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lunedì 17 febbraio 2025

Su Aquisgrana in val di Chienti di Patrizia Licini, 16 febbraio 2025

 

Su Aquisgrana in val di Chienti

 

(Patrizia Licini, 16 febbraio 2025)

 

Ho cercato di approfondire la questione sul tema "Aquisgrana in val di Chienti". Qui di seguito espongo i miei dubbi.

 



L’eclissi avvenuta quando Colombo era al suo quarto viaggio

 

1. Sull'eclisse solare della mattina del 16 settembre 787.

Secondo gli annali di Lorsch si è verificata a nord di una linea che va da Parigi in Francia, fino a Monaco in Germania. Secondo gli astronomi si è verificata in Campania; quindi intorno a Napoli.

Ma secondo quale stile del calendario? Rispetto allo stile di oggi, lo stile moderno, la data poteva variare di città in città, tenendo conto del calendario adottato. Occorre trovare la data giusta per ognuna delle città presuntivamente interessate all'eclisse, poiché la data dell'anno per uno stesso avvenimento può variare di una unità, più o meno a seconda dello stile del calendario usato in un luogo, oppure in un altro.

 

Un utile aiuto è dato da Adriano Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo: dal principio dell'era cristiana ai nostri giorni, Milano, Hoepli, 2009 (Ed. 7a), Parte Prima: Ere e periodi cronologici e loro entrata in vigore. Nozioni di Cronografia, pp. 1-16. Oggi anche on line in Google libri.  Tra i diversi sistemi usati nel Medio Evo per cominciare a contare l'anno (capodanno), rimane da vedere in che paesi e in quali tempi i sistemi sono stati usati:

Napoli, essendo in Italia meridionale, al pari dei casi conosciuti specialmente in Puglia e Calabria, e negli ex territori della Magna Grecia, cominciava l'anno nuovo il 1° di settembre. Lo stile bizantino (sorto nel VII secolo) anticipa sullo stile comune moderno di quattro mesi, facendo cominciare l'anno nuovo il 1° settembre. In altre parole, per festeggiare capodanno, Napoli con tutta probabilità usava lo stile bizantino, che comincia dal 1° settembre, anticipando sul moderno, al quale corrisponde dal 1° gennaio al 31 agosto (vd. Cappelli cit., p. 8).

Di conseguenza, per verificare mediante le tavole cronologiche (vd. Parte II) a quale anno dell'era cristiana corrisponda una data qualunque dell'era bizantina, si dovrò tenere presente che l'anno bizantino comincia il 1° settembre, anticipando di 4 mesi sull'anno comune: quindi, se si tratta dei mesi da settembre a dicembre, l'anno dell'era cristiana va diminuito di una unità (vd. Cappelli cit., p. 16).

Questo è proprio il caso della data dell'eclisse solare in questione - 16 settembre 787 - che, se è espressa secondo il calendario moderno, in realtà a Napoli fu visto il 16 settembre 788 cioè quando qui l'anno nuovo 788 era appena iniziato il 1° settembre in anticipo rispetto all'anno dell'era cristiana.

Parigi fa cominciare l'anno nuovo secondo lo stile della Pasqua detto anche stile francese o gallico: comincia dal giorno di Pasqua, posticipando sul moderno, al quale corrisponde da Pasqua fino al 31 dicembre (vd. Cappelli cit.i, p. 8). Quindi nel caso della data del terremoto in questione - 16 settembre 787 - se è espressa secondo il calendario moderno l'eclisse solare fu osservato a Parigi il 16 settembre 787.

 

Per trovare cenni sulla data in uso a Monaco nel ducato di Baviera, occorre vedere un altro testo: Friedrich Hektor Grafen Hundt, Ueber die Bayrischen Urkunden aus der Zeit der Agilolfinger. Mit Registern über die vorkommenden Personen und Orts-Namen, München, Verlag del k. Akademie, 1873. Troviamo i seguenti atti pubblici registrati dalle cronache del ducato di Baviera negli anni 758 e 772.

 

Il primo viene dal monaco Kozroh nel monastero di S. Zenone sul fiume Isen (Isana Aeni=Isen) e la data è: "hoc factum est ad Isane in domo s. Zenonis Anno incarnationis Domini DCCLVIII indict. XI anno XI Tassiloni ducis regni eius" (p. 25).

Anche il secondo viene dallo stesso monaster: "ad ecclesiam b. Mariae Frisingas castro ... Hoc factum est ad Isane in domo s. Zenonis anno incarnationis dni DCCLVIII. Indict. XI anno XI Tassiloni ducis regni eius. in mense mai. VIII K. iun. " (p. 196).

Il terzo viene dalla città detta Dingolfing a 107 km di distanza a nord-est di Monaco (München): "Regnante in perp. d. n. J. Chr. in anno vero XXIIII regni religiosissimi ducis Tassilonis gentis Baioariorum Princeps ... Dingolvingam nuncupatam,", ab incarnatione dominica DCCLXXII (p. 200).

 

Nel ducato di Baviera, con la città di Monaco inclusa, l'anno nuovo inizia secondo lo stile della Incarnazione (Anno incarnationis Domini), cioè dal mistero del Verbo incarnato. A Monaco è usato lo stile della incarnazione, che comincia dal 25 marzo, posticipando sul moderno, al quale corrisponde dal 25 marzo al 31 dicembre successivo; con formule: anno incarnationis dni, ab incarnatione dominica

 

Nelle tavole cronistoriche della storia cristiana, la Pasqua cade il 30 marzo 788 (vd. Cappelli cit., Parte IV, p. 308). E re Carlo, che passerà alla storia come Carlo Magno, occupa la Baviera e passa l'inverno dell'anno 787 a Ingelheim dove festeggia il giorno della Pasqua cristiana, dunque il 30 marzo 788 in base alle tavole cronistoriche; sempre qui Carlo tiene poi il consiglio generale del suo popolo e convoca Tassilone III (Thassilo) il duca di Baviera, come tutti gli altri Primati del regno. Accusato dai Bavari poco dopo, e non potendo negarlo, Tassilone viene giudicato reo di lesa Maestà, come leggiamo nel frammento della Cronaca dei Nibelungi (vd. Nicolaus Hieronymus Gundling, D. Nicolai Hieronymi Gundlings Weyland Königl. Preußischen Geheimden und Consistorial Raths. Ausführlicher DISCOURS Ueber Den vormaligen und und ikigen Zustand Der Teutschen Shurfürsten Staaten, Frankfurt und Leipzig, Bey M. L. Springs, 1748, Dritter Theil, "Das Vierte Capitel", § 5, pp. 331-333; Petrus Matthieu (Pietro Mattei), Historia verace delle guerre sequite fra le due grandi Nazioni di Francia, e di Spagna, Venezia, Barezzi, con Licenza de' Superiori,1625, "Degli Stati della Francia e della Lor Possanza: per giudicar i gran ribelli", pp. 11-12).  

 

Per concludere su questo punto, nel ducato di Baviera dove è localizzata la città di Monaco, è usato lo stile della Incarnazione del Divino Verbo, il 25 marzo, e dunque l'eclisse solare del 16 settembre 787 fu osservato a Monaco il 16 settembre 787.

 

Sappiamo dunque con precisione l'anno dell'annessione carolingia del ducato di Baviera, 788, anche perché le cronache ricordano diverse incursioni degli Avari sia in Italia che in Baviera, tutte respinte da Franchi, Longobardi e Bavari, e pure che Geroldo II, un paladino di Carlo Magno, il fratello della regina Ildegarda la moglie legittima di Carlo Magno, lottò al fianco di Carlo Magno, e,  dopo la deposizione di Tassilone III duca di Baviera e cugino di re Carlo nel 788 (per via della sua infedeltà verso i Franchi perché non aveva mantenuto il giuramento di fedeltà del 787 e aveva appoggiato gli Avari, ma re Carlo gli risparmiò la pena capitale e preferì tonsurarlo e mandarlo in un monastero insieme a suo figlio Teodone), lo sostituì divenendo prefetto della Baviera, fino alla morte, sopraggiunta nel 799 combattendo nella campagna militare contro gli Avari invasori, in una coalizione di Franchi, Longobardi e Bavari. Geroldo II e Ildegarda, la regina morta il 30 aprile 783 dopo 11 anni di matrimonio con re Carlo come afferma Paolo Diacono, il monaco longobardo alla corte di Carlo Magno dal 781, nel suo breve componimento poetico Epitaphium Hildegardis reginae, essendo i figli nati dal matrimonio di Gerardo I il quale aveva avuto giurisdizione su importanti possedimenti familiari nella media valle del Reno e di Imma la figlia di Nebi il duca di Alemannia, erano imparentati con Tassilone III il deposto duca di Baviera (vd. Marco Stoffella, "Chi ha sposato chi? Carlomanno e Gerberga, Carlo e Ildegarda e il presunto matrimonio con una principessa longobarda", in Reti Medievali, Vol. 20, 2 (2019), Firenze University Press, pp. 7-49, particolarmente p. 24).

 

Conclusione

L'eclisse solare del 16 settembre 787 tra Parigi e Monaco non fu lo stesso osservato a Napoli la città che già dal 1° settembre era nel 788.

**

 

Universitate Parisius

 

Ho trovato solo attestazioni che localizzano Universitate Parisius inequivocabilmente nella geografia della Francia, nella posizione raggiungibile dalla nazione dei Normanni, da Saint-Denis, Tolosa, come dagli esempi qui allegati:


***

 

Aquisgrana in val di Chienti

 

I Freducci, i conti marittimi del Comitatus Firmanus nella parte meridionale della Marca di Ancona, che Carlo Magno aveva voluto nel 789 per custodire il litorale marittimo, dal loro castello maggiore di Falerone avevano giurisdizione sul territorio delimitato dal fiume Ete Vivo, che finisce direttamente nel Mare Adriatico, e dal fiume Ete Morto, che finisce nel fiume Chienti al punto della Abbazia di Santa Croce al Chienti (Patrizia Licini, Count Freducci's Nautical Charts, Papal Cartography, and Transmission: A Reply to Article by Chet Van Duzer (2017), in Humanities, Anno IX, Numero 17, Giugno 2020, pp. 29-144 (pp. 65-66).

 

Come si legge in Charlemagne, Capitularia, Liber IV, Cap. V "De Comitibus ad custodiam maritimam deputatis: Volumus ut Comites qui ad custodiam maritimam deputati sunt, quicunque ex eis in suo ministerio residet, de justitia facienda se non excuset propter illam custodiam", A.D. 789.

Patrizia Licini, 16 febbraio 2025

ωωω

 

   È giusto che la professoressa Licini, mi dica che l’ipotesi storica di Aquisgrana in Val di Chienti possa essere una solenne cantonata, ma non posso certo prestar fede alle università locali, e alle università nazionali italiche, sguattere di un potere nordico che non accetto, e che proibisce qualunque studio su questa ipotesi storica.

   Esiste una anomalia che si chiama Guido! E questa anomalia mi dice che Aquisgrana non era nell’attuale Germania, una terra di barbari, abitata da barbari che venivano schiavizzati dallo stesso Carlomagno, come manodopera per le sue terre, ovunque esse siano.

   E poi il signor Carlomagno mi è sempre stato visceralmente antipatico, mica è Giulio Cesare o l’Imperatore Giuliano o l’Imperatore Guido o Re Gioacchino Murat, conquistatore di Mosca e del Cremlino o… il presidente Vladimir Putin!

   Perciò ottimo che ci siano dubbi, e non certezze, specialmodo se vengono da una persona di specchiata onestà come la professoressa Patrizia, già docente nell’università di Fermo, creata da Lotario nel 825 e chiusa nel XVIII secolo, e rifondata e inglobata nella pessima unimc in questi anni!

   Mentre leggevo le note della Professoressa Patrizia, ma guarda tu, mi arriva il professore Sergio Minuti e mi dà da leggere gli ultimi due libri del Professor Carnevale e che ritengo non siano molto belli! 

Infatti il suo libro più bello è stato il suo quarto libro, più bello ancora dei successivi che gli scrissi come un amanuense per la sua enorme difficoltà alla vista del Professore. 

 

Marco Pugacioff

[Disegnatore di fumetti dilettante

e Ricercatore storico dilettante,

Macerata Granne

(da Apollo Granno)

S.P.Q.M.

(Sempre Preti Qua Magneranno)

17/02/’25

 articoli

 Fumetti

 

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