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giovedì 6 luglio 2023

La bacchetta di fata Giuggiolina di Michele Arcangiolo Iocca (1959)

 

La bacchetta di fata Giuggiolina

di

Michele Arcangelo Iocca   (1959)

 


    Rieccomi con un’altra opera fumettistica di Michele, mentre qui sopra fa bella mostra di sé, un bel gattino che è nello studio dell’autore e che mi fotografò Luca Boschi, nella sua unica visita a uno dei suoi autori preferiti; mentre qua sotto un’altra opera giovanile di Michele.


    Intanto Silvio, mi ha fatto avere con la posta elettronica, altra bella roba, tra cui ci sono delle prove per Blek, che però non mi hanno convinto come opera sua, ma piuttosto di Vincenzo Chiomenti.

 

 





   Queste prove hanno particolarità che le accosta all’episodio “Il capitano Roger”, e per meglio farvi capire il mio pensiero, vi passo alcune tavole dell’episodio rimontate per gli albi di Blek.

   Spero noterete la somiglianza di Blek e di Roddy con le prove qua sopra.

 

 


  In particolare, il viso di Roddy è quanto mai quello di un monellaccio. Viceversa Michele nell’episodio “Una pepita che scotta” – che ritengo sia sua – è molto più “delicato”, come nella rappresentazione della bella fanciulla.

 

 

 

   L’episodio  Sans titre (titre prévu: Les diables de l’île)” da kiwi [spécial tra il n. 51 e il 53] n. 52  del 15 – 08 – 1959 – “Il capitano Roger” [V. https://www.bedetheque.com/BD-Kiwi-Lug-Tome-52-Le-petit-trappeur-316992.html] è di Vincenzo Chiomenti e Chiomenti aveva iniziato con “Mission secrèt” [Kiwi spécial n. 45 (numero speciale tra il 44 e il 46) del 14 – 03 – ‘59] (Il viaggiatore misterioso) sempre del ’59, appare ben prima de “La mine convoitée” (Una pepita pericolosa, talaltro mal stampata), primo episodio matite e chine di Michele, apparso sul secondo numero della serie ufficiale di Spécial kiwi del’08 – 04 – ’60.

    Quello che ritengo il secondo episodio di Michele su Blek le Roc è  - sempre secondo me – “Les pillards de la colline”, apparso sulla serie regolare di Spécial Kiwi n. 4 del 15 – 08 – ’60. Da quel che mi ha riferito l’autore, lavorò con Carlo Cedroni [e pensate se Cedroni, lavorò anche con Bernasconi, almeno così mi riferì il signor Cedroni]. La collaborazione tra i due bravi autori dell’atelier Barbato-Mancini, dovrebbe essere avvenuta in questo episodio, perché il volto di Blek è molto simile a quello di Cedroni, ma la china è di una delicatezza tipica dello stile Iocca.


    I predoni delle colline è un episodio che ho scansionato e tradotto personalmente per Gabriele Ferrero, prima i nostri rapporti si guastassero ed è apparso per la prima volta in italiano nel n. 148 della brutta edizione If, nell’ottobre 2013.

   Tutto questo mi fa arguire che le prove su tavole dei volti di Blek e Roddy in possesso di Michele, insieme a una decina di numeri di Kiwi gli erano arrivati per studiare il personaggio e la tavola di prova dei pellerossa, credo non la abbia consegnata come la copertina inedita di Blek.

Mie supposizioni comunque…

    Queste tavole dell’edizione de Gli albi del grande Blek  anch’esse rimontate, si avvicinano di più alle prove in rodoide (insomma in materiale trasparente) dello scritto scorso, quello de l’Incantesimo nel bosco.

Noterete inoltre una certa accentuazione del volto di Blek, più affilato e con i tratti degli occhi più alla orientale… Una peculiarità che avevo già notato in Pietro Raschitelli, autore di un mezzo episodio Tex, “La costa dei barbari”…


… una peculiarità che rivedo nei tratti dei pellerossa in questi altri schizzi di prova.

    Ma, sempre mie congetture, comunque, sua è di certo una copertina mai consegnata e che ha anche le prove di colore; un originale che però Michele ha donato – questo inizio anno – a un medico che lo aveva curato.

 



   E ora passiamo alla favola a fumetti, una cosa in cui Michele era davvero particolarmente dotato.

 

John e Pirluoit dai Puffi

   Sembrerà strano, ma i personaggini raffigurati ricordano molto i Puffi di Peyo [nati su Spirou n. 1047, del 8 maggio del ’58, ne Il flauto a sei Puffi], ma senza quel coloraccio di pelle che li ha resi famosi… ci sarebbe da pensare a che i Puffi, siano stati creati, come Tiramolla e Caucciù in laboratorio con diversi tentativi; per gli uomini di gomma usando colla e caucciù per farne uomini da fatica (che siano poi riusciti a scappar via?) e i Puffi, invece prima degli gnomi, ma erano troppo piccoli e hanno così creato gli uomini… Certo che con la fantasia non sto mai fermo.

 

   Lasciamo perdere, vi lascio alla favola con prima una foto di Michele al lavoro con una dedica personale e subito dopo tutti i suoi personaggini.

 





 



 

 

 

Marco Pugacioff

[Disegnatore di fumetti dilettante

e Ricercatore storico dilettante, ma non blogger

(Questo è un sito!)]

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06/07/’23

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