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sabato 17 giugno 2017

QUIRICO FILOPANTI, professore dell’infinito Un uomo per tutte le stagioni


QUIRICO FILOPANTI, professore dell’infinito
Un uomo per tutte le stagioni


Ritratto apparso sul Resto del Carlino il 19 dicembre 1894

Si chiamava Quirico Filopanti, ma non era il suo vero nome.
Con la sua firma destituì il papa, ma nessuno lo ricorda.
Inventò un sistema per difendersi dalle alluvioni, ma nessuno lo usa.
Propose una riforma del tempo che tutti usano, ma nessuno lo sa.




In effetti si chiamava Giuseppe Barilli ed era nato nel 1812 a Budrio, piccolo comune agricolo vicino a Bologna, da una povera famiglia operaia. Fin dalle prime classi elementari si distinse nella matematica e, grazie all’aiuto del parroco prima e del Comune di Budrio poi, riuscì a frequentare l’Università di Bologna dove studiò ingegneria meccanica ed idraulica e si laureò in Matematica e Filosofia.


L'angolo nord orientale di Budrio in un disegno del 1847
 
Accanito sostenitore dell’importanza dell’istruzione nell’incivilimento della società spese parte della sua vita scrivendo testi, dando lezioni e tenendo corsi, anche pubblici e all’aperto, cui partecipavano i contadini e gli operai. Nel 1846, in ossequio alla Roma antica, assume il nome di Quirico e, per chiarire quale fosse il suo rapporto col mondo, inventa lo pseudonimo di Filopanti, che dal greco significa Colui che ama tutti


Uno dei suoi manoscritti, vedi:

Inventa poi un idrometro per misurare il livello delle acque dei fiumi e un sistema per rinforzare gli argini dei fiumi ed impedirne le rotture a causa delle piene.
Nel 1846 ha una breve parentesi di esaltazione per la salita al soglio pontificio del cardinale Mastai Ferretti che pensava avrebbe rimediato a secoli di povertà e cattiva amministrazione nelle province dello Stato Pontificio. All’epoca risale anche la sua collaborazione per la progettazione della mai costruita ferrovia Roma Civitavecchia. Nel marzo 1848 è a Bologna dove viene nominato professore di Meccanica e Idraulica e in aprile è uno dei capi del Battaglione Universitario che combatte a Bologna contro gli austriaci e assieme alla moglie organizza anche un corpo di volontari di Budrio.
Dopo quattro mesi di guerriglia urbana, l’otto agosto, Bologna è liberata e Filopanti si dirige verso il centro del potere: Roma. 


La gloriosa bandiera della Repubblica Romana

Grazie alle tecniche apprese durante la rivolta bolognese in breve la capitale viene liberata e Filopanti, che nel frattempo è diventato segretario dell’Assemblea Costituente, firma il decreto col quale abolisce l’autorità terrena del papa (nessuno aveva mai osato tanto) e proclama la nascita della Repubblica Romana.


Il Decreto Fondamentale di costituzione della Repubblica Romana. Il nome di Filopanti compare tra i segretari. Da:
 
Ma a Roma arrivano ben altri problemi: le potenti truppe francesi stanno avanzando ed assediando la città. Il 3 luglio 1849 il generale Lamarre entra in Campidoglio ed ingiunge a Filopanti di arrendersi. Appellandosi all’articolo V della Costituzione francese che proibisce l’uso della forza contro la libertà dei popoli Quirico manda a “stendere” il generale, lo denuncia ai suoi soldati e fugge negli Usa.
Nel 1852 va ad abitare a Londra dove vive di lezioni e dove scrive in inglese il romanzo scientifico filosofico Miranda! A book on wonders  nel quale propone la divisione della superficie terrestre in 24 giorni longitudinali o fusi orari.  


Il libro è disponibile a questo indirizzo: http://badigit.comune.bologna.it/books/miranda2/scorri.asp

Nel 1860, con l’unificazione d’Italia, Filopanti può rientrare a Bologna dove riprende l’insegnamento di Meccanica ma, da bravo repubblicano, si rifiuta di giurare fedeltà al re e così perde la cattedra.
Eletto parlamentare ha un seggio accanto al vecchio amico Garibaldi, che lo chiamava Il professore dell’infinito, e si batte per l’istruzione gratuita a tutti.
Nel 1866 riparte assieme a Garibaldi per combattere gli austriaci nel Tirolo e al ritorno inizia a fondare le cooperative operaie di lavoro e di consumo a Budrio e dintorni.


Foto di Quirico senza data, in veste garibaldina

Filopanti aveva combattuto contro i papalini, i francesi e gli austriaci, aveva deposto il papa Pio IX e rifiutato il re d’Italia, non gli restava che combattere contro l’ultimo potere assoluto ancora rimasto: il sole.
Nel 1871 pubblica il trattato L’Universo dove ricompare l’idea di un orario unico universale e della sua applicazione tramite l’adozione dei fusi. All’epoca ogni città aveva la sua ora legata al moto del sole e ogni città aveva il suo mezzogiorno locale che, essendo solare, era differente da quello della città vicina. L’idea dei fusi, ovvero di aree geografiche di 15 gradi di longitudine dove tutti avessero la stessa ora, per l’epoca era qualcosa di rivoluzionario, qualcosa di tanto semplice per Filopanti ma tanto inammissibile dai benpensanti, e nessun politico o industriale italiano si preoccupò mai di sostenerla.
Il problema di come far quadrare tanti orari differenti si presentò poi all’ingegnere capo delle ferrovie canadesi Sanford Fleming che per primo applicò l’idea dei fusi agli orari dei suoi treni, e che viene solitamente riconosciuto come l’inventore dei fusi orari.


Conversazione astronomica con l'amico Torquato Uccelli
Da Il punto n. 8, 1913

Filopanti dedicò il resto della sua vita ad insegnare filosofia, meccanica, idraulica e astronomia a tutti, spesso all’aperto. Scrisse anche piccoli volumi per spiegare le materie in termini facili e comprensibili al popolo da cui proveniva e di cui non si era mai scordato.


Morì in povertà a Bologna nel 1894. A lui è dedicata la piazza di Budrio, un tratto dei viali di Bologna davanti all’Università e un asteroide: 21.687 Filopanti.



© 2015 Galileo Ferraresi
 Referenze:
  • AAVV. Quirico Filopanti, Studi e ricerche, Budrio, 1980.
  • Q. Filopanti, La Bibbia Sociale, Biblioteca Università di Bologna, Bologna, 1890


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