Uno strano barometro
Era la fine d’ottobre del 1836
e il trentunenne Robert FitzRoy, quarto erede al trono d’Inghilterra e
comandante del brigantino di Sua Maestà Britanica Beagle, teneva la sua relazione all’Ammiragliato Britannico sul
giro del mondo appena terminato.
Fervente anglicano e accanito
sostenitore dei dettami biblici FitzRoy durante il viaggio si era più volte
scontrato con uno dei giovani naturalisti imbarcati, un certo Charles Darwin,
che si chiedeva come mai esistessero specie così differenti e se queste specie
animali fossero sempre state così o fossero il frutto di una mutazione dovuta a
differenti situazioni ambientali. Le discussioni solitamente terminavano con un
urlo del comandante che brandendo la Bibbia sopra alla testa di Darwin come
fosse stata una spada pronta a tagliargli la testa, urlava che ogni cosa era
già scritta in quel libro e ogni ricerca che andasse contro la sacra scrittura
era sacrilega e inutile. Erano scontri di bordo, parole che si dicevano in alto
mare e che ora non era il caso di ricordare all’Ammiragliato. Ora per FitzRoy
era il momento della gloria. Come James Cook con i suoi viaggi aveva dimostrato
l’importanza e l’affidabilità del cronometro meccanico per la navigazione
astronomica ora FitzRoy stava dimostrando l’importanza e l’affidabilità dello
Storm Glass per le previsioni meteorologiche in mare e concludeva la sua
relazione con le parole .. finché avremo
a bordo uno Storm Glass sapremo in ogni momento se il tempo si manterrà
stabilmente bello, piovoso o burrascoso, se il vento aumenterà o se nevicherà.
Ma cos’era lo Storm Glass?
Una delle descrizioni più
vicine a noi ci viene da uno dei primi numeri della rivista italiana Sistema
Pratico[1] dove, tra insegnamenti
su come costruire un’asse per stirare o una radio a galena, troviamo che per
costruirsi uno Storm Glass si devono prendere tre piccoli recipienti, nel primo
si sciolgono due grammi di salnitro in tre cucchiaini di acquavite, nel secondo
due grammi di canfora in tre cucchiaini di acquavite e nell’ultimo due grammi
di sale ammoniaco sempre in tre cucchiaini d’acquavite. Quando le tre soluzioni
sono completamente sciolte si mescolano tra di loro e si mettono in una
provetta. Si agita il tutto fino ad ottenere un liquido omogeneo e poi si tappa
la provetta con un sughero e si sigilla il tutto con la ceralacca. A questo
punto si espone la provetta verso nord e quando si vuole una previsione meteo
si osserva il contenuto della provetta.
Come si legge lo Storm Glass:
·
se il liquido è
limpido il tempo permane bello
·
se il liquido è
torbido si prevede nuvolo e forse pioggia
·
Piccoli puntini nel
liquido sono segno di umidità o nebbia
·
Piccoli cristalli in
estate preludono a temporali
·
Cristalli sul fondo
indicano gelo
·
In zone temperate la
presenza di grandi cristalli indica nuvolosità in arrivo
·
In inverno a
latitudini medie dei punti bianchi indicano freddo e neve
·
Parti filamentose
bianche in alto indicano vento forte in arrivo.
FitzRoy è considerato il
fondatore della meteorologia sinottica. A lui si deve la nascita dell’Ufficio
Meteorologico inglese di cui fu nel 1854 il primo direttore. A lui dobbiamo
l’emissione dei bollettini meteo realizzati utilizzando lo Storm Glass, la
pubblicazione delle previsioni meteo sui quotidiani e l’invio di decine di
Storm Glass ai villaggi costieri
delle isole britanniche in modo che i pescatori potessero consultare lo
strumento prima di lasciare il porto.
Come funziona lo Storm Glass
Chiamato impropriamente anche
Barometro di FitzRoy lo Storm Glass
non è un vero barometro perché essendo tappato ermeticamente il contenuto della
provetta non può risentire delle variazioni di pressione, e quindi le sue
variazioni sono dovute ad altri fattori, e qui inizia il problema. Le
variazioni di temperatura possono provocare variazioni nella cristallizzazione
del contenuto ma non sono sufficienti a spiegare la formazione di cristalli
differenti filamenti o punti in zone diverse della provetta. Alcuni ipotizzano
che il liquido risenta di variazioni magnetiche e, o, elettromagnetiche, che risenta di variazioni
del campo terrestre, che le variazioni siano dovute all’effetto Tunnel della
meccanica quantistica e c’è chi si appella al Principio d’indeterminazione di
Heisenberg. In pratica al momento non si sa quale sia il suo principio di
funzionamento, l’unico dato certo è che non tutti gli Storm Glass hanno la
stessa composizione e che alcuni, costruiti oltre un secolo fa, erano in grado
di prevedere anche i terremoti[2].
© Galileo Ferraresi, Maggio
2018
Bibliografia sullo Storm
Glass:
Charles Darwin
Journal and Remarks
1839
È il diario di Darwin durante la navigazione
sul Beagle. Esistono anche traduzioni italiane con vari titoli
Tanaka, Yasuko et al.
Pattern formation of crystals
in storm glass
Journal of Crystal Growth 310 (2008): 2668–2672
[1] Sistema Pratico, Anno 1, n°2, Ottobre 1953,
pag 3
[2]
In proposito si veda: Galileo Ferraresi, Considerazioni
sui terremoti, in Nexus New Times, Nr. 125, Vol.6, dicembre 2016-gennaio
2017, edizione italiana pag 76-80.
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