Il reddito di poveri, ricchi, super ricchi
e miliardari nel 2017
Avere tanti soldi da non sapere come
spenderli, un tempo era un modo di
dire ma oggi è una realtà confermata dal Financial Times: L’élite americana ha accumulato più denaro di quanto le sia possibile
spendere[1]. Ma di che numeri
stiamo parlando?
Secondo
il rapporto annuale di Credit Suisse il valore prodotto da tutto il mondo nel
2017 è stato di 280.000 miliardi di dollari che, diviso per una popolazione di
7,3 miliardi di persone dà un reddito medio per abitante di 38.356 dollari a
testa. A ben guardare però la metà della popolazione mondiale guadagna meno
dell’un per cento dei redditi mentre il dieci per cento degli abitanti ne incassa
l’ottantotto per cento.
In
altri termini il 70% della popolazione in età lavorativa guadagna meno di
10.000 dollari in un anno e concorre al 2,7% del PIL mondiale.
Ma
chi sono i ricchi? Secondo il Credit Suisse i ricchi della terra, ovvero il 10%
della popolazione mondiale, ha una rendita superiore a 76.754 dollari l’anno
mentre l’un percento di super ricchi ha una rendita annuale superiore a 770.368
dollari,
Fino
al 2008 l’un per cento della popolazione mondiale deteneva il 42,5% dei beni,
nel 2017 l’un per cento detiene il 50,1% dimostrando come in una decina d’anni
la ricchezza si sia ancor più accumulata nelle casse dei ricchi impoverendo i
già poveri.
Poi
ci sono i miliardari, ovvero coloro che guadagnano ogni anno più mille volte i
super ricchi: un miliardo di dollari. Nella vetta Usa spiccano tre persone:
Jeff Bezos di Amazon con una rendita nel 2017 di 100 miliardi, il secondo posto
è per Bill Gates di Microsoft e il terzo del finanziere Warren Buffett. Queste
tre persone assieme hanno un reddito superiore a quello dei 160 milioni di
americani più poveri, o di 53 milioni di proprietari immobiliari degli Usa. Non
poco per tre persone che si sono fatte una fortuna da soli e in pochi anni di
attività.
Unendo
il reddito di questi tre a quella degli altri 400 yankee più ricchi otteniamo
un totale di 2.680 miliardi di dollari. Una cifra superiore al reddito di 204
milioni di altri cittadini Usa, un valore superiore al PIL del Regno Unito,
della Francia o dell’India.
Questo
enorme dislivello economico ha ripercussioni anche nella vita politica degli
Usa. Chi credete che ascolti il presidente Trump? Cinquanta milioni di poveri o
alcune decine di miliardari? Non vi sforzate troppo a pensare: Trump ha deciso
di eliminare la tassazione progressiva, ovvero il meccanismo per cui chi più è
ricco più paga, e portare le tasse uguali per tutti. In questo modo i miliardari
pagheranno meno e i poveri di più. Manco a dirlo Berlusconi l’ha già proposto
in campagna elettorale anche in Italia.
Questa è la situazione nel ricco occidente, e in oriente?
I miliardari cinesi quest’anno hanno
incassato sei trilioni di dollari, più del 17% rispetto ad un anno fa[2]. Oltre a diventare più ricchi i miliardari cinesi
diventano anche più numerosi. L’UBS stima che negli ultimi quattro mesi ogni
due giorni in Cina ci sia stato un miliardario di più portando a fine anno il
loro numero a 637, ben più dei 563 negli Usa che però detengono un reddito di
circa 2,8 trilioni rispetto ai “soli” due trilioni dei miliardari cinesi.
Mantenendo la tendenza attuale in pochi anni i miliardari cinesi supereranno
gli americani sia in numero che in reddito totale. Interessante notare che
nell’Estremo Oriente i miliardari sono persone che si sono fatte da sé, in
breve tempo, e solo meno del 5% ha ereditato beni personali.
E
in Europa? La vecchia Europa si mantiene stabile con un reddito totale per i
miliardari sui 1,3 trilioni e un aumento del loro reddito di appena un 5%
rispetto all’anno precedente. Anche il numero è rimasto quasi invariato: 24
nuovi arrivi e 21 usciti dal gruppo. L’economia europea si manifesta anche in
questo stabile e formata da miliardari da molte generazioni.
A
proposito di stabilità e di rendite familiari, nella conta dei redditi manca
sempre un riferimento ai grandissimi ricchi, i Rothschild, che secondo un’indagine
di investopedia[3] avrebbero un
reddito di due trilioni l’anno, pari a quello dei 300 miliardari Usa più ricchi
messi assieme, o di tutti i miliardari dell’estremo oriente che dir si voglia.
©
febbraio 2018 Galileo Ferraresi
Mala tempora currunt
[1] Financial Times
08/02/2018
[2] UBS report citato da Song Wen in Global Look Press, 27 ottobre 2017
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