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martedì 6 settembre 2016

Pugacioff: mostri & Magie di Giorgio Rebuffi


Pugacioff: mostri & Magie
di Giorgio Rebuffi




   Al  tempo di Re Carlone  Mezzomagno, nella Francesca terra che non si sa dove sia, se in Gallia o in Italia, vive un pacifico barone, vassallo del re. Il suo nome è Borbandon De La Bombardière e la sua casa è un bel castello. Come in ogni castello che si rispetti non manca un mago, il mago Merlone allievo ( al pari di Merlotto, mago pastarolo ) del mago Merlino. Ma…sorpresa! sono i cari Cucciolo & BeppeCHE BELLO!  È facile immaginare che Merlone sia un gran pasticcione e che tutte le sue magie debbano essere aggiustate da Merlino mago basso di statura, ma alto di saggezza, ben più del suo omonimo della corte di Re Artù, che già a quei tempi non c’era più. Ma che succede? Dai boschi e dai villaggi che attorniano il castello del barone accorre tanta brava gente del tutto terrorizzata. Un lupo affamato circola indisturbato; non è Camillo lupo tanto bravo e carino. No! È il famigeratissimo Pugacioff della steppa. Famelico, con uno stomaco sempre brontolante, costretto ad aprir boccaccia solo per mangiare. Polli, porcelli, vitelli corrono pericolo di estinzione: il detto “lupus in fabula” è per lui più che appropriato. Il buon Barone corre in aiuto dei suoi villici, deciso a dare la caccia alla terribile fiera. Ahimè, male gliene incoglie, perché alla sa vista Pugacioff cambia idea: d’ora in poi un solo pensiero domina la sua mente, quello di mettere nel pentolone il grassoccio e saporito Vassalo del Re. Che c’è di male? Pugacioff si dichiara lupo sì, affamato sì, ma repubblicano e rivoluzionario ad oltranza (e magari pure mazziniano).
I maghi hanno un gran daffare per impedire che Bombardon de la Bombadière diventi un barone lessato o arrostito o brasato al Barolo.

A proposito di mazze fatate…


   Si sa, a Pugacioff piace la vita tranquilla e stare con le zampe al caldo: seppur attratto da leggiadre lupacchiotte,  non vuole  complicazioni. Ma nel grande libro del Destino è scritto che il fiero luposki deve difendere i deboli dai malvagi. Perché ? Perché è nato per l’avventura. E le avventure  sono ancor più belle se vissute nelle TERRE ARCANE. In simili scenari (altro che il signore degli anelli) il pur forte ed intrepido Pugacioff deve possedere un’arma fatata, che a pochi è stato concesso di impugnare.



  Un’arma custodita nella Cripta Segreta, dove veglia il Guardiano di Pietra: la sua inesorabile vigilanza mai non cessa. Si tratta della mazza fatata del mitico Re dei nani, Krapadur l’antico eroe. Dal nome si capisce che costui aveva una bella testa dura, quindi nessuna meraviglia se l’arma debba finire  nelle zampe di Pugacioff. Lui ha la testa più dura di un Sasso, anzi ancor più dura dello stesso Guardiano di Pietra! Il risultato è stupefacente: l’arma fatata entra subito in sintonia col nostro lupo. Tempi duri si preannunciano per i malvagi, come è dato vedere in La cripta del Re e Nani e Draghi, storie pubblicate sul Tiramolla della Vallardi, e  poi ristampata in pregevoli volumi da Vittorio Pavesio Produzioni.

Miti, Leggende & Fiabe
del Maestro Giorgio Rebuffi





  Miti, leggende, fiabe: quale patrimonio culturale possiede la Letteratura Fantastica! Reami incantati, animali chimerici, creature fatate: un mondo affascinante al quale è debitrice, spesso e volentieri, la Letteratura Disegnata.
   Scrittori e artisti hanno dato vita a zuccherose vicende di belle Fate, a crude storie di Orchi e Draghi, di tenebrosi stregoni e di esseri ancor più inquietanti. Non mancavano, però, negli aurei forzieri del Regno della Fantasia molte perle, fonte di ispirazioni di altrettante allegre storie comiche.

 
   In questa chiave, nel 1966, apparvero su Cucciolo i miei racconti, che ben si possono definire Magie per ridere: il loro scopo era di condire con una salsa nuova e più saporita le semplici avventure di sempre.
   Erano tempi non sospetti. La prima edizione italiana completa del Signore degli Anelli è del 1970 (Rusconi, Milano). Nel 1967 era stata pubblicata solo La Compagnia dell’Anello (Astrolabio,  Ubaldini, Roma ). Nel 1973 Lo hobbit (Adelphi, Milano).
Maghetti e streghette, cui va la stima erano ancora di là da venire.
                                                     Giorgio Rebuffi

la Fata Merlina

del Maestro Giorgio Rebuffi 
  
 bè, vabbè che ci sono fate... e fate, ma Pugacioff ora esageri, eh, eh!

   Quella volta che la fata Merlina si trovò in guai molto brutti, dovette per forza chiamare in soccorso  qualcuno che non fosse soggetto alla magia; ma non il solito paladino che come Orlando poteva andare fuori di testa. No, no, ci voleva un tipo con una carica in più. E allora perché non un lupo? Anzi un luposki? Nei Reami Magici il tenebroso e sinistro fattucchiero Acchiappaombre, ruba le ombre a tizio e caio per mangiarsele con le verdure. Vive (come Senzalegge della banda della Freccia Nera e il temibile fantasmak) in una cavità sotterranea di una malefica pianta chiamata Albero tristo al centro della Barriera Spinosa. Pugacioff, che nei Reami Magici non proietta ombra (quindi non gli può esser rubata) e non è soggetto alla magia, con il Gattorvo e la Sedia Animata deve impedire questo misfatto. Una padellata in testa all’acchiappaombre  (costui ha padelle molto robuste) e senza bisogno della mazza fatata, l’incarico è presto assolto. Le ombre recuperate. Già, ma è che la ricompensa di dieci zecchini d’oro (come quelli di Mangiafuoco) sfuma per pagare il tassametro della Sedia Animata. Non pagar i balzelli è un’impresa che neanche Pugacioff della Steppa può superare. Meglio dormirci sopra. L’ombra della Fata è stata pubblicata su Dodo, agosto 1997, ed. Giorgio Mondadori e ristampata nel 2003 nel volume 4fumetti (Vittorio Pavesio). 


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