Camerino e Carlo Magno; … e
pure Pertinace ?
Da
tempo cercavo la fonte di una curiosa notiziola che è sulla Guida d’Italia T.C.I., vol. Marche, 1979, alla voce Camerino, pag. 505…
«da Carlo Magno fu fatta capoluogo
dell’omonima Marca che si estendeva
dall’Appennino all’Adriatico.»
L’immagine di Ettore Manni come Carlo
Magno è molto reale…
Porca
Miseria ladra, e allora andiam alla ricerca (scusate il mio parlar
romanaccio-ciociaro-marchigiano, ma me esce così, essennò…) de ‘sta ca…volo de
fonte e che scovo? Eccolo qua sotto, cercando di rispettare il più possibile
stile e punteggiatura.
Ritratto scovato su: https://www.superstock.com/asset/portrait-italian-historian-camillo-lilio-among-frame-antique-sculptures-cartouche/6145-46556576
Da Istoria
della città di Camerino, di Camillo Lilii [poi Lilli],
1835, pagg. 123-124
«Nel
ritorno verso la Germania
l’anno susseguente 801, passò Carlo per Camerino, e peravanti per la Città di Spoleti, e nel suo passaggio seguì un formidabile terremoto, di cui nella
sua vita. [Vita Caroli Magni, Hoc
anno] Octingentesimus primus annus sequitur, notatus indictione
nona, quo Carolus Magnus Imperator 7. Kal. Maias Magni, hoc Roma profectus
Spoletum venit: & dum esset ibi, pridie Kal. Maias hora noctis secunda
terremotus maximus est, quo, & tota Italia graviter concussa est. Quo etiam
terremotu Romæ tectum Basilicæ B. Pauli Apostoli magna ex parte cum suis
trabibus decidit, & in quibusdam locis Vrbes, montesque ruerunt. Dimostrarò appresso con gli effetti per un
nobilissimo stato attribuito da Carlo Magno alla
Città di Camerino, quelle grazie da lui compartitele, le quali non possono dimostrarsi con le
scritture; Nel partire l'istesso Imperatore dall’Italia,con eccesso di prudenza
lasciò i suoi stati in questa forma. A i Longobardi connumerati per le
parentele, e per il corso di 200 anni fra gli Italiani concesse Pavia, Milano,
& alcuni altri luoghi di là dal Pò, tuttoche nell’Abruzzo ancora
rimanessero molti Principi, e Nobili dell'isteffa natione. Al Pontefice Romano
confermò, & ampliò ciò che gli haveva donato il Rè Pipino suo Padre.
All'Imperatore Orientale, ò de Greci lasciò la continuatione del dominio, ò
possesso nelle Provincie della Puglia, della Calabria, della Sicilia, e del
Ducato di Napoli fino à Gaeta, conquistando dopo per se stesso la Corsica, e la Sardegna, e riserbando
alla sua dispositione, col nome però di Rè d'Italia, tre gran Provincie,
chiamandole Marche da i loro limiti coll’Adriatico, e col Tirreno, e (Sigon. De
Regno Ital. Lib. 3) intitolando Conti delle Marche, e Marchesi coloro, che le
governavano. Fece egli passaggio all'altra vita nell'età d'anni 72, in Germania
l'anno 814. dopo haver superato tutti gli antecessori, con la pietà, e sol
valore, l'haver coronato Imperatore Ludovico suo figliolo, & il Nipote
Bernardo, nato di Pipino Rè d’Italia, che poco sopravivendo, morì l'anno 818. e
fù seppellito in S. Ambrogio di Milano [Sigon.
ibid. Lib. 4], con quell’Epitaffio,
che riferisce il Sigonio. Bernardus civilitate
mirabilis, mirabilis ceterisq; pijs virtutibus inclytus, Rex hic requiescit,
regnavit annos IIII. menses V. obijt XV. Kal. Maij Indictione XI. filius piæ
memoriæ Pipini.»
Eccolo qua il passo incriminato… Provo a
vedere se ci sarebbe qualcos’altro e infatti trovo…
Da Degli
studii generali ed universitarii di Camerino e de' suoi fasti... di Francesco Fiorgentili, 1864 pagg. 13 - 14
«Dal contesto del narrato successo, tutto che
estraneo al soggetto della presente storia,
argomentasi tuttavia, essersi serbata Camerino in
mezzo alla barbarie, da cui era inondata, nella nativa purità, splendidezza, ed
indipendenza, donde l’osservanza delle patrie leggi, e statuti, tranne breve
interregno, e perciò l’educazione letteraria, e scientifica resa manifesta in
un Vescovo dottissimo con una parentela condegna, e con un gregge allevato
senza meno giusta il suo genio e favore.
Tale poi corse la fama di
quella vera epoca di gloria cittadina, che Carlo Magno sceso
dalla Francia a purgar l’Italia? Dall’irruzione de'
barbari, assunse il Vescovo Solone coi suoi militi
per concorrere alla cacciata de' Longobardi dalla Pavia, nella qual’impresa
confessò precipua l’opera del Condottiero e de' suoi seguaci: decretò onori,
privilegii, ed esenzioni alla Città, di cui era egli Pastore, e Guerriero; e
Mecenate de' Letterati lodò pure in esso il Teologo, e Filosofo
illustre [nota 14: Apud Cassiodorum lib. 8 epist. 8. «Victorino Ven. Episcopo» Atalaricus
Rex (già continuazione dalla nota 11) ivi -- Solone fece suo sforzo insieme coi
Soldati, ed entrarono a viva forza nello steccato, e mentre erano seguitati
dalla coda de' Soldati, i quali secondo l’ordine avevano fascine in mano, abbruciarono
la Torre di
legno, e precipitarono molti dal Ponte nel Fiume.... Carlo Magno andó incontro a
Solone, che usciva dallo steccato, lo abbracciò, e lodò in pubblico, e gli donò
le sue armi d’oro, e di argento, un Cavallo bardato benissimo, una tazza d’oro,
e di gemme....... Il Vescovo Solone ritornò a Camerino con molte grazie, e
privilegii ottenuti per la Città,
tra i quali il potissimo, che fu fatta esente, e libera da ogni tributo,
esazione, e posizione di altri Principi sopra di Lei».]
Ricuperata cosi Camerino la
sua pacifica interna amministrazione, si diede agli agii
della pace in modo ancor più pronunziato, alla professione cioè de'
buoni studi. Fu propizio l’esaltamento al Pontificato del figlio d’Azzupio
Romano col nome di Leone III. appassionato fautore
de' scienzati, cui si univa Carlo Magno coronato da
lui nell’800 Imperatore di Occidente. Nell’801 questo dotto Imperatore onorò di
sua visita Camerino, e si compiacque dell’ubertoso frutto de' suoi doni nella
vicenda di nove lustri.
E dopo la di lui morte, e di Lodovico I
avvenuto all’impero Lotario, spediva al novello Papa Sergio Secondo il figlio
Lodovico, che nel luogo detto poi Castello di Trasmondo, indi Raimondo conobbe
il nobile Camerinese Ansovino vivente in un Eremo, e lo accolse ad intimo
confidente per tutta la sua dimora in Italia, fino a che per avvenuta morte di
Fratello Predecessore, accettò egli dopo lunghi rifiuti l’Episcopato della
patria a condizione di esser dispensato dal barbaro dovere di servir l’umana
milizia, ripetendo le auree parole dell’Apostolo Nemo militans Deo implicat se
negotiis saecularibus [nota 15: Barorio ad ann. 888 «Data est optio S. Viro a
praemisso Caesare secure accedendi ad Pontificatus honorem, quia non auderet eum quisquam compellere deinceps militiae rei
inservire saecularis».]
Altra ventura fu questa pei Camerti, che un
Vescovo cittadino coll’aura della grazia imperiale, instructus sacrarum
litterarum studis [16: Ex actis S. Ansovini m. s .], proteggesse nella tranquillità
del suo ministero l’educazione letteraria, e morale de' suoi Diocesani.
Dopo il decesso di Lodovico
II., di Carlo Calvo, di Balbo, di Carlo Crasso, in un brevissimo giro di anni declinata la Monarchia de'
Carolinghi, s’inalzarono a fama i Marchesi di Camerino pretendenti per vincoli
di cognazione all’imperio d’Italia. Il nome di Marchese denotava l’ampiezza del territorio governato. E difatto la Marca di Camerino (allora potente al pari della Toscana, e della Liguria) abbracciava in 200 miglia di circuito le due
parti indi chiamate superiore, ed inferiore, come da due note d’Arrigo IV ed
Ottone IV esistenti nell’Archivio Vaticano [17: ivi -- Confirmamus, quae
tenuit, et tenet in tota Marchia Camerini
per diversos Comitatus, et Terras, Auximanum,
Anconitanum, Senogallien, et Fani, aliosque Comitatus» Datum 8 Kal. Julii Anno Dominicae
incarnationis 1063.
«Itemque confirmamus omnia quae antiquitus
tenuit ec..»
Datum apud C. S. Miniatis per manus Gualtieri
Imperialis Protonotarii 3 Kal. Nov. Ind. 13 Anno 1209.]
(Scusate
l’intrusione, ragazzi, ma…Osimo, Ancona, Senigallia, Fano… ho son io che sogno
oppure è ancora Papagatto Silvestro ha farmi gli scherzi! Ancora le stesse
città che quer ragazzino fori de capoccia, Ottone, gli aveva donato per poter
mangiar… Puga) Vedi capitolino relativo su https://marcopugacioff.blogspot.com/2023/08/le-tradizioni-sui-paladini-carolingi.html
Notate anche voi, come la tenda ricordi
il profilo di un diavoletto?
L’estensione quindi del Circondario rendeva di
necessità il Capo luogo centro degli studï a maggior numero di Discenti.
Primo Marchese fu Vinegiso, indi Suppo Conte
di Brescia, poscia quel Guido, che misuratosi per due volte trionfantemente colle
armi di Berengario, mercè l’ajuto de' Camerti [presumo che la nota 18, saltata
nel testo, vada qui (Puga): ivi Luitprando
lib. 1 De rebus Imperat., et Reg. Cap. 6. Camerinos
fiducialiter, ut propinquos adiit, atque Berengario bellum parat».] incalzando
nella terza con rapido impeto le truppe ausiliarie di Arnolfo Rè di Germania
fino al Taro, ivi stanco vomitò di un subito il sangue e la vita. Successe nel
Governo fino all’898 Lamberto, di cui l’elogio è nello stesso Luitprando [nota 19:
ivi Inerat illi honesta morum probitas, formidolosa severitas, et quem juventus
ornaverat in corpore splendida, mentis canitas decorabat sancta.]. Di questi Principi di regio sangue cessò così la serie dei
Marchesi di Camerino, i quali contratte avevano, e
lasciate parentele cospicue nella città, durante il
tenutone reggimento, [nota 20: ivi -- In nomine D. Dei Salvatoris ab
Incarnatione Christi anni 1126 mense Octobris Indict. V. in Civitate Camerini. Ego Petri, et Ogolino Vir
Weumarii fili De Lamberto Comes, et Senebaldo fil. de Gibertu....]».
La
Paris
del 300, da notare che
il libro in rete della BNF (che ho scaricato), manchi di questa immagine
Però,
mica male, nel 1259, distrutta, già circa tre anni dopo, inizia la
ricostruzione e nel 1321 già insegna alla neonata università, sita poco più su
di quel brandello di mura dette Mura di
Paris, Cino da Pistoia [me lo ha detto la guida T.C. I.], l’amico di Dante…
e dir che c’è una tradizione che il poeta fiorentino tenne una lezione a
Parigi, tanto che vi è nella capitale della France,
vi è al di sotto di quella che personalmente chiamo l’isola di Maigret, una Rue Dante.
E chi lo sa, de toute façon, Dante a Camerino
ci sarebbe stato, incorporato in un medium…
Vabbè, vediamo se trovo qualcos’altro, nel…
Nuovo specchio geografico-storico-politico di
tutte le nazioni del ..., Volume 1 - 1829
Pagg. 1793-179
Fama
di valorosi ebbero i Camerti sotto la romana Repubblica, e Livio ne ripete in
più pagine gli elogj. Militarono seicento prodi Camerinesi con Scipione
nell’Affrica, e Mario n’ebbe ajuti tali contro i Cimbri, e Teutoni, che li
acclamò cittadini romani sul campo: Estote Cives, pugnate Camertes: Seguirono
anche il Magno Pompeo nelle Spagne, e pervenner
così per la via delle armi a' primi gradi, ed onori, che pur sotto gl’Imperatori
col titolo di Prefettura mantennero. Il feroce Alarico nel 5. Ottobre 409
imprese vanamente l’assedio di Camerino. Ebbela
dopo lunga resistenza nel 592 Ariollo Re de' Longobardi, che vi si proclamò
Duca di Camerino, e di Spoleto. Ricuperarono i
cittadini la libertà nel 754, e valorosamente pugnarono guidati dal proprio
Vescovo Solone, contro le truppe di Astolfo, onde erano infestati. Ristabilito
l’occidentale Impero, pervenne Camerino alla S.
Sede, ed ebbe da Carlo Magno il titolo di
Marchesato, che si disse altresì Marca superiore, o Marca di Camerino, ed ebbe or più vasti, or più ristretti limiti
sino ad estendersi dagli Appennini al Metauro. Fu danneggiata da
Berengario, e poscia governata da Uberto, e da Ugo. Il Papa Giovanni XII la
ricuperò nel 957, ma venne poi in potere di Ottone Terzo, ed al suo morire si
divise in brani, ch’ebber titolo di Contée rette da più Signori finchè nel 1050
non ne concentrò in se il potere Bonifacio padre della Contessa Matilde, alla
quale Camerino ubbidi sino al 1115, epoca in che
ritornò per le confermate Donazioni suddita della Chiesa. Dal 1230 al 1241
rispinsero i Camerti con vigore le armi dell’Imperatore Federico Secondo, e del
suo figlio Enzio, che fecero ritirar dall’assedio, onde Innocenzo Quarto li
dichiarò altamente benemeriti. La fortuna però non fu pari alla bravura, quando
lo Stato Pontificio venne assalito dal Re Manfredi, col mezzo del suo
Commissario Princivalle D’Oria. Chè contro la fellonia di un cittadino
traditore non vi fu schermo bastante, e venduta la Patria all’inimico nel
1259, venne incendiata, e distrutta, senza potersi salvare, che uno scarso
numero di famiglie nei più ascosi ricettacoli de' montuosi dirupi. Dopo due
anni per l’ajuto de' confederati, e coll’animosa guida di Gentile Varani, che
ben può salutarsi secondo Fondatore di Camerino, si
raddussero i profughi nel devastato ricinto, e case, e tempj, e mura
novellamente innalzarono.
E Pertinace ?
Moneta de Pertinace da:
https://bertolamifineart.bidinside.com/it/lot/5136/pertinace-193-sesterzio-roma-1-gennaio-/
Ma
ritorniamo al libro di di Francesco Fiorgentili (poi dicono
me invento le cose… ma del resto sulla trilogia Amici miei, dicevano «cos’è il genio, è
colpo d’occhio, intuizione e rapidità di esecuzione!»,
ma che centra????!!! Bò! Vabbè, ormai lo messo), intanto…
Il sor pertinace dalla treccani in linea
https://www.treccani.it/enciclopedia/publio-elvio-pertinace/
«Imperatore romano (Alba Pompeia
126 - Roma 193); nato da umile famiglia, fu console
(suffetto 175, ordinario 192), proconsole dell'Africa, dove batté i Mauri
(190), e prefetto di Roma. [...]»
E
andam a legger Fiorgentili…
«La seconda Coorte de' Vigili formata da
gioventù Camerte aveva per capi, e Ministri principali uomini di alto sapere, e
i loro nomi si trovano registrati in una lapide innalzata allo stesso Antonino
Pio in Roma presso le forme dell’Acqua Claudia [vedi nota 5].
E
poichè nella citata lapide si accenna ad Elvio
Pertinace,
sia lecito il divertire alcun poco dal fine diretto della storia attuale, per
istabilire la vera origine di un Uomo così singo-lare. Sembrerà favoloso l’asserto,
ma è un fatto incontestabile che questo Imperatore di ottantotto giorni vide la
luce nel nostro Appennino, e di preciso nella Villa di Marte.
Concordano in ciò il Giulio Capitolino contemporaneo di Diocleziano [vedi nota 6]: l’Angeloni
Istoria Augusta [vedi nota 7] Gio:
Battista de Cavaleriis [vedi nota 8] GianGiacomo De Rossi [vedi nota 9].
Ora la Villa di Marte nell’Appennino
giaceva fra i due
Castelli superstiti Pievefavera, e Croce ex ducato di Camerino,
e ne fan fede le rimaste reliquie di macerie, e Case semidirute;
l'Elenco delle Terre, Castelli, e Ville redatto dall’Antonucci,
custodito nell’Archivio Municipale. Nella catena degli Appennini dalla Savoja
alla Calabria il solo monte Camerinese si definisce con questo nome semplice,
ed ha sul suo dosso un Castello,
mentre gli altri si contraddistinguono coll’appendice di Alfi, Primo, Vicino, Gargano, e simili. Lungo la continuità degli Appennini non s’incontra
altra villa col nome di Marte, e
questa trovasi registrata in un manoscritto antichissimo asservato
nell’Archivio dell’Abbazia di Pievefavera, ed in quello di Assettamento dei terreni dello stato di Camerino.
Avanti
di associarsi a Lolliano di famiglia Anizia
oriunda dalla prossima Norcia, si era dedicato Pertinace allo studio delle lettere latine e greche, che non avrà
apprese certo nella villa di Marte, ma più probabilmente in Camerino capo luogo,
da cui pur provenne la moglie Flavia Sulpiziana della famiglia Camerina.»
Panorama da Camerino
«note:
(5)
ivi -- Lapide rinvenuta nel 1550, e trasportata nel Giardino de' Carpi.
Apud Gruterum in Caracalla.
IMP CAES M. AVRELIO . ANTONINO . PIO . FELICI . TRIB . POT . III
IMP . II . COS . III PROC . P. P. IMP . CAES L . SEPTIMI
SEVERI . PII .
PERTINACIS AVG · FILIO . NVMINI .
SEVERI . FILIO .
DEVOTA
ET . MAIESTATE . EIVS
. COH II . VIG …..
Q. Cottius Rufus Cor. Tr. - C. Julius Onosiphorus B. Pr. -- C. Valerius Julianus B. Pr. Valerius
Xaricus B. Pr. – T. Septimius
Felicissimus B. Pr. -- M. Julius
Ingenuus B. Pr. -- C. Audi….
Flam. Parm. Ermaphodite. Aureli . Negumone.
(6) Pag. 11 -- Volaterano ne' Commenti f. 172. « Publio Elvio Pertinace Patre
Libertinus Elvius successus fuit, qui Filio nomen ex continuatione lignaris
negotiationis, qua pertinaciter eam rem gessit, imposuisse fertur. Natus est
Pertinax in Apennino in Villa Martis »
(7) ivi -- F. 219 Nella Villa Marte sui Monti
Appennini si è creduto
esser nata la virtú, poichè vi nacque P. Elvio Pertinace, che d'infimo stato si
trasportò col solo mezzo di quella al sommo dell’Imperio. Applicossi fanciullo
alla negoziazione della legna: lasciato cotal mestiere, si diede ad imparare le
Lettere latine, e greche, ed indi sotto Lolliano Anizio persona Consolare si
trasferì alla guerra».
(8) ivi -- Roman. Imperat. effigies Romae f.
20 - In Appennino in Villa
Martis natus est Pertinax ex continua lignaria negotiatione».
(9) ivi Cronologia degl’Imperatori Pertinax in Villa Martis in Appennino ortus.»
Ah,
Però ! Chissà, forse gli studiosi dell’800 e dell’anni ’30 (Quando Totò
furoreggiava in teatro e inizia a far le prime pellicole), avranno letto male,
capito male e le nuove ricerche su questi documenti… Ma, un attimo! Tante
lapidi, statuine, statuone, pergamene e eccetera et eccetera non se trovano più.
È come che, da quando un certo ex ufficiale
dell’esercito tedesco, ha riordinato gli archivi in zona, tanti documenti non
si troverebbero più per cui, come me disse quer assessore al telefono con astio
mal celato «i diplomi di Lamberto non esistono!».
Forse faranno come quella studiosa tedesca (la
ricordo perfino alla biblioteca de Macerata che studiava vecchi documenti) che
ha scritto tanti libriccini per dire che il professor Carnevale se inventava
tutto coi suoi studi, poi ad una recente conferenza nel rispondere alla
discendente de Carlomagno, Elisabeth, diceva “ma lei, non può prendere un pezzo
del mio libro…” e via dicendo.
Certo, togli un preciso riferimento storico e
poi, eh, eh, il gioco è fatto. E il documento non menzionato non esiste, perciò
è pura finzione.
Ma
tanto ormai hanno vinto loro, con le loro menzogne (puntualizzate da una
straordinaria ricerca archeologia pagata… dall’europa [scritto piccolo perché
non merita altro]) hanno smontato una fantasia, bà!
Comunque se queste stupide ricerchine, oltre a
disegnare, le faccio per riempir il tempo con la mia gattina sulle ginocchia,
che male gli faccio?
Marco
Pugacioff
[Disegnatore
di fumetti dilettante
e
Ricercatore storico dilettante, ma non blogger
(Questo è
un sito!)]
Macerata
Granne
(da Apollo
Granno)
S.P.Q.M.
(Sempre
Preti Qua Magneranno)
09/12/’23
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