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sabato 29 febbraio 2020

Cronaca dell’insolito 11 - Pugacev


Cronaca dell’insolito 11 - Pugacev



Scolastica e Cecco d’Ascoli


Mago Merlone (disegno di Giorgio Rebuffi), antenato di Beppe, fa le sue magie davanti Santa Scolastica


   Narra una leggenda che nella piccola chiesa trecentesca di Capovallaza ad Ussita, situata al di sotto del monte Bove vi zampillava una prodigiosa sorgente. Queste acque avevano la miracolosa virtu di sanare qualunque malanno, tanto da essere denominata “Acqua santa”.
Finché, un giorno arrivò quel “cattivone” di Cecco d’Ascoli e con le sue arti negromantiche, sprofondo la chiesa e disperse la portentosa sorgente.

Fonte: Appennino Camerte del 01 – 07 – 2006.

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I tesori di Pugacev


Pugacev in galera prima di venir squartato


La succinta storia di Pugacev dall'Enciclopedia Garzanti del 1969

   Emelian Pugacev, la guida di una delle piu grandi rivolte contadine nella storia della Russia ed anche di tutta Europa, avrebbe seppellito denaro e gioielli in posti diversi. Pugacev era costretto a muoversi costantemente: doveva sollevare la rivolta in tutte le nuove regioni della Russia, evitando allo tempo lo scontro con i grandi contingenti dell'esercito zarista. Nel corso dei suoi spostamenti, Pugacev ricevette considerevoli patrimoni: le proprietà dei nobili saccheggiati, il denaro statale sequestrato nelle città catturate, la quota che i Pugaceviani avevano espropriato ai benestanti cittadini e ai commercianti per la causa comune e cosi via. Del resto era necessario spostare rapidamente Pugacev e il suo quartier generale, ed era essenziale avere presente che vi era sempre il rischio di una sconfitta militare: in questo caso, le brigate locali avrebbero aiuto a rimettere insieme e riorganizzare la continuazione della lotta dell'esercito contadino e, se necessario, nascondersi dalle autorità. In effetti, l'insurrezione di Pugacev consisteva in una serie di sollevazioni locali, e i mezzi per mantenere l’esercito proletario doveva essere reperibile in qualsiasi momento in un'ampia varietà di regioni.
Ovvio che dopo la sconfitta del condottiero della Guerra dei contadini del 1773-1775, corse voce di un immenso tesoro occultato dai suoi seguaci chissà dove. Queste voci, o leggende popolari come volete chiamarle, circolano ancora in Russia. Ecco alcune delle varianti piu famose della posizione dei tesori di Pugacev:


Mappa della regione dove ha sede il villaggio natale di Pugacev, qui si trova anche Il paesino Lenin – di poco meno di 500 abitanti – sulla riva sinistra del fiume Aksay Kurmoyarsky, a praticamente 7 chilometri a est della citta di Kotelnikovo, a sud dell’ex Stalingrado.
Vedi https://ru.m.wikipedia.org/wiki/Ленина_(Волгоградская_область)


- Il villaggio natale di Emelian Pugacev, Zimoveyskaya (e, per inciso, di Stepan Razin [1630-1671 circa] - capo della rivolta del 1670-1671). La voce che Pugacev nascondeva alcuni dei suddetti tesori nella sua terra natia sorse ai nostri giorni, dopo che il villaggio fu inondato dalle acque del bacino di Tsimlyansk, e trasferito nella riva sinistra[1] della regione di Volgograd nella meta del XX secolo.

[1] V. https://ru.m.wikipedia.org/wiki/Пугачёвская_(Волгоградская_область) Dopo l'esecuzione di Pugacev nel 1775, la sua casa fu bruciata, il villaggio fu spostato a 2 km a sud e fu chiamato Potemkinskaya .

- Il Lago Tavatui vicino a Ekaterinburg: questa voce nacque sulla stampa sovietica degli anni ’70. Lo scienziato e scrittore Anatoly Malakhov, residente a Sverdlovsk, trovo una vecchia bara, in cui un'indicazione criptata gli fece supporre che il tesoro di Pugacev fosse sommerso nel lago Tavatui, a 50 chilometri dal centro regionale. Si dice anche che Malakhov abbia poi trovato sulla riva del lago un particolare segno di identificazione, che indicasse il luogo in cui era il tesoro. Ma da allora non si e saputo niente di più.



- La caverna sita nel distretto di Satkinsky nella regione di Chelyabinsk: sulla riva sinistra del fiume Ay, vi e tra le rocce una spelonca costituita da due piccole grotte, l'ingresso e piuttosto difficile da notare. C'e una credenza popolare che in queste grotte Pugacev avesse nascosto un prezioso tesoro.
Un esame approfondito della grotta non rilevo tracce di tesori, ma sono state scoperte tracce di presenza umana, quindi il tesoro potrebbe stato scoperto e rimosso dal nascondiglio;
- L’iscrizione su pietra trovata nel distretto di Falensky nella regione di Kirov: alla fine del 19 ° secolo, uno dei contadini della provincia di Vyatka si presentò alle autorità con una pietra da lui scoperta, su cui era incisa un'iscrizione. Nell’iscrizione si affermava che nel 1774 da qualche parte nelle vicinanze un gruppo di Pugaceviani seppellì molti oggetti di valore per un importo di 56 mila rubli in oro e 44 mila rubli in argento; una somma impressionante per quel tempo. La pietra doveva servire da indizio e punto di riferimento per la successiva riscoperta del tesoro. Ma non fu possibile stabilire il luogo esatto in cui il contadino trovo questa pietra, cosi anche la posizione di questo tesoro non sia stata ancora chiarita.
I commenti del 2014 e 2015 inserirono due altre piste:
- Ci sono voci secondo cui uno dei nascondigli del tesoro di Emelian Pugacev e stato sepolto ad Altai nella regione del villaggio di Mnogoozernogo. Si dice che nelle paludi scomparvero diversi carri carichi di gioielli.
- Nella città di Pugacev, ci sono prove che nella zona di Moprae circolarono 20 carri pesanti di emelyan Pugacev e quando se ne andarono erano vuoti. Negli anni '80 li tutto e stato rovistato ma non e stato trovato nulla, solo le catacombe sono state lasciate inesplorate perche si estendevano al disotto di tutta la città ed erano completamente allagate da fiumi sotterranei, tanto che non pochi subacquei non sono tornati da tudovo! Oggi, pochissime persone conoscono queste catacombe e le loro entrate.



Lo sguardo intenso di Nazzari (Pugacev) dallo sceneggiato rai “La figlia del capitano”.
Fonte: http://www.chuchotezvous.ru/civilizations/312.html

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Il Monte Azov


   Il monte Azov sugli Urali, che si trova nel sud-ovest della città di Ekaterinburg, a 8 km dalla citta di Polevskaya. La sua cima e coronata da potenti scogliere con pareti scoscese, da cui si apre una splendida vista degli spazi aperti boscosi.
E più volte citato nelle sue storie e molte leggende nascondono il segreto dei suoi tesori.
Uno dei racconti si riferisce al movimento di Pugacev negli Urali. Infatti Azov era un compagno di Pugacev, che lo avrebbe inviato su questa montagna per vigilare.
Esiste anche una versione secondo la quale il nome della montagna fu dato dai cosacchi che vennero qui dalle steppe Azov.
Nel 1939 gli studenti di Polevsky trovarono ben 44 idoli a forma di uccello – oggi custoditi a Sverdlovsk e a Polevsky – che furono realizzati 2500 anni fa, quando secondo una leggenda, viveva un popolo antico dagli strani occhi bianchi.



Questa popolazione erano i Chud, una etnia della gente Finno-Ugriche, e su di esse vi segnalo un articolo russo – anche se non molto ben adattato in italiano e pieno di pubblicità – molto interessante: https://moscsp.ru/it/finno-ugorskie-narody-finno-ugorskie-plemena.html
Secondo gli storici questa particolare popolazione non lascio ne annali, ne documenti di alcun tipo. Erano persone di media altezza, presumibilmente bionde e dagli occhi chiari; e a causa del loro aspetto ebbero anche altro nome: Chud dagli occhi chiari.



I Chud scomparvero – e te pareva – con l'avvento del cristianesimo, infatti la loro religione era pagana. Al tempo in cui apparvero i primi alberi di betulla arrivò sulle loro terre un popolo diverso, – sembra la storia odierna della penisola italica – dalla pelle più scura. Una leggenda dice che essi vivevano nei boschi, con la loro fede. Quando gli immigrati gli imposero di convertirsi al cristianesimo, essi rifiutarono. E quando volevano essere battezzati con la forza, fu scavato una grande buca con un tetto sostenuto da pali, poi basto abbattere quei pali e riempire di terra la buca.


Ma forse i Chud andarono invece in rifugi segreti in un luogo sconosciuto, nascosto chiamato Bielovodje e questo si accosta alla leggenda della città sotterranea della gente di Agarti, molto diffusa in India. Comunque non se ne andarono per sempre, perche si dice che un giorno gli abitanti di Bielovoje, iChud, torneranno con le loro grandi conoscenze e ci saranno giorni felici!
Una altra leggenda parla del sogno avuto da uno scienziato russo: “Una volta Tatishchev, il fondatore di Ekaterinburg, aveva fatto uno strano sogno. Una donna dall'aspetto insolito e dalla meravigliosa bellezza venne da lui. Era vestita con pelli di animali e gioielli d'oro scintillarono sul suo petto.



«Ascolta» disse la donna a Tatishchev, « Hai dato l'ordine di distruggere gli antichi tumuli nella tua nuova città. Non toccarli, perché lì riposano i miei coraggiosi guerrieri. Non vivrai più bene in questo mondo, se turberai il loro  riposo. Sono Anna, Principessa degli Chud, ti giuro che rovinerò la città e tutto ciò che costruirai se tocchi queste tombe. » E Tatishchev, turbagto da questo strano sogno, ordinò di non violare quei luoghi di sepoltura.
Oggi degli Chud restano solo le leggende e i nomi dati a i fiumi e laghi, dove hanno vissuto.
   Ma la storia piu bella e quella che narrano gli anziani sulla montagna chiamata Azov, perche una fanciulla Azovka vi abita in una profonda grotta.
Mi ricorda la storia della Sibilla Cumana che all’avvento del cristianesimo si isolò sugli Appennini, in quella parte che da lei vennero chiamati Sibillini… La fanciulla è annoiata di tanta solitudine, ma non le piace mostrare i suoi occhi alla gente e, se lo fa, lo fa raramente. Ma perché la gente sappia che è viva, ogni notte, quando fa buio, accende una luce proprio in cima alla montagna.


Molte persone hanno visto questa luce, sono andate in cerca della ragazza, ma non l'hanno trovata. Dicono che le persone che salgano da sole sulla montagna ancora oggi sentono come se qualcuno stia cantando oppure piangendo e gemendo. Vedono il fuoco di una candela o un falò in cima, solo che arrivati li, scoprono che non c'e nessun fuoco… Si sta ancora cercando il posto in cui si trovava l'ingresso della grotta. Sempre gli anziani ricordano ancora quelle persone che volevano andarci, ma che infine non vedevano nulla: il vento soffiava, la candela si spegneva e poi l'ingresso della caverna era coperto di terra e disseminato di pietre.
Il monte Azov non e un luogo complesso, in cui regna un mistero, una promessa e una speranza. Geologi, cercatori e semplici turisti che hanno visitato questi luoghi, affermano che qui c'e effettivamente qualcosa di misterioso. Le nature romantiche lo spiegano con il fatto che in questi luoghi il mondo sotterraneo incontra la superficie. I pragmatici credono che la causa delle complessità mistiche risieda nelle anomalie geomagnetiche. È  il monte Azov.

Fonti :



Marco Pugacioff
  
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