Un Paladino con Colt 45
[Have
Gun Will Travel]
Il telefilm Have Gun
Will Travel, è conosciuto in Messico come Revólver a la Orden, in Spagna anche come El
pistolero di San Francisco, in Italia? Un paladino con colt 45? E chi se lo ricorda più!
Probabilmente,và a sapere, gli hanno lasciato lo stesso titolo originale, è
stata trasmessa 40 e passa anni fa…
Questa serie televisiva narra le vicende di Paladin (guarda caso il nome di
battesimo è sconosciuto), un pistolero professionista al servizio delle buone
cause come i classici paladini delle saghe arturiane – o come il classico
Ivanhoé di Roger Moore – e la serie western durò ben 226 episodi, dal
’57 al ‘63.
L’interprete era Richard Allen Boone
(Los
Ángeles, California, 18 giugno
de 1917 - San Agustín, Florida, 10 gennaio1981), e ho letto da qualche parte nei
siti di lingua spagnola che era discendente di quel Daniel Boone, di cui
ricordo Fess Parker nell’omonimo telefilm. Sembra infatti che il babbo era un
discendente di Squire Boone, il fratello del trapper.
Paladin
non è un rozzo bandito illetterato.
Infatti sappiamo dal primo episodio che era un studente universitario che aveva
frequentato West Point alla ricerca di una carriera militare. Tuttavia, dopo la guerra civile, si recò all’ovest
diventando un pistolero in vendita.
Il suo quartier generale è l’albergo Carlton di
San Francisco, che dovrebbe trovarsi vicino Pacific street, dove ha fama di dandy per la sua eleganza nel vestire, la sua ammirazione per
l’opera, il suo squisito gusto gastronomico e…. le belle donne.
In genere le vicende partono quando un servitore asiatico
del Carlton, Hey Boy (l’attore Kam Tong), apparve all'inizio della maggior
parte degli episodi portando un telegramma di un potenziale cliente a Paladin.
Il telegramma arriva sempre dopo che il
cliente suddetto ha ricevuto il suo
biglietto da visita dove vi è la figura di un cavallo degli scacchi bianchi
("paladino" in inglese) e la scritta "Viaggio Armato ...
Telegrafate Paladin, San Francisco".
Paladin quindi, indossa un completo blu scuro e diventa una
figura estremamente minacciosa.
Per i suoi lavori chiede un caro prezzo, non meno di 1.000 dollari. Ha con sé, nascosta una
piccola derringer e un revólver, una
pistola, una classica Colt calibro 45 –
come quelle che hanno Tex Willer, Capitan Miki e tanti altri eroi del west
disegnato – ma appositamente progettata per lui. Ci informa all’inizio del
primo episodio:
- Vorrei che tu
buttasi uno sguardo a questa pistola. La presa è eccellente, l'equilibrio è
perfetto. Il grilletto risponde a una pressione di un'oncia. Se guardi
attentamente in canna, vedrai le linee della rigatura.
Quest'arma è stata realizzata a mano secondo le mie
indicazioni. L'arma che ho in mano, è una rarità; e raramente la estraggo, a
meno che non intenda usarla.
Paladin è abile
nella lotta, oltre a usar bene le armi da fuoco, ma in genere cerca di non
usare la violenza; infatti il grande vantaggio di Paladin sui suoi avversari
non sono le sue armi, né la sua abilità come sparatutto straordinario, ma la
sua raffinata educazione.
Ha una capacità infallibile di mettere in relazione la sua
conoscenza di Storia e metterla in relazione con le situazioni che gli si
presentano.
Praticamente se il nemico lo circonda, Paladin può tirar
fuori qualche commento sofisticato sul generale Marcello e l'assedio di
Siracusa, o qualcosa di simile, per poi usarne l'osservazione a suo vantaggio.
Sempre nel primo episodio infatti dice:
- La Falange
greca è stata sviluppata per esigenze specifiche. Hanno combattuto spalla a
spalla su piccoli campi di battaglia e sono stati considerati invincibili. Poi
i Mastadoniani li hanno colpiti con la cavalleria e quella fu la fine della
Falange.
Nel seppellire un
ranchero, un allevatore ucciso dagli indiani, Paladin
recita il poema di John Donne "Death Be Not Proud" ai piedi della
tomba.
Come un maestro di scacchi, Paladin cerca sempre di
prendere il controllo della mortale partita che gioca con la signora con la
falce, e uccide solo come ultima risorsa.
Ricordo ancora come mi è rimasto
impresso il duello finale nel secondo episodio, senza via d’uscita. Il
fuorilegge doveva morire e si è fatto uccidere da uomo giusto: Paladin! E
nemmeno avevo capito che il fuorilegge era Charles Bronson, sfido io, con
quella barba. Il sottotitolo del primo episodio (non sincronizzato) l’ho
trovato in americano, l’ho fatto tradurre da Subtitle Edit in italiano e il
risultato non è eccezionale! Su youtube però è rimasta solo la seconda psrte
per un dannato reclamo.
Ma perché è diventato un pistolero, ma con ferrei principi? Lo spiega
lui stesso a un giovane chiamato Roderick Jefferson (interpretato dal figlio di
Robert Mitchium, James) entrato nella sua stanza per ucciderlo, costretto da un
pesante debito di gioco. In lui, Paladin rivede se stesso dieci anni prima…
L’episodio si intitola Genesi ed è
diretto da Willian Corand, futuro Cannon e Nero Wolfe televisivo, che recita la
parte di Norge, l’uomo che costringe Paladin – di cui ha un pesante pagherò con
la sua firma – ha tentare di uccidere un certo Smoke.
Questo Smoke sorveglia il paese
sito nella valle Delta, dove Norge tiranneggia, ma Smoke cattura Paladin e lo
rinchiude in piccola radura e lo costringe a cambiare, prima di farsi uccidere
perché ormai malato.
Paladin
(di cui non saprà mai il vero nome) ha chiuso gli occhi a Smoke.
A quel punto Paladin – dopo aver
ascoltato la passionale omelia al funerale da parte della comunità della valle
– deve trasformarsi, diventare un nobile paladino e fermare il vero drago: Norge!
Che non entrerà più in quel paese.
Un eroe della televisione occidentale degli anni '50 che
recitava a memoria le poesie è qualcosa di unico, ben lontano dal solito
incolto yaanke, o gringos che dir si voglia, ammazzaindiani.
La popolarità di "Revolver to the Order" fu un tale,
clamoroso successo in usa, che arrivò terzo nella classifica delle serie
televisive tra il 1958 e il 1961. Fu un successo anche la canzone "La ballata di Paladin",
infatti è stata un successo discografico all'inizio degli anni 60.
Sono stati girati 225 episodi di "Revolver to the
Order" (molti sono stati scritti da Gene Roddenberry), di cui 101 diretti
da Andrew V. McLaglen e 19 sono stati diretti dallo stesso Richard Boone.
Non trovandosi più l’edizione
in italiano, sia di Paladin, sia di Maverik,
mi devo accontentare
della Versione Originale con sottotitoli in spagnolo. Il maresciallo (Marshall)
Mort – parodia di Matt Dillon – parla con il dottore: «Ti ricorda di quel
pistolero che venne la settimana scorsa…»
«…e che distribuiva
biglietti da visita?»
Il successo di questa serie fu tale che fece
sì fosse citata anche in altri telefilm come “Maverick” con James Garner dove in un paese, Maverick viene a
sapere che la settimana prima era passato un pistolero che distribuiva
biglietti da visita;
Il primo episodio
della seconda serie di Due onesti fuorilegge.
Essendo in Versione
Originale, c’è l’ho, ma non lo mai visto.
e in Due
onesti fuorilegge. Nel primo episodio della serie si vede che all’inizio
che è ambientato a San Francesco e vi è la scena ripresa da Paladin, ovvero il
cartello che indica la via dove è situato l’albergo Carlton.
Ha dato spunto anche a un piccolo
spaghetti-western con Dean Reed: Dio li crea... Io li ammazzo! Reed, il cowboy rosso, infatti interpreta un dandy che però è un
micidiale pistolero e nel film l’estrema violenza viene spenta da un continuo
umorismo.
Paladin riceve una richiesta di ingaggio
Paladin fra i pellerossa
Preston e il suo bel
cane King, Rayo in spagnolo
Questa bella serie western ha avuto una
trasposizione a fumetti, che però non ha avuto un’edizione italiana, come del
resto quella del Sergente Preston, disegnata da Alberto Giolitti, altro
telefilm western trasmesso in Italia. L’edizione a fumetti, per la maggior
parte degli episodi è sempre di Alberto Giolitti.
Secondo
il sito http://www.thrillingdetective.com/paladin.html
Il successo di Paladin venne trasbordato in un altro mezzo: la radio! la serie è stata una delle poche a originarsi in televisione prima di
diventare un programma radiofonico. Molti degli
episodi radiofonici erano adattamenti di sceneggiature televisive.
John Dehner e Richard
Boone
Alla
radio la voce di John Dehner per Paladin era naturalmente diversa da quella di
Richard Boone.
Dehner aveva una voce ancora più raffinata, ma sembra
fosse altrettanto formidabile in una situazione difficile. Il programma radiofonico era anche insolito perché l'ultimo
episodio fornì una conclusione per la serie. Paladin
andò ad est a rivendicare una grande eredità, una tenuta di una zia defunta.
Marco Pugacioff
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