Guido del
Piceno: Imperatore Romano
Sento
sempre e leggo del Sacro Romano Impero
Germanico.
Anzitutto chi sono gli imperatori Romani?
Tutto ebbe inizio con il più grande
personaggio dell’Antichità: Caio Giulio Cesare, ben superiore a quel Alessandro
che conquistò tutto il mondo ma che morendo, il suo impero si disintegrò.
Un ritratto di Giulio Cesare del 1850. Da
Gallica
Giulio Cesare non fu MAI Imperatore, ma solo dittatore perpetuo – ateo,
anche se la sua discendenza veniva dalla Dea Venere, tanto da avere occhi di
color azzurro – concepì un impero che durò ben tre secoli (e dieci altri con lo
spezzone orientale) dopo la sua morte. Morte dovuta anche a suo figlio naturale
Bruto avuto da una donna sposata, per la gelosia di aver scelto il pronipote e
figlio adottivo Ottaviano come capo di quel nascente Impero.
L’Imperatore Giuliano, Cameo del IV secolo da Antioca.
Da Gallica
Si arrivò ad avere poco più di una cinquantina
di imperatori romani, di cui bisogna ricordare almeno il grande Giuliano, (detto
spregiativamente dai cristiani
l’apostata) soprattutto per la sua morte [461 anni dopo la nascita di
Giulio Cesare, il 361 dell’Era Volgare] dovuta a un suo soldato di religione
cristiana, mentre stava per piegare l’impero persiano. Dopo la sua morte, il
suo posto venne preso da Giovano, che campò un solo anno e con il suo
successore ci fu una prima divisione dell’impero in due spezzoni con Valentiniano,
divisione divenuta definitiva con Teodosio. Un fatto importantissimo per capire
le vicende successive.
Il 4 settembre 476 il generale Odoacre depone
Romolo Augustolo e invia le insegne imperiali a Zenone, che gli conferisce il
titolo di "patrizio" e riconosce la sua sovranità sull'Italia. Lo
stesso Odoacre fa assassinare Giulio Nepote, imperatore precedente a Romolo
Augustulo, il 9 maggio del 480 che si trovava esiliato a Spalato. Quindi tra il
476 e il 480 dell’Era Volgare avvenne la caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
Chiesa di Châteaudun. Abbazia reale
della Magdelaine. Epoca carolingia [dessin 19° secolo] Personaggio forse
raffigurante Carlomagno. Da Gallica
Da
qui ci furono circa tre secoli senza Imperatore d’Occidente. Gli imperatori
d’Oriente facevano il bello e il cattivo tempo da Bisanzio, tanto che nel
cercare di riprendersi i territori imperiali italiani, fecero una guerra contro
i Goti, sterminando le popolazioni italiche – ormai da secoli romanizzate – e
lasciando il territorio del Piceno deserto.
A
partire dal 680 dell’Era Volgare Tommaso di Morienna ricostruisce l’abbazia di
Farfa, e con la pressione musulmana (tra invasioni militari e pirateria) gli
abitanti dell’attuale Francia del sud, tutti di stirpe Gallo-romana (ovvero che
avevano dentro di loro il sangue Romano) emigrarono in massa all’inizio del
ottavo secolo in quella regione rimasta spopolata dalla lotta contro i Goti.
Qui ormai erano liberi, Franchi e tra
di loro vi erano i Lambertingi o Vidoni, provenienti dalla regione della
Settimania.
I
dizionari storici dicono che questa famiglia arrivò in Italia con Carlo Magno,
ma dovevano essere già presenti in quella che sarà ricordata come Francia dalla tradizione orale locale (ormai
spazzata via dalla ignoranza tecnologica e non certo citata dai documenti), già
dall’inizio della migrazione forzata per riportare a coltura il territorio che
era stato devastato dalla guerra gotica e che nemmeno i Longobardi riuscirono a
ripopolare.
Ma
parlavamo di Carlo Magno, un omone amante della bella vita (si sa, ebbe molte
mogli e numerose amanti) e delle cacce, anche all’uomo (le famose campagne di
guerra servivano solo allo scopo di reclutar braccia per coltivare la terra). I
veri sovrani d’Italia (e questo anche oggi) sono i papi e Leone III (come si
sa) mise la corona imperiale sulla capoccia di Re Carlo la notte di natale
dell’anno 800 dell’Era Volgare; ma gliela pose come Imperatore Romano
d’Occidente! Dall’assassino di Giulio Nepote e dalla deposizione di Romolo
Augustolo vi era di nuovo un Imperatore a Roma e non era santo, né sacro. Con
Costantino ormai la cristianità aveva preso il sopravento, tanto da far
ammazzare il grande Giuliano all’apice della sua grandezza nel distruggere
finalmente l’Impero Persiano.
Carlo non era però Romano, né aveva dentro di sé sangue Romano ma quello
dei Merovingi (che discendevano secondo la leggenda da una creatura umanoide
venuta dal mare). Niente da dire, anche alcuni degli ultimi Imperatori
dell’antica Roma erano di stirpe barbarica.
E
Carlo III detto il Grosso, ultimo
discendente diretto di Carlo fu deposto nell’anno 887 da una dieta in Germania
capitana da Arnolfo di Carinzia, perché malato al cervello. Infatti venne pure
operato e all’epoca vi erano solo i chirurghi di Preci, in Umbria, che potevano
aver fatto quell’operazione.
Ma
Arnolfo si vide ampiamente beffato dalla corsa verso il trono da un condottiero
italico: Guido! Un condottiero che lottò contro avventurieri germanici e
invasori musulmani. Su di lui giravano accuse infamanti che avesse fatto
accordi con gli invasori musulmani della penisola italiana che trovarono posto
– guarda caso – sugli annali di Fulda (un’abbazia posta nel profondo di quelle tenebrose
foreste tedesche che incutevano timore perfino al grande Giuliano), redatti da
monaci, di cui uno solo si puliva il sedere dopo l’evacuazione, e doveva esser molto
bello visto che fu ingravidata dal suo cameriere quando arrivò al soglio
pontificio, parlo della povera papessa Giovanna.
In
lui, in Guido, nella sua famiglia, si doveva sentire forte la discendenza
Romana visto che sua moglie Ageltrude, principessa di Benevento e prima che
Imperatrice, Regina d’Italia (e non dei Longobardi, ma di TUTTE le popolazioni
che allora erano in Italia, Romani, Longobarde e Franche) nel dittico d’avorio dell’abbazia di Rambona mise la Lupa
Capitolina. Sì, la lupa di cui si persero i gemelli nei suoi vari spostamenti e
rifatti nel ‘500 da Antonio del Pollaiolo. Una splendida lupa non romana, ma
fusa al tempo dei Carolingi, che come nel dittico digrigna i denti per
difendere i suoi cuccioli.
Questo
per ribadire come in suo marito scorreva forte il sangue Romano. Sangue che
neppure l’avventuriero Arnolfo riuscì a versare; Arnolfo era soprattutto un
vigliacco che grazie a una carogna da vivo
e da morto, Formoso (un infido individuo che mangiò a sbafo per anni a
casa dei Vidoni) ebbe la corona da ANTIMPERATORE.
Il
padre di Guido era duca di Spoleto, carica che ebbe anche lui insieme a quella
di marchese di Camerino, ed è sempre stato considerato di stirpe spoletina.
Niente di più sbagliato; le tracce della sua famiglia vengono dal Piceno e il
castello sicuramente originario della sua famiglia era Castel Guido nell’alto
ascolano e prima di trasferisci a Fontana Broccoli (oggi Salsomaggiore terme)
sua moglie trascorse molti anni a Camerino, dove appunto Guido era stato nella
sua giovinezza marchese.
Appunto in quegli anni visse Ottone l’Illustre,
funzionario di Aquisgrana, padre di Enrico l’uccellatore
e nonno di Ottone I, acclamato e consacrato ai primi dell’agosto dell’anno 936
ad Aquisgrana “RE dei Romani”. Nell’anno dell’Era Volgare 962 questo Ottone fu
consacrato Imperatore Romano dal nipote di un generale dell’Imperatore Guido:
Alberico di stirpe camerinese e detto di Spoleto. Il papa era Giovanni XII,
primo pontefice che dovette cambiar nome in quanto il suo era... Ottaviano.
Da
qui inizia per tutti il “glorioso” Sacro Romano Impero Germanico, ma ripeto,
non c’è niente di sacro, né di santo. Personalmente l’unica grandezza degli
Ottoni fu quella di riconosce il talento da erudito del figlio di un pastore
dell’Aquitania, Gerberto di Aurillac e farlo consacrare pontefice. E poi
questo“glorioso” Impero poteva aver inizio da Arnolfo, germanico anche lui, e
austriaco come Hitler, no?
Barbarossa
alla terza crociata.
Da un manoscritto conservato alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia
Allora
quando nasce questo “glorioso” Sacro Romano Impero? Non certo con gli Ottoni,
ma con Federico Barbarossa, quando a natale (ancora con questo natale, uffa!!!)
del 1165 Carlo Magno fu dichiarato SANTO! Da ora in poi l’Impero è sacro. Sacro
Romano Impero, sì, Romano perché si rifà all’Impero creato da Caio Giulio
Cesare, ma ormai del tutto germanico che con l’Italia – ormai totalmente PREDA
della Chiesa – non niente più a che fare, se non come sudditanza di un Impero
che nulla ha più di Romano; in cui gli austriaci e i tedeschi l’hanno fatta da
padrone fino al 900 (non dimentichiamoci delle cacce spietate a Murat e a Garibaldi)
e che dal 2000 comandano i tanto enfatizzati Stati Uniti d’Europa con la loro
Banca centrale.
Se
qualcuno vuol farmi le “pulci” (come si dice) per quello che ho scritto, faccia
pure, ma si ricordi SEMPRE che io non sono un leccaculo dei professoroni
universitari e che soprattutto sono a casa mia.
Marco Pugacioff
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