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giovedì 6 gennaio 2022

La “Santa Compaña” in Galizia

 

La “Santa Compaña

Bien! Le ultime notizie da Roma stanno urlando questo: “Noi siamo noi e voi non un… benemerito!”. È talmente incoraggiante che mi fanno prevedere un bel campo di concentramento nel prossimo futuro.

Io  non lo vedrò, ma un giorno il tempo del dolore finirà e inizierà il tempo della vendetta.

   Ora a voi tutti vi faccio un bel regalo per la Befana!

   divertitevi!

 

“L’assurdo è ragionevole se introdotto in modo educato.”

Charles Fort

 

  Massimo Centini nel suo Grande libro dei misteri del Piemonte risolti e irrisolti del 2007, [Vedi pagg. 167/171.] riprende una, diciamo così, credenza che circola al lago di Orta e nella riviera piemontese del lago maggiore dove “Si racconta con una certa frequenza dei misteriosi personaggi che costituiscono la processione di notte per i villaggi con candele, tradizionalmente considerati morti in processione; le candele, costituite da un dito umano, (in variante una torcia, ossia un braccio) vengono prestate a una persona che, per errore, si è rivolta ai componenti della processione per avere un lume e che solo in occasione di un nuovo passaggio del corteo può sbarazzarsi del macabro dono.”

   Roba da non credersi ma quasi lo stesso capita in Spagna. In quel paese vi è una macabra tradizione che va della Galizia al nordest della penisola iberica, ma può addirittura arrivare al nord del Portogallo, si tratta della Santa compagnia [Santa Compaña].

   A mezzanotte avviene una processione di morti o di anime in pena che vagano per le foreste, o nelle vicinanze di paesi o di un parrocchia. Purtroppo questa processione visita quelle case dove presto qualcuno lascerà codesta funesta valle di lacrime. Viene detta anche la processione delle anime [a procession das animas] o semplicemente la Compagnia [Compaña].

    Può venir accostata alle leggende della Caccia selvaggia, se non all’esercito dei morti chiamato per la prima volta familia Herlechini, la “famiglia Hellequin”. In effetti viene definita “santa”, ma non ha alcunché di santo, e così chiamata come una «difesa superstiziosa e in realtà – come scritto nella wiki spagnola «si tratterebbe di una leggenda pagana che fu superficialmente cristianizzata».

Nella tradizione castigliana vi è la Estantigua o "Ostia Antica" [Hueste antigua] citata dal monaco e poeta  Gonzalo de Berceo (Berceo, 1196 - 1264) nel venticinquesimo e ultimo dei suoi Miracoli della Madonna [Milagros de Nuestra Señora], il cui protagonista è un personaggio popolare del Medioevo, Teofilo il Penitente, un sacerdote ambizioso che ricorre a un amico esperto di stregonerie ebreo. Questo ebreo gli consigliò di bussare alla sua porta di notte, per ottenere l’incarico che gli era stato negato, dove lo aspettava il corteo di "persone già afflitte" [gente ya aquedada] che lo stava aspettando. E lì vide  Entro di un’ora venire molta gente / con ceri in mano e candele accese / con il loro re in mezzo, brutto e oscuro (verso 779) L'ebreo lo avvertì di non farsi il segno della croce. Quel re era il diavolo, che gli fece firmare un patto in cambio della sua anima. Allora perde la sua ombra e diventa mortalmente pallido. Ma il suo pentimento e l’intercessione della Vergine lo liberano dall’Inferno.

Passando per altre opere letterarie tra cui un esplicita menzione nel Don Quijote, La Estantigua si trasformò però a poco a poco in un termine generico per designare l’aspetto notturno di un fantasma, ma torniamo in Galicia.

   Xesús Rodríguez López, nel suo Superstizioni della Galizia del 1895 scrive «La compagnia è il raduno delle anime del Purgatorio per uno scopo preciso. Alle dodici di notte i defunti si svegliano, escono in processione dalla porta principale, e un vivente si mette davanti al corteo con la croce e il calderone dell’acqua santa, e non può, per nessun motivo, girare la testa. Ogni defunto porta una luce che non si vede, ma si percepisce chiaramente dall’odore della cera che brucia. Non si vede nemmeno la processione, ma si vede l’aria che genera al suo passaggio. Lo sfortunato conduttore si può liberare da un compito così tetro solo trovando un’altra persona viva e che – prima che faccia un cerchio a terra (per sua protezione) – gli consegni la croce e il calderone, lasciandolo così libero di dirigere al suo posto la compagnia.»

In genere il corteo è avvolto come da una nebbia ed è formato da un corteo di anime perdute vestite di vesti nere oppure sudari e dei cappucci  che si aggirano nella notte a piedi nudi. Ogni volta che appare si noterebbe un freddo intenso e anche uno stridore  di catene.

 


La santa compagnia in un murales a Pontevedra

 

Il vivente o mortale che precede il corteo – a seconda che il patrono della sua parrocchia sia un santo o una santa – può essere un uomo o una donna; sembra che chi svolge questa tragica funzione nella notte, non ricordi nulla al giorno seguente. Si può riconoscere chi è punito da questo castigo, dalla sua estrema magrezza e dal suo pallore, che aumenterà ogni giorno di più; non potendo ogni notte riposare si ammalano in maniera misteriosa finché muoiono. Ma prima deve passare la croce che porta e che guida la processione – come scritto più sopra – ad un’altra persona ignara che dovrà ripetere lo stesso supplizio.

Il corteo cammina diffondendo preghiere, in genere un rosario, e canti funebri e suonando un campanello diffondendo un sinistro silenzio intorno a loro e le creature delle foreste non fanno più rumore. All’arrivo della Santa Compagnia i cani ululano sinistramente e i gattini fuggono terrorizzati.

    Non tutti i viventi hanno la capacità di vedere il loro passaggio. Solo chi è particolarmente “dotato” può vederla, probabilmente deve essere chi ha lo stesso dono che avevano le Sibille e che in Scozia viene chiamata “la seconda vista” e di cui ci lasciato testimonianza Walter Scott. Oppure quando un neonato viene battezzato per errore dal sacerdote con l’olio dei defunti, allora avranno questa capacità. Gli altri potranno solo sentirla, se non addirittura intuirla.

Sembra che a volte la processione porti con sé una bara con una persona all’interno, che potrebbe esser la stessa che ha la visione del corteo perché nel feretro vi è il suo corpo astrale.

In genere il funesto corteo prediliga apparire negli incroci e più di frequente alla notte di San Giovanni [San Juan] (24 giugno) oppure la notte di Ognissanti (tra il 1 e il 2 novembre).

   Nella vicina provincia delle Asturie la Santa compagnia è conosciuta come la buona gente [bona xente] o La güestia. È un gruppo di incappucciati che si avvicinano alla casa di un morente, esclamando “Cammina durante il giorno che la notte è mia!”. Vi girano attorno tre volte prima che il povero mortale esali l’ultimo respiro, e tra loro ci sono persone che chi lascia questa vita, conosceva.

A Zamora vi è invece La estadea ed è solo una donna che vaga per strade e cimiteri, senza volto ed lasciando dietro di sé l’odore dell’umidità delle tombe – in fondo ricorda la dea Libitina – e purtroppo appare solo a chi sta per morire, prima di dirigere il macabro corteo. Mentre a León è chiamata L'Ostia delle Anime [La hueste de ánimas].

   In Extremadura, c’è il Corteo della gente dei morti [Corteju de Genti de Muerti]. È formato da due cavalieri spettrali che all’alba provocano il terrore perché chi li vede può essere ucciso… che siano stati loro a passare nel 1259 nella città di Camerino in Italia, provocando un raggelante strepito di cavalli? Può essere perché pochi mesi dopo l’abitato fu distrutto.

Non per niente tutti questi spettri che possono comparire ai cimiteri o agli incroci, fanno presagire sempre un disastro o una maledizione.

   Per liberarsi della maledizione di unirsi al pellegrinaggio della Santa Compagnia, bisogna tracciare un cerchio protettivo in terra ed entrarvi o sdraiarsi a faccia in giù, o portare una croce in alto, pregare senza ascoltare i canti della Santa Compagnia oppure in ultima istanza, scappare a gambe levate.


El Sabbat de las brujas (1606) de Frans Francken el Joven.

 

   Sebbene tutte le versioni della leggenda coincidano nel considerarlo come un annuncio del trapasso (è così la Banshee irlandese), esiste anche una versione che, seppur il corteo vaga di notte, in alcuni casi vi siano uscite diurne. Juan Cuveiro Piñol, nel suo Dizionario galiziano del 1876, sostituisce quelli che appaiono per meigas ovvero le streghe della Galizia.

Le meiga è la strega [bruja] o la maga [hechicera] la cui missione è megar, o enmeigar, cioè fare del male a persone e animali, e lo fa con il classico patto con il diavolo.

   Piñol scrive: «Compagnia: tra il volgo, si crede che le hoste o processioni di meigas che di notte camminano illuminati dalle ossa dei morti, bussano alle porte per farsi accompagnare, oppure bussano a coloro che essi vogliono che muoiano presto...»

 

Fonte:

-          https://es.wikipedia.org/wiki/Santa_Compa%C3%B1a

-          https://es.wikipedia.org/wiki/Meiga

 

Marco Pugacioff

 

Macerata Granne

(da Apollo Granno)

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(Sempre Preti Qua Magneranno)

06/01/'22

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