Guido Grilli
Grilli con la sua figliola
Guido Grilli nacque il 1 gennaio del 1905 a
Vico Galliano, in prossimità dello scomparso Borgo Scopari
di Foggia, un caratteristico borgo oggi non più esistente perché “sanato” dalle
tipiche “rapallizzazioni” (termine usato spesso nei loro fumetti da Bottaro e Rebuffi per ridere a denti stretti sull'urbanizzazione selvaggia) d’inizio secolo che sventrò lo stesso cuore di Roma.
Fin da
piccolo mostrò tendenza al disegno, infatti «lui stesso raccontava che all’età
di quattro anni aveva tentato allo specchio un autoritratto.» Ma nel 1924 si
trasferisce a Roma per studiare all’Accademia di Belle Arti e la Città Eterna
- allora ancora magica e attraente - diventa il suo secondo luogo del cuore; secondo solo alla sua Foggia.
A Roma ebbe studio a via Margutta – la via degli artisti – stringendo amicizia
con altri pittori tra cui Giorgio De Chirico.
È nel ’29 che ritorna a casa per realizzare
scene religiose nella cattedrale e nel ’36 si sposerà con Anna Telesforo che
gli donò due figli, Marisa e Roberto.
Grilli fu un gran bravo illustratore per giornali e Fumetti infatti
collaborò soprattutto con la rivista cattolica Il Vittorioso.
Evocativa copertina per gli Albi dell' Avventura n. 184 Il Capitan
FRACASSA. Da E-Bay
Grilli però realizzò anche stupende opere a fumetti per una sfera non
religiosa e decisamente di sinistra. Prima che fosse fondato Il Pioniere,
lavorò infatti nel ’46 per Il moschettiere.
Qui le sue opere vanno dagli splendidi fumetti
come l’evocativo Avventure del Capitano
D’Avegnac di Alberto Guerri, dal n. 22 del 1 giugno del ’47 passato allo
sconosciuto S. Fida (un suo aiutante?);
Da Il
Moschettiere n. 9 del 1946
Al fantascientifico Gigetto nel mondo antidiluviano iniziato nel n. 1 del 5 gennaio del
’47, scritto da Carsi e terminato nel n. 20 del 18 maggio del 1947;
Dal Il
Moschettiere n. 1 del ’47. A distanza di più di 70 anni, le prorompenti bellezze
mediterranee, di sangue latino – come la Lollobrigida o la Fenech - delle
ragazze di Grilli, a tutt’oggi fanno ancora girare la testa.
Al neorealistico I ragazzi della grotta di Luciana Peverelli dal n. 25 del 22 giugno
del ‘47 del Pioniere, in seguito per
la momentanea chiusura del Pioniere venne
ristampato sul n. 1 di Noi ragazzi
del 1 gennaio del ‘48 come I ragazzi di
Armina e proseguito nel n. 9 del 29
febbraio del ‘48 dal bravo e sconosciuto D’angelo, più che probabilmente
un suo collaboratore e allievo;
Fino alle illustrazioni quasi a piena pagina
come i due magnifici moschettieri a specchio alla pag. 11 de Il Moschettiere n. 9 del 10 novembre del
‘46;
Questi magnifici Moschettieri, anche se
non firmati, hanno il suo magnifico stile
Ai numerosi disegnini [da una diretta
testimonianza di Michele Arcangelo Iocca erano chiamati Minimali] a corredo di
rubriche, riduzioni di romanzi e articoli vari.
Collage delle varie illustrazioni che
attribuisco allo stile di Grilli
Le sue opere maggiori sono però dei "cartoni" per delle vetrate di chiese, e le sue opere vanno da Fogia, a Chieti e perfino nella cappella degli artisti a Hollywood in usa.
L’ultimo “cartone” lo realizzò per il rosone
della chiesa di San Pio X a Foggia il giorno prima della scomparsa, avvenuta il
24 novembre del 1967.
Fonti:
Marco Pugacioff
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
se vuoi puoi andare
alla sezione
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.