Thierry la Fronde
Thierry
la Fronde è una serie televisiva d'avventure francese
in 52 episodi di 25 minuti, diffusa dal 3 novembre
1963 al 27
marzo
1966 sul canale RTF Télévision, poi sul primo canale dell'ORTF, ogni venerdì alle
sette di sera.
Céline Léger e Jean-Claude Deret nel terzo
episodio
la loro figlia Zabou Breitman a 4 anni nel secondo episodio della terza serie
la loro figlia Zabou Breitman a 4 anni nel secondo episodio della terza serie
Fu creata da Jean-Claude Deret, uno scrittore, drammaturgo, attore e scrittore francese scomparso nel 2016 a 95 anni. Nel 1944, Jean-Claude Deret si arruolò volontario per la 2ª Divisione corazzata e prese parte alla campagna in Alsazia come infermiera di ambulanza. Dagli anni '50, Jean-Claude Deret emigrò in Canada e trascorse nove anni a Montreal, condividendo le sue attività tra televisione, teatro e cabaret.
Tornato in Francia nel 1960, Deret concepì e
scrisse i 52 episodi di Thierry la Fronde. Il feuilleton, dove interpreta il ruolo di Messer Florent, verrà
diffuso in più di trenta paesi.
Jean-Claude
Deret era il marito dell’attrice Céline Léger (nata a Montreal, ed interprete di Isabelle in Thierry la
Fronde); scomparsa nel 2017 a 79 anni dopo poco più di cinque settimane dall’ex
marito[1].
Jean-Claude
Drouot[2]
nasce il 17 dicembre 1938 è un attore belga la cui carriera dura da oltre mezzo
secolo. All'età di venticinque anni, ha acquisito una vasta fama nel mondo
francofono come risultato proprio del ruolo di Thierry la Fronde.
L’arrivo in Italia
La bella Tv di quegli anni
Tra un
Ellis Duckworth (interpretato da Glauco Onorato[3])
ne la Freccia Nera, un Signor Fernandel
con Fernando Fernadel, un bravo Maresciallo dei carabinieri con Turi Ferro, un Cavalier Tempesta con Robert Etcheverry, e un commissario Maigret con Gino Cervi tutti in seconda serata sia sul
primo canale (il nazionale) che sul secondo, debutta nella Tv dei ragazzi alle
17,45 del pomeriggio del 1 gennaio del 1968 il telefilm francese Thierry la
Fronde.
Si tratta della seconda puntata, la prima
puntata “fuorilegge” (Hors-la-loi)
deve essere stata trasmessa qualche giorno prima del 1967, oppure per il titolo
parecchio pesante per una tv nazionale estremamente cattolica è stata
“ignorata”, del resto i solerti dirigenti della rai – gli stessi che
indubbiamente fecero sparire lo sceneggiato “I Giacobini”[4]
perché piaceva a Togliatti – preferivano
puntare sicuramente più sul mediocre “Ragazzi di Padre Tobia”, serie creata
dagli stessi autori del Tenente Ezechiele Sheridan.
Per me non importa! Quando fu trasmessa avevo appena un mese e ha vederla è stato mio fratello che era di otto anni più grande di me, del resto Thierry non dovrebbe essere stato mai più replicato, come del resto lo splendido Vidocq che era stato appena trasmesso in Francia e sarebbe stato doppiato più avanti.
Passando un pò di tempo, mi sono ritornate in mente immagini che, da bambino, mi avevano colpito. Sì, vidi la serie di Tierry ha 5 o 6 anni di età. Perciò ebbe una replica e credo che in questa replica furrono trasmesse tutte le puntate.
Scrivevano nella rubrica “Per voi ragazzi” di RadiocorriereTv «Per la
serie Thierry La Fronde, verrà trasmesso il telefilm dal titolo I compagni
della foresta. La storia del cavaliere Thierry de Janville, suddito fedele di
Re Giovanni I di Francia, il quale è stato fatto prigioniero da Edoardo III
d’Inghilterra, detto il Principe Nero, si svolge al tempo della guerra dei
Cent’anni (1439-1559). Thierry si batte strenuamente per portare aiuto al suo
sovrano e, con la collaborazione di un gruppo di prodi compagni, si dà alla
macchia iniziando una guerriglia accompagnata da azioni di disturbo contro gli
invasori inglesi. La sua audacia è tale che Thierry arriva al punto d’aggirarsi
tra i banchi di una fiera sotto gli occhi degli armigeri nemici che gli stanno
dando la caccia e non lo conoscono. Thierry si ferma ad ascoltare un banditore
che annuncia la confisca delle terre e dei beni del ”traditore” Thierry de
Janville sul cui capo è stata messa una grossa taglia. Chiunque sia in grado di
indicare il luogo dove si nasconde il ribaldo signore di Janville è tenuto a
darne immediata comunicazione a sir Laurent, inviato del Principe di Galles a
Nantes, che lo ricompenserà lautamente. Chiunque osi dare asilo al traditore
verrà immediatamente imprigionato. Ma Thierry ha già costituito il gruppo dei
“compagni della foresta” ed è ormai per tutti “Thierry La Fronde”, il
vendicatore.»
Thierry imprigionato ha di fronte Florent. Dal
primo episodio
L’anno è il 1359. Thierry ha un
uomo che crede fedele, messer Florent, che gli ha suggerito un piano per
combattere gli Inglesi, ma è solo un abile mezzo per rubargli il castello e
sbatterlo là, dove Florent era stato rinchiuso dal padre di Thierry, ovvero in
galera.
Ma un buon angelo viene in aiuto di Thierry,
Jehan, detto Le Larron[Il ladro], il
miglior escamoteur[un prestigiatore] di Parigi. Con una fuga rocambolesca,
si ritrovano in paese e mentre degli armigeri inglesi stanno per impiccare il
buon Bertrand, una sorta di Little-John fedele a Thierry, lo liberano e tutti
e tre fuggono nella foresta.
Nel
secondo episodio, i tre, vestiti con delle tonache, girano per il mercato del
paese, sotto gli occhi appunto degli armigeri inglesi e fanno la conoscenza di
un uomo senza memoria, abilissimo nel lanciare coltelli, che aveva percorso a
lungo le contrade in cerca della sua identità. Sarà Martin, lo zio di Isabelle,
a dargli per nome quello di Boucicault, un cugino della bella e manesca moglie.
Trovano altresì Pierre de Villehervier, un giovane poeta che declama poesie ad
Apollo (per fortuna che non è Apollo–Granno perché invece della Sologne sarebbe
stato il Piceno) e contro gli usurpatori per cui dovrà essere impiccato e
infine un commediante chiamato Giuda, perché con quella faccia (come dice
Bertrand), ha il fisico del ruolo.
Tutti
questi tre ulteriori personaggi vengono liberati dalla prigione grazie
all’aiuto del priore del paese, una sorta di frate Tuck, un frate che riconobbe
subito Thierry sotto il saio. Con questi nuovi compagni Thierry può agire
contro gli armigeri. Ora sono nati i compagni della foresta.
Thierry e i sui sette compagni dal quinto
episodio che mi ricordano…
Messer Filippone e i suoi compagni nemici di
Re di Picche di Luciano Bottaro
Da Tiramolla n.16 del 1990
I
restanti titoli dovrebbero essere quelli dei primi episodi della prima serie.
Iniziarono dopo ben 22 settimane dalla trasmissione del secondo episodio, la domenica
2 giugno, sempre alle cinque e mezza del pomeriggio, quando poi la sera
trasmisero l’ultima puntata di Maigret e i diamanti, e da lì proseguì per le
restanti domeniche fino al 28 luglio.
L’anello del delfino
Il regno dei fanciulli
Un carico d’oro
Sfida al Re di Navarra
Un messaggio indecifrabile
Una storia mai scritta
Il figlio di Re Edoardo
Il complotto
Giorno di pace
Non tenterò
nemmeno di capire a quali episodi si riferiscono questi titoli, anche se per
esempio L’anello del delfino dovrebbe
essere Le Sabot d’Isabelle e Un carico d’oro dovrebbe essere Le trésor du Prince.
In realtà i titoli corrispondono ad altri episodi e chissà se nelle repliche (trasmesse anni dopo) che vidi sui 5 o 6 anni vi erano i titoli sul Radiocorriere Tv o nei quotidiani. Mà!
E' interessante notare che quando Thierry fa l'ultimo scontro con Florent, dopo che il protagonista a disarmato l'avversario gli dona la sua spada e lo affronta con il suo pugnale. Florent - alla stregua di un Cavour o un Andreotti - più abituato ad creare trame che a duellare, muore cadendo dalla finestra; muore? Le erbe cattive non muoiono mai. Ci penserà Boucicault con un tiro preciso nel penultimo episodio a fargli lasciare questa valle di lacrime.
Secondo voi, per questa seconda, veloce fase del duello, da dove avrà preso spunto il bravo Jean-Claude Deret? Chissà forse aveva letto un fumetto d'origine italiana, ben famoso nel mondo francofono, uscito in Francia nel '55.
In realtà i titoli corrispondono ad altri episodi e chissà se nelle repliche (trasmesse anni dopo) che vidi sui 5 o 6 anni vi erano i titoli sul Radiocorriere Tv o nei quotidiani. Mà!
E' interessante notare che quando Thierry fa l'ultimo scontro con Florent, dopo che il protagonista a disarmato l'avversario gli dona la sua spada e lo affronta con il suo pugnale. Florent - alla stregua di un Cavour o un Andreotti - più abituato ad creare trame che a duellare, muore cadendo dalla finestra; muore? Le erbe cattive non muoiono mai. Ci penserà Boucicault con un tiro preciso nel penultimo episodio a fargli lasciare questa valle di lacrime.
Secondo voi, per questa seconda, veloce fase del duello, da dove avrà preso spunto il bravo Jean-Claude Deret? Chissà forse aveva letto un fumetto d'origine italiana, ben famoso nel mondo francofono, uscito in Francia nel '55.
Kiwi n. 1 - 1955
Aggiornamento dicembre
2019
Se pensate che il mio sospetto
sia – diciamo così – ingiusto, allora vi parlo del settimo ed ultimo episodio
della prima serie “Il tradimento di Giuda”.
In questo episodio un certo Rufin le
Gallois – che calza un berretto di pelle simile a Robin Hood – un soldato di ventura
[chevalier de fortune] stava per essere appeso per il collo dal Principe
Nero, ma a causa della sua straordinaria rassomiglianza con Thierry, lo aveva
graziato ed ora Rufin si serve delle sue fattezze per arricchirsi, depredando i villaggi della
Sologne e gettando l’astio dei paesani contro Thierry e i suoi compagni.
Sarà Giuda che chiarirà la vicenda
facendo scontrare Thierry con Rufin, davanti a Isabelle e a molti villeggianti.
Vabbè, di storie di personaggi che devono lottare con il loro doppio,
con i loro sosia nel mondo dell’avventura, televisiva o fumettistica, c’è ne
sono tanti; personalmente ricordo Kit Teller, il piccolo ranger, che in una
storia di Pezzin e Gamba deve affrontare il suo sosia le cui fattezze sono
state alterate chirurgicamente.
Ma perché qui mi ha ricordato ancora Blek?
Nel numero 8 dell’edizione Dardo degli anni ’90, Blek deve affrontare un suo
sosia scozzese con una ferita alla fronte causata da suo figlio Roddy [Si è
saputo solo recentemente che Roddy Lassiter è in realtà suo figlio: vedi le
origini di Roddy di Jean-Yves Mitton]. E Thierry come lo affronta Rufin? Ma
dopo una ferita alla fronte causata da Bertand!
Scusate se è poco, ma il sospetto
resta.
La rubrica Per Voi Ragazzi del RadioCorriere Tv n. 31 scriveva «Avrete
certamente notato che tra i compagni della foresta appare, di tanto in tanto,
una fanciulla bionda, graziosa, piena di coraggio. Ne ricordate il nome?
Isabelle. Bene, poiché oggi va in onda l’ultimo episodio di Thierry La Fronde,
possiamo anche dirvi che Isabelle lascerà la foresta di Sologne per divenire
castellana di Janville e, naturalmente, sposa di Thierry. A questo punto vi
chiederete: e le avventure del forte e audace giovanotto sono definitivamente
concluse? Non temete. I personaggi come Thierry o Ivanhoe, D’Artagnan o Robin
Hood durano quanto dura l’ammirazione e l’entusiasmo dei loro piccoli amici,
cioè sempre. I nostri eroi si allontanano galoppando su una lunga strada, piena
di sole; ma, una volta o l’altra, li vedremo tornare per compiere nuove
imprese, nuovi atti di coraggio e di giustizia».
Jean-Claude Drouot nel 2015 tiene in mano la
“sua” spada
Un
così bel personaggio non poteva non entrare nel mondo del fumetto popolare. Nel
1964 (e sicuramente anche prima) esce il n. 1 di Thierry la Fronde della
O.D.E.G.E. presse di Parigi con splendidi disegni, sicuramente spagnoli. Le
immagini le potete trovare in:
http://cdbd-disparues.over-blog.com/article-thierry-la-fronde-n-1-mai-1964-1-2-59893867.html
Il frontespizio del n. 30
Un
sospetto mi viene in mente, proprio in quelli anni Zagor, creato nel ’61,
cambiò pettinatura con una frangia in mezzo alla fronte e contemporaneamente
sia da Franco Donatelli, e sia che da
Ferri. Da chi avranno preso spunto? Forse da Thierry?
Lo sguardo intenso dello Zagor di Franco Donatelli. Nemmeno il suo creatore
Ferri è mai riuscito a dargli una così viva impressione di semidio.
Ferri è mai riuscito a dargli una così viva impressione di semidio.
Che
dire altro? Per fortuna che esistono i sottotitoli, sennò non avrei potuto
apprezzare questa bella serie, infatti il da me sempre citato Vidocq l'ho potuto
rivedere perché comprai il libro in francese sullo sceneggiato; (grazie Blek Le
Roc, mi hai imparato a capire un po’ di francese).
Volessimo imporre alla signora Rai di creare un canale che ci
ritrasmetta questi gioiellini con sottotitoli in italiano ? Inutile ! Se non l’hanno
fatto sinora, non lo farà più.
Tanto è roba vecchia, di un secolo fa. Perché spenderci dei soldi?
Tanto è roba vecchia, di un secolo fa. Perché spenderci dei soldi?
[3] Futuro interprete di
Gioacchino Murat ne I Camaleonti,
dove veniva sottolineato che il futuro Re di Napoli salvò ripetutamente
Napoleone (Giancarlo Sbragia), prima di divenirne cognato.
[4] Sceneggiato del 11
marzo del ’62, in sei puntate tratto dall’omonimo dramma storico di Federico
Zardi. Scrive Aldo Grasso sull’enciclopedia della Televisione 2003: “Come
ricorda De Fornari «I Giacobini e I Grandi Camaleonti [del 1964 e suo ideale seguito] fanno epoca… soprattutto
per motivi di contenuto, perché non demonizzano la rivoluzione»”.
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