Quinto
centenario del Battesimo dell’America
Saint-Diè
1507.
La
scoperta del Nuovo Mondo passa per il cuore delle Alpi.
Teglio
2007
La
“Universalis Cosmographiae Secundum Ptolmei traditionem et Americi Vespucii
aliorumque lustrationes” è un manufatto cosmografico rinascimentale, frutto
del lavoro e di ricerca portato avanti, dal 1504 al 1507, dagli eruditi del
cenacolo del monastero di Saint-Diè ai piedi dei Vosgi.
Il
documento, un planisfero, dalle concezioni geografiche decisamente avanzate
rispetto alle ufficiali conoscenze che si avevano dei territori appartenenti
alla “Terra Firma” (l’attuale America del Sud), accompagnava l’opera composta
di 52 pagine: la “Cosmographiae Introductio”.
I
due manufatti insieme ad un globo composto in 12 fusi, materializzavano per la
prima volta un paradigma cosmografico, rivoluzionario.
Una
nuova ed “imprevista” quarta parte del mondo separata dall’Asia, andava ad
occupare le plaghe dell’oceano Occidentale sancendo allo stesso tempo, e per la
prima volta, il battesimo del”Mundus Novus” con l’eponimo di uno dei figli più
nobili della realtà storica familiare fiorentina di quel momento: Amerigo
Vespucci.
I
membri del cenacolo dei Vosgi, artefici della rivoluzionaria visione del mondo
ruotavano intorno alle figure di: Gauthier Lud, mathias Ringmann, Nicolas Lud,
Jean Basin de Sandaucort, e Martin Waldseemüller.
Era
l’anno del Signore 25 aprile 1507.
Quindi
lo scoccare del Quinto Centenario dello straordinario manufatto e di riflesso
del battesimo dell’America è ormai vicinissimo.
La
carta stampata nel 1507 è patrimonio storico dell’umanità, e la sua esposizione
super blindata, che avverrà a Washington fra alcuni mesi, insieme alle
celebrazioni nella cittadina di Saint-Diè, Firenze darà il via, di
fronte a milioni di visitatori, alle sontuose celebrazioni.
La
carta di Martin Waldseemüller è l’elemento geografico più raro e costoso
di tutti i tempi, d’altronde le carte murali a stampa del XVI sec. E ritrovate
a tutt’oggi sono solo diciassette.
Tra
queste, però, il documento geografico cartaceo che rispecchia più fedelmente le
linee guida della proiezione utilizzata da Martin Waldseemüller nel
1507, per racchiudere le terre disegnate sul planisfero lorenese, è la Weltkarte
del 1545 del matematico tedesco Caspar Vopel e mai ritrovata.
Secondo
gli studi del ricercatore Diego Baratono e dal valtellinese Claudio
Piani, le carte rappresentate con questo profilo proiettivo iconografico,
richiamerebbero il panneggio del manto della " Madonna della Misericordia
" dipinta dal Ghirlandaio nel 1472, a Firenze nella chiesa di
Ognissanti, proprio, per la famiglia Vespucci.
Solo
tre copie postume della carta murale di Caspar Vopel sono sopravvissute,
due realizzate a stampa, quella del 1558 alla Hoghton Library, in Masschusetts,
(U.S.A) in pessime condizioni, e quella del 1570 conservata alla Herzog August
Bibliothek di Wolfenbüttel, Germania.
La
terza in perfetta scala con le altre, invece, e stata individuata nel 2003, da
Claudio Piani dopo alcuni anni di ricerche. Il manufatto però non si
presenta su di un supporto cartaceo, ma lo ritroviamo in forma di affresco
(realizzato tra il 1565 e il 1576) perfettamente conservato sulla volta
affrescata della “Sala della creazione” all’interno della splendida dimora rinascimentale, che fino
al XVI secolo è stata la dimora di una delle famiglie più potenti ed illuminate
della Valtellina: i Besta. Dunque un ritrovamento straordinario
per il mondo della cartografia antica. (2)
Il
palazzo ubicato a 860 mt d'altezza nel borgo medievale di Teglio, antica
e splendida località che ha dato il nome all'area montana lombarda della Valtellina,
è uno degli elementi architettonici rinascimentali più prestigiosi
dell'intero arco alpino lombardo. (3)
La
carta affrescata di palazzo Besta di Teglio, costituisce dunque un unicum
nell'ambito del panorama delle rarissime carte murali rinascimentali, e un
Importantissimo elemento storico-geografico,
da cui partire per affiancare Teglio, la Valtellina e la Lombardia
a questo straordinario evento che rievocherà uno dei momenti più epocali della
storia degli ultimi cinquecento anni della nostra civiltà.
Il
battesimo di quella quarta parte del mondo che grazie ai dotti eruditi dei Vosgi,
nel 1507 a Saint-Die, prenderà il nome di America.
Marco Pugacioff
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