TEX & L’ASSO DI PICCHE
di
Nazzareno Giorgini
Ritengo che la storia “L’asso di picche”
pubblicata nei numeri 37-38 di Tex, sia stata scritta da G.L. Bonelli per
essere inserita tra quella de “L’uomo dalle quattro dita” (n.32) e quella di
“Pat, l’irlandese” (n.33). Gli argomenti a sostegno della mia tesi sono i tre
seguenti.
1. Nella striscia “Una serata al Golden
Nugget” (Tex n.35), Gordon, dopo aver conosciuto l’identità di Tex, domanda:
“Il Willer che ha trattato l’anno scorso per conto di Pinkerton il caso della Belle
Star a New Orleans?” (p.78); chiaro riferimento alla storia narrata ne
“L’asso di picche”, che invece troviamo pubblicata dopo questa citazione.
2. All’inizio della suddetta storia, Tex, in
compagnia di Kit e Carson, si incontra con Mac Parland, il sovrintendente
dell’agenzia Pinkerton, il quale si complimenta con il nostro eroe a proposito
dell’ultima avventura e Tex risponde: “Devo confessarvi che nella mia ultima
impresa ho anche avuto una buona dose di fortuna” (Tex n.37, p.110). Secondo me
il riferimento all’”ultima impresa” riguarda la storia de “L’uomo dalle quattro
dita”, dove Tex ha in effetti una “buona dose di fortuna” nel ritrovare il
guanto, con l’indice articolabile di legno, perso da Bartell; la prova che gli
permette di risolvere il caso. Appaiono infatti poco motivabili le
congratulazioni di Mac Parland riferite alla storia de “La regina di picche”,
avventura minore (disegnata da F. Gamba) vissuta dal nostro ranger
precedentemente a quella de “L’asso di picche” secondo la normale pubblicazione
cronologica.
3. Il terzo argomento a sostegno della mia
tesi riguarda le date presenti all’inizio di ogni striscia originale sotto il
titolo, a fianco della famosa dicitura “text by G. Bonelli” (faccio riferimento
alla ristampa anastatica della prima collana di Tex Gigante 1-29 da me
posseduta). La storia in questione ha come data, proprio all’inizio della prima
striscia “L’asso di picche”, il 1956 e troviamo la stessa data per varie
strisce di seguito (nel Tex Gigante n.26).
Se andiamo a controllare le storie precedenti
nel Tex Gigante n.25, abbiamo invece le date che vanno dal 1957 al ’58;
quest’ultimo è l’anno che appare nella storia de “La regina di picche” (titolo
originale “La regina dei fuorilegge”).
E’ chiaramente un’incongruenza temporale
passare dal 1958 (data presente nella storia disegnata da Gamba, precedente a
quella de “L’asso di picche”) al 1956 (data iniziale della storia esaminata).
Se invece andiamo a vedere le due avventure (“L’uomo dalle quattro dita” e
“Pat, l’irlandese”) in mezzo alle quali, secondo me, va situata “L’asso di
picche”, troviamo in entrambe la data 1956; evidente prova dell’ampia
probabilità di esattezza della mia ricostruzione.
Resta il problema delle didascalie all’inizio
e alla fine della storia in questione, ma molto probabilmente sono state
modificate o aggiunte all’interno della redazione prima della stampa de “L’asso
di picche”, per permettere un collegamento cronologico con la storia precedente
e quella seguente. La didascalia finale anticipa giustamente la storica
avventura con il ritorno di Mefisto, mentre quella iniziale risulta
incongruente con le avventure che precedono: infatti vi si parla di un
improbabile ricongiungimento di Tex con Kit e Carson per tornare nella riserva
navajo; ma il figlio era già partito per la riserva all’inizio della storia di
“Pat, l’irlandese” e Carson e Pat si erano separati da Tex per dirigersi verso
la riserva all’inizio della storia “Incidente a Fullertown”.
Infine sarebbe interessante conoscere le
ragioni per cui la redazione di allora (guidata già da alcuni anni da Sergio
Bonelli) ha modificato la corretta cronologia delle storie di Tex. Si nota
innanzi tutto che se inseriamo “L’asso di picche” prima di “Pat, l’irlandese”,
abbiamo tre avventure (“La traccia nel deserto”, “L’uomo dalle quattro dita” e
“L’asso di picche”) collegate in modo diretto o indiretto con l’agenzia
Pinkerton; tutte e tre (soprattutto le ultime due) di ambiente cittadino e con
protagonisti Tex, Kit e Carson. Forse si è ritenuto che fossero troppo
“pesanti” in una serie che allora privilegiava la varietà degli scenari
avventurosi, pur con una identificazione ormai certa e sicura dei protagonisti
principali.
Sequenza originale
Sequenza nolittiana da
TuttoTex
Ma la ragione più importante della modifica
può essere, secondo me, un’altra: si sa con certezza (ne parla anche Gianluigi
Angeletti nel suo Tex Index 1-100 del 1991 a pag. 40) che si stava preparando
l’avvio di una nuova collana con protagonista Kit Willer (sulla scia del
successo all’epoca degli eroi adolescenti) e che poi, per varie ragioni,
l’ipotesi è caduta. Quindi “L’asso di picche” avrebbe dovuto essere
probabilmente l’ultima storia con Kit Willer (che tra l’altro nell’avventura
salva la vita a Tex e Carson proprio in quanto un “piccolo ranger”, ma la
sequenza è stata modificata a partire dall’edizione TuttoTex) prima del varo
della nuova serie e prima che fosse sostituito da Pat Mac Ryan, il personaggio
che avrebbe modificato il gruppo dei protagonisti principali (che da parte di
G. L. Bonelli ci fosse l’idea di far vivere Pat in mezzo ai Navajos, lo si
capisce chiaramente dal dialogo tra Tex e l’irlandese nel n.36 a pag.46, e non
si può non sottolineare la straordinaria vena creativa dell’autore in questo periodo).
A questo punto è chiaro che venendo meno l’ipotesi suddetta (e infatti non
troviamo traccia di Pat nella riserva navajo all’inizio della storia con
Mefisto), non aveva più senso concentrare la presenza di Tex, Kit e Carson in
tre storie di seguito, per poi lasciare la serie priva del figlio di Tex fino
al ritorno di Mefisto.
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