Nikolai Bukharin
Il pupazzettista comunista fatto uccidere da Stalin
Gorki, Nadezda e Ilic
A volte leggendo qua e là mi trovo davanti a strani personaggi. Nadezda Krupskaia, moglie di Lenin, era una giovane intellettuale dal bel viso che per le malattie dell’epoca non poteva aver figli e che deformarono il suo viso in vecchiaia. Scrisse un libro La mia vita con Lenin, oggi più di nessuna importanza, ma da cui ho avuto delle piccole sorprese.
Ho saputo che Lenin, su insistenze di Gorki, venne pure in Italia nel maggio del 1908. Per la precisione a Capri dove «v’era molta gente, molto rumore, molta agitazione.» e ne ho preso spunto per una avventura del mio Blek contro Cthulu. Una idea, nient’altro. [Vedi pag. 164 dell’edizione Editori Riuniti del ‘56]
Ma a pag. 224, la signora Nadezka mi ha fatto scoprire un pupazzettista russo; scrive infatti…
«Nell’autunno del 1912 conoscemmo Nikolai Ivanovic Bukharin. Nei primi tempi oltre a Bugucki che incontravamo spesso, veniva a casa nostra il polacco Casimir Ciapinski, redattore del giornale di Cracovia Napsciud [Avanti !]. Ci parlava sempre della famosa stazione di cura di Zakopane, nei dintorni di Cracovia, circondata da alte montagne di una bellezza indescrivibile; ci raccontava tra l’altro che lassù viveva il socialdemocratico Orlov, buon pittore di montagne. Ben presto abitammo nuovamente in città. Ed un giorno che guardavamo dalla finestra, vedemmo arrivare un giovanotto con un enorme pacco di tela sulle spalle. Era Bukharin che si faceva chiamare Orlov. Converso a lungo con Ilic [così chiamava sua moglie Lenin]. Abitava allora a Vienna e da quel momento avemmo continui rapporti con Vienna. Anche i troianovski vi abitavano. Quando gli chiedemmo notizie dei suoi quadri, Bukharin tirò fuori dal sacco alcune magnifiche riproduzioni di quadri di artisti tedeschi che ci mettemmo ad esaminare con molto interesse. C’erano dei Boeklin, ecc. A Vladimir Ilic piacevano i quadri. Ricordo la mia meraviglia quando una volta in casa di Vorovski prese tutto un mucchio di monografie illustrate su vari pittori e passò diverse serate a leggerle ed a guardare le riproduzioni.»
Le tasse del 1895
All’inizio cercai notizie sul pittore Orlov e venne fuori lo straordinario Nikolay Orlov 1863-1924 di cui Lev Nikolaevich Tolstoy (1828-1910) scrisse «Un uomo che pensa con il cuore» perché il soggetto di Orlov era il misero popolo contadino russo e che lo avvicina in questo al nostro Teofilo Patini (1840-1906).
Serata d’inverno
Un bel disegno di Ilic
Stalin
Dzerzhinsky come la spada della rivoluzione.
Bukharin, che in italiano potremo chiamare Nicola, divenne un amico di Lenin e dopo la rivoluzione del ’17 divenne uno dei dirigenti della Pravda. Secondo la solita wiki, nel cosiddetto “testamento di Lenin”, il rivoluzionario vicino alla morte indicava con affetto Nicola come “il figlio prediletto del partito”.
L’abc del comunismo
Kalinin
… e infine la sua caricatura
Ma durante le spietate “purghe” di Giuseppe Stalin, l’ex campanaro di Venezia e portiere notturno anconetano, fece uccidere pure Nicola nel 1938. Venne riabilitato solo da Gorbaciov, prima della caduta dell’Unione Sovietica.
Che il perché dell’odio di Stalin si debba trovare nelle caricature di cui Nikolaj Ivanovič Bucharin era un simpatico autore?
Tre mogli, due figli, e una bella arte in mano questo ci ha lasciato Nicola.
Marco Pugacioff
Macerata Granne
(da Apollo Granno)
S.P.Q.M.
(Sempre Preti Qua Magneranno)
30/06/'21
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