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mercoledì 14 giugno 2017

TEX & L’ASSO DI PICCHE di Nazzareno Giorgini




TEX & L’ASSO DI PICCHE
di Nazzareno Giorgini



Ritengo che la storia “L’asso di picche” pubblicata nei numeri 37-38 di Tex, sia stata scritta da G.L. Bonelli per essere inserita tra quella de “L’uomo dalle quattro dita” (n.32) e quella di “Pat, l’irlandese” (n.33). Gli argomenti a sostegno della mia tesi sono i tre seguenti. 


1. Nella striscia “Una serata al Golden Nugget” (Tex n.35), Gordon, dopo aver conosciuto l’identità di Tex, domanda: “Il Willer che ha trattato l’anno scorso per conto di Pinkerton il caso della Belle Star a New Orleans?” (p.78); chiaro riferimento alla storia narrata ne “L’asso di picche”, che invece troviamo pubblicata dopo questa citazione.


2. All’inizio della suddetta storia, Tex, in compagnia di Kit e Carson, si incontra con Mac Parland, il sovrintendente dell’agenzia Pinkerton, il quale si complimenta con il nostro eroe a proposito dell’ultima avventura e Tex risponde: “Devo confessarvi che nella mia ultima impresa ho anche avuto una buona dose di fortuna” (Tex n.37, p.110). Secondo me il riferimento all’”ultima impresa” riguarda la storia de “L’uomo dalle quattro dita”, dove Tex ha in effetti una “buona dose di fortuna” nel ritrovare il guanto, con l’indice articolabile di legno, perso da Bartell; la prova che gli permette di risolvere il caso. Appaiono infatti poco motivabili le congratulazioni di Mac Parland riferite alla storia de “La regina di picche”, avventura minore (disegnata da F. Gamba) vissuta dal nostro ranger precedentemente a quella de “L’asso di picche” secondo la normale pubblicazione cronologica.


3. Il terzo argomento a sostegno della mia tesi riguarda le date presenti all’inizio di ogni striscia originale sotto il titolo, a fianco della famosa dicitura “text by G. Bonelli” (faccio riferimento alla ristampa anastatica della prima collana di Tex Gigante 1-29 da me posseduta). La storia in questione ha come data, proprio all’inizio della prima striscia “L’asso di picche”, il 1956 e troviamo la stessa data per varie strisce di seguito (nel Tex Gigante n.26).


Se andiamo a controllare le storie precedenti nel Tex Gigante n.25, abbiamo invece le date che vanno dal 1957 al ’58; quest’ultimo è l’anno che appare nella storia de “La regina di picche” (titolo originale “La regina dei fuorilegge”). 


E’ chiaramente un’incongruenza temporale passare dal 1958 (data presente nella storia disegnata da Gamba, precedente a quella de “L’asso di picche”) al 1956 (data iniziale della storia esaminata). Se invece andiamo a vedere le due avventure (“L’uomo dalle quattro dita” e “Pat, l’irlandese”) in mezzo alle quali, secondo me, va situata “L’asso di picche”, troviamo in entrambe la data 1956; evidente prova dell’ampia probabilità di esattezza della mia ricostruzione.




Resta il problema delle didascalie all’inizio e alla fine della storia in questione, ma molto probabilmente sono state modificate o aggiunte all’interno della redazione prima della stampa de “L’asso di picche”, per permettere un collegamento cronologico con la storia precedente e quella seguente. La didascalia finale anticipa giustamente la storica avventura con il ritorno di Mefisto, mentre quella iniziale risulta incongruente con le avventure che precedono: infatti vi si parla di un improbabile ricongiungimento di Tex con Kit e Carson per tornare nella riserva navajo; ma il figlio era già partito per la riserva all’inizio della storia di “Pat, l’irlandese” e Carson e Pat si erano separati da Tex per dirigersi verso la riserva all’inizio della storia “Incidente a Fullertown”.
Infine sarebbe interessante conoscere le ragioni per cui la redazione di allora (guidata già da alcuni anni da Sergio Bonelli) ha modificato la corretta cronologia delle storie di Tex. Si nota innanzi tutto che se inseriamo “L’asso di picche” prima di “Pat, l’irlandese”, abbiamo tre avventure (“La traccia nel deserto”, “L’uomo dalle quattro dita” e “L’asso di picche”) collegate in modo diretto o indiretto con l’agenzia Pinkerton; tutte e tre (soprattutto le ultime due) di ambiente cittadino e con protagonisti Tex, Kit e Carson. Forse si è ritenuto che fossero troppo “pesanti” in una serie che allora privilegiava la varietà degli scenari avventurosi, pur con una identificazione ormai certa e sicura dei protagonisti principali.



Sequenza originale


Sequenza nolittiana da TuttoTex

Ma la ragione più importante della modifica può essere, secondo me, un’altra: si sa con certezza (ne parla anche Gianluigi Angeletti nel suo Tex Index 1-100 del 1991 a pag. 40) che si stava preparando l’avvio di una nuova collana con protagonista Kit Willer (sulla scia del successo all’epoca degli eroi adolescenti) e che poi, per varie ragioni, l’ipotesi è caduta. Quindi “L’asso di picche” avrebbe dovuto essere probabilmente l’ultima storia con Kit Willer (che tra l’altro nell’avventura salva la vita a Tex e Carson proprio in quanto un “piccolo ranger”, ma la sequenza è stata modificata a partire dall’edizione TuttoTex) prima del varo della nuova serie e prima che fosse sostituito da Pat Mac Ryan, il personaggio che avrebbe modificato il gruppo dei protagonisti principali (che da parte di G. L. Bonelli ci fosse l’idea di far vivere Pat in mezzo ai Navajos, lo si capisce chiaramente dal dialogo tra Tex e l’irlandese nel n.36 a pag.46, e non si può non sottolineare la straordinaria vena creativa dell’autore in questo periodo). A questo punto è chiaro che venendo meno l’ipotesi suddetta (e infatti non troviamo traccia di Pat nella riserva navajo all’inizio della storia con Mefisto), non aveva più senso concentrare la presenza di Tex, Kit e Carson in tre storie di seguito, per poi lasciare la serie priva del figlio di Tex fino al ritorno di Mefisto.

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