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venerdì 18 gennaio 2019

Sarah Ellen Roberts o la Vampira di Blackburn




Sarah Ellen Roberts
o
la Vampira di Blackburn


 Museo e galleria d'arte di Blackburn Blackburn [Museum and Art Gallery] inaugurato l'11 Giugno 1874


Una foto di fine secolo che in rete asseriscono essere di Sara 

  Primi giorni di giugno del 1913, cittadina di Blackburn in Inghilterra (Lancashire) – un centro storico dell’industria tessile – una donna di 41 anni Sarah [o Sara] Ellen, moglie di John Roberts Pryce, abitanti al 25 di Isherwood Street venne accusata di omicidio e di pratica della stregoneria. Alla fine del processo venne giudicata e condannata a morte. Il verdetto fu tremendo: incatenata e sigillata viva in una bara foderata di piombo! La sentenza venne eseguita il 9 giugno 1913.
   Mentre il coperchio della bara calava su di lei, Sara Ellen maledì tutti e giurò che sarebbe tornata per vendicarsi dopo 80 anni. Quando il marito John cercò di dar degna sepoltura al corpo di sua moglie riscontrò la poca simpatia verso di lui delle autorità ecclesiastiche, infatti gli venne rifiutato il permesso di seppellire la moglie in terra consacrata. John viaggiò in tutto il paese cercando un luogo di riposo per la moglie, ma non riuscì a trovare un solo borgo disposto ad accettare il corpo. E qui la storia diventa ancora più macabra.
   Sembra che Sara avesse due sorelle chiamate Andrea e Erica, anch’esse accusate di assassinio e stregoneria insieme a Sara, che ebbero lo stesso destino. Una storia che ricorda da vicino le “tre spose di Dracula”.
   In preda alla disperazione John si imbarcò con la bara della moglie e delle cognate nella speranza di trovare un paese dove poterle seppellire. Riuscì a seppellire Andrea in Messico, Erica non si sa di preciso, forse in Ungheria o in Panamá.


   Finalmente sbarcò in Perù, nel porto di Pisco [Pisco è un parola Quechua che significa uccello], qui poté comprare una tomba per 5 sterline e, infine, riuscì a seppellire in pace i resti della sposa. Sulla tomba della moglie, mise una lapide con su scritto in inglese:

In memoria di Sarah Ellen,
Amata sposa
Di
JP Roberts
Di Blackburn, Inghilterra.
Nata il 6 di marzo del 1872 e Morta il 9 di giugno del 1913.

Dopo aver dato un luogo per il riposo eterno della moglie, si dice che John ritornò in Inghilterra e di lui non si seppe più niente.


Altra supposta foto di Sara 

   Siamo al giugno del 1993, quando una giornalista U.s.a. di origini cubane Cristina Saralegui[1], realizzò nel suo programma un servizio sul vampirismo. Tra le storie citate ci fu anche quella di Sara. E, ironia del caso, proprio poco prima della messa in onda del servizio una grande crepa apparve misteriosamente sulla tomba. Da qui l'interesse per la storia di Sarah Ellen si sviluppò in maniera esagerata, e le visite al cimitero crebbero di numero.
Non solo, ma pochi giorni prima del previsto ritorno della vampira, i negozi iniziarono a vendere con gran successo quello che veniva chiamato "Corredo antivampiro", al prezzo di due dollari e mezzo che era formato da un crocifisso di legno, un mazzo da gioco, un nastro di aglio e un opuscolo contenente la leggenda. Vi erano anche magliette con immagini di vampiri, portachiavi e altri oggetti in vendita.
Visto che sempre più persone entravano nel cimitero, alcuni giornalisti andarono dalle autorità ha chiedere formalmente che venisse esumato il corpo per far smettere “le voci del suo ritorno”, petizione che fu naturalmente negata.
Il 9 di giugno centinaia di persone passarono il giorno intorno alla tomba di Sara aspettando il suo risveglio. Nella città, la maggior parte della gente aveva decorato le porte di casa e i loro camini con numerosi tralci d’aglio. Furono inviate truppe supplementari alla polizia per controllare l’ondata di persone che arrivarono in città, mentre le stazioni radio e televisive di tutto il Perù avevano le loro équipe al cimitero pronte per seguire la notte del ritorno. Le donne incinte erano fuggite dalla città per paura che lo spirito di Sara potesse reincarnarsi in uno dei loro bambini. Il giornalista Paulo Henrique Amorim seguiva lo svolgersi degli eventi dall’alto di un elicottero e descrisse così la scena:
- Vedo Pisco dall’alto ed osservo una città sonnolenta, eppure vi sono persone che fanno degli esorcismi agli angoli delle strade. Ma siamo in Perù o Transilvania?
Il becchino del cimitero, José Molina disse:
- Quello che mi spaventa è che credo che sarò la sua prima vittima. Ho passato tutto il giorno a bere e passerò tutta la notte a fare lo stesso.
Mentre si avvicinava la mezzanotte la polizia incominciò a liberare una zona intorno alla tomba, consentendo solo a qualche "mistico" di esorcizzare la tomba, con del sangue spruzzato su di essa e cantando dei mantra. Arrivata la mezzanotte non avvenne niente.
Al mattino la folla cominciò a disperdersi, la maggior parte erano delusi, ma alcuni ancora credevano che la maledizione non era finita e che Sarah aveva deciso di risorgere in una "nuova vita" invece di tornare dal mondo dei morti. Nei giorni seguenti, i mistici si vantarono che erano stati i loro rituali ad impedire la resurrezione di  Sara Ellen.
   Questa è il resoconto abbreviato di ciò che accade come è stato presentato in televisione e alla radio peruviana, come riferisce il sito inglese:   http://www.cottontown.org/Names%20of%20Note/Notorious%20Names/Pages/Vampires.aspx che dopo una loro ricerca scoprirono che in realtà né Sara, né suo marito ebbero mai problemi con la giustizia. Erano tessitori che emigrarono in nord America e nel visitare un parente in Perù, Sara morì lì forse di parto. Del resto Roger Booth, specialista di storia locale della biblioteca di Blackburn[2], ha dichiarato:
- Sarah è entrata nella storia, ma in realtà, lei era solo una tessitrice di cotone.
 Ma per le notizie esatte vi esorto a leggere il sito sopracitato.


   Il Perù ebbe un disastroso terremoto nel 2007, ma fatto insolito la tomba di Sara, colei che ormai era chiamata la donna vampiro [La Mujer Vampiro], fu l’unica a rimanere in piedi. Oggi molti gruppi culturali peruviani, ad ogni anniversario, si riuniscono per assicurarsi che la tomba sia ancora intatta. Molti dei partecipanti assicurano che in tale evento la lapida “scricchioli”[3]. Questa volta sono io a domandarmi se invece di trovarsi a Pisco, questi partecipanti non si trovino di fronte alla lastra di un certo papa a San Giovanni in Laterano a Roma.
   Pisco ha sempre stata una città di leggende e piena di storie, con abitanti cordiali e accoglienti. Tanto che per la tomba di Sara Ellen, esiste una versione più romantica e meno misteriosa. Si narra che la sposa di un navigatore e commerciante inglese, si ammalò gravemente ed il marito ancorò con la sua nave a Pisco.
Uno dei rimedi che la donna ingerì per guarire dal male era un liquido dallo strano color rosso, che molti interpretarono come sangue e fu da lì che ebbe origine la storia del vampirismo[4].


LA TOMBA DI SARAH ELLEN
La nicchia di Sara Ellen ha sempre tanti fiori che sono collocati in segno di gratitudine da persone che sostengono di avere grazie a lei esaudito i loro desideri, che da una strega cattiva è diventata una strega buona, alla quale le persone si rivolgono quando hanno problemi sentimentali.

 

 

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