Cronaca dell’insolito 11 - Pugacev
Scolastica e Cecco d’Ascoli
Mago Merlone (disegno di Giorgio Rebuffi), antenato di Beppe,
fa le sue magie davanti Santa Scolastica
Narra una leggenda che nella piccola chiesa
trecentesca di Capovallaza ad Ussita, situata al di sotto del monte Bove vi
zampillava una prodigiosa sorgente. Queste acque avevano la miracolosa virtu di
sanare qualunque malanno, tanto da essere denominata “Acqua santa”.
Finché,
un giorno arrivò quel “cattivone” di Cecco d’Ascoli e con le sue arti negromantiche,
sprofondo la chiesa e disperse la portentosa sorgente.
Fonte: Appennino Camerte del 01 – 07 –
2006.
ωωω
I tesori di Pugacev
Pugacev
in galera prima di venir squartato
La succinta storia di Pugacev dall'Enciclopedia Garzanti del 1969
La succinta storia di Pugacev dall'Enciclopedia Garzanti del 1969
Emelian Pugacev, la guida di una delle piu
grandi rivolte contadine nella storia della Russia ed anche di tutta Europa,
avrebbe seppellito denaro e gioielli in posti diversi. Pugacev era costretto a
muoversi costantemente: doveva sollevare la rivolta in tutte le nuove regioni
della Russia, evitando allo tempo lo scontro con i grandi contingenti
dell'esercito zarista. Nel corso dei suoi spostamenti, Pugacev ricevette
considerevoli patrimoni: le proprietà dei nobili saccheggiati, il denaro
statale sequestrato nelle città catturate, la quota che i Pugaceviani avevano
espropriato ai benestanti cittadini e ai commercianti per la causa comune e
cosi via. Del resto era necessario spostare rapidamente Pugacev e il suo
quartier generale, ed era essenziale avere presente che vi era sempre il
rischio di una sconfitta militare: in questo caso, le brigate locali avrebbero
aiuto a rimettere insieme e riorganizzare la continuazione della lotta dell'esercito contadino e, se
necessario, nascondersi dalle autorità. In effetti, l'insurrezione di Pugacev
consisteva in una serie di sollevazioni locali, e i mezzi per mantenere l’esercito
proletario doveva essere reperibile in qualsiasi momento in un'ampia varietà di
regioni.
Ovvio
che dopo la sconfitta del condottiero della Guerra dei contadini del 1773-1775,
corse voce di un immenso tesoro occultato dai suoi seguaci chissà dove. Queste
voci, o leggende popolari come volete chiamarle, circolano ancora in Russia. Ecco alcune delle varianti piu famose
della posizione dei tesori di Pugacev:
Mappa della regione dove ha sede il villaggio natale di Pugacev,
qui si trova anche Il paesino Lenin – di poco meno di 500 abitanti – sulla riva
sinistra del fiume Aksay Kurmoyarsky, a praticamente 7 chilometri a est della
citta di Kotelnikovo, a sud dell’ex Stalingrado.
Vedi https://ru.m.wikipedia.org/wiki/Ленина_(Волгоградская_область)
- Il villaggio natale di Emelian Pugacev, Zimoveyskaya (e, per inciso, di Stepan Razin [1630-1671 circa] - capo della
rivolta del 1670-1671). La voce che Pugacev nascondeva alcuni dei suddetti
tesori nella sua terra natia sorse ai nostri giorni, dopo che il villaggio fu
inondato dalle acque del bacino di Tsimlyansk, e trasferito nella riva sinistra[1]
della regione di Volgograd nella meta del XX secolo.
[1] V.
https://ru.m.wikipedia.org/wiki/Пугачёвская_(Волгоградская_область)
Dopo l'esecuzione di Pugacev nel 1775, la sua
casa fu bruciata, il villaggio fu spostato a 2 km a sud e fu chiamato Potemkinskaya .
- Il Lago Tavatui vicino a Ekaterinburg: questa voce nacque sulla
stampa sovietica degli anni ’70. Lo scienziato e scrittore Anatoly Malakhov,
residente a Sverdlovsk, trovo una vecchia bara, in cui un'indicazione criptata
gli fece supporre che il tesoro di Pugacev fosse sommerso nel lago Tavatui, a
50 chilometri dal centro regionale. Si dice anche che Malakhov abbia poi
trovato sulla riva del lago un particolare segno di identificazione, che
indicasse il luogo in cui era il tesoro. Ma da allora non si e saputo niente di
più.
- La caverna sita nel distretto di Satkinsky nella regione di
Chelyabinsk: sulla riva sinistra del fiume Ay, vi e tra le rocce una spelonca
costituita da due piccole grotte, l'ingresso e
piuttosto difficile da notare. C'e una credenza popolare
che in queste grotte Pugacev avesse nascosto un prezioso tesoro.
Un
esame approfondito della grotta non rilevo tracce di tesori, ma sono state scoperte
tracce di presenza umana, quindi il tesoro potrebbe stato scoperto e rimosso
dal nascondiglio;
- L’iscrizione
su pietra trovata nel distretto di Falensky nella regione di Kirov: alla fine
del 19 ° secolo, uno dei contadini della provincia di Vyatka si presentò alle
autorità con una pietra da lui scoperta, su cui era incisa un'iscrizione. Nell’iscrizione
si affermava che nel 1774 da qualche parte nelle vicinanze un gruppo di
Pugaceviani seppellì molti oggetti di valore per un importo di 56 mila rubli
in oro e 44 mila rubli in argento; una somma impressionante per quel tempo. La
pietra doveva servire da indizio e punto di riferimento per la successiva
riscoperta del tesoro. Ma non fu possibile stabilire il luogo esatto in cui il
contadino trovo questa pietra, cosi anche la posizione di questo tesoro non sia
stata ancora chiarita.
I commenti del 2014 e 2015 inserirono due altre piste:
- Ci
sono voci secondo cui uno dei nascondigli del tesoro di Emelian Pugacev e
stato sepolto ad Altai nella regione del villaggio di Mnogoozernogo. Si dice
che nelle paludi scomparvero diversi carri carichi di gioielli.
-
Nella città di Pugacev, ci sono prove che nella zona di Moprae circolarono 20
carri pesanti di emelyan Pugacev e quando se ne andarono erano vuoti. Negli anni
'80 li tutto e stato rovistato ma non e stato trovato nulla, solo le catacombe
sono state lasciate inesplorate perche si estendevano al disotto di tutta la città
ed erano completamente allagate da fiumi sotterranei, tanto che non pochi
subacquei non sono tornati da tudovo! Oggi, pochissime persone conoscono queste
catacombe e le loro entrate.
Lo sguardo intenso di Nazzari (Pugacev) dallo sceneggiato rai “La
figlia del capitano”.
Fonte: http://www.chuchotezvous.ru/civilizations/312.html
ωωω
Il Monte Azov
Il monte Azov sugli Urali, che si trova nel
sud-ovest della città di Ekaterinburg, a 8 km dalla citta di Polevskaya. La sua
cima e coronata da potenti scogliere con pareti scoscese, da cui si apre una
splendida vista degli spazi aperti boscosi.
E più
volte citato nelle sue storie e molte leggende nascondono il segreto dei suoi
tesori.
Uno
dei racconti si riferisce al movimento di Pugacev negli Urali. Infatti Azov
era un compagno di Pugacev, che lo avrebbe inviato su questa montagna per
vigilare.
Esiste
anche una versione secondo la quale il nome della montagna fu dato dai cosacchi
che vennero qui dalle steppe Azov.
Nel
1939 gli studenti di Polevsky trovarono ben 44 idoli a forma di uccello – oggi
custoditi a Sverdlovsk e a Polevsky – che furono realizzati 2500 anni fa, quando
secondo una leggenda, viveva un popolo antico dagli strani occhi bianchi.
Questa
popolazione erano i Chud, una etnia della gente Finno-Ugriche, e su di esse vi
segnalo un articolo russo – anche se non molto ben adattato in italiano e pieno
di pubblicità – molto interessante: https://moscsp.ru/it/finno-ugorskie-narody-finno-ugorskie-plemena.html
Secondo
gli storici questa particolare popolazione non lascio ne annali, ne documenti
di alcun tipo. Erano persone di media altezza, presumibilmente bionde e dagli
occhi chiari; e a causa del loro aspetto ebbero anche altro nome: Chud dagli
occhi chiari.
I
Chud scomparvero – e te pareva – con l'avvento del cristianesimo, infatti la loro
religione era pagana. Al tempo in cui apparvero i primi alberi di betulla arrivò
sulle loro terre un popolo diverso, – sembra la storia odierna della penisola italica
– dalla pelle più scura. Una leggenda dice che essi vivevano nei boschi, con la
loro fede. Quando gli immigrati gli imposero di convertirsi al cristianesimo,
essi rifiutarono. E quando volevano essere battezzati con la forza, fu scavato
una grande buca con un tetto sostenuto da pali, poi basto abbattere quei pali e
riempire di terra la buca.
Ma
forse i Chud andarono invece in rifugi segreti in un luogo sconosciuto, nascosto
chiamato Bielovodje e questo si accosta alla leggenda della città sotterranea
della gente di Agarti, molto diffusa in India. Comunque non se ne andarono per
sempre, perche si dice che un giorno gli abitanti di Bielovoje, iChud,
torneranno con le loro grandi conoscenze e ci saranno giorni felici!
Una
altra leggenda parla del sogno avuto da uno scienziato russo: “Una volta
Tatishchev, il fondatore di Ekaterinburg, aveva fatto uno strano sogno. Una
donna dall'aspetto insolito e dalla meravigliosa bellezza venne da lui. Era
vestita con pelli di animali e gioielli d'oro scintillarono sul suo petto.
«Ascolta»
disse la donna a Tatishchev, « Hai dato l'ordine di distruggere gli antichi tumuli
nella tua nuova città. Non toccarli, perché lì riposano i miei coraggiosi
guerrieri. Non vivrai più bene in questo mondo, se turberai il loro riposo. Sono Anna, Principessa degli Chud, ti
giuro che rovinerò la città e tutto ciò che costruirai se tocchi queste tombe. »
E Tatishchev, turbagto da questo strano sogno, ordinò di non violare quei
luoghi di sepoltura.
Oggi
degli Chud restano solo le leggende e i nomi dati a i fiumi e laghi, dove hanno
vissuto.
Ma la storia piu bella e quella che narrano
gli anziani sulla montagna chiamata Azov, perche una fanciulla Azovka vi abita
in una profonda grotta.
Mi ricorda la storia della Sibilla Cumana che all’avvento del
cristianesimo si isolò sugli Appennini, in quella parte che da lei vennero chiamati Sibillini… La fanciulla è
annoiata di tanta solitudine, ma non le piace mostrare i suoi occhi alla gente
e, se lo fa, lo fa raramente. Ma perché la gente sappia che è viva, ogni notte,
quando fa buio, accende una luce proprio in cima alla montagna.
Molte persone hanno visto questa luce, sono andate in cerca della
ragazza, ma non l'hanno trovata. Dicono che le persone che salgano da sole
sulla montagna ancora oggi sentono come se qualcuno stia cantando oppure piangendo
e gemendo. Vedono il fuoco di una candela o un falò in cima, solo che arrivati
li, scoprono che non c'e nessun fuoco… Si sta ancora cercando il posto in cui
si trovava l'ingresso della grotta. Sempre gli anziani ricordano ancora quelle
persone che volevano andarci, ma che infine non vedevano nulla: il vento
soffiava, la candela si spegneva e poi l'ingresso della caverna era coperto di
terra e disseminato di pietre.
Il monte Azov non e un luogo complesso, in cui regna un mistero,
una promessa e una speranza. Geologi, cercatori e semplici turisti che hanno visitato
questi luoghi, affermano che qui c'e effettivamente qualcosa di misterioso. Le
nature romantiche lo spiegano con il fatto che in questi luoghi il mondo
sotterraneo incontra la superficie. I pragmatici credono che la causa delle complessità
mistiche risieda nelle anomalie geomagnetiche. È il monte Azov.
Fonti :
Marco Pugacioff
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