Il maggiore Thomas Weir
Willie
il menestrello errante, narrava: «E cosi mio nonno galoppò al castello di
Redgauntlet con una borsa pesante e il cuore leggero, felice di essersi messo
al sicuro dalle minacce del proprietario terriero. Ebbene, la prima cosa che
venne a sapere al castello fu che Sir Robert soffriva di un attacco di gotta, e
si sarebbe fatto vivo solo a mezzogiorno. Questo, pensò Dougal, non solo per
amore del denaro, ma perche non voleva che mio nonno se ne andasse subito.
Dougal era lieto di vedere Steenie e lo condusse nell’ampia sala di quercia in
cui il signore stava seduto in completa solitudine, a eccezione di un'enorme
scimmia dall’aria maligna - il suo animale preferito - che era accanto a lui.
Che malefica bestia; e quanti scherzi odiosi faceva. Era impossibile riuscirle
graditi e s'infuriava per un nonnulla. Saltava da una parte all’altra del
castello schiamazzando e strillando, mordendo e graffiando la gente,
soprattutto prima del brutto tempo o di tumulti di Stato. Sir Robert l’aveva
chiamata Maggiore Weir - in seguito al fatto di quello stregone arso vivo - ma
a molti non piaceva né il nome né il comportamento di quell'animale perché
pensavano che ci fosse qualcosa di misterioso. Mio nonno non si sentì per
niente a suo agio quando la porta si chiuse dietro di lui e si trovo nella
stanza con nessun altro a eccezione del signore, di Dougal MacCallum e del
Maggiore - una sensazione che non aveva mai provato prima.»
Da
Walter Scott, “Racconti del Soprannaturale”, pag. 12 Bollati Boringhieri Torino
1989.
Un'immagine
della vecchia Edimburgo dal libro di Grant.
Per
saperne di più sul maggiore Weir, proviamo a seguire ciò che ho desunto
leggendo, tra gli altri, James Grant nel
suo libro del 1880 The old and now Edinburgo, riguardo al quartiere
detto West Bow. Bow sta sia per arco
che per curva.
Il
Grassmarket e il castello di Edimburgo in un quadro di Horatio McCulloch del
1845 dalla wikipedia in inglese.
Nessuna parte di Edimburgo era piena di caseggiati antichi come il West Bow,
una strada, che partendo dal Grassmarket[1],
sale incurvandosi tortuosa verso la collina dove ha sede il castello alle cui porte il re David dispensava giustizia al
suo popolo, e ogni giorno la sua regina distribuiva il pane ai poveri. La
strada in salita si buttava poi in Victoria
Street, divenendo così un anello di
congiunzione tra la città alta e la città bassa. I suoi antichi caseggiati, pieni di sculture araldiche e di date pittoresche,
fornivano materiale per ricordi di storie eroiche di antiche
famiglie, ma anche per sinistre leggende di fantasmi e di diavolerie narrate
dalle nonne.
Qui si raccontava ancora nell’800 che vi fossero le case appartenenti ai
cavalieri del tempio (ahò, i templari c’entrano sempre…), e qui abitava John Hamilton (della
casa di Innerwick), un mercante del West Bow, un gentiluomo valoroso perito nella battaglia di
Pinkey, nel 1547, e discendente dei conti di Haddington (per poco mancava che
in questa storia c’entrasse anche Robin Hood, visto che era un conte di Huntingdon). In questa via avevano sede la Libera Chiesa di San Giovanni e la sala dell'Assemblea Generale, e di fronte a
loro sorgeva fino alla primavera del 1878 due vecchi, pittoreschi caseggiati che dovevano essere stati costruiti
ai tempi di Carlo I. Uno di questi era
la presunta dimora del terribile
negromante, e che
portava il nome di Major
Weir's Land ovvero della proprietà del maggiore Weir, anche se in realtà la dimora del maggiore era dietro a
questo edificio.
Per arrivarvi si doveva passare su una
scalinata al cui capo vi era una scritta in latino apposta nel 1604 dal
proprietario della casa, un certo David Williamson. Una
scalinata di circa un metro e settanta d’altezza e larga poco meno di un metro
che possedeva una strana peculiarità,
e cioè che le persone che salivano
si sentivano come
se andassero verso il basso, e non su una scala. Da
lì ci si infilava in un basso passaggio con un soffitto a volta e si giungeva
così a una corte buia e tenebrosa. In quel luogo vi era la dimora (e non solo
la dimora, ma anche il talamo) che il maggiore divideva con sua sorella Jean,
più conosciuta come Grizel.
Il maggiore Thomas Weir
di Kirktown era nato a Carluke, Lanarkshire, nel
1599 dove la gente credeva
che sua madre gli avesse insegnato
l'arte della stregoneria, prima di entrare come tenente nell'esercito scozzese, e servì in Ulster durante
la ribellione irlandese del 1641. Nel 1650
ottenne il posto di comandante della Guardia della città di Edimburgo,
acquisendo così il grado di maggiore. Quando il
generale realista Montrose fu sconfitto e bollato come traditore, venne portato a
Edimburgo per l'esecuzione e qui Weir lo trattò in maniera disumana durante la
sua detenzione.
Il
"dolce" ritorno a casa del maggiore...
Il maggiore era un uomo dai
lineamenti sinistri, con un grande naso e indossava sempre un
mantello nero di ampie dimensioni
e aveva un bastone dai presunti poteri magici. Finse di essere un uomo profondamente religioso, tanto che si diceva che data la
sua fama se si riunivano quattro presbiteriani, uno era sicuramente lui ma in realtà era un
ipocrita detestabile, e la storia
terribile della sua vita segreta si dice che siano servite a Lord Byron come trama della
sua tragedia Manfred. Molti andavano in casa sua per sentirlo pregare, anche
se non poteva officiare un qualsiasi dovere
sacro senza il suo bastone nero, o verga, in
mano, oppure appoggiandosi ad esso. Tutti coloro che lo sentivano pregare, ammiravano la sua forza nella preghiera, tanto che alcune suore, lo appellarono l’angelico Thomas. Lo stesso quartiere del West
Bow era considerato pieno di persone angeliche e per tutta la seconda metà del 17° secolo gli abitanti del Bow godettero di una fama particolare
per la pietà e lo zelo, tanto che erano
detti Bow-head Saints, le persone sante del Bow.
Secondo
il professor
Sinclair, il maggiore
aveva fatto un patto con il diavolo, che ovviamente
ingannò la sua vittima. Il demonio aveva
promesso di tenerlo lontano da ogni
pericolo ma non dal semplice bruciare; tanto che
un giorno, quando lui era ancora comandante, un uomo casualmente chiamato Burn, (letteralmente
Brucia),
fece visita alle sentinelle del porto
Nether Bow e il maggiore nel sentire il suo nome
sprofondò nel terrore; in un'altra occasione, trovandosi di fronte a
un luogo chiamato Libberton Burn (ancora brucia), fu sufficiente a farlo tornare
sui suoi passi tremante.
A seguito del suo pensionamento, Weir nel 1670 si
ammalò, dopo una vita
caratterizzata esternamente da tutti
i suoi atti di devozione – ma
inquinato in segreto da reati di
natura più rivoltante, con l'aggiunta della magia – cadde in una malattia grave
e dal suo letto di malato cominciò a confessare una
vita segreta dedita al crimine e al vizio.
La confessione al suo capezzale,
sembrò in un primo momento così incredibile che Sir Andrew Ramsay di Abbotshall,
che fu Lord Provost dal 1662 al 1673, si rifiutò sulle prime di ordinare il suo arresto. Del resto forse si
trattava solo di vaneggiamenti, la cui unica realtà era il fornicare con la
sorella. Alla fine, tuttavia, il
maggiore e sua sorella, insieme
al suo magico bastone nero, furono arrestati e portati al Tolbooth[2] per essere interrogati.
L'old
Tolbooth in una stampa d'epoca dalla wikipedia in inglese
Il bastone fu messo in sicurezza su
espressa richiesta della sorella e la superstizione locale raccontava ancora nel’800 come questo sinistro oggetto era solito
eseguire tutti gli incarichi del maggiore per qualsiasi cosa volesse
nei negozi vicini; che riusciva ad aprire le porte seppur
il chiavistello era stato tirato e lo ha
precedeva nella capacità di
un link-boy[3]
di notte nel Lawnmarket[4].
"Cupid
as a Link Boy" di Sir Joshua Reynolds, circa 1771.
Furono trovate diverse somme
di denaro in dollari avvolti in
pezzi di stoffa nella sua casa. Un
frammento di quest'ultima, gettata
sul fuoco dal bailie[5]
in carica, salì l'ampio
camino con un’esplosione come
fosse un colpo di cannone, mentre
i dollari, quando il magistrato li portò in
casa, volarono in maniera tale
che la demolizione della sua casa
sembrò imminente.
Mentre era in prigione il maggiore confessò, senza farsi scrupoli, che
si era reso colpevole di numerosi crimini. Ferito alla
follia dalla coscienza, il
disgraziato pareva di sentir un po’ di conforto
nel condividere i suoi misfatti con il diavolo, rifiutandosi di rivolgersi al Cielo per
chieder perdono. A tutti coloro che lo esortarono a pregare, lui rispose con urla selvagge
di non tormentarlo più che si stava già abbastanza
torturando da solo! Questo era il suo grido
costante, inoltre si rifiutò di
vedere un sacerdote di qualsiasi credo, dicendo, che secondo i Law's
Memorials, la sua condanna era ufficiale e siccome doveva andare dal diavolo, non lo voleva fare arrabbiare! Poco prima della sua fine Weir fece
un’ulteriore confessione pubblica di incesto con la sorella.
Il maggiore e sua sorella
furono processati il 9 Aprile 1670, davanti alla corte di giustizia; lui fu condannato ad essere strangolato e bruciato, tra Edimburgo e Leith, e
sua sorella Grizel ad essere impiccata in Grassmarket.
Quando il collo del
maggiore venne stretto dalla corda fatale
sul patibolo, e il
fuoco stava per consumare il suo
corpo – appunto per bruciarlo – la gente avrebbe esclamato:
"Signore, abbi pietà di quel capriolo!" ma lui
rispose ferocemente e con grande dolore,
"Lasciami solo - non lo farò, ho vissuto come una bestia e
devo morire come una bestia"
Quando il suo corpo senza vita cadde dal palo sotto al rogo, il suo bastone preferito,
che secondo un certo Ravaillac
Redivivus era di legno di rovo, con il capo contorto, fu gettato anch’esso al fuoco e i
spettatori videro che questo fece
straordinarie torsioni, prima di finire in ceneri
come il suo padrone. Il luogo in cui perì
era a Greenside, sulla
riva digradante, sul quale,
nel 1846, fu eretta la nuova chiesa.
Il professor Sinclair ci dice, che quando uno dei giudici ritornò
dall’esecuzione al Tolbooth, Grizel
non credette che suo fratello era stato bruciato e nonostante la sua età,
agilmente e con
rabbia furiosa, cadde in
ginocchio, pronunciando cose orribili.
Assicurò ai suoi carnefici che sua madre
era stata una strega, e che, quando il marchio di un ferro di cavallo gli veniva sulla fronte – un
marchio che lei stessa aveva –
poteva narrare di eventi che
sarebbero poi accaduti più avanti. I vaneggiamenti di
Grizel al Tolbooth sono
fra le più oscuri tradizioni del West Bow.
Confessò di essere una maga
e tra altre cose incredibili, disse che molti anni prima
un carro di fuoco, non visto da
altri, venne in pieno giorno alla casa di suo fratello, uno
sconosciuto li invitò ad entrare, ed andarono a Dalkeith[6].
Mentre erano per strada si aggiunse un
nuovo venuto che sussurrò qualcosa in carrozza a
suo fratello, il quale ne fu visibilmente
colpito. Questa informazione era
la notizia della sconfitta
dell'esercito scozzese, quello
stesso giorno, a Worcester[7].
Grizel dichiarò, inoltre, che una abitante di
Dalkeith aveva uno spirito familiare, il quale abbracciava
per lei una straordinaria quantità di
filato nella stessa maniera come
potevano farlo quattro donne.
Mentre procedeva
verso il patibolo in piazza a Grassmarket, la frenesia catturò Grizel, che
cominciò a strapparsi le vesti,
e mettendosi ad urlare.
Per nulla scoraggiate dal suo
destino, altre dieci donne
vecchie furono bruciate a Edimburgo
nello stesso anno per presunta uso della stregoneria.
Ancora
un'illustrazione della sinistra via.
Il professor George Sinclair[8], autore del libro Satan's Invisible World
"L’invisibile mondo
di Satana", riferisce che un
paio di notti prima della incredibile
confessione del maggiore, la
moglie di un vicino di casa ritornava verso la
sua dimora intorno a mezzanotte dopo aver aiutato un parente al lavoro nel
castello e stava scendendo il Bow con la sua cameriera che teneva una
lanterna. Ad un certo punto videro una scena insolita da una finestra; tre
donne stavano ridendo, gridando e applaudendo. Poi, mentre passavano sotto la porta del maggiore Weir, ne
videro uscire la bizzarra figura di una alta donna, due volte più alta di una
donna normale, che schiamazzava e si contorceva violentemente. La strana entità passò avanti alla donna e alla sua cameriera
e mentre oltrepassavano il Stinking Close,
un vicolo senza uscita, la gigantessa vi si infilò. Nonostante la loro paura, la due donne si fermarono a guardar
dentro la stradina. Lo stretto vicolo era
illuminato con delle torce e in esso risuonava una risata inquietante, mentre
nessuna luce era accesa nelle altre case. Con
immenso terrore le due donne corsero a casa a raccontare la loro storia
bizzarra.
Per più di un secolo dopo la morte
del Maggiore Weir il suo ricordo ha continuato ad essere lo spauracchio del Bow e la sua casa è rimasta disabitata. La
sua apparizione veniva spesso vista
di notte, svolazzando come
un'ombra nera e silenziosa
sulla strada. Nella sua casa – anche se era noto che non vi vivesse nessuno – a volte
verso mezzanotte, vi si vedevano comparire strane luci e per di più
accompagnati da strani suoni come ululati ed anche dallo strano rumore della
filatura.
Alcuni testimoni avrebbero visto sempre
verso mezzanotte il maggiore uscire dal vicolo vicino alla sua casa, eretto su un cavallo nero senza
testa, che galoppò via in un vortice di fiamma. Altre volte tutti gli abitanti
del Bow si sarebbero risvegliati di buon'ora al mattino dal loro sonno, al suono di un tiro a sei, che
arrivava sbatacchiando il
selciato del Lawnmarket e
poi tuonando giù lungo
il Bow, fermandosi infine davanti alla
casa dei Weir per qualche minuto per
poi ripartire con un enorme frastuono. Non
poteva essere altro che Satana, che veniva a riprende il maggiore
e sua sorella dopo che essi avevano trascorso una notte nella loro dimora terrestre.
Scott narra nelle sue "Lettere sulla demonologia",
che audace era il
monello che si avvicinava alla tetra casa, con il rischio di vedere il bastone incantato
del maggiore sfilare nell’appartamento desolato o sentire il ronzio della
ruota da filatrice della sorella.
Circa all'inizio del 19° secolo, secondo l'autore sopra citato, quando
la casa di Weir cominciava
ad apparire meno terribile,
fu fatto un tentativo per trovarvi un
nuovo inquilino. Un vecchio
soldato chiamato William Patullo,
data la sua povertà, decise di rischiare e vi si installò con la moglie.
I coniugi Patullo erano piuttosto lusingati dall'interesse
che avevano suscitato, ma la prima notte, come la coppia avventurosa si mise a
letto, un po’ timorosa e vigile, videro una fioca luce
provenire incerta dalle braci del loro fuoco,
diretta verso di loro. Poi d’improvvisamente la videro trasformarsi in una forma simile a quella di un vitello, che si
piazzò con le sue zampe anteriori sulla sponda del letto,
e fissò i suoi occhi sulla coppia
infelice. Dopo averli contemplati per qualche minuto, per grande sollievo dei Patullo se ne andò e lentamente
scomparve dalla loro vista. Com’è
prevedibile, i due coniugi abbandonarono
la casa la mattina seguente e per un altro mezzo secolo non fu fatto nessun altro tentativo per rientrare nella casa stregata.
Ma anche il mondo degli spiriti non poteva resistere alla
Commissione per il miglioramento.
Furono stanziati £. 400.000 per
la bonifica del quartiere e nella
primavera del 1878, il caseggiato che comprendeva
la sala dei Cavalieri di San Giovanni (dove furono trovati passaggi segreti e scheletri umani),
e il caseggiato dove era la casa del
mago furono distrutti.
Cronologia:
-
The old and now Edinburgh, di James Grant 1880, Chapter XXXVIII. “The
West Bow”. Vedi su: http://edinburghbookshelf.org.uk/volume2/page129.html
Vedi anche:
Marco Pugacioff
[1] Il
Grassmarket si trova in una conca sotto il castello di Edimburgo. Era
una delle zone più povere della città e fu usata dal 1477
al 1911 come mercato per cavalli e bovini. Il Grassmarket fu anche un luogo di
esecuzioni pubbliche. L’ombra di una forca è
stata aggiunta sulla pavimentazione dove una volta vi era la forca.
Una storia
popolare di Edimburgo è quella di Maggie Dickson, una pescivendola di Musselburgh (paese a una decina di chilometri da Edimburgo, sulla
costa a est) che venne
impiccata a Grassmarket nel 1724 per aver ucciso il suo bambino.
Dopo l'impiccagione, il suo corpo fu riportato a Musselburgh in
una bara. Eppure
lei uscì viva dal feretro e
ai sensi della legge
scozzese la sua punizione era ormai avvenuta. Solo
in seguito le parole "fino alla morte" furono aggiunte alle frasi di
impiccagione. Il tutto fu visto anche come un intervento divino, e così le fu
concesso di andare libera. Secondo la leggenda fu in seguito indicata come
Half-Hangit Maggie, alla lettera la mezza impiccata Maggie. Oggi
c’è un pub chiamato Maggie situato a Grassmarket. Vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Grassmarket
Dal 1900 il Grassmarket era patria di
così tanti immigrati italiani da divenire noto come Little Italy ovvero
Piccola Italia. La tradizione tra i vecchi italiani era che il primo immigrato
a stabilirsi era stato un suonatore di organetto, che venne dal comune di
Picinisco a Edimburgo all’incirca nel 1882. Certamente dal
1885 le registrazioni mostrano molti nomi: Antonio Perillo, Saliatore [forse
Salvatore] Maggarillo, Giacomo Aregenzi, Vincenzo Pacell, Michelo De Pelocito,
Donato Perillo, Gevioni Baldo e Alexander Antonella. I
lavori più popolari erano il musicista e il venditore di gelato... Vedi: http://www.ewht.org.uk/visit/street-stories/the-grassmarket
[2] L'Old Tolbooth era il principale edificio comunale
della città di Edimburgo. La struttura medievale, che si trovava sul lato ovest delle Luckenbooths sulla High Street, nel centro storico, venne fondata nel 14° secolo
con un documento ufficiale chiamato Royal Charter. Nel corso
degli anni ha servito una varietà di scopi ma principalmente il Tolbooth fu usato come carcere,
dove erano regolarmente eseguite la tortura e le pubbliche esecuzioni. Vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Old_Tolbooth,_Edinburgh
[3] Un
link-boy era un ragazzo che portava una torcia per illuminare
la strada nella notte. I linkboys erano
comuni a Londra
nei giorni
precedenti l'illuminazione stradale. Vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Link-boy
[4] Il Lawnmarket,
fa parte di una serie di strade che formano la
principale arteria del centro storico della città di Edimburgo, chiamata Royal Mile, e comprende High
Street, Canongate e Abbey Strand, e discese tra due luoghi significativi della storia della Scozia, ovvero il Castello di Edimburgo e all’estremità
opposta il palazzo di Holyrood (residenza ufficiale del monarca del Regno Unito, in Scozia). Il Lawnmarket
era originariamente parte della High Street, e
su di una carta del 1477 veniva designata come la piazza del mercato per filati,
calze, e altri articoli simili di biancheria. Già su una mappa detta di Ainslie
del 1780, prende il nome di Lawn Market. Vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Royal_Mile
[5] Un
Baillie o bailie è un ufficiale civile nel governo locale della Scozia. La
posizione sorse nei borghi,
dove i Baillies già tenevano un ruolo simile a quello di un assessore o di un magistrato. Vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Baillie
[6] Dalkeith è una città nel Midlothian,
in Scozia,
sul fiume Esk. Nel 1650, l'esercito di Cromwell
arrivò in questa cittadina. Nel XVII secolo, Dalkeith aveva uno dei più grandi
mercati della Scozia
nella sua eccezionalmente ampia High Street. Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Dalkeith
[7] Il 3 settembre del 1651
poco lontano da Worcester, vicino al villaggio di Powick, fu combattuta
un'importante battaglia della guerra civile. I sostenitori di Carlo II furono sconfitti ed il re si rifugiò
dapprima in Shropshire per poi raggiungere la Francia. La città fu
fedele alla causa del re durante la guerra e per questo motivo si guadagnò
l'appellativo di "città fedele". Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Worcester
[8] George
Sinclair si suppone fosse originario del Haddington e fu professore di
filosofia presso l'Università di St. Andrews, prima di trasferirsi a
Glasgow nel 1655. Fu professore
di Matematica presso l'Università di Glasgow dal 1691 fino al 1696. Si
dimesse nel 1667, quando i professori dell'Università dovettero sottomettersi
alla chiesa episcopale. Ha
pubblicato diversi importanti libri di matematica e fisica pratica, ma la sua
opera più nota è Satan's Invisible
World (1685), in cui documentò manifestazioni di forze soprannaturali e
difese la credenza popolare nella stregoneria. Nel
1688, Sinclair tornò all'Università come reggente dopo aver dichiarato la sua
disponibilità a prestare il giuramento di fedeltà al re Guglielmo III. Fu
professore di matematica e filosofia sperimentale dal 1691 fino alla sua morte
avvenuta nel 1696. Vedi: http://www.universitystory.gla.ac.uk/biography/?id=WH0066&type=P
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
se vuoi puoi andare alla sezione
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.