vi cresceva la pianta della vite.
La narrazione quasi favolistica della
terra del Vinland ha portato molti autori italiani ad immaginare avventure a
fumetti dove i protagonisti delle varie serie (come Tex, qui sopra e Zagor,
Miki e Blek) s’incontravano con gli ultimi discendenti vichinghi americani.
Per non parlare poi del grande schermo,
ecco qui sotto il cartellone di una pellicola in cui Erik il Rosso è
interpretato dal noto attore Giuliano Gemma.
Siccome conosciamo il limite settentrionale di
coltivazione della vite possiamo dedurre che Leif sia arrivato nei pressi di
Cap Cod, presso l'attuale Boston. Insediamenti vichinghi sono stati trovati
dagli archeologi in Terranova. La sorella di Leif nel 1002 partorì nel Vinland.
Rimasta vedova si recò a Roma dove divenne suora (chissà se avrà conosciuto il
papa avido di sapere, Silvestro II, ma ne dubito, Gerberto morì nel 1003) e un
suo nipote divenne vescovo.
Gli Arabi.
Negli Usa esistono 450 nomi di località
d'origine araba, tra cui una “Mecca” e due “Medina”. Altri 50 toponimi arabi si trovano in
Canada. Guardate che tutti questi toponimi sono di origine precedente l'arrivo
degli europei.
I Mori.
A Four Coners sul fiume Mississipi esiste
un'iscrizione in caratteri libici «Fin qui siamo arrivati con le navi, ora
proseguiamo con gli elefanti».
Ed ora la Chiesa di Roma.
Nel 1121 un vescovo di nome Erik si recò a
visitare le comunità cristiane del Vinland. Nel 1354 Magnius Erikssos, reggente
di Norvegia, inviò una spedizione di soccorso nel Vinland che si diceva avesse
sofferto per l'inverno particolarmente rigido e due anni dopo il papa inviò una
richiesta al vescovo di Norvegia chiedendo testualmente: «che fine hanno fatto
le nostre terre del Vinland».
La richiesta aveva motivi economici: il Vinland e la Groenlandia
erano in grado di versare ogni anno al tesoro di Pietro a Roma 250 zanne di
tricheco (avorio!). Nel 1365 (notate la data ?) una spedizione del Papa lascia
la Groenlandia per raggiungere il Vinland.
L'Africa nera.
Due imperatori dell'Impero del Mali andarono e
tornarono dall'America partendo dalla loro capitale Timbouctù, che nel 1200
aveva un numero di abitanti 10 volte superiore a Roma. Uno di loro vi andò due
volte e non fece ritorno dalla seconda.
Ricordo che alla conferenza organizzata dal
bibliotecario Carlo Cruciani ad Ascoli Piceno nel 2001, nel momento in cui Galileo
e Claudio stavano, sul palco, parlando di questi viaggi, qualcuno dal pubblico,
proprio a questo punto si spazientì e sbottò «come potete asserire che ci sono
stati questi viaggi?» o qualcosa del genere, Leo rimase un attimo in silenzio.
Non era il caso di far scatenare una polemica. E gli rispose con un’altra
domanda «come sappiamo noi che Colombo è stato in America?».
I Veneziani.
I fratelli Zeno nel 1399 arrivano sulle coste
nord americane accompagnati dal principe delle Orcadi Sinclair.
I Cinesi.
Si dice che nel 1421 i cinesi guidati
dall'ammiraglio Zhen Ho, detto “l'eunuco dei tre gioielli”, raggiungono le
coste della Florida.
Gli Scozzesi.
A Rosslin, vicino ad Edinburgo, c'è un
castello fatto erigere dalla famiglia Sinclair tra il 1455 e il 1480, in cui i
capitelli delle colonne della cappella sono abbelliti con bassorilievi di
pannocchie di mais. Siccome il mais è un vegetale originario delle Americhe si
deduce che qualcuno doveva aver riportato dall'America delle pannocchie di mais
per permettere allo scultore di riprodurle.
Gli Spagnoli.
Sembra impossibile ma anche gli spagnoli
andarono in America prima di Colombo, chiamato dagli spagnoli Cristobal Colon. Nell'archivio
della famiglia Medina Sidonia l'ultima erede della famiglia (che è apparsa in
Tv sulla Rai, nella trasmissione “Turisti per caso”) ha trovato lettere datate
tra il 1460-1465 (niente male come data, vero?) in cui si parla dei problemi
della coltivazione del mais, segno evidente che i frutti americani erano già
arrivati in Europa prima che Colombo partisse.
Il Vaticano.
A Roma, in Vaticano, nella chiesa di San
Pietro, alla base della seconda colonna della navata di sinistra, c'è la tomba
di papa Innocenzo VIII. Su questa tomba compare una scritta in oro che tradotta
dal latino dice: «..durante il mio pontificato la gloria dei viaggi alle terre
oltreoceano...»Fin qui apparentemente nulla di strano, solo che il papa morì
una settimana prima della partenza di Colombo da Palos! Quindi anche la Chiesa
di Roma ai tempi di papa Cybo-Innocenzo VIII conosceva l'esistenza delle
Americhe.
A. Humboldt.
Questo personaggio dal nome impronunciabile
era un celebre geografo tedesco il quale asseriva che all'inizio del XIX secolo
in Florida era esistito «un paese dei visi pallidi» e il disegnatore Catlin
verso il 1840 trovò tra il Missouri e il Mississippi degli indiani Mandan dagli
occhi azzurri. Questo fatto (come, del resto, per altri narrati più sopra)
rammento che mi colpì, già quando leggevo i miei fumetti western, ed è stato
ribadito sia da Leo che da “Focus”.
DNA.
Anche il DNA dimostrerebbe che ci sono stati scambi
tra Nuovo e Vecchio Mondo prima di Colombo/Colon.
Burrows Cave.
Dal 1993 Frank Joseph, caporedattore della
rivista “Ancient American”,si è trovato tra le mani oltre 7000 reperti di
origine romana, celtica, cristiana, ebraica, dell'Africa nera, egizia e fenicia
tutti provenienti dallo stesso luogo: Burrows Cave, una sorta di tomba
multietnica presso un affluente del fiume Ohio, Illinois.
Ed arriviamo infine
Che il 12 ottobre del 1492, Colombo approda
alle Antille dichiarando di avere raggiunto il Katai, ovvero la Cina.
La firma di Colombo.
§§§
se ne volete saper di più:
Marco Pugacioff
va agli
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