QUIRICO FILOPANTI, professore dell’infinito
Un
uomo per tutte le stagioni
Ritratto
apparso sul Resto del Carlino il 19 dicembre 1894
Si chiamava Quirico
Filopanti, ma non era il suo vero nome.
Con
la sua firma destituì il papa, ma nessuno lo ricorda.
Inventò
un sistema per difendersi dalle alluvioni, ma nessuno lo usa.
Propose
una riforma del tempo che tutti usano, ma nessuno lo sa.
In
effetti si chiamava Giuseppe Barilli ed era nato nel 1812 a Budrio, piccolo
comune agricolo vicino a Bologna, da una povera famiglia operaia. Fin dalle
prime classi elementari si distinse nella matematica e, grazie all’aiuto del
parroco prima e del Comune di Budrio poi, riuscì a frequentare l’Università di
Bologna dove studiò ingegneria meccanica ed idraulica e si laureò in Matematica
e Filosofia.
L'angolo
nord orientale di Budrio in un disegno del 1847
Accanito
sostenitore dell’importanza dell’istruzione nell’incivilimento della società
spese parte della sua vita scrivendo testi, dando lezioni e tenendo corsi,
anche pubblici e all’aperto, cui partecipavano i contadini e gli operai. Nel
1846, in ossequio alla Roma antica, assume il nome di Quirico e, per
chiarire quale fosse il suo rapporto col mondo, inventa lo pseudonimo di Filopanti,
che dal greco significa Colui che ama tutti.
Uno dei
suoi manoscritti, vedi:
Inventa
poi un idrometro per misurare il livello delle acque dei fiumi e un sistema per
rinforzare gli argini dei fiumi ed impedirne le rotture a causa delle piene.
Nel
1846 ha una breve parentesi di esaltazione per la salita al soglio pontificio
del cardinale Mastai Ferretti che pensava avrebbe rimediato a secoli di povertà
e cattiva amministrazione nelle province dello Stato Pontificio. All’epoca
risale anche la sua collaborazione per la progettazione della mai costruita
ferrovia Roma Civitavecchia. Nel marzo 1848 è a Bologna dove viene nominato
professore di Meccanica e Idraulica e in aprile è uno dei capi del Battaglione
Universitario che combatte a Bologna contro gli austriaci e assieme alla moglie
organizza anche un corpo di volontari di Budrio.
Dopo
quattro mesi di guerriglia urbana, l’otto agosto, Bologna è liberata e
Filopanti si dirige verso il centro del potere: Roma.
La
gloriosa bandiera della Repubblica Romana
Grazie
alle tecniche apprese durante la rivolta bolognese in breve la capitale viene
liberata e Filopanti, che nel frattempo è diventato segretario dell’Assemblea
Costituente, firma il decreto col quale abolisce l’autorità terrena del papa
(nessuno aveva mai osato tanto) e proclama la nascita della Repubblica Romana.
Il
Decreto Fondamentale di costituzione della Repubblica Romana. Il nome di
Filopanti compare tra i segretari. Da:
Ma
a Roma arrivano ben altri problemi: le potenti truppe francesi stanno avanzando
ed assediando la città. Il 3 luglio 1849 il generale Lamarre entra in
Campidoglio ed ingiunge a Filopanti di arrendersi. Appellandosi all’articolo V
della Costituzione francese che proibisce l’uso della forza contro la
libertà dei popoli Quirico manda a “stendere” il generale, lo denuncia ai
suoi soldati e fugge negli Usa.
Nel
1852 va ad abitare a Londra dove vive di lezioni e dove scrive in inglese il
romanzo scientifico filosofico Miranda! A book on wonders nel
quale propone la divisione della superficie terrestre in 24 giorni
longitudinali o fusi orari.
Il libro
è disponibile a questo indirizzo: http://badigit.comune.bologna.it/books/miranda2/scorri.asp
Nel
1860, con l’unificazione d’Italia, Filopanti può rientrare a Bologna dove
riprende l’insegnamento di Meccanica ma, da bravo repubblicano, si rifiuta di
giurare fedeltà al re e così perde la cattedra.
Eletto
parlamentare ha un seggio accanto al vecchio amico Garibaldi, che lo chiamava Il
professore dell’infinito, e si batte per l’istruzione gratuita a tutti.
Nel
1866 riparte assieme a Garibaldi per combattere gli austriaci nel Tirolo e al
ritorno inizia a fondare le cooperative operaie di lavoro e di consumo a Budrio
e dintorni.
Foto di
Quirico senza data, in veste garibaldina
Filopanti
aveva combattuto contro i papalini, i francesi e gli austriaci, aveva deposto
il papa Pio IX e rifiutato il re d’Italia, non gli restava che combattere
contro l’ultimo potere assoluto ancora rimasto: il sole.
Nel
1871 pubblica il trattato L’Universo dove ricompare l’idea di un orario
unico universale e della sua applicazione tramite l’adozione dei fusi.
All’epoca ogni città aveva la sua ora legata al moto del sole e ogni città
aveva il suo mezzogiorno locale che, essendo solare, era differente da quello
della città vicina. L’idea dei fusi, ovvero di aree geografiche di 15 gradi di
longitudine dove tutti avessero la stessa ora, per l’epoca era qualcosa di
rivoluzionario, qualcosa di tanto semplice per Filopanti ma tanto inammissibile
dai benpensanti, e nessun politico o industriale italiano si preoccupò mai di
sostenerla.
Il
problema di come far quadrare tanti orari differenti si presentò poi
all’ingegnere capo delle ferrovie canadesi Sanford Fleming che per primo
applicò l’idea dei fusi agli orari dei suoi treni, e che viene solitamente
riconosciuto come l’inventore dei fusi orari.
Conversazione
astronomica con l'amico Torquato Uccelli
Da Il
punto n. 8, 1913
Filopanti
dedicò il resto della sua vita ad insegnare filosofia, meccanica, idraulica e
astronomia a tutti, spesso all’aperto. Scrisse anche piccoli volumi per
spiegare le materie in termini facili e comprensibili al popolo da cui
proveniva e di cui non si era mai scordato.
Morì
in povertà a Bologna nel 1894. A lui è dedicata la piazza di Budrio, un tratto
dei viali di Bologna davanti all’Università e un asteroide: 21.687 Filopanti.
©
2015 Galileo Ferraresi
Referenze:
- AAVV. Quirico Filopanti, Studi e ricerche, Budrio, 1980.
- Q. Filopanti, La Bibbia Sociale, Biblioteca Università di Bologna, Bologna, 1890
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